repulsion regia di Roman Polanski Gran Bretagna 1965
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repulsion (1965)

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locandina del film REPULSION

Titolo Originale: REPULSION

RegiaRoman Polanski

InterpretiCatherine Deneuve, Ian Hendry, John Fraser, Yvonne Furneaux, Patrick Wymark, Renée Houston, Valerie Taylor, James Villiers, Helen Fraser, Monica Merlin, Hugh Futcher, Imogen Graham, Mike Pratt, Roman Polanski

Durata: h 1.45
NazionalitàGran Bretagna 1965
Generethriller
Al cinema nel Settembre 1965

•  Altri film di Roman Polanski

Trama del film Repulsion

La lenta discesa di Carol Ledoux (C. Deneuve), manicure belga a Londra, verso la dissociazione psichica. Lasciata sola in casa dalla sorella (Y. Furneaux), è vittima di incubi, allucinazioni sessuofobiche, deliri. Quando due uomini un corteggiatore e il proprietario di casa penetrano nell'appartamento, vengono uccisi.

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Voto Visitatori:   8,06 / 10 (86 voti)8,06Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Repulsion, 86 opinioni inserite

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zerimor  @  30/11/2020 00:37:56
   8½ / 10
"Repulsion", primo della trilogia dell'appartamento by Roman Polanski, è un film molto affascinante. La regia è superba, con primi piani "deliziosi" scanditi da una colonna sonora precisa e in crescendo, mai invadente, che detta i ritmi delle scene clou... alternate ad altre immerse nel più totale silenzio della follia circostante. Follia della protagonista, Carol, che è un'escalation verso il baratro dal quale non c'è alcuna via di fuga. Finale pazzesco con quel lento, inquietante zoom su una foto di famiglia e più in particolare sulla piccola Carol che esibisce uno sguardo a dir poco spaventoso, rivolto "palesemente" al padre.
Ps: Stratosferica prova attoriale della Deneuve.

Effeverde  @  19/04/2020 14:45:24
   8½ / 10
Tramite una regia tutto sommato semplice (e non certo nel senso approssimativo o tantomeno sminuente del termine), Polanski riesce con una facilità disarmante a farci calare nell'inferno mentale della protagonista, facendocene assaporare appieno il disagio e la sofferenza

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Ottimo inizio della trilogia dell'appartamento, che subirà un leggero calo col successivo "L'inquilino del terzo piano" per poi raggiungere il suo culmine con "Rosemary's baby".

Thorondir  @  23/04/2019 17:16:57
   8 / 10
Discesa negli inferi della mente umana in un orror/thriller bunueliano, sadico, carnale, tremendamente avanti con i tempi per l'epoca. Presenti tematiche che torneranno anche in Rosemary's baby.

dagon  @  05/01/2019 17:37:00
   8 / 10
Thriller psicologico incentrato sulla sessuofobia, veramente ben diretto e intrigante. Elegantissima fotografia di Gil Taylor (già direttore della fotografia de "il coltello nell acqua" e, successivamente, anche di "Cul De sac" e che poi, una dozzina di anni dopo, lo sarà di Star Wars), di impronta quasi noir, che immerge in una atmosfera tetra e malata che ben rappresenta lo stato mentale di una ottima Deneuve. Film apparentemente senza spiegazioni sul motivo dei traumi della protagonista, ma

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. 1* della cosidetta "trilogia dell'appartamento", che sarà completata da 2 filmoni - a mio avviso i migliori del regista- come "rosemary's baby" e "l'inquilino del terzo piano", in cui l'inquietudine raggiungerà l'apice.

Macs  @  22/09/2018 09:18:28
   7½ / 10
Classicone degli esordi di Polanski, regista che fin dagli albori si è distinto per avere una marcia in più. E' la storia di una mente che si avvoltola su se stessa, prigioniera di una solitudine e alienazione che da mentale si trasforma in fisica come in un rimando di specchi. Questo girare su se stessi che porta a rinchiudersi nel proprio "io" in modo solipsistico, condito da una incipiente e poi dominante attitudine paranoica e allucinatoria, si riflette a livello registico nell'efficace circolarità del film tra la prima e l'ultima scena: la Carol di oggi che si rispecchia nella Carol di ieri, come fosse marchiata a fuoco da un peccato originale che la dannerà per sempre. Il ritmo lento è adattissimo per la storia che vuole essere raccontata, disturbante la colonna sonora con melodie ripetitive e dissonanti che ulteriormente rimarcano la discesa agli inferi della protagonista. Magistrale la scena dello "stupro allucinatorio", completamente silenziosa eccetto che per il ticchettare - anche qui, esterno e al tempo stesso mentale - dell'orologio, freddo e impietoso nello scandire il tempo della follia.

Romi  @  22/06/2018 13:39:49
   9½ / 10
"Repulsion", è il secondo film di Polanski, e il primo della sua "Trilogia dell'appartamento" che comprende "Rosemary's Baby" e "L'inquilino del terzo piano". "Repulsion" è un thriller psicologico unico, abilissimo nel mettere in luce la progressione della follia e della paranoia verso le sue estreme conseguenze. La mente di Carole infatti si disintegra sotto i nostri occhi fino a quando la pazzia la consuma al punto da trasformarla in un guscio vuoto, in una bellissima bambola inerte. Come nell' "Inquilino del terzo piano" il finale lascia dubbi, ipotesi, qualcosa in sospeso. Non viene spiegato cosa ha reso folle la mente i Carole, la sua repulsione per gli uomini.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

antifan  @  03/01/2017 17:18:19
   8 / 10
Film cult di Polansky; al suo secondo lungometraggio il regista tira fuori quello che con il tempo sarà considerato il primo della trilogia del " appartamento", oltre a questo Repulsion vedranno luce anche Rosemarys'baby(mi manca) e sopratutto il capolavoro assoluto che è "L'inquilino del terzo piano". Rispetto a questo ultimo Repulsion appare come un film raffinato nella forma anche se un po acerbo nello sviluppo del contenuto; è come se Polansky, sebbene padroneggi la materia filmica, non abbia ancora trovato la sua voce personale ma che cerchi talora di trasmettere usando lo stile della Novelle Vague francese, ora il neorealismo per trattegiare il peronaggio di Carol, e tutti che gli altri che le ruotano intorno. Un film sperimentale, forse troppo per una storia in sé semplice e lo mostra il fatto che la storia non abbia mai momenti di pausa, di rilasso, ma una volta partita non si ferma fino all'inevitabile finale, dove almeno nella prima parte non brilla se non per lo sperimentalismo e raffinatezza (certo non è poco eh..). Catherine Deneuve , la protagonista, parla poco ma trasmette molto: spesso delicata, a momenti arrapante e anche molto perversa, ma credo che lei sia perfetta nel film semplicemente perche ha il volto azzecato, ma onestamente trovo difficile chiamarla "grande interpretazione". Gli altri sono più che altro figure di contorno, che servono solo per comprendere la mente allucinata e confusa di Carol. Mente che viene rappresentata con l'appartamento e d è qui che si vede la mano di Polansky: raffinata e delicata nella prima parte, per poi scatenarsi, dando sfoggio a un estro artistico notevole. Analogamente si può fare il discorso con la caratterizzazione dell'attrice : prima inoffensiva per poi lasciarsi andare definitivamente nella seconda metà. Classico. Polansky gioca e sa di saper giocare con lo spettatore cullandolo per poi sorprenderlo con scene che sono da antologia: Le mani sui muri, i sogni(o meglio incubi), il finale beffardo e ironico( è l'uomo tanto odiato a aiutarla a differenza degli altri..) con la terribile immagine finale.
Encomiabile l'uso delle scenografie( la scelta di come vengono riprese le stanze che sembrano variare di grandezza..), e della tecnica fotografica e degli effetti sonori che rendono il film man mano sempre più asfissiante, claustrofobico. Un Horror psicologico dove si sprecano le interpretazioni, Polansky dissemina un sacco di indizi che suggeriscono i traumi, i desideri repressi, le paure della protagonista, ma lasciando il giudizio finale allo spettatore.
A mio avviso il film nonostante sia di impatto non riesce però ad essere più di un brillante e angosciante esercizio di stile, caso di un film piccolo girato magistralmente che però mostra l'immenso talento del grande regista polacco.

