quo vadis, baby? regia di Gabriele Salvatores Italia 2005
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

quo vadis, baby? (2005)

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film QUO VADIS, BABY?

Titolo Originale: QUO VADIS, BABY?

RegiaGabriele Salvatores

InterpretiGigio Alberti, Angela Baraldi, Luigi Maria Burruano, Elio Germano, Andrea Renzi, Claudia Zanella

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia 2005
Generethriller
Tratto dal libro "Quo vadis, baby?" di Grazia Verasani
Al cinema nel Maggio 2005

•  Altri film di Gabriele Salvatores

•  Link al sito di QUO VADIS, BABY?

Trama del film Quo vadis, baby?

Giorgia è un'investigatrice privata che ama un po' troppo l'alcol. Passando le notti in locali dove si suona e si beve, viene assalita dal dubbio di aver sprecato la sua vita. Comincia così a scavare nel suo passato grazie alle lettere contenute in una scatola di scarpe consegnatale da Aldo, amico e confidente di sua sorella maggiore Ada che si è suicidata sedici anni prima. Questo viaggio tra ricordi e segreti di famiglia sarà la sua indagine più difficile.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   6,41 / 10 (70 voti)6,41Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Quo vadis, baby?, 70 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  20/09/2008 17:27:54
   8½ / 10
Ho amato entrambi i romanzi dell'investigatrice privata Giorgia Cantini scritti da Grazia Verasani, così era da tempo che volevo vedere questo film, finalmente ci sono riuscito e devo dire che ne sono rimasto completamente soddisfatto. Forse è un film troppo sottovalutato nella filmografia del regista, o forse per coglierne appieno lo spirito andrebbe visto dopo la lettura del libro da cui è tratto, anche se la sceneggiatura non gli è fedele. L'atmosfera grigia e malinconica è colta in pieno, anche se la Cantini del romanzo è molto più disperata e disillusa, e molte sottotrame e riferimenti alla musica, alla vita della donna, al passato di Bologna, che rendono il libro particolare rispetto agli altri gialli della stessa specie, nel film vengono saltati, il personaggio di Germano non è altro che la fusione di due personaggi diversi del libro.
Ma a parte questo (il cinema funziona con un altro linguaggio e il copia e incolla non ha senso) il film è riuscito benissimo, colpisce l'elegante regia di Salvatores e i suoi fludi movimenti di macchina esteticamente perfetti e curati nei dettagli, lontani dalla moda videoclippara, il montaggio semplice ed efficace e la fotografia eccellente di Petriccione, gli attori, in particolare la cantante Angela Baraldi (perfetta), il sempreverde Luigi Maria Burruano e la poco conosciuta Claudia Zanella. Forte di una colonna sonora d'epoca che salta dai Ramosed di Poison Heart all'X offender dei Blondie fino al Ragazzo di strada dei Corvi e Vienna degli Ultravox e dell'atmosfera di una Bologna sigillata dal freddo e dalla malinconia, il film analizza benissimo la vicenda che di giallo ha ben poco, ma che invece scava all'interno di un triste dramma familiare finito in tragedia per l'indifferenza di pochi. Bella la scelta finale del pianosequenza nel pianosequenza che risolve il mistero solo agli spettatori e lascia l'amaro in bocca. Il film è girato con telecamere digitali HD a costi contenuti, ma sembra pellicola.

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/05/2009 22.12.42
Visualizza / Rispondi al commento
metafisico  @  03/09/2007 17:48:58
   1½ / 10
ma Germano quand'è che impara a recitare?

