requiem for a dream regia di Darren Aronofsky USA 2000
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requiem for a dream (2000)

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locandina del film REQUIEM FOR A DREAM

Titolo Originale: REQUIEM FOR A DREAM

RegiaDarren Aronofsky

InterpretiEllen Burstyn, Jared Leto, Jennifer Connelly, Marlon Wayans, Christopher McDonald

Durata: h 1.40
NazionalitàUSA 2000
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2000

•  Altri film di Darren Aronofsky

Trama del film Requiem for a dream

Una moderna favola ambientata in una decadente via di Brooklin. Quattro persone Sara (Ellen Burstyn), suo figlio Harry (Jared Leto), la sua bellissima ragazza Marion (Jennifer Connelly) e il suo migliore amico Tyrone (Marlon Wayans) decidono di mettersi in affari nella speranza di migliorare le loro vite, ma ben presto si scontreranno con la realtà del fallimento...

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Voto Visitatori:   7,94 / 10 (289 voti)7,94Grafico
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Voti e commenti su Requiem for a dream, 289 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  17/09/2011 19:51:15
   10 / 10
Aronofsky non delude mai!
Questa volta porta sullo schermo la storia di quattro personaggi che concorrono a quello che é il grande "american dream". Arrivato il fallimento e con esso la coclusioe del film Aronofsky caccia un urlo comunicandoci il funerale dei quattro. Metafora che insieme ad uno semi-stile di inquadrature tutto suo e alla facciata senza commenti personali che ci presenta, crea un film che é un'opera d'arte. Le 4 interpretazioni confluiscono in un'apoteosi grandiosa, ringraziando particolarmente la Burstyn nel ruolo più eccellente di tutta la sua carriera e del'annata 2000. Aronofsky riesce magistralmente a integrare immagini di horror puro in un dramma sociale molto forte, tanto da voler chiudere gli occhi e dimenticare il craving di cui i protagonisti sono continuamente bombardati.

movieman  @  09/09/2011 23:57:02
   8½ / 10
Dal emerge un ambiente claustrofobico, straziante, inquietante, che rapisce lo spettatore per poi colpirlo direttamente nello stomaco e lasciarlo con l'amaro in bocca. Il film prevede uno svolgimento a parabola digradante, con una situazione iniziale stazionaria. Arriva poi il punto di svolta per i vari personaggi e la conseguente illusione che tutto andrà meglio. Più raggiungono l'apice, più il rapporto con le droghe si fa intenso. Se prima erano un modo per stare meglio, ora sono un motivo di vita. E ciò è reso espicito con l'autunno e la spirale tenebrosa del fallimento, che cattura tutti i personaggi, che toccano il fondo. Ma ciò non è sufficente: con l'inverno il sogno, già infranto, viene deliberatamente calpestato, umiliato, deriso, fatto a pezzi. Si ottiene così un annientamento psicologico dei personaggi che ormai sono privi di tutto. Il film termina con la ripresa di ogni personaggio nella posizione fetale, quasi alla ricerca di una sicurezza che sembra non arrivare. Un film eccellente, con un ottimo cast, stupenda tecnica di ripresa e colonna sonora davvero intensa. Da vedere (possibilmente non in un periodo di depressione)!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  20/08/2011 21:01:33
   9 / 10
"Il nichilismo. Non serve a niente metterlo alla porta, perché ovunque, già da tempo e in modo invisibile, esso si aggira per la casa. Ciò che occorre è accorgersi di quest'ospite e guardarlo bene in faccia." (M. Heidegger)

Fa malissimo questo film, non c'è speranza alcuna, nessuno spiraglio di luce.
Si resta storditi dal dolore che si prova, ogni minuto che passa sempre di più. La musica costante che accompagna questo film è da pelle d'oca, gli attori sono a dir poco straordinari: Ellen Burstyn fa paura da quanto è brava.
Un incubo un po' lynchiano, un po' cronenberghiano, davvero notevole. Mi ha distrutto il cuore, sì.

alys  @  02/08/2011 20:26:24
   5½ / 10
Assolutamente disturbante,claustrofobico e con attori eccellenti,soprattutto Ellen Burstyn da oscar,ma è un film che poi annoia,e disturba troppo,troppo angosciante e discontinuo,fa girare la testa con tutti quei virtuosismi della telecamera,e non c'è una scena che sia dritta,troppo movimento e poi penso che si e premuto troppo il pulsante dell'accelleratore sul personaggio di Ellen Burstyn,vabbene essere drammatici ma qui è troppo.