Goldust  @  05/08/2016 10:52:01
   7 / 10
La follia del quotidiano tanto cara al regista nella sua prima, vera apparizione cinematografica. Insieme a Rosemary 's Baby e L'inquilino del terzo piano forma un trittico dalla forti caratteristiche comuni, dove i marcati squilibri psicologici dei protagonisti uniti alla claustrofobia degli ambienti ( degli apparentemente normali appartamenti che si fanno via via sempre più sinistri ) genera suspense ed angoscia. Dei tre film Repulsion è forse il più ricercato nello stile ( un bellissimo bianco e nero ) e quello in cui i rumori e gli oggetti di uso comune ( telefoni, porte, candelabri ) hanno il risalto maggiore; è però anche quello scritto meno bene, con un'escalation di violenza mista a paura che non regge il confronto con le altre opere, molto più riuscite sotto questo aspetto. E' comunque una pellicola da vedere, imprescindibile per chi ama Polanski, in cui la fragilità di una giovanissima Deneuve buca lo schermo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  05/06/2016 14:31:50
   7 / 10
Solita maestria di Polanski nel raccontare il viatico per la follia, anche ben aiutato da una brava Catherine Deneuve.
A mio modesto parere però sfigura un po' se confrontato con le altre due pellicole dell'ideale trilogia sulla paranoia ("L'Inquilino del Terzo Piano" e "Rosemary's Baby") che avevo visto in precedenza e che mi sono sembrate nettamente superiori sotto tutti i punti di vista.

enigmista  @  05/12/2015 04:27:18
   7½ / 10
Una discesa nella follia, meravigliosamente diretta e interpretata.

DogDayAfternoon  @  26/10/2015 13:52:12
   6½ / 10
Un ottimo soggetto non sfruttato pienamente. Molto interessante il personaggio di Carol (straordinaria Catherine Deneuve), imprevedibile nella sua complessità, ma non adeguatamente supportato nei contenuti, abbastanza poveri a mio avviso: soprattutto nella prima ora, al di là di approfondire piano piano la personalità della protagonista, non succede molto altro. La seconda parte è sicuramente migliore, la tensione molto alta e si seguono gli avvenimenti con crescente trepidazione. Particolare nota di merito anche al sonoro molto particolare e accentuato.

Le premesse per un ottimo film ci sono tutte, con un po' più di "movimento" l'avrei apprezzato maggiormente.

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Ultima risposta 26/10/2015 14.33.57
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kingofdarkness  @  27/07/2015 12:56:53
   8 / 10
Il primo capitolo della trilogia dell'appartamento di Polanski è, a mio avviso, anche quello più malato e deprimente dei 3.
Repulsion, infatti, altro non è che la rappresentazione della spirale discendente della protagonista (bravissima Catherine Deneuve) verso la pazzia e l'annullamento della propria esistenza.
Una rappresentazione fredda, cupa, malata e imbarazzante. Dico imbarazzante perchè assistendo da spettatore a questa involuzione caratteriale/mentale, viene naturale arrivare a provare peccato, compassione ed imbarazzo allo stesso nei confronti della povera Carol, che nonostante gli aiuti esterni non riesce in alcun modo a ritrovare sè stessa e tentare di riemergere in superficie.
L'atmosfera che si respira, per tutto il film ma in forte escalation fino al gran finale, è proprio di disperazione totale, di vuoto esistenziale e disinteresse sociale.
Su questo va dato grande merito alla regia cinica e senza fronzoli di Polanski, che nel ritrarre l'intero percorso involutivo di Carol non si lascia mai influenzare dai tradizionali clichè del caso ma va dritto in profondità, lasciando allo stesso tempo spazio alla libera interpretazione che ognuno di noi può dare alle varie vicissitudini della protagonista.
Il ritmo è parecchio lento, vero, ma non tanto pesante da inficiarne la visione generale, complice anche una durata (percepita) più breve di quanto possa sembrare sulla carta.
Non è sicuramente un film per tutti, ma è un gioiellino che vale la pena recuperare, soprattutto per gli amanti dell'horror d'autore.

guidox  @  31/05/2015 20:50:18
   8 / 10
incredibile viaggio nel naufragio della mente di una donna, interpretata da una Deneuve bravissima nella parte.
regia stratosferica, con dettagli impressionanti nella loro efficacia, vedi il filo conduttore della foto e l'orologio.
uno dei Polanski più riusciti, anche se a questo punto non bastano più le dita di una mano per contare i suoi capolavori e quelli che ci vanno vicini.

Charlie Firpo  @  04/05/2015 09:31:34
   8 / 10
Gran bel film firmato da un regista raffinato come Polanski, maestro con la cinepresa, sembra di assistere a una sorta di Psycho al femminile, con una Deneuve in splendida forma. Finale eccellente e ricco di idee.

In conclusione è un film da vedere tenendo però presente che trattasi di una pellicola molto vecchia con mezzo secolo di vita alle spalle e ora come ora potrebbe sembrare un po' lento e in alcuni ambiti riduttivo, ma vi assicuro che con l'andare della visione alla fine apprezzerete il film.

Per l' epoca dell' uscita anni 60' una cosa del genere è decisamente una gemma, peccato non sia a colori.

william sczrbia  @  09/01/2015 23:50:34
   7½ / 10
marcogiannelli  @  25/09/2014 13:21:49
   8 / 10
9 a Rosemary's Baby
8.5 a L'inquilino del terzo piano
8 per chiudere la trilogia dell'inquietudine e delle "case poco sicure"
Questa è l'idea primordiale di Polanski, il primo della serie, il più grezzo ma il più puro, un mix tra uno Psycho e uno dei film successivi del maestro Roman
Deneuve immobile e impenetrabile, come richiede la parte
Poteva essere meno lento, più inquietante e avere una ripetitività meno evidente condita da dialoghi inseriti in alcuni momenti, ma bene così

hghgg  @  09/09/2014 20:52:34
   8 / 10
Roman Polanski è sempre stato uno dei grandi maestri del cinema europeo, fin dai suoi brillanti esordi, da intendere come i suoi primi tre lungometraggi, diretti tra il 1963 e il 1966. "Repulsion" è il suo secondo film e rappresenta il prodotto più riuscito del primo Polanski, oltre a donarci una meravigliosa, giovanissima Catherine Deneuve qui al suo primo ruolo di grande rilievo.

In "Repulsion" Polanski esplora mirabilmente quell'abisso nero che è la mente umana, nel caso specifico con una particolare attenzione verso una mente femminile disturbata, insicura e fragile come quella della protagonista Carol, molto ben interpretata da una Catherine Deneuve costantemente fuori-fase, allucinata, alienata sempre di più dal mondo che la circonda, terrorizzata dalla solitudine (elemento che scatenerà definitivamente una follia a stento controllata) e ancora di più dall'universo maschile, un mondo con cui la giovane non riesce a rapportarsi.

Insicurezza, fragilità, alienazione, paura, follia, morte. Sono elementi chiave in questo gioiello nero di Polanski che dirige il tutto con la sua regia tipicamente attenta a metafore e dettagli, ai silenzi e ad un' inquietante e riflessiva lentezza pronta a sfociare nelle sue riconoscibilissime e spietate accelerazioni finali che nel caso di "Repulsion" sono un concentrato di ormai inarrestabili manifestazioni di orrore e paranoia che siano reali (gli omicidi commessi da Carol, il suo perdersi nella completa alienazione senza nemmeno più nutrirsi) o scaturiti dalla mente ormai perduta nell'abisso della ragazza (le mani, mani maschili che escono dalle mura per ghermirla, sempre di più man mano che il finale si avvicina; e le crepe, quelle crepe che distruggono i muri della casa e spezzano la mente della ragazza, reali o metaforiche crepe della sua sanità mentale che perseguitano lei e lo spettatore fin dalle prime battute della narrazione).