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/04/2008 15.18.42
Visualizza / Rispondi al commento
Massacratore  @  08/01/2006 16:25:42
   4 / 10
Ho sempre amato Salvatores (fin da kamikazen), poi è arrivato "Io non ho paura" (libro che ho amato ma decisamente mal reso al cinema)... ora 'sta roba: scontato, brutti personaggi, troppo privo di speranze. Peccato

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2006 10.12.55
Visualizza / Rispondi al commento
tati  @  06/01/2006 15:04:36
   9 / 10
veramente una bella sorpresa tanto la regia quanto la protagonista.salvatores non delude neppure dopo il capolavoro IO NON HO PAURA....e la BARALDI potrebbe tranquillamente cimentarsi nell'arte del cinema a tempo pieno,lasciando da parte le sue vocazioni musicali.da vedere

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/12/2007 22.44.17
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  12/11/2005 18:33:57
   8 / 10
Decisamente un film interessante e un'ottima prova di regia, questo "Quo vadis, baby?". Condivido pienamente l'opinione di maremare (al cui commento mi associo e rimando): questo e Denti sono i migliori film diretti da Salvatores.
La trama, sotto alcuni profili prevedibile e banale, è un pretesto per parlare della potenza evocativa delle immagini e dei giochi della memoria.
Ho trovato sublime la sequenza in cui Giorgia distende le videocassette, l'una accanto all'altra, creando la suggestione di un oceano d'occhi bianchi che la spiano nel buio. Un'interessantissima trasposizione visiva della frase di Nietzsche "Se guardi troppo a lungo nell'abisso, ti accorgi che l'abisso guarda dentro di te".
Buone le interpretazioni e gli accostamenti musicali. In particolare è stato un piacere ascoltare gli Ultravox accompagnare scene, fra cui quella d'amore, alle quali io non avrei mai pensato fosse possibile accostare la loro musica.
Un film visivamente elegante e seducente, con risvolti psicologici e introspettivi azzeccati ed interessanti.
Eccellente anche la sequenza finale (che ovviamente qui non sto a descrivere). Lo consiglio vivamente e auspico che Salvatores continui su questa strada.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2005 03.31.07
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE maremare  @  25/10/2005 23:41:54
   9 / 10
Curioso film di Salvatores.
I primi dieci minuti sono stranianti e respingenti, al punto che ti invitano a maledire chi te lo ha consigliato. Poi ti coinvolge e non stai più a pensare all'inverosimilità delle coincidenze che si presentano alla povera Giorgia.
Infine pensi che sia strutturato come un sogno, funzioni per condensazione, e che il sogno è costituito dalla stessa materia del cinema.
Allora tutto ti è più chiaro e pensi che sia un film sulla 'rimozione' e che lo stesso amore per il cinema nasce da un desiderio di rimozione.
Rimani stupito -vedendolo in dvd grazie all'osceno aggeggio televisivo- di accorgerti che, potendo rivederlo velocemente e soffermandoti unicamente sulle scene di Giorgia e Ada bambine, la rimozione, così come il cinema, scompare.

Insieme a Denti il miglior film di Salvatores e -sempre insieme a Denti- il più sottovalutato.

