raw - una crudele verita' (2017)

Un horror eccezionale, davvero intenso, per stomaci forti.
Ci sono dei picchi davvero malati e psicologicamente disturbanti.
Finale top, uno shock.

Il film è buono ma....

SPOILER

Un film diverso sulla diversità. Justine scopre se stessa, vede il suo corpo trasformarsi, inizia a comprenderne il funzionamento (in tutti i sensi) e capisce passo dopo passo chi è. Un percorso doloroso, terrificante, non-umano che però culmina in un gesto (quello della doccia con la sorella) in cui accettata la propria condizione, Justine ricorda la sua umanità e sceglie questa certificandola proprio con quel gesto. Un film molto interessante, una rivisitazione femminista ed europea del body-horror cronenberghiano (per ammissione della Ducournau uno dei suoi maestri). Peccato per la descrizione di un mondo universitario un po' sopra le righe, per me nota stonata di un film invece molto serio e anche in grado di trovare la giusta dose di realismo.

Uno dei film più disgustosi che abbia mai visto, in senso positivo però. Incuriosato dopo la visione di Titane, ho guardato la prima opera della Ducournau che anche qui sforna un prodotto bello folle, fuori dalle righe e con una storia originale. Si vede che è ancora un po' acerba, recitazioni e fotografia non spiccano, ma c'è comunque già molta qualità, per esempio le scene di festa sono ben girate e accattivanti. Ma è soprattutto la storia, ad essere veramente forte. Con il personaggio principale così docile che contrasta in maniera perfetta con la sua indole che viene fuori durante il primo anno di college...

Lo spunto era buono, ma la sceneggiatura è un po' slegata e manca l'approfondimento dei protagonisti la cui recitazione, tra l'altro, lascia anche a desiderare.
Discreto il finale con una scena di forte impatto

Discreto horror franco-belga, la trama e' interessante ma lo svolgimento mi ha lasciato un po' perplesso. Alcune scene sono di forte impatto, tante altre non dicono nulla. Prima parte noiosa si riprende bene nel finale, i personaggi non sono approfonditi

Un film che si lascia guardare, procede spedito senza tempi morti.
Però la storia è un po' stupida, o forse solo gestita male. Diciamo che sembrano più parti assemblate insieme, talvolta senza una logica, regalando qualche momento di confusione. Non molti, perché la storia non è particolarmente elaborata o con elementi da ricordare.
Notevoli le interpretazioni dei protagonisti, non è facile fare ruoli come quello di Justine, ma l'attrice riesce a rendere alla perfezione tutti i vari cambiamenti della protagonista.
C'è una scena disgustosa per me che amo i capelli (e resa molto bene, peraltro), che apre ad una seconda parte a tratti inquietante.
Gli effetti sono ben fatti.
Non è male, certo, ma a livello di storia e costruzione è davvero deboluccio, quindi non me la sento di dargli di più.

Non banale..

È senza dubbio una delle migliori pellicole dell'annata scorsa.
Fin dalle prime scene si respira un'aria opprimente, laida, ambigua, malatissima, estenuante e oppressiva. La storia è ferocemente originale e lo sviluppo un pungo sullo stomaco che raggiunge vette assurdamente malate, alcune scene mi hanno davvero messo il voltastomaco!
E poi, quando tutto sembra riappacificatosi, ecco che la regista assesta un doppio colpo di scena finale che mi ha lasciato, da una parte rattristato, dall'altra irrequieto.
Uno dei punti forti è che riesce a scuotere lo stomaco e la sensibilità in maniera violenta ma senza eccedere; sono pochi i punti stomachevoli nonché brevi, eppure così intensi da scuotere un oceano.
Il Main Theme poi è spettacolare e dona ad alcune scene un'aria ancor più iconica.

SPOILER
A mio parere estremamente sottovalutato. Da rivalutare.