Il ritmo regolato dalla regia e dalle inquadrature mai banali e spesso eccezionali di Polanski è lento, come l'orrore più sibillino che striscia nascosto pronto ad esplodere, l'orrore della follia. Ma man mano che il film va avanti l'attenzione è sempre più preda dello schermo e le sequenze forti e memorabili, comunque disseminate per tutto il film, si fanno sempre più numerose, rette benissimo dal giovane talento della Deneuve davvero in stato di grazia (credo resti una delle sue migliori interpretazioni e dire che di buone cose ne ha fatte molte).

La strepitose sequenze, due in tutto il film, perché l'orrore puro qui è dosatissimo, delle braccia che spuntano dalle mura (vent'anni dopo qualcuno avrebbe potuto far notare che quelle braccia uscivano dalle fottùte pareti) sono indimenticabili e assolutamente angoscianti, tra i momenti che preferisco dell'intero cinema Polanskiano, riprese anche da Sclavi nel capolavoro dylandoghiano "Storia di Nessuno". Ma le scene e le inquadrature che il perverso occhio del polacco ci regalano in questo film sono numerose. Già solo l'inquadratura strettissima sull'occhio destro della Deneuve che apre il film varrebbe il prezzo del biglietto, così come la sequenza finale con la camera che stringe sempre di più su una certa fotografia... E poi ovviamente Carol che se ne va in giro con la testa del coniglio nella borsetta, la sequenza del suo primo omicidio (il secondo è un po' più telefonato mentre nel primo il ritmo sonnolento ti trae ancora in inganno). La regia di Polanski immerge perfettamente nell'atmosfera del film e lo spettatore è presto partecipe della deriva psicologica e mentale della ragazza.

Film dai pochi mezzi ma dai grandi talenti, si avvale anche di una sceneggiatura solida, scritta intelligentemente, ben dosata nei suoi elementi e perfetta quando è il momento di accelerare; il tutto anche caratterizzando perfettamente il personaggio di Carol sul quale è stato costruito un One-Woman-Show attorno a cui gira un ristretto numero di comprimari; tra questi vorrei ricordare Yvonne Furneaux attrice francese autrice di una prova memorabile 5 anni prima ne "La Dolce Vita" nei panni dell'instabile Emma, fidanzata di Marcello; Polanski, con la cartolina che il personaggio della Furneaux spedisce alla sorella Carol, regala anche una probabile e volontaria citazione del capolavoro felliniano ("non fare troppa Dolce Vita" c'è scritto sulla cartolina).

Polanski lo sappiamo sa sfruttare magnificamente la pochezza di mezzi, come pochi altri, e anzi di solito quand'è così le cose gli riescono anche meglio. Ristrette ed essenziali sono anche ambientazioni e scenografie: gli esterni o altri ambienti (l'istituto di bellezza dove lavora Carol) non mancano ma gran parte delle sequenze e certamente tutte quelle più importanti si svolgono solo e soltanto nell'appartamento della protagonista, un solo ambiente principale che diventa un mondo infinito, sfruttato mirabilmente dalla regia di Polanski che si impone con quella che diverrà una sua specialità, i film "d'appartamento" ("Rosemary's Baby" "L'Inquilino del Terzo Piano" "Carnage" ma direi anche "La Morte e la fanciulla") dove tutto o molto si svolge in un unico luogo, in un unico appartamento che Polanski sa trasformare nel teatro degli orrori più terribili scaturiti dall'uomo, o da altro.

In conclusione "Repulsion" è il miglior film del primo Polanski e certamente uno dei suoi capitoli più riusciti, giusto un gradino al di sotto dei suoi capolavori assoluti; meriti in più quelli di aver consacrato un grandissimo regista e di aver lanciato un'attrice che sarà poi definitivamente consacrata dall'infinito maestro Bunuel.

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Ultima risposta 01/05/2015 14.17.48
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  01/09/2014 20:46:27
   7 / 10
Buon ritratto di una psiche che a poco a poco sprofonda in ciò che viene comunemente bollato come "pazzia". Molto brava Catherine Deneuve. Una minor lentezza avrebbe forse reso la visione più gradevole.

pak7  @  20/08/2014 12:26:06
   8 / 10
Seconda pellicola di Polanski ed è una vera e propria chicca. Roman si dimostra fin da giovane maestro nelle "atmosfere" cupe e sentite, trasponendo l'inquietudine della splendida protagonista (Catherine Deneuve) direttamente allo spettatore. Lo preferisco a "Il coltello nell'acqua".

Alex22g  @  27/03/2014 23:11:28
   10 / 10
Altra perla di Polanski che secondo me dovrebbe continuare a fare film di questa tipologia anche al giorno d'oggi avendo un tocco splendido per le atmosfere .La protagonista l'ho trovata un' attrice bellissima e bravissima in una parte di certo impegnativa. Dopo Rosemary baby sono rimasto piu'che soddisfatto anxhe da questo film che quindi consiglio

tarax  @  04/02/2014 22:23:18
   8 / 10
Che dire... uno splendido Polanski. Questo film mostra perfettamente la fragilità mentale di una ragazza che vive di un equilibrio psichico sottile come il filo di un funambolo, un equilibrio maniacale che si basa sulla presenza della sorella che rappresenta l'ancora di salvezza di una mente disturbata. Inoltre Carol prova repulsione per il sesso maschile, infatti odia l'amante di sua sorella ed il modo in cui si permette di "invadere" la routine familiare tra lei e sua sorella, al contempo non riesce a sopportare le avances di un ragazzo che le fa la uan corte serrata. L'unico momento di svago di Carol è rappresentato dal suo lavoro come manicure in un centro di bellezza, li incontra gente e chiacchiera con le colleghe come qualsiasi ragazza della sua età. Purtroppo per lei l'elemento schizofrenico, tenuto a bada grazie a questa precaria situazione di stabilità nella sua vita, esplode con conseguenze gravissime per se e per gli altri....

Gioiello morboso e alienante di Roman Polanski, una Catherine Deneuve formidabile, recitazione perfetta nel mostrare una discesa negli inferi da parte della protagonista che verrà ripreso e, se possibile, migliorato sempre da Polanski stesso nel suo capolavoro "L'inquilino del terzo piano". La fotografia è qualcosa di magnifico, il bianco e nero è perfetto per rendere più cruda e claustrofobica la storia, i primi piani del viso della Deneuve fanno il resto. Anche il sonoro va dalla parte giusta, le parti in cui comincia a manifestarsi la schizofrenia, sottolineate da tamburi battenti e persistenti, e le musiche distorte e disturbanti durante gli incubi notturni sono di ottimo livello per un film che potrebbe rivaleggiare col miglior "silent hill" per atmosfera.

Un must have per tutti i palati fini!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  02/02/2014 22:19:55
   7½ / 10
Come esordio è un prodotto eccellente, questo "Repulsion" di Polanski.
Si vedono sbocciare gli elementi distintivi del regista che fioriranno negli anni seguenti nei suoi migliori thriller (Rosemary's Baby e L'inquilino del terzo piano).
Lo spazio della casa prende il controllo, diventa una prigione animata da ossessioni e compulsioni, scardina le certezze che il subconscio costruisce su di essa ed infine si ribella allo stesso padrone.
Un'ottima metafora filmica per raccontare il declino psichico della protagonista, un'estetista trasferita a Londra vittima della propria mente, preda di deliri sessuofobici e fobie di intrusione.
Le crepe si spaccano nelle pareti e la mente implode su sé stessa: sono i prodromi del crollo, quando tutte le paure e le rabbie represse (di un difficile passato di abusi?) si riverseranno nella follia dell' "extrema ratio" - l'omicidio.
Estremamente introspettivo e particolarmente lento, Repulsion ha bisogno di una buona mezz'ora per decollare ed esplodere nel vero dramma psicologico.
La prima parte viene dilatata in lunghe sequenze e scene statiche e risulta un po' difficile lasciarsi coinvolgere, ma una volta affermato il proprio stile Polanski riesce a gestire il ritmo e concludere col botto.
Non grido al capolavoro, ma questo è grande cinema delle donne, indagatore delle dinamiche femminili sin negli aspetti più psicotici, mi ha ricordato la forza di Sussurri e Grida di Bergman (pur senza raggiungere i suoi livelli).
Angosciante