10 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2006 14.05.54
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento toxicangel  @  05/07/2005 16:44:32
   4 / 10
Non conosco le ragioni che hanno guidato Salvatores a realizzare questo film, ma non credo che l'ispirazione fosse tra queste.
Questo film è stato diretto dal Salvatores di "Sud", "Nirvana", "Denti", "Amnesia", non dal Salvatores di "Marrakech Express", "Turné", "Mediterraneo" o "Io non ho paura".
Avrei dovuto capire tutto dalla locandina, da quella caviglia avvolta in una calza a rete con la riga, pronta a tuffarsi in una scarpa col tacco a spillo. Ricordo di aver visto almeno una quarantina di immagini simili su altrettante copertine di gialli dozzinali: a quale di esse ha voluto porgere il proprio tributo? No, perché ... chiunque l'abbia pensata, non può mica essere convinto di aver fatto qualcosa di fresco, vero?!?
Anche il film è travolto da icone stantie, Jim Morrison su tutte. Avrei apprezzato la comparsa di una freccia diretta verso la protagonista e la scritta lampeggiante: "Ci tiene a dare l'idea che le piace il rock! Una preghiera: se le vostre conoscenze in materia vi hanno portato a scoprire che oltre a Rolling Stones o Doors esiste altro, per favore non diteglielo, che ci rimane male!". Ecco, una simile didascalia mi avrebbe dato un profilo più onesto della protagonista: un esserino mediocre e privo di alcun interesse, che fa bene a stordirsi con l'alcool, anziché sopportare la propria pochezza. Sto parlando del personaggio, la Baraldi è forse l'unica nota positiva del film.
Gigio Alberti è agghiacciante, va bene per comparsate in feste di piazza, dove la gente è distratta da boccali di birra e salsicce, non in una sala dove l'attenzione di tutti è concentrata sulla recitazione. Questa è crudeltà!
Lo spettatore minimamente smaliziato si annoierà a morte durante la proiezione, a meno che non decida di divertirsi con gli amici più ingenui predicendo i dialoghi, tanto sono scontati.
Dovessi parlare della trama, mi troverei a disagio: semplicemente manca. Tolti i primi 5 minuti e gli ultimi 30 secondi, la storia semplicemente manca.
Ancora un 'brava' alla Baraldi nella interpretazione di "Impressioni di Settembre".
Ancora un 'cattivo' a Salvatores, che mi aveva piacevolmente illuso con "Io non ho paura", ma lì ci aveva pensato qualcun altro a scrivergli il film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/12/2007 22.45.18
Visualizza / Rispondi al commento
  @  26/06/2005 17:32:37
   9 / 10
Ho letto i commenti...ho aspettato un po' a votarlo. Bene...mi sembra chiaro che Salvatores non stia molto simpatico e viene tuttora confrontato con il giovane e inesperto regista della trilogia (Marrakech express, turnè e Mediterraneo)...ecco sono passati 15 anni e Gabriele ha scelto vie diverse per sperimentarsi ed ora ha raggiunto una vera maturità che con i film "io non ho paura" e il tanto denigrato "Quo vadis baby" si può dire consolidata. Non so... dal punto di vista della regia e della fotografia lo trovo un piccolo capolavoro. Chiaro la trama non è il massimo ma bisogna dire che anche il libro di Grazia Verasani non sia proprio un capolavoro avvincente. Brave le attrici...una sorpresa Claudia Zanella che non conoscevo. Il breve cammeo di Bebo Storti da solo vale il prezzo del biglietto. Non so...ma avete visto gli ultimi film italiani usciti facendo eccezione per alcuni registi come Sorrentino? L'ultimo di Marco Tullio Giordana come direbbe Villaggio è una ****** pazzesca.

CUBA

91 risposte al commento
Ultima risposta 12/07/2005 01.50.54
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Pluto  @  19/06/2005 17:26:22
   4 / 10
Ma che razza di film è?!
TRAMA: C'è una paranoica che, all'improvviso, si mette ad indagare sulla morte della sorella, che si era suicidata ... quando? Cento anni prima?
Vabbè comunque, dopo un'ora passata a guardare questa pazza che indaga sulla sorella, che era una drogata, che la vendeva senza problemi (chi ha orecchie per intendere, intenda...), si scopre che alla fine si era trattato di puro e semplice suicidio. Bello, vero?

25 risposte al commento
Ultima risposta 01/07/2005 11.53.08
Visualizza / Rispondi al commento
Cesa77  @  13/06/2005 16:02:29
   8 / 10
Il film mi sembra davvero di pregevole fattura, tecnicamente curatissimo e con citazioni credibili.
Noto qualche banalità nella trama, poichè lo spettatore intuisce troppo facilmente lo svolgimento dell'azione/narrazione.
Essenzialmente è più un film sul cinema che un thriller. Credo che vi sia una notevole cifra segnica. Bella Bologna, bello vedere volti e luoghi noti. La Baraldi è sopra la media recitativa. Alberti paga un po' l'essere attore-feticcio di Salvatores.
Secondo me vale comunque i migliori film di Salvatores.
Splendida la colonna sonora

12 risposte al commento
Ultima risposta 18/06/2005 11.17.05
Visualizza / Rispondi al commento
Ciccio  @  10/06/2005 12:06:05
   8 / 10
Gabriele con le immagini puoi fare ciò che vuoi