PignaSystem  @  20/07/2011 16:36:43
   7½ / 10
Dopo aver dimostrato,forse, il teorema del delirio Aronofsky nel suo nuovo progetto ci canta il requiem del sogno americano e non solo.Parabola/apologo sulla droga e sulle varie dipendenze del nuovo millennio,il film si presenta maniacalmente curato sotto il profilo visivo con un campionario vastissimo di effetti visivi e tecniche registiche che stanno a testimoniare le distorsioni psicosomatiche che cercano di descrivere.Non siamo di fronte a virtuosismo sterile ma a un vero e proprio caleidoscopico modo di raccontare la discesa personale di ognuno dei personaggi coinvolti nel loro abisso self made.
Lo stile da videoclip che viene utilizzato è strettamente funzionale al divaricamento tra la realtà e le rispettive aspettative/ambizioni.Prima di essere catapultati nel precipizio vengono scesi tutti i gradini dell'umiliazione fino alla totale devastazione fisica e psichica.Partendo da Warhol passando per Lynch e arrivando alla carne mutata del cinema di Cronenberg Aronofsky arriva all'estremo,ai limiti del non filmabile.

Jack_Burton  @  26/06/2011 12:33:24
   10 / 10
Quando un film è un capolavoro non richiede tanti paroloni per dimostrarlo, anzi ogni parola che viene usata sminuisce il suo reale valore...Requiem for a dream è un CAPOLAVORO sotto tutti i punti di vista, punto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  24/06/2011 04:26:36
   8 / 10
Non l'ho trovato al livello di Pi Greco, ma la seconda opera di Darren Aronofsky rimane comunque un film di pregevolissima fattura. Il regista porta avanti parallelamente due storie: una vede protagonista una signora di mezza età la cui unica compagna è la TV. La sua monotona vita viene sconvolta quando una telefonata le annuncia che potrà partecipare a un programma televisivo: il sogno della sua vita. Per poter apparire bella inizia una dieta coadiuvata da psicofarmaci che la porta all'autodistruzione più totale, fino al letto di un ospedale psichiatrico in preda alla follia. L'altra è incentrata sul figlio, un suo amico e la sua ragazza, accomunati dalla dipendenza per la droga. Anche in questo caso il destino sarà l'autodistruzione, poichè il figlio finisce con un braccio incancrenito, l'amico in cella e la ragazza a venire sfruttata sessualmente per la dose quotidiana.

La parabola che Aronofsky delinea, quindi, è una parabola verso l'abisso: si parte già dal basso e si continua a scavare, giù giù fino al punto di non ritorno. E' il percorso esattamente inverso rispetto a quello di Pi Greco o di Black Swan, dove ci si eleva verso la verità a tal punto da rimanere scottati. La regia ha uno stile decisamente in linea con i temi trattati, e ci fa vivere in maniera allucinata i deliri paranoici della madre (non ho mai trovato così inquietante un frigorifero) e in maniera claustrofobica la routine della droga, l'astinenza e il conseguente disgregamento dei rapporti personali.

Lory_noir  @  17/06/2011 00:12:11
   8 / 10
Molto bello, crudo. Recitato divinamente.