GianniArshavin  @  16/12/2013 22:39:49
   8 / 10
Secondo lungometraggio di Polanski,che con questo Repulsion si confermava già nel 65 un grande regista che poi negli anni avvenire si ritaglierà un posto nell'olimpo del cinema mondiale.
Repulsione è un film stranamente poco conosciuto ai più,nonostante sia un opera maestosa visto l'anno di uscita e visto soprattutto come riesce ad essere ancora superba nel 2013. Qui il regista Polacco inizia quel suo viaggio nella psiche e nell'inquietudine umana esplorati anche più avanti nel corso della sua carriera e che lo rende uno dei maggiori esponenti nel rappresentare le angosce e le manie umane.
La pellicola parte con un primo piano degli occhi della Deneuve,cosa che ritornerà più volte durante la vicenda,e per tutta la prima metà del film ci verrà presentato il mondo della protagonista Carol,un mondo vissuto dalla stessa Carol in modo assente,da estranea,con un lavoro che non la soddisfa,un rapporto morboso con l'amata sorella che però è totalmente diversa da lei e soprattutto una paura,o repulsione appunto,per tutto quello che riguarda l'altro sesso. Questa parte può al giorno d'oggi risultare pesante e lenta,ma è necessaria per descrivere al meglio la situazione e serve come trampolino di lancio per la seconda parte che è invece l'essenza del cinema di Polanski. Quindi il consiglio è di non abbattersi per i primi 30-40 minuti abbastanza lenti.
Come dicevo la seconda metà del film risulta pazzesca,con Carol che passa da un'alienazione angosciante ma innocua alla pazzia e all'inquietudine più totale,che la porteranno a fare e vedere cose fuori dal comune.
La tristezza e la psicosi della protagonista esplodono totalmente in concomitanza con la partenza dell'amata sorella con l'odiato amante. Da questo punto il film diventa sublime nel descrivere i sentimenti controversi di Carol e nell'inquietare lo spettatore,anche grazie ad un'interpretazione magistrale della Deneuve.
Il finale è come sempre con il regista Polacco superbo,e in questo caso è forse anche un po chiarificatore.
Quindi per concludere "Repulsione" è un'opera maestosa,che conferma Polanski un maestro della regia e dell'analisi della mente umana.

pinhead88  @  09/08/2013 20:54:43
   8 / 10
Un film sulla schizofrenia.
Oserei dire l'Eraserhead in versione femminile, peccato per qualche lentezza di troppo in un contesto narrativo complessivamente povero di contenuti.
La Deneuve sublime come sempre.

MonkeyIsland  @  20/07/2013 17:32:51
   8 / 10
Uno dei migliori film sul tema della schizofrenia.
Fotografia eccelsa come la regia, Deneuve bravissima, l'unico neo sta forse nell'eccessiva lentezza del film anche se rimane sempre ottimo.

BrundleFly  @  31/05/2013 09:46:34
   6½ / 10
In questo suo secondo lungometraggio, Polanski mette le basi per due tra i suoi caplavori: "Rosemary's Baby" e "L'inquilino del terzo piano".
Ambientazione claustrofobica, quasi tutto girato tra quattro mura, e la lenta ascesa al delirio della giovane protagonista.
Probabilmente risente un po' degli anni e non nascondo avermi annoiato anche un po', soprattutto all'nizio, ma per gli appassionati è consigliata almeno una visione.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  22/01/2013 15:07:30
   9 / 10
Un classico di Polanski che non può mancare nella videoteca di un vero appassionato. Girato con sapienza unica, ben servito dalle musiche, raggela in un'atmosfera di morboso terrore. La Deneuve è superlativa nel dar vita ad un personaggio carico di ombre, passato e paure.

Un vero saggio sulla schizofrenia al cinema!

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  21/11/2012 18:49:05
   9 / 10
L'occhio della telecamera inquadra un occhio umano, ci si sofferma , dei colpi di tamburo enfatizzano i secondi che passano, in un crescendo sonoro l'occhio della macchina si avvicina sempre più all'occhio umano fino a penetrarvi, che cosa va cercando?
Questo inquietante incipit è il biglietto da visita di questo film allucinante e allucinato, un viaggio all'interno della psiche umana che mi ha destabilizzato, è incredibile come una mente disturbata possa allontanarsi così tanto dalla vita reale, quale forma prendono le cose che circondano queste esistenze?.
Carol è l'indiscussa protagonista del film, una donna sopraffatta dalle turbe della mente che le fanno vedere quello che gli altri occhi non vedono, le crepe alle pareti che costantemente circondano le sue visioni sono fratture del suo spirito, perché prima di giungere al cervello questi stati di avanzata nevrosi partono dal profondo dell'animo umano, è lì che si annida il male, incontrollabile.
Polanski concentra i suoi sforzi nel descrivere il disturbo mentale di Carol su un elemento fondamentale, rivelatore inconsapevole di tutti gli stati d'animo, lo sguardo. L'inquietante senso di vuoto che trasmettono gli occhi della Deneuve è così ben ricercato da far apparire l'interpretazione della bella attrice monocorde, svuotata di ogni emozione, un'indifferenza emotiva che nella scena dei due delitti salta maggiormente agli occhi tanto è il contrasto tra la gelida espressione di Carol e l'efferatezza degli omicidi.
Una mente turbata manifesta le sue radici dai piccoli gesti quotidiani e dagli atteggiamenti apparentemente innocui e passeggeri. Ad un osservatore attento, come potrebbe essere ad esempio uno psicanalista, sicuramente non sfuggirebbero, alle persone che circondano e frequentano Carol sì. Il fidanzato, la sorella, la datrice di lavoro, le colleghe, tutti si preoccupano relativamente dello stato della ragazza, i suoi comportamenti sono attribuiti alla stanchezza, la medicina migliore è il riposo. Questa innocente superficialità non fa altro che ingigantire lo stato paranoico di Carol che rimasta sola a causa della partenza della sorella con il suo amante, trova nella casa vuota la culla delle sue ossessioni.
Pur rimanendo nella sfera del thriller psicologico (si gioca tutto sul crescendo di tensione) il film sconfina nell'horror per merito di alcune scene, magistrali, che nascondono, con sapienza registica non da poco, ciò che di più macabro difficilmente si può immaginare:
SPOILER: Carol sta conversando allegramente (si fa per dire, in realtà ad essere allegra è soltanto la sua interlocutrice) con una sua collega, quando questa, prima di congedarsi da lei le prende la borsetta ed istintivamente guarda nel suo interno, dentro c'è un cuore umano, scopriremo che quel cuore apparteneva al suo spasimante da poco ucciso, Polanski non ci fa assistere a nessuna cruenta asportazione, lo scopriamo dallo sguardo terrorizzato dell'amante della sorella quando dopo aver trovato il cadavere dell'uomo dentro la vasca da bagno torna sul posto e si sofferma palesemente su questo particolare. Geniale.
Il film termina con la macchina da presa che spazia all'interno della casa, si sofferma su una fotografia, un gruppo di persone formano presumibilmente una famiglia, presumibilmente la famiglia di Carol, c'è lei, nella foto avrà 8-9 anni, la telecamera zumma sul suo volto, su uno sguardo carico di odio rivolto ad un uomo adulto (il padre?), in quello sguardo c'è il destino di Carol.

lukef  @  05/05/2012 00:54:34
   7½ / 10
Ecco un gran bell'esempio di cinema d'autore. Diretto in maniera magistrale, fotografia raffinatissima, con un sonoro intelligente ed innovativo.
Anche la recitazione e la resa della degenerazione psichica mi hanno convinto.
Ciò nonostante devo ammettere che non mi sono emozionato più di tanto ed alla lunga mi ha anche leggerissimamente annoiato.
In definitiva lo consiglierei solo agli appassionati del genere.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  23/02/2012 18:34:00
   6½ / 10
Indubbiamente uno dei migliori film sul tema della schizofrenia, tuttavia la lentezza esasperata e la durata eccessiva ( eccessiva se paragonata alla pochezza narrativa) lo rendono difficilmente digeribile.
LA deneuve è 1 F1ga spaziale tuttavia il suo personaggio mi è parso troppo svampito ed irritante per poter essere pienamente convincente.
A livello di inquietudine poi gli ho preferito di gran lunga il bellissimo '' l'inquilino del 3 piano'' e anche la famosa scena finale non mi ha fatto particolarmente effetto ( forse x la sgranatura dell immagine). Sicuramente sguardi come quello di al pacino nel finale di heat o quello del pazzo di twentinine palms restano decisamente + impressi.