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2005 12.45.59
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  08/06/2005 19:34:16
   7 / 10
Bello questo noir di Salvatores, che si conferma abile regista, con il piacere di sperimentare, con il desiderio di proporre novità. E ci riesce bene: da molto valore all’immagine, esaltata da una splendida fotografia e da una tecnica di ripresa che accentua lo sguardo soggettivo dei protagonisti della storia. L’aveva già sperimentato in “Io non ho paura” dando valore alla visione personale dei bambini. Qui lo completa evidenziando l’aspetto emozionale dei personaggi. Esplora per la prima volta ( che io ricordi) il mondo femminile raccontato attraverso gli stati d’animo spesso contradditori delle due sorelle, Giorgia e Ada, protagoniste del giallo. Una storia che rimane come sospesa e che si chiarisce man mano che lo spettatore ne ricostruisce la traccia, grazie ad un ottimo montaggio che gioca con i flash-back in modo splendido. Il ritmo può apparire lento, invece è perfetto perché concede il tempo di riflettere e di assimilare la storia in ogni sua sfaccettatura mentre il regista indugia a lungo sulle immagini, sui primi piani, sui particolari degli ambienti, quasi a sottolineare come ogni nostro oggetto parli di noi, nasconda un segreto da svelare.
La prova degli interpreti è molto buona, eccezionale la scelta delle musiche, fra tutte la suggestiva “ Impressioni di settembre” della PFM. Lo sguardo del regista su Bologna è tanto malinconico quanto dolce, la città appare misteriosa, fra luce e ombra, e ben si adatta all’intreccio, alle solitudini che racconta spesso con dialoghi intensi, in un alternanza di cinismo crudele e amore sofferto ma appassionato, a ricordarci che “il dolore trova sempre la strada per tornare a casa”.

Insomma un bel film italiano……finalmente!


24 risposte al commento
Ultima risposta 19/06/2005 10.18.03
Visualizza / Rispondi al commento
andreapau  @  06/06/2005 11:17:34
   5 / 10
ho amato tutti indistintamente i film di salvatores,e non posso che coglierne l'involuzione,nemmeno graduale.questo mi fà ben sperare,nel senso che si puo' ipotizzare un incidente di perorso.nonostante la dirompenza degli argomenti trattati,rimane un film debole.debole nelle motivazioni e debole nella realizzazione,poco convinto.lo definirei una specie di giallo all'italiana,con tanto di penose gag tra colleghi poliziotti,degne delle ultime prove i dario argento.l'intreccio non si svela subito(o forse sono troppo tonto io),ma è l'unico pregio del film,affossato anche dalla poco credibile prova degli attori,veramente poco motivati.la magia di salvatores,cioè creare una sinergia creativa,stavolta non riesce.ma la pecca principale è a mio avviso,l'implosione dei motivi per.alla fine,rimane un film sconclusionato,senza anima,disseminato di indizi nostalgici fino all'autoreferenziale...il problema è che non ci credeva nessuno.forse nemmeno salvatores