Ale-V-  @  10/06/2011 22:22:59
   7½ / 10
Eccomi davanti al terzo film di Aronofsky. Dopo aver visto il bellissimo "The wrestler" e il deludentissimo "il cigno nero" devo dire che questo "A requiem for a dream" mi è davvero piaciuto. Sicuramente inferiore alla storia del lottatore Randy "the ram" ma decisamente bello, mai noioso e ricco di spunti di riflessione.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/06/2011 22.24.06
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incubodimorte  @  05/06/2011 17:00:14
   4 / 10
Pesante, ripetitivo e moraleggiante. Non ci ho trovato un dialogo, un niente che potesse far riflettere lo spettatore, a parte qualche trovata strappalacrime banalissima, tipo il dialogo fra la madre piagnucolante e il figlio. I personaggi non hanno nessun carisma, non vengono caratterizzati, nè analizzati nella loro psicologia. Si sapeva già che la droga e la tv sono brutte e cattive, ma rimane tutto in superficie e la critica sociale è fievole fievole. Lontani anni luce da trainspotting.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  23/05/2011 02:06:33
   10 / 10
"Sono qualcuno adesso, Harry. Tutti mi amano. Presto, milioni di persone mi vedranno e tutti mi ameranno"

Non c'era miglior modo per aprire un nuovo secolo di cinema se non con questo straordinario viaggio di Aronosfky nell'incubo infernale della tossicodipendenza. Non c'è una cosa che non sia perfetta, dall'incredibile resa visiva - il montaggio concitato, le riprese in time-lapse, le inquadrature in steady-cam fissa sui corpi dei personaggi (gustosa citazione della famosa scena di Mean Streets), la fotografia - alla colonna sonora, alla sceneggiatura, ai personaggi, per arrivare alle magistrali interpretazioni. Forse il film definitivo sulle droghe, nel suo porsi sia come finestra sul mondo allucinato degli stupefacenti e dei suoi effetti sul sistema percettivo umano, sia come feroce critica nei confronti del terrorismo mediatico operato dalla televisione, la vera droga della storia moderna. Lo sguardo critico di Aronofsky non giudica i suoi personaggi ma non risparmia nessuno - evidente il parallelismo fra la storia di Harry e di sua madre (in cui lo spettatore si può rispecchiare), accomunati dalla schiavitù dell'assuefazione, il primo per la ricerca del benessere dei sensi, la seconda per il raggiungimento del benessere sociale.
Non ho trovato alcun segno di autocompiacimento nel tanto dileggiato barocchismo stilistico di Aronofsky, che invece è sempre funzionale alla storia e costituisce forse il più grande punto di forza dell'opera.
Solo in parte debitore di Trainspotting (a Boyle interessava più la dimensione sociale del fenomeno della droga, Aronofsky invece analizza il lato psichico/psicologico e quello esistenziale) e a parer mio molto superiore - per quanto giudichi quello di Boyle un gran film - Requiem For a Dream è una pellicola di una durezza e di una crudezza devastante, una di quelle che arriva a farti star male pur di esprimere bene il concetto, una tragedia onirica che cresce di intensità fino a colpire come un pugno a piena forza nello stomaco nel tragico finale.
Le interpretazioni sono tutte da applausi, ma la grandiosità di Ellen Burstyn - che avrebbe meritato l'Oscar ben più della Roberts di Erin Brockovich - fa dimenticare persino le ottime prove di Leto e della sempre bellissima Jennifer Connelly.
La straordinario main theme di Clint Mansell eseguito dal Kronos Quartet - che verrà poi usato e riusato un po' dappertutto, completa il quadro del capolavoro.
A mio parere una delle pellicole migliori del decennio. Una dose di puro genio sparata direttamente in vena.

kako  @  14/05/2011 14:20:09
   9½ / 10
Devastante. Duro, realistico, triste ritratto di quattro vite demolite dal mondo della droga che ti fa perderere ogni percezione e ogni sentimento, mettendo "la roba" davanti a tutto e tutti. Aronofsky con una serie di immagini perfette e una regia accattivante, uniti ad ottimi attori (su tutti la Burstyn), ci catapulta dentro questa cruda realtà trasportandoci tra le emozioni e nelle menti dei personaggi, in un apoteosi di decadenza che raggiunge il suo apice nell'amarissimo finale.