Saro' blasfemo ma mi piacerebbe vedere un remake ,magari girato da gaspar noè

ValeGo  @  21/02/2012 12:16:20
   8 / 10
Inquietante, davvero inquietante, molto simile, come atmosfera, a rosmary's baby e all'inquilino del terzo piano.

Lory_noir  @  16/01/2012 19:20:12
   5½ / 10
Un film che per i suoi anni penso abbia fatto scalpore. Mi sono piaciute le scelte per quanto riguarda il sonoro: si alternano scene completamente mute a scene in cui i suoni sono fortissimi e improvvisi. Inoltre è sicuramente resa bene dalla scenografia lo stato di paranoia e psicosi della protagonista. Non mi è piaciuta però la protagonista, anziché vedere nei suoi occhi la vuotezza dovuta dal personaggio mi è sembrata vaga e poco nella parte. Ho trovato inoltre le scene troppo frammentarie.

sweetyy  @  06/12/2011 21:20:45
   8 / 10
Un'altra grande opera di Polanski, protagonista è la paura, l'ansia che caratterizza l'intera pellicola... un incubo che va ad allargarsi gradualmente e che coinvolge completamente lo spettatore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  11/10/2011 19:43:31
   5½ / 10
Sperimentale e soporifero sono due aggettivi che riassumono in modo efficace questo film.
Il grande cinema di Polanski vive di tasselli che visti da soli possono risultare insignificanti, come in questo caso, ma analizzati nel complesso risultano essere fondamentali tappe che porteranno ai capolavori di uno dei più grandi, se non il più grande regista vivente.

Detto ciò Repulsion è interessante ma cade ahimè nella messa in scena, soprattutto per una prima parte ostica e lenta e in una seconda che è anche interessante ma che risulta essere macchinosa e poco coinvolgente.

Da vedere solo se si è appassionati di Polanski

Sestri Potente  @  25/09/2011 19:57:22
   6 / 10
E' un film un po' criptico, di non facile interpretazione.
Inoltre, a causa dell'eccessiva lentezza e dei lunghi silenzi, dal mio punto di vista è stato molto difficile da seguire!
Sostanzialmente, l'argomento principale è la sessuofobia: Carol, di fatto, non sa relazionarsi con l'altro sesso e quando viene lasciata sola dalla sorella (con la quale vive un rapporto ossessivo e morboso) comincia ad impazzire del tutto.
Si tratta di un'opera interessante ma anche molto complicata; e per quello che riguarda la trilogia dell'orrore vissuto negli appartamenti preferisco Rosemary's Baby!

david briar  @  04/09/2011 20:13:11
   6½ / 10
Quinto film che vedo di Polanski e prima volta che mi lascia un po' deluso.

"Repulsion"è un film lento con poco ritmo,e non riesce a far paura,solo a inquietare e angosciare in maniera leggera.
Forse il problema è che si ha l'impressione che non succeda niente per tutta la durata,e quindi si visiona con difficoltà entrando in un torpore da cui è difficile uscire.C'e solo una scena che riesce a sorprendere davvero,ma purtroppo è isolata e le successive scene interessanti arrivano solo verso l'ultima mezz'ora.
Il finale,che di solito con Roman è incredibile,stavolta non riesce a sconvolgere al pari dei suoi capolavori,ma rimane un ottimo finale che conclude in modo intelligente l'opera.
La regia di Polanski è sempre di alto livello,ma mi è sembrato meno sicuro e esperto nella composizione dell'inquadratura.

In conclusione "Repulsion" per me è una delusione,ma forse erano le mie aspettative ad essere troppo elevate,viste le altre sue opere da me viste.E forse non aiuta neanche il fatto che il film abbia più di 40 anni.
Ma comunque ha caratteristiche interessanti e merita almeno la sufficienza,anche se,mi dispiace dirlo,stavolta non condivido l'entusiasmo generale.

P.S. Dimenticavo,la Deneuve è molto brava e affascinante,e il 6 e mezzo che ho dato dipende anche da lei e dalla sua bravura.

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Ultima risposta 27/11/2016 00.36.35
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PignaSystem  @  31/08/2011 21:19:44
   8½ / 10
Solitudine e follia colte e fotografate a meraviglia. Grande Polanski, grande Deneuve!

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  22/08/2011 18:49:10
   9½ / 10
REPULSION é il film più angosciante e spaventoso di tutta la carriera di Polanski, dove i temi come la claustrofobia e l'isolamento, presentati tramite schock calibrati, verranno ripresi in alcune sue successive opere. L'uso di alcune tecniche cinematografiche come il grandangolo o la profondità di campo costituiscono la base in cui immaginazione, sogno e realtà quotidiana si incrociano ingrandendo l'effetto visivo e sottolineando la sessofobia della protagonista e la precisione dei suoni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  28/06/2011 23:50:18
   8 / 10
Lenta e inesorabile discesa di un angelo verso il gorgo nero della pazzia. Altro trattato di Polanski su come trattare/rappresentare la malattia mentale e i suoi effetti. Un magistrale lavoro sulla psicologia dei personaggi rendono questo film un vero esempio da imitare. Forse l'unico neo è la lentezza della prima parte ma tutta la seconda parte è sublime.
La Deneuve incanta.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  09/05/2011 14:29:15
   8 / 10
Film quasi capolavoro sulla malattia mentale.
Un Polanski in splendida forma firma un thriller psicologio/psicopatico che lascia ammirati. Una pellicola che non indaga sul passato della disagiata protagonista, bensì sulle sue difficoltà di rapportarsi col mondo e soprattutto con l'altro sesso. Oltre alla precisa descrizione dell'ossessione per la sorella.
Un film claustrofobico che scardina la casa e la famiglia come luoghi sicuri di rifugio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  20/04/2011 14:58:40
   8 / 10
Carol è una giovane estetista,vive insieme alla sorella di cui è fortemente gelosa e sembra essere impaurita dai rapporti con il sesso opposto.
Polanski non scava nel passato del personaggio,ci introduce senza indugi in un'ossessione che gradualmente finisce con il far crollare una già tormentata psiche.L'unico collegamento concesso consta in una foto,inquadrata più volte,dove una ragazzina sembra fissare con astio qualcuno,presumibilmente il padre.
La fase degenerativa che colpisce Carol coincide con la partenza per una breve vacanza della sorella,donna radicalmente diversa de lei,piuttosto indipendente e per nulla imbarazzata nel concedersi scappatelle con un uomo sposato.
La folle misandria,rivolta addirittura verso oggetti riconducibili alla figura maschile,non ha cause scatenanti,per stessa ammissione del regista "Repulsion" non è una rigorosa analisi indirizzata ad offrire risposte,è solo la cronaca terminale di un disagio che soccombe ad uno stato paranoico-schizofrenico senza che nessuno si accorga di ciò che sta accadendo,come a voler rimarcare una solitudine determinata da un cieco individualismo.
L'appartamento diventa luogo in cui Polanski lascia deflagrare il terrore e la follia,ambiente riproposto in quest'ottica più volte dall'autore che ne sbugiarda la rassicurante parvenza,trasfigurando l'archetipo di cellula confortevole e cooperativa in luogo di profonda alienazione in cui le paure prendono corpo sottoforma di allucinazioni uditive e visive.
Alla base del tormento è ipotizzabile una complessa emancipazione dall'età adolescenziale,la componente sessuale diventa ostacolo e non più uno dei mezzi per completare la propria collocazione sociale.
Polanski è bravissimo nell'espandere al di fuori dell'abitazione il senso di oppressione patito dalla ragazza,circoscrive un habitat per nulla confortevole in cui personaggi spiacevoli,come le facoltose clienti del centro estetico, e panorami freddi,quelli di una città resa ancor più indifferente dal bianco e nero, esasperano il senso d'estraneazione.L'apatica Cathreine Deneuve è molto efficace nel recitare sottotraccia aderendo bene ad una pellicola dallo scorrere ipnotico e dai dialoghi ridotti al minimo.