5 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2005 11.08.04
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/06/2005 01:46:11
   7 / 10
La P.F.M., le torri di Bologna, un'improbabile Signor Lattice (?). Tutto questo pensando a Fruttero e Lucentini e soprattutto a Scerbanenco. Come la strada aperta dall'ineffabile russo in trasferta, anche il film di Salvatores costruisce un magma antiborghese dove alla sopraffazione (ex) patriarcale della famiglia -tipo (uno script molto demodè se vogliamo, ma volutamente) prevalgono una serie di personaggi un po' fuori le righe, vaghi accenti lesbici e hippie, una sorta di minimalismo esistenziale che mina il moralismo sociale pur senza rifiutarlo, qualcosa del primo Soldini e certamente di Martone. Angela Baraldi ricorda sempre più Patti Smith (e il fatto non è mai puramente casuale), e quando l'eco della sua voce sostituisce quella di Mussida penso che davvero, questa donna è troppo brava e intelligente per diventare una cantante di successo. Buon per lei, che anima il personaggio di Giorgia nella ricerca estenuante di un passato che - guardacaso - si è fermato per tutti a quattordici anni prima, e non soltanto per chi ha lasciato questo mondo. Processo alle intenzioni potrei farle, se è vero che Salvatores ha spesso - e in maniera impropria - abusato di se', i clichè non mancano di certo (pedinamenti nelle vie notturne bagnate dalla pioggia, rivelazioni che in fondo avevamo già vagamente svelato da spettatori) ma resta tuttavia un ottimo esempio di cinema dell'"assenza" ("è sempre l'assenza la causa di tutto") che forse una dimensione meno tecnica e più personale avrebbe reso un capolavoro. Il problema, se c'è, è che Salvatores non esita a tracimare dietro i parametri tributivi creando un cinema vintage da cinefilè d'assalto. Niente male in tutto questo, ci mancherebbe: l'omaggio a Lang e al suo M - con il nastro che scorre mentre Giorgia lascia la casa e l'immagine (dentro l'immagine stessa) ci concede il brivido - quello vero - del terrificante Peter Lorre braccato dalla folla - è un momento di cinema che se l'avessimo visto in un film francese avrebbe promosso magari qualche premio (l'Orso D'Oro a Berlino perchè no?) Invece tutto resta nei ranghi del nostro acrimonioso confronto con il cinema italiano, nella frustazione di un'autore che, dopotutto, nel bene e nel male è il meno "italiano" di tutti. Giallo tutt'altro che tradizionale, malgrado le intenzioni, ben lontano dall'impellente suspense del genere, ma dall'impatto emotivo/psicologico non indifferente, "Quo vadis Baby" è probabilmente uno dei parti più felici dell'autore. Potrei soffermarmi sulla recitazione spesso blandamente televisiva (ma neanche questo è un male), su scorie e diramazioni già sfruttate ai tempi di "Nirvana" (abbastanza irritante il vernissaige virtuale centrale), sul modo sempre abbastanza prepoderante con cui usa il mezzo musicale a seconda delle immagini e del clima del film - la solennità di Vienna degli Ultravox in contrasto con la sempiterna Pugni Chiusi dei Ribelli - su un'elegia della Cannabis che neanche gli antiproibizionisti di Pannella, ma poi permane un'opera forse imperfetta, ma anche capace di incentivare una strada all'epopea del linguaggio medianico, con quella Ada che sembra ossessionata dal desiderio di immortalare la sua vita in qualche modo, di renderla letalmente filmica - come un epitaffio - come quella di Maria Scheider in Ultimo Tango.
"Dov'è il tempo reale? Chi l'ha nascosto?" si chiede Ada. Fotogrammi che spaziano nel proprio gruppo di famiglia aprendo il passato con il dolore amnetico di uno (Giorgia, una Baraldi incisiva e degna del miglior Garrell) o più (il professore, il padre) "testimoni della rimozione". Magari dove tutto si spegne viene lasciato al clamore della Nobile Arte (espressionismo et affini) con cui Salvatores gioca con affettuosa ma in fondo mai supponente riverenza. Non c'è nemmeno ombra di reducismo - un difetto del suo passato anche presente . Ma è nell'istante in cui la fine del gioco appartiene a ieri, e all'"assenza colpevole" (v. Scerbanenco, in diversi suoi romanzi) che il Presente condivide medianicamente la sua rivelazione effettiva. Un grido di dolore che acuisce il silenzio.

27 risposte al commento
Ultima risposta 25/10/2005 23.51.28
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI martina74  @  01/06/2005 12:47:36
   7 / 10
Un thriller di cui si indovina la soluzione alla fine del primo tempo fallisce nel suo intento. Ed è proprio questo che accade nell’ultimo lavoro di Gabriele Salvatores: la sceneggiatura, tratta da un libro (che non ho letto) è semplice e un po’ prevedibile. In più la storia si dipana con eccessiva lentezza mentre, paradossalmente, le svolte e i passaggi fondamentali sono descritti in modo affrettato.
Ma quello che il regista ci racconta, con il pretesto del “giallo”, è anche altro: un gioco di scatole cinesi in cui sono contenuti l’amore per il cinema, le citazioni, Ultimo Tango (da cui il titolo) e Fritz Lang, il diario filmato della sorella suicida, il tormento di Giorgia che non riesce a staccarsi dal passato, alla ricerca della soluzione del mistero della morte di Ada.
Il tutto confezionato con una fotografia molto bella, che mostra una Bologna livida, scrostata e cupa, lucida di pioggia. Con una colonna sonora stupenda, di cui cito in assoluto "Impressioni di settembre" della PFM, da strappare il cuore. Con un’Angela Baraldi davvero brava, che fa da contrappunto a una serie di comprimari non all'altezza (a tratti, purtroppo, la recitazione somiglia a quella delle fiction...).
Con un po' più attenzione per la trama, avrebbe potuto essere un film eccezionale, ma il mio è certamente un giudizio "drogato" dalle recenti ottime prove di Salvatores, ossia "Denti" e "Io non ho paura".