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jkrb  @  29/04/2011 18:22:17
   7 / 10
truce. in una sola parola.
parte male, con quel montaggio particolare, dopo te ne fai una ragione e continui a vederlo, per un finale decisamente drammatico. facendo un paragone con ritorno dal nulla per me requiem for a dream è inferiore. quello con di caprio ci chiama più in causa poichè la storia ci porta fino alla tossicodipendenza dei protagonisti, in requeim invece parte subito. requiem è migliore per capire la bruttezza della droga.

zac.poz  @  21/04/2011 21:47:10
   8 / 10
film che sul finale è stato davvero coinvolgente....dovevo vederlo da circa un paio d anni, ma per vari motivi ho sempre trascurato....*****o ho fatto bene a vederlo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/04/2011 21.48.13
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  16/04/2011 16:17:56
   8½ / 10
Duro e visionario dal montaggio serrato. Bravo Aronofsky!
Si entra nel vortice delle dipendenze (non solo tossico-dipendenze) e si scende via via, fino ai più improbabili stati d'esistenza.
Un interessante viaggio tra reale, onirico e surreale.

Tautotes  @  10/04/2011 20:20:27
   8½ / 10
Uno dei migliori spot contro la droga.
Pugno pesantissimo nello stomaco.

Invia una mail all'autore del commento kossarr  @  04/04/2011 23:41:18
   9½ / 10
Una fantastica opera d'arte.
Triste, disumano, angosciante, reale.
Il miglior regista in circolazione e sicuramente uno dei migliori mai esistiti.
Ogni pellicola diretta da lui ha un'anima, non sono solo immagini.
Eccezionale.
Consigliato comunque solo a chi ha le palle per affrontarlo.

7 risposte al commento
Ultima risposta 13/04/2011 19.08.11
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Xavier666  @  03/04/2011 16:22:48
   8 / 10
Quando lo vidi anni fa mi promisi che mai più avrei visto un suo film: troppo dura e devastante questa sua personale costruzione di una discesa infernale dei protagonisti, ti istiga a stare dalla loro parte, a provare una certa empatia per i loro buoni propositi e alla fine BAM! per dirla con un'espressione molto in voga nei commenti per questo film: pugno nello stomaco. Da vedere una volta sola a mio avviso, ma un film molto importante per capire la poetica di questo grandissimo regista.

lo156  @  29/03/2011 19:54:46
   9 / 10
Crudo, anche troppo. Intenso, anche troppo. Sconvolgente e allucinante. Scioccante e traumatizzante. Fin troppo conturbante. Fin troppo doloroso.
Ellen Burstyn impressionante ...
Un pugno di ferro di dimensioni elefantesche nello stomaco.

Un film di Darren Aronofsky ... Grande !!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  27/03/2011 17:58:41
   8 / 10
Gran film di Aronofky che tratta i temi della droga e della solitudine. Un lento viaggio sul percorso che porta all'autodistruzione umana. Gran cast ed ottima colonna sonora.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  14/03/2011 16:14:02
   9 / 10
Il capolavoro assoluto di Aronofsky. Inconscio, società e dipendenze i temi affrontati. In un turbinio di emozioni che colpiscono e fanno riflettere. Volutamente esagerato e grottesco in alcuni tratti, Requiem for a dream è un grandissimo film che nasconde una denuncia sociale palese. Sicuramente uno dei film più belli mai visti....

suspirio  @  13/03/2011 14:45:42
   8½ / 10
Film crudo, ottimo tecnicamente che descrive in modo efficace la strada verso l'oblio dei 4 protagonisti.