Oskarsson88  @  13/01/2011 22:06:23
   7 / 10
Parte molto lentamente questo film di Polanski, che nel susseguirsi aumenta di ritmo senza però esser mai davvero incalzante. Personalmente ho trovato più angoscianti Rosemary's Baby e L'inquilino del terzo piano. Qui ci sono si scene claustrofobiche raccontanti il delirio della splendida protagonista, ma non prende a pieno. Comunque vale una visione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  10/01/2011 23:22:47
   8½ / 10
L'ossessione prende forma e allunga le sue mani rapaci, schianta contro al letto, si deformano le crepe sui muri, ticchetta malvagio l'orologio nel silenzio assordante dell'incubo.
Disturba e angoscia vedere coi propri occhi attraverso la pazzia altrui.
La bellezza giovane e già regale della Deneuve immobilizzata nella paranoia.


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7219415  @  21/12/2010 16:24:47
   8½ / 10
Lo collocherei appena sotto Rosemary's babe e appena sopra l'inquilino del terzo piano..

Tigrero91  @  14/12/2010 16:38:27
   8 / 10
Grande Roman,per essere un film del 1965 e`fatto veramente bene con tecniche innovative,riprese particolari, con una colonna sonora sperimentale, che nel insieme funziona davvero bene! I titoli di testa sono veramente anni avanti per me,..la Deneuve ha recitato bene,...alcune scene sono veramente inquietanti, il geniale e anche di far sentire i rumori della casa e di quello che succede fuori..i musicisti nella strada..l orologio.le campane ecc..Uno dei film che ha lanciato un genere che verra` ripreso spesso (la claustrofobia,isolamento) per gli amanti del cinema va visto sicuramente.

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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  11/12/2010 18:49:32
   8½ / 10
"Repulsion" è da annoverarsi fra i migliori film che rappresentano la malattia mentale. Lo fa da un punto di vista non spettacolare o effettistico, ma in maniera distaccata, neutra. Non di meno però riesce ad angosciare e a colpire lo spettatore e può essere considerato a tutti gli effetti un film dell'inquietudine.
Oltre a questo tema, entra anche quello del degrado delle relazioni interumane nell'età borghese moderna. Infine partecipa alla temperie culturale del tempo in cui fu girato (metà anni '60, anni di fulgore dell'esistenzialismo) e dà un ritratto amaro e sconsolato dell'esistenza umana (dominata da incomunicabilità, solitudine, vuoto, superficialità, morbosità, frivolezza, noia). Il problema è universale, sia che lo si guardi nella Polonia comunista ("Il coltello nell'acqua") o nell'Inghilterra borghese e opulenta dell'epoca beat.
I protagonisti del film sono due: l'occhio della cinepresa e Carol (Catherine Deneuve), l'oggetto di attenzione quasi esclusiva del primo protagonista. E l'occhio è anche il primo oggetto che viene inquadrato in un particolare e straniante primissimo piano.
Nella prima parte del film assistiamo ad un pedinamento ossessivo da parte dell'occhio filmico di tutto quello che fa Carol. Ancora una volta non si può fare a meno di notare l'immensa bravura di Polanski che sa dirigere alla perfezione questo occhio: a volte si muove con riprese a spalla, a volte sta fermo e guarda distaccato da lontano, a volte si sofferma su certi oggetti (un rasoio, un coniglio scuoiato, delle patate) e ce li presenta sotto una luce inquietante, con un iperrealismo che sfocia nell'allucinato.
Per tutta questa prima parte si crea un'atmosfera sospesa, di preparazione a qualcosa di terribile. Carol è chiaramente affetta da isteria, da una fobia ossessiva verso il sessuale e il materiale e come tutti i malati non riesce a distinguere chi la vuole danneggiare da chi la vuole aiutare. Il mondo esterno appare come una massa indistinta, indifferente, estranea e nauseante.
A differenza di "Il coltello nell'acqua", stavolta la suspense si scioglie. Nella seconda parte l'atmosfera cambia. L'occhio si sdoppia e si fa soggettivo. Continua a tenere però un atteggiamento distaccato, solo che ora documenta impassibile la percezione distorta e folle di Carol. Questo atteggiamento porta ad una specie di cortocircuito della riproduzione fattuale: realtà o immaginazione? Questa sottile incertezza, l'incapacità di distinguere nettamente l'uno e l'altra, s'insinua pure nello spettatore. Gli oggetti "neutri" assumono aspetti ancora più inquietanti (il coniglio in putrefazione invaso da mosche, le patate vizze e marce, il mondo esterno a due passi eppure distante e indifferente). Carol "vede" amanti rozzi che la violentano, i muri che crepano o il soffitto che si schiaccia sul letto, mani che spuntano dalle pareti e la toccano. Viene evitata la drammaticità, il tutto si svolge in maniera distaccata eppure inquietante e terribile per lo spettatore. "Repulsion" è un horror freddo.
Il mondo esterno è rappresentato in una maniera che dà quasi ragione a Carol. Effettivamente i rapporti fra le persone sono di natura quasi esclusivamente esteriore e materiale (sesso o soldi). Indifferenza e voyeurismo sono poi gli unici sentimenti che ci si può aspettare dai "vicini" (che parola ironica!) di casa. La "malattia" evidentemente è molto più diffusa di quanto si creda. E' questo il messaggio del finale aperto.
Se c'è una cosa che non mi ha convinto del tutto è forse l'interpretazione di Catherine Deneuve. La sua parte prevede straniamento, indifferenza, assenza e quindi non deve assumere una grande varietà di atteggiamenti. Nonostante ciò ha quasi sempre un'unica espressione un po' beota e delicata che stride un po' con la crudezza e la serietà di ciò prova o di ciò che fa. Mi sarei aspettato un po' più di angoscia e dolore. Evidentemente Polanski non voleva assolutamente che ci fosse in Carol alcun sentimento "coinvolgente", che potesse disturbare l'impassibile e distaccato ritratto di un disfacimento mentale e sociale. Solo che la Deneuve ha preso il tutto troppo alla lettera. Il resto invece è perfetto.

76eric  @  16/11/2010 21:02:27
   9½ / 10
Secondo lungometraggio per Roman Polanski per quel film che inaugura la cosidetta trilogia dell' appartamento ( Rosemary's baby e The tenant), ed è già Capolavoro.
Quale sia il migliore dei tre è difficile dirlo, ( personalmente metto The tenant a fatica però, al terzo posto e poi fra i rimanenti due non saprei quale preferire), ed in questo episodio si assiste all' inesorabile e progressiva discesa psichica dell' attrice protagonista, tanto cresciuta quanto attraente, che è affetta da un vero e proprio senso di repulsione e di odio nei confronti degli uomini. Le cose peggioreranno in modo netto una volta lasciata sola dall' amata sorella maggiore, che partirà con l' amante per un viaggio in Italia.
Ciò porterà Carol ad isolarsi, a non uscire più di casa, a non andare al posto di lavoro a non occuparsi delle faccende domestiche anche se ciò non lo faceva nemmeno prima, sostanzialmente a delirare

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Non mancano inoltre, e questa è la cosa più importante, quell' ulteriore "quid in più" che porterà Carol a commettere efferatezze, orribili incubi e visioni distorte con tanto di crepe immaginarie ai muri dell' appartamento, che minano la "protezione" data dal sicuro luogo.
Non si capisce o comunque non vi è certezza se essa è stata vittima di maltrattamenti paterni o da cosa sia data questa grave "patologia sociale",
fatto stà che Carol è cresciuta, è donna, è desiderata, ma ripudia gli uomini come in età pre-adolescienziale.
Polanski è un genio, persino i momenti fuorvianti la vicenda ( la banda della strada ad es.), hanno un loro perchè.
Le musiche ed il sonoro sono impeccabili ed utilizzate nei momenti clou, che tendono ad aumentare la tensione delle scene e per ultimo, come non menzionare la prova "mastodontica" della ipermeravigliosa Deneuve con quella sua bellezza ( mozzafiato) molto acqua e sapone e quel lieve "strabismo di venere" che non può non attirare l' attenzione dei giovani maschietti. Di una bellezza sconvolgente, davvero poche colleghe possono reggere il confronto. Una dea.

