regina (2020)

Un piccolo film didascalico: l'atteggiamento inevitabilmente protettivo di un padre nei confronti della figlia vs la purezza e l'innocenza della giovinezza, quando il mondo è bianco o nero e non esistono sfumature. Tema non proprio originale e intriso di didascalismo binario e sempliciotto, attori che sono quello che sono, svolte difficilmente sostenibili (lei che entra e esce senza problemi da una casa altrui). È difficile fare cinema indipendente in Italia oggigiorno ma francamente si spera che si possa fare meglio di così.

Una storia non certo originale ma realizzata benino anche senza nessun picco di inventiva o intuizioni ..
Si lascia guardare grazie alla buona prova di Montanari e le belle scenografie calabresi , per il resto non ha merito di essere ricordato

I personaggi sono poco caratterizzati, appena un pò per la piccola protagonista, ma resta un soggetto interessante pur non originalissimo. Regia e fotografia regalano altri punticini a questa pellicola.

Già qualche altra volta mi è capitato di notare uno stacco di qualità tra tecnica notevole (fotografie, inquadrature, ambientazioni) e film vero e proprio traballante (trama, intreccio, dialoghi, spessore dei personaggi).
Qui son belle fotografia, il contesto, per certi versi arretrato, della Calabria.
Il film parte dall'idea (neanche originalissima ma comunque interessante) dell'evento che va a scombussolare tutta una serie di equilibri, già precari di loro... ma, tolto qualche slancio, si limita a volare basso, come una delle tante fiction Rai.
Tolta Regina ed il dramma personale che vive, i personaggi sembrano giusto un contorno, uno sfondo, anche il papà viene caratterizzato in maniera sommaria.

SPOILER