Ottimo esordio per questa regista che ci regala un film disturbante a tratti molto sanguinoso soprattutto verso la seconda metà con una protagonista brava e credibile nella parte. Belle le musiche e il sonoro come la fotografia , nella prima parte assisteremo alla giovane Justine proveniente da una famiglia vegetariana che si appresta ad essere iniziata come matricola alla facoltà di veterinaria fino alla prova del mangiare carne e da lì in poi questo la destabilizzerà a tal punto da farla diventare un'altra persona con altri appetiti risvegliatosi in lei. Non svelo altro per non spoilerare il film che mi è piaciuto molto e lo consiglio

L' incursione dell' horror francese nel cannibalismo venne già fatta molto tempo prima, con ottimi risultati a mio avviso, con un' altra regista, Claire Denis col suo "Cannibal Love". Un film con uno stile decisamente più ipnotico, visionario ed ammaliante rispetto a questo della seppur brava Decournau. Certo si analizza un' altro contesto societario, la bella famigliola media ( o meglio medio-alta ) francese..., tutta vegetariana..... ( beh.....), ed il mondo teen-ager alle prese coi propri ormoni...
Questo film ti tiene incollato, ti invoglia a sapere dove vuole andare a parare, non manca di difetti, di cose fuori contesto e senza senso ed anche di forzature, soprattutto nel finale, queste ultime comunque bene accette....
Lo trovo disturbante sì, ed è ben raccontata l 'evoluzione della piccola protagonista anche se qualche piccola predisposizioncina c' era già nel suo DNA.... Distrubante perchè alcune sequenze raccontano in modo veritiero la follia, come se fosse..., normalità!...


SPOILER

La piccola protagonista ha un viso particolare, perfetto per la parte, per certi versi più maschile che non femminile, ed anche la sorella maggiore sa il fatto suo...., molto vampiresca....
Certo, avendo visto Beatrice Dalle del film della Denis, e più in generale ricordando altre performances, è inarrivabile! Incomparabile per presenza scenica e carisma! Inquietante ed impressionante come nessuna mai.... Mi si conceda questo piccolo elogio alla bella 50enne francesina....

Se piace l ' horror in tutti i suoi generi compreso il drama, consiglierei di vedere questo film, però non agli studenti di veterinaria.... (???)....
Se si pensa poi ai vari sequels di titoli tipo Wrong Turn, Paranormal Activity, Rec, Insidious ed altri ancora è un più che buon film...
Decourneau promossa!

Mi è parso un ottimo film di genere (perchè resta un gore sul cannibalismo, anche se le cose più cruente le subiscono gli animali, dato che la protagonista studia veterinaria) anche se non è sicuramente un capolavoro. Però è fatto davvero bene: regia, fotografia, colonna sonora. Bravissima anche la protagonista (meno la sorella, che si accontenta di fare la bellona) e molto coinvolgente la descrizione dell'ambiente universitario e l'impatto che ha su di lei. Il finale non è di per sè deludente, ma quasi si spegne, dopo l'accumularsi degli eventi sempre più intensi. Molto meglio la prima metà, insomma.

Non male, tutta la prima parte legnosa , la settimana in cui le matricole debbano sottostare ai più vecchi l'ho trovata noiosetta e insignificante, però nella seconda parte si fa premiare, alcune scene splatter, cannibalismo moderno, finale grazioso, ironico e consapevole. Nel complesso mi è piaciuto, sto' vegan horror..

SPOILER

Non fa paura.
Ma è brutale.
Si capisce poi perché tutta la famiglia ha frequentato la stessa scuola di veterinaria.
Scene importanti e crude.
Storia buona, se seguita sino alla battuta finale.