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Ultima risposta 24/02/2012 19.04.09
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Dosto  @  18/08/2010 18:54:54
   5½ / 10
Film lentissimo e monocorde. Qui Polanski, con una buona trama come questa, avrebbe dovuto osare di più. La Deneuve, però, è strepitosa.

James_Ford89  @  16/03/2010 04:04:57
   9 / 10
Polanski si supera in questa pellicola trascinandoci in un'inesorabile caduta in depressione e in un disturbo sociopatico evidenziato benissima dalla bellissima DeNeuve...
Essendo stato depresso per anni, chiuso tra 4 mura, posso capire benissimo quello che voleva trasmettere il regista e questo mi ha molto aiutato nella comprensione del film e in quel senso claustrofobico che si prova.
Rumori di tutti i giorni che in un periodo come quello di Carol possono sembrare l'inferno. Ticchettii degli orologi, il campanello, lo squillare del telefono, la vicina petulante.
Carol reprime qualsiasi contatto con gli uomini ma nella sua immaginazione è proprio quello che vorrebbe e che la porta a sentire e vedere follie sessuofobiche.
Il più grande dramma dell'umanità portato in un film estremamente disturbante...
Giù il cappello a Te, grande Roman..

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jannakis  @  01/03/2010 02:35:50
   8½ / 10
Lo straniamento e il senso di oppressione che trasmette quest'opera di polanski è in qualche modo paragonabile a ciò che è possibile provare con la visione del lynchano Eraserhead: la ripetizione disturbante di rumori taglienti (il campanello, il telefono, le campane), le visioni allucinatorie (le crepe e la malleabilità del muro, le visite notturne), l'espressione spaurita e glaciale della Deneuve sono le componenti che fanno di repulsion un film psicologico di grande impatto emotivo. La fobia, la repulsione per il sesso e gli uomini che tormentano Carol assumono progressivamente il suo vero aspetto col degenerare dei suoi deliri. il desiderio inconscio della violazione traspare soprattutto nella parte finale, nell'ossessiva ricerca del contatto, possibile solo nell'ambito immaginario e che sfocia inevitabilmente in omicidio nell'esperienza reale. Emblematica la scena in cui Carol affonda il viso nella camicia dell'amante della sorella prima di correre a vomitare. Azzeccatissimi gli stacchi delle percussioni.

goodwolf  @  18/02/2010 11:10:21
   4 / 10
Avrò visto un altro film, dato che tutti me ne hanno parlato bene e i commenti sono tutti strapositivi.
Personalmente lo giudico lento, snervante e monotono. Le sequenze sono ingiustificatamente lunghe e prolisse, e la carne al fuoco è davvero poca. l'interpretazione della protagonista è monoespressiva, da pesce lesso. Non lo reputo un pregio e non vedo nulla di artistico in questo.
Spero vada meglio col prossimo film di polanski, che fino ad ora è riuscito sia a farmi gridare al miracolo, che ad annoiarmi a morte.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/01/2010 23:07:27
   8½ / 10
Ennesima discese nell'inferno della paranoioa con un acerbo (anche se in effetti non si direbbe) Polanski. Repulsion risulta come sempre con il regista polacco claustrofobico e inquietante. Deneuve,splendida,fa un interpretazione come sempre fredda ma efficace mentre Polanski in regia arricchisce il film con soluzioni claustrofobiche come le mani che escono dappertutto e il videogioco Resident Evil deve molto a questa sequenza.
Ancora una volta niente da dire su Polanski,regista eccelso che in carriera ha fatto anche film non completamente riusciti ma mai brutti. Segno della sua grandezza dietro la macchina da presa.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  02/01/2010 12:49:19
   9 / 10
Ritratto magnifico della follia.

L'appartamento visto come l'unico luogo in cui la Deneuve riesce a comunicare con sè stessa, quel mondo esterno che è inconciliabile con i suoi stati d'animo, i rumori secchi e ripetitivi come sfondo nella sua mente.
Registicamente coinvolgente il secondo lavoro di Polanski è forse ancora più incisivo e maturo dei successivi.

Lo sguardo in quella foto è più inquietante di qualsiasi efferato omicidio.

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Ultima risposta 05/01/2010 11.59.31
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  30/11/2009 10:06:17
   9 / 10
Pellicola altamente disturbante, degente e degenerata, dominata da un crescendo d'angoscia in cui tutti gli elementi concorrono; prima della cosiddetta "trilogia dell'appartamento", rimane una delle migliori opere del regista, e tra le più profonde indagini sui disturbi mentali mai intraprese in ambito cinematografico.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 30/11/2009 11.50.21
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The BluBus  @  05/10/2009 18:28:54
   9 / 10
La sorella gnocca 8
Il Film 9
La Deneuve 10
I suoi capelli 15

lampard8  @  11/09/2009 13:41:58
   9 / 10
Con Repulsion Polanski firma uno dei suoi capolavori. Durante la visione lo spettatore è trasportato all'interno del dramma personale di Carol, una discesa lenta e inesorabile verso la pazzia. Davvero geniale e precursore

Invia una mail all'autore del commento RadicalGrinder  @  28/07/2009 14:03:48
   8½ / 10
Perchè hai buttato via la roba di Michael? Perhè l'hai fatto?

carriebess  @  21/07/2009 13:54:48
   10 / 10
semplicemente fantastico, tutto stupendo, fotografia, regia, tutto.film che sento molto vicino.

il lento incalzare verso la follia più pura.

bulldog  @  16/07/2009 11:18:01
   8 / 10
Tra i migliori di Roman,molto bene la Deneuve.

Bathory  @  08/07/2009 21:21:17
   9 / 10
Una lenta e progressiva discesa negli inferi della pazzia e dell'alienazione.
Polanski dirige un film estremamente lento e silenzioso, dove Catherine Deneuve, praticamente monoespressiva, con le sue allucinazioni e la sua schizofrenia è la padrona assoluta della scena.

Capolavoro incredibile, un esperimento coraggiosissimo....da tramandare ai posteri.

paride_86  @  04/07/2009 18:52:03
   9 / 10
Carol è una donna sessuofobica e disturbata, ma nessuno intorno a lei si accorge di cosa le sta capitando; intanto il divario tra il suo mondo interiore e quello reale si allarga sempre di più.
"Repulsion" è un dramma psicologico girato come un thriller orrorifico e,
nonostante abbia più di quarant'anni, alcune scene spaventano ancora adesso.
Davvero molto brava Catherine Denueve, nonostante la giovane età.

edmond90  @  30/06/2009 11:04:56
   9 / 10
Davvero bellissimo questo viaggio nella paranoia di Polanski attraverso gli occhi di una giovane donna sessuofoba e sempre piu sconvolta da deliri e incubi allucinanti...il ritmo e'volutamente lento per descrivere al meglio il progressivo distaccarsi dalla realta'della protagonista,una giovanissima e gia'molto convincente Catherine Deneuve;le atmosfere,lugubri e malsane,sono claustrofobiche e decisamente funzionali all'intento del regista....da non perdere

laconico  @  17/10/2008 18:36:04
   8 / 10
Film affascinante. Cadenzato nei ritmi, a scandire il progressivo avanzare della follia della protagonista (una Deneuve non solo bella ma molto brava). Alcune scene sono di notevole impatto simbolico. Curato (come sempre in Polanski) il versante psicologico. Un thriller d'autore, gustosamente stagionato.

castelvetro  @  08/10/2008 19:22:56
   9 / 10
Stupendo e affascinante, già come altri hanno notato
il ritmo è lento, ma serve per rendere affilate le scene
del terrore. A me è piaciuto un sacco, la repulsione
è un gran tema e Polanski è riucito a svilupparlo bene.
La Deneuve è F A V O L O S A

da vedere

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AKIRA KUROSAWA  @  30/09/2008 15:32:33
   8 / 10
molto bello, inferiore a rosemary's baby, l inquilino e il pianista , ma decisamente meglio rispetto ad altri come la nona porta.
fotografato con un bel bianco e nero, molto belle le scene visionarie e il montaggio, ora vediamo il coltello nell acqua e cul de sac.

lupin 3  @  30/07/2008 16:05:01
   6½ / 10
Tutto sommano non mi è dispiaciuto...
Discreto!