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

6 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2006 18.03.30
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  31/05/2005 16:11:36
   10 / 10
Ragazzi non scherziamo, questo film a me è piaciuto molto… tutti i gusti son gusti ma a volte mi sembra che il cinema italiano debba essere fatto a pezzi per partito preso.

Detto ciò passo al mio commento: Gabriele Salvatores nel suo ultimo film ci offre un bel noir che naviga fra i ricordi sospesi, i conflitti irrisolti e i sogni infranti di due sorelle speculari e opposte: Giorgia e Ada.

Una storia color seppia, quasi un contrappunto al bagliore di “io non ho paura”, una storia ricca di silenzi densi e palapabili.
E poi un omaggio al cinema, il cinema come illusione, come sguardo, come moltiplicatore di punti di vista, il cinema puro che Ada sente dentro di se e che affida ad una vecchia telecamera.

Salvatores ha davvero una grande capacità registica, ha il coraggio di osare, già solo per questo merita un 10. Restituisce al cinema italiano un film di genere con una bellissima fotografia e colonna sonora.

Ci offre una storia sicuramente prevedibile, anche scarna, se volgiamo, ma secondo me il suo intento non è mai stato quello di stupirci con colpi di scena ma di avvolgerci, di coinvolgerci in questa storia di bugie e di silenzi, che ruota tutta intorno ad una splendida angela Baraldi. Una storia sull’infanzia, con un finale che non svela un mistero ma un amore.


43 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2006 14.04.52
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  28/05/2005 11:52:08
   5 / 10
Film scialbo, attaccato con lo sputo. Trasuda sofferenza, nel senso che il film stesso soffre per arrivare alla fine. Sembrerebbe girato controvoglia, in un periodo di s*****. Dialoghi tirati, recitazione carente stile fiction (come buona parte della regia), personaggi e situazioni pressoché improbabili anche in una storia "thriller"; anzi, personaggi in attesa (più che in cerca) dell'autore. Miglior attore protagonista è il gatto, lui sì che è autentico recitando se stesso... Salvatores non ha molto da dire e si vede. Peccato, da lui ci si aspetterebbe sempre un film decente. Ma per ora solo mediocrità.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/12/2007 22.47.56
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049637 commenti su 50672 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

BLACK SUMMER - STAGIONE 2FABBRICANTE DI LACRIMEFALLOUT - STAGIONE 1FARSCAPE - STAGIONE 1FARSCAPE - STAGIONE 2FARSCAPE - STAGIONE 3FARSCAPE - STAGIONE 4FOR ALL MANKIND - STAGIONE 1FOR ALL MANKIND - STAGIONE 2FOR ALL MANKIND - STAGIONE 3FOR ALL MANKIND - STAGIONE 4INVASION - STAGIONE 1LA CREATURA DI GYEONGSEONG - STAGIONE 1SNOWFALL - STAGIONE 1SNOWFALL - STAGIONE 2SNOWFALL - STAGIONE 3SNOWFALL - STAGIONE 4SNOWFALL - STAGIONE 5SNOWFALL - STAGIONE 6THE CHOSEN - STAGIONE 1THE CHOSEN - STAGIONE 2THE CHOSEN - STAGIONE 3THE WALKING DEAD: THE ONES WHO LIVE - STAGIONE 1V - STAGIONE 1V - STAGIONE 2WILLOW - STAGIONE 1

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net