Una ragazza adolescente nella prima settimana all'università. Ragazza proveniente da un contesto familiare molto rigido ed austero nelle sue abitudini. I genitori che hanno studiato entrambi nella stessa facoltà di veterinaria dove è indirizzata la ragazza e già frequentata dalla sorella maggiore. Quindi un percorso già predefinito per entrambe le figlie unito all'imposizione di un regime alimentare vegetariano.
Piombando nell'ambiente universitario, si trova di fronte ad un qualcosa di estremamente all'opposto: divertimento, disinibizione sessuale, ovvero quel lato selvaggio tipico dell'adolescenza a lei sconosciuto.
Mangiando un pezzo di carne cruda in una sorta di iniziazione per le matricole della facoltà, sarà la molla verso una strada di avvicinamento alla carne fino a raggiungere l'estremo del cannibalismo. Un viaggio verso la parte più istintiva di se stessa, fino ad allora repressa che ne rivelerà la sua natura predatoria.
Il taglio dato al film è molto minimalista e abbastanza atipico per il genere horror. La regia della Ducorneau è molto buona specialmente nei campi lunghi in cui regala più di una sequenza degna di nota, insieme ad una fotografia altrettanto curata. I personaggi delle due sorelle sono ben caratterizzati dalle due attrici, tuttavia il film non è privo di difetti. Pochi e non altrttanto curati i personaggi di supporto, troppe situazioni forzate ed un finale che senza dubbio regala il classico colpo di scena, ma a quel punto mi è sembrato assai prevedibile. Comunque aldilà dei difetti che non mancano, è un film che riesce ad essere più disturbante che pauroso ed inoltre essendo un esordio, più che apprezzabile.

Di solito quando guardo un film prima leggo la trama,e poi la locandina.Bene questo e' il film nel quale ho trovato piu' distanza tra quello che mi aspettavo di vedere e quello che poi ho visto.Qualche aggettivo per definire questo film. "Angosciante,disturbante,morboso,splatter,malato" quindi? Quindi 7 !!!! Perche' e' fatto bene.All'inizio sembra addirittura una di quelle commedie dei college Americane con iniziazioni delle matricole,feste e roba varia.Poi Justine comincia a scoprire la sua vera natura e li non c'e' piu' niente da ridere....si spreca il gore,cannibalismo e anche un po' grottesco...

SPOILER il finale l'ho trovato molto bello e ironico

SPOILER e si capisce anche perche' erano cosi' vegetariani...

SPOILER.Vogliamo dare un'altra "lettura" al film,dargli un senso piu' "profondo" ? Justine quando comincia a mangiare carne umana il regista vuole rappresentare il passaggio all'eta' adulta della protagonista,con i cambiamenti e le "scoperte" difficili su se stesso che deve affrontare ogni adolescente.Coisi' per dargli un senso piu' profondo,ma non e' neanche il caso,questo film e' cosi' e basta e secondo me non e' neanche male,anzi.

Fillm non per tutti ma si porta dietro una "fama" esagerata...niente di nuovo ma si vede con curiosita' fin dove le protagoniste possono spingersi. Consigliato a chi apprezza questi tipi di film nudi e crudi.

Iniziata da goliardici colleghi di ateneo dapprima alle regole universitarie e poi ad una nuova vita basata su un non detto primordiale, Justine (la brava Garance Marillier) è al centro di un racconto di formazione adolescenziale sui generis, caratterizzato da veementi incursioni horror/cannibaliche che, giusto specificare, hanno nulla a che spartire coi macelli sanguinari di un Deodato o di un Lenzi.
Julia Ducourneau, al debutto, rivela una cura lodevole per il dettaglio e per la messa in scena, ostenta virtù registiche eleganti ma mai autoreferenziali, purtroppo però toppa nella caratterizzazione dei personaggi. Troppo fragile la figura della protagonista, vittima di alterazioni radicali -da non leggersi come metafore consumistiche o messaggi pro veg- ed oscurata spesso dall'ingombrante figura della sorella, a sua volta poco delineata, se non attraverso stereotipi da bad girl a dir poco evitabili.
"Raw" lascia gli innumerevoli sottotesti sospesi e mostra debolezze contenutistiche (a meno che non ci si accontenti di valutare il tutto come una critica alla repressione forzata degli istinti adolescenziali). Gli avvenimenti avrebbero lo scopo di shockare ma per lo più lasciano indifferenti in assenza di cause/effetti credibili. Non che le scene gore manchino, ma francamente risultano spesso gratuite, come scollate dalla personalità di Justine in cui il disagio dovuto al cambiamento è appena sfiorato o tutt'al più conclamato da poco simpatiche eruzioni cutanee.
L'incertezza nella descrizione dei personaggi non si ravvisa nella capacità di creare sequenze ad effetto (anche di natura onirica) e nella disinvoltura dell'utilizzo della mdp, al tempo stesso l'evidente tentativo di sfornare un cannibal-movie d'autore si incaglia nella voglia di stupire, frenata da un'analisi fin troppo distaccata ed algida.