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  01/06/2008 02:04:25
   10 / 10
polansky dei primi tempi faceva ammattire con la sua capacità di creare col suo mezzo cinematografico quell'atmosfera malsana che riusciva a permeare in tutti i suoi film. qui splende,è il caso di dirlo una bellissima e bravissima catherine deneuve. la tensione del film è disarmante. non lascia assolutamente indifferenti l'abisso di desolazione e malattia mentale che assale la protagonista . cult e apri pista ai due massimi capolavori del mostruoso regista che seguiranno da lì a breve. forse nessuno come polansky è riuscito con quest'abilità espressiva,con le sue abilità sceniche e i dialoghi,a fare immergere lo spettatore nella deviazione psicologica del protagonista,fra i binari della pazzia, come qui e nell'inquilino del terzo piano.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  08/03/2008 23:23:29
   8 / 10
Un thriller claustrofobico, un viaggio nella progressiva follia della protagonista, una giovanissima Catherine Deneuve. Polanski mette in scena quelle sue tipiche ossessioni molto raffinate che emergeranno ulteriormente in Rosemary's baby e l'Inquilino del terzo piano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  18/02/2008 15:22:03
   8 / 10
Polanski’s School.

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Ultima risposta 10/07/2009 13.22.35
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alex75  @  12/02/2008 23:51:41
   9 / 10
Straordinario trattato sulla psicosi questo incubo ad occhi aperti del grande Polanski! La Deneuve, con quella monoespressività che la renderà icona assoluta di eleganza e nevrosi in "Bella di giorno", genera l'immagine perfetta della giovane schizofrenica. Domina il film come uno spettro, fredda e sempre più inquietante, la povera estetista precipita nell'abisso della follia seminando cadaveri intorno a sè.
Grandissima regia, sospesa tra sobrietà e deliri visivi, tra gelo emotivo e soffitti che si abbassano, che ci guida in uno dei più bei viaggi nella mente umana disturbata della storia del cinema.

norah  @  11/12/2007 12:08:24
   8 / 10
Repulsion brilla come un magnifico diamante nero all'interno della" trilogia degli appartamenti"del grande cineasta polacco.
Si tratta di un thriller opprimentissimo e ossessivo,caratterizzato da scelte registiche mozzafiato;purtroppo l'eccessiva lentezza gli impedisce di eguagliare il successivo capolavoro Rosemary's Baby.
Protagonista assoluto di questo splendido film, a parte un'acerba Catherine Deneuve(per quanto mi riguarda ancora leggermente monoespresiva) é il suono:in primis il trillo glaciale del telefono,da brividi.
Da notare la cartolina che raffigura la torre di Pisa, dall'evidente struttura fallica che rimanda perfettamente all'ossessione della bella protagonista.

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Ultima risposta 01/03/2010 02.56.01
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solitecose  @  13/09/2007 11:22:44
   9 / 10
film fichissimo!

se volete leggere la mia recenza, e anche quelle musicali di un mio amico, cliccate su http://www.solitecose.com/blo/

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  08/09/2007 23:44:03
   6½ / 10
a me ha dato un po fastidio la lentezza con cui procede la storia!ritmo lentissimo(il regista sembra essere di origine russa)per tutto il film...
abbastanza inquietante ma non originale...

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Ultima risposta 16/03/2009 23.40.54
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Sanjuro  @  01/08/2007 23:26:47
   9 / 10
FIlm che mantiene la sua alma jazz, fratturato, morfinizzato, gatto con gomitolo e poi tigre smembra ossa. Negli atti violenti ha qualcosa del tonfo sordo, primitivo, ficcadenti. Una grossa caverna a forma di cervello nella quale entrare con una fiaccola difettosa, avara di vampate amaranto che illuminano a giorno le incrinature schizofreniche della Deneuve. Capolavoro noir per batteristi jazz. Se non avete qualcosa del Sun Ra più sghembo risulta lento e incomprensibile, in realtà è hardcore punk suonato dentro l' aereo noise dei Melt Banana.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/05/2007 22:46:48
   8 / 10
"Repulsion", secondo viaggio (a qualcuno non sfuggirà l'horror virtuale che si annida nei protagonisti del suo splendido esordio, "il coltello nell'acqua") nelle ossessioni di Polansky, ha il solo difetto di reggere interamente sulla performance della Deneuve, forse ancora acerba e non del tutto a suo agio nel suo fragile e inquietante personaggio.
Ma il film resta una grande esperienza di cinema sensoriale, che regge anche a distanza di decenni (da antologia la scena delle mani che emergono dalle pareti) e che sa raccontare il tunnel della protagonista, o meglio la rapida involuzione depressiva/omicida, come pochi altri. La regia, in fondo, tenta proprio di sfidare il mezzo cinematografico (come nel precedente film del resto) tentando di coinvolgere lo spettatore attraverso una percezione dello status mentale dei personaggi

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  08/12/2006 10:19:51
   6½ / 10
Il difetto principale di questo film sta nella lentezza, che si avverte maggiormente nella prima parte. Pur essendo uno dei primi film di Polanski, l'ho visto tardi, dopo aver ammirato altri suoi capolavori come "Rosemary's baby". Il giudizio è forse una conseguenza di questo: "L'inquilino del terzo piano" tratta la stessa tematica, ha gli stessi ritmi lenti, ma lo fa in modo più convincente (ho messo 7 a quel film infatti). Sicuramente, è stata un'opera importante per le uscite successive di Polanski e quindi una visione la merita.

Phelps  @  04/09/2006 00:13:08
   6 / 10
mi aspettavo di meglio visto i commenti......noioso a tratti

KANE  @  22/08/2006 15:29:35
   8 / 10
claustrofobico!!
Catherine Deneuve fa veramente paura, non per la sua effettiva pericolosità, ma per la reale mancanza di logica e di riferimento verso il mondo "reale"!!
le visioni sono formidabili e rendono benissimo la pazzia e l'alienazione. la regia superiore riesce in uno spazio angusto a fare ciò che pochi sarebbero riusciti a fare. molto bello un polanski difficile da ritrovare negli ultimi film!

Crimson  @  09/12/2005 15:34:17
   8½ / 10
L'aspetto più agghiacciante del film è il totale stato di abbandono in cui versa Carole, dovuto all'incapacità di rendersi conto del suo stato psichico. La colpa è di tutti, in primis della sorella. Tra le righe è un film che mostra il problema serio del riconoscimento dei segnali di squilibrio psichico, in particolare nella fase prodromica che precede la crisi, e la questione relativa al carico assistenziale.
Ho accennato alla sorella, ma l'incapacità di capire Carole è descritta tramite tutti i personaggi: il corteggiatore (arriva a comunicarle "voglio vivere tutta la vita con te"), il padrone di casa (che tenta vergognosamente di abusare di lei), di tutte le colleghe al centro di manicure.
A pagare le conseguenze della sessuofobia di Carole non è colui che involontariamente gioca un ruolo chiave: l'amante della sorella. Dal film si evince una sua responsabilità (non è possibile capire fino a che punto determinante), in quanto penetra in uno spazio che Carole considera suo. Per la persona schizofrenica l'intrusione di qualcuno o qualcosa nella piccola sfera di protezione e calore che si è creata corrisponde ad un duro colpo da incassare.
Efficaci e di grande impatto le scene relative alle allucinazioni somatiche (dovute alla sessuofobia) e visive (le crepe nelle pareti potrebbero significare la deformazione della realtà circostante; bellissima la scena della parete fatta di plastilina, che diventa malleabile a contatto con le mani di Carole).
Francamente, per quanto plausibile, l'escalation omicida costituisce una forte estremizzazione della vicenda.
E' importante ricordare che in realtà solo 4-5 casi di omicidio su 100 avvengono per mano di una persona che soffre di disturbi psichici.

benzo24  @  19/06/2005 20:12:37
   10 / 10
Chi ha visto questo film potrà capire la mia delusione per tutti gli altri film che hanno trattato questo tema (la schizofrenia). Insuperabile.

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Ultima risposta 16/03/2009 11.57.20
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