Il problema di Raw come di tutti gli pseudo indie usciti in Europa e Usa negli ultimi anni è uno solo: l'hype, una bella mannaia a doppio taglio (già che di macelleria e cannibali si parla) costruito o meno con strategie di marketing che ci pigliano per la gola e ci ingolosiscono, sono una vendetta e un antidoto a un sistema fatto di gente che scarica e basta e non compra un c a z z o-ma non ci dilungheremo né staremo a dire di chi è la colpa o cosa.
Diremo di chi sono i meriti: la regista Ducournau è una gran f.iga, andatevela a vedere e dirige pure bene. Per essere agli inizi. Mescola un po di influenze sgamabilissime, si avvale di ottime foto e ha tra le mani un'altra conturbante e sottilmente perversa bellezza (chiamatemi pazzo, me ne sono innamorato anche se f.iga non è propriamente) l'attrice protagonista.qual è il punto? Perché non sfonda? La sceneggiatura non è un problema, ci sta, il problema è che ci aspettavamo tutti uno schocker o quanto meno qualcosa di vicino al film di genere.ma Raw usa il genere come spunto per costruire un film d'autore (scusatemela) furbetto incentrato sull'idea che il cannibalismo sia la metafora dell'ingresso nella società e nel mondo degli adulti, della professione e del lavoro, dell'acquisizione di un posto ,una posizione che presuppone il cibarsi dell'altro. C'è chi ci sta dentro e chi no e chi prima o poi sfasa. Sullo sfondo tutto il resto delle cosine e dei sani (e non) ormoni che condiscono i racconti di formazione .
Julia c'hai gabbati. ..per metà. . Ma siamo qui ad aspettare che la prossima volta tu lo faccia meglio e ti porti dietro altrettante tipe strane e sexy.
Ah che sfaso il pezzo shock Rap francese.

Bellissimo film, angosciante, disturbato, morboso. Il tema del cannibalismo è trattato molto bene, senza mai eccedere o scadere nel trash. Non succede molto, piuttosto è un viaggio introspettivo nelle mente della giovane matricola di veterinaria, il rapporto con la sorella maggiore, col suo compagno di stanza e, infine, con i genitori. Il vegetarianismo come redenzione dal peccato, come riscatto da una vita di inferno dettata dalla fame di carne, è anche una lettura cinica e amara della nostra epoca consumistica. O forse no! Forse il regista se ne frega del mondo e illumina solo sullo stato di salute precario della ragazza folle e ossessionata. Comunque da vedere, ipnotico e costruito con criterio.

Diciamo che mi aspettavo un film del genere . pensante , metaforico , mescolato ad argomenti attuali .
Senza ovviamente far nessuno spoiler , Raw è un piccolo gioiellino francese , ma lontano da esser un capolavoro , dove una bella regia , che ti spiattella subito tutto in faccia , unito a una fotografia inquietante , rende l atmosfera perfettamente malata.
Interpretazioni direi più che sufficienti delle due attrici francesi che purtroppo non ho mai visto in altri film .