Invia una mail all'autore del commento Aletheprince  @  10/03/2011 23:31:34
   8 / 10
Il Maestro Aronofsky ha l'indiscusso merito di sublimare l'arte visiva e recitativa regalando allo spettatore momenti di pieno coinvolgimento emozionale.
Senza perseguire intrecci intricati o simbologie nascoste, questo Requiem for a Dream è un viaggio straniante verso la miseria dell'essere umano, l'inconsistente ed effimera ricerca dell'appagamento dei sensi, troppo facilmente decantata ed altrettanto facilmente rinnegata dall'uso delle droghe, lì dove il triste tunnel del dolore e della disperazione conduce verso la totale sconfitta sociale e personale.

R-Green  @  08/03/2011 15:48:05
   9 / 10
Un capolavoro crudo come deve essere. Il vero volto della dipendenza, ma non tanto della droga quanto delle false speranze, della vecchiaia, del sogno americano, della prostituzione ed infine della droga che altro non è che un mezzo. L'assenza e l'essenza, l'assenza della primavera e l'essenza della cruda realtà. Un film e una colonna sonora forti, crudi e strazianti, un capolavoro.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  03/03/2011 16:30:18
   7½ / 10
Sconvolgentemente reale: nero e crudissimo quadro sulle dipendenze e sulla solitudine, l'aggettivo inquietante risulta eufemistico.

sestogrado  @  19/02/2011 17:33:49
   7 / 10
sicuramente un film crudo e disturbante, visionario e nero. Requiem for a dream non lascia intravedere alcuna serenità. tutti i personaggi sono condannati ad un dolore fisico e psicologico da cui sembra non esserci via d'uscita. Si cade nel baratro dell'esistenza, dall'estate all'inverno, e si attraversa la dimensione frustrante e debole delle dipendenze, televisione o droghe che siano, con un ascensore a senso unico verso l'autodistruzione.

Oskarsson88  @  24/01/2011 20:43:02
   9 / 10
veramente bello e coinvolgente questo film sulla droga!

The BluBus  @  22/01/2011 19:37:27
   8½ / 10
Che scoperta questo Aranofsky!
..e adesso aspetto con ansia Black Swan!

tnx_hitman  @  22/01/2011 09:29:27
   9 / 10
Sono arrivato in ritardo ragazzi.L'ho visto dopo un bel po' di tempo perche' mi faceva paura il tema che trattava.Io che non riesco a sopportare la paura di cadere nel fallimento in ogni cosa che faccio.Io che rifiuto di venir colpito dalla negativita' nella mia vita e affronto le giornate a testa alta.

In fondo Aronofsky sappiamo tutti che quando si impunta su un tema preciso,riesce ad entrare nel contesto perfettamente e la sua messa in scena risulta piu' che esaustiva.Coinvolge,il suo stile e' inconfondibile.Rappresenta pezzi di vita realistici con la macchina da presa sulle spalle.E in questo caso,vi sono protagonisti che hanno passato il peggio durante la loro esistenza..personaggi complicati da analizzare,da etichettare,alla faccia dei film con le macchiette stereotipate!E alla fine cercano di allontanarsi una volta e per tutte dalla loro routine distruttiva,per inseguire un sogno.Ma una serie di colpi di scena fanno di tutto per peggiorare le loro situazioni.

Il tutto viene condito con una carrellata di immagini in punti studiati alla perfezione che descrivono al meglio lo stato interiore dei protagonisti,che si ritrovano immersi in un buco nero senza speranza e non possono far altro che vivere un'altra dimensione con l'assunzione di droghe.

Clint Mansell lo notiamo in questo film piu' in forma che mai,la sua composizione musicale risulta veramente in tono con l'andamento ansioso e disturbante della pellicola.

Non parliamo dei 4 attori protagonisti,che impressionano in ogni fotogramma...la parte che dovevano interpretare si era impossessata dei loro corpi.(qui troviamo Jennifer Connelly e la sua migliore interpretazione).

Un film eccellente.Non per anime sensibili.Uno dei pochi film che ti danno un pugno allo stomaco talmente forte che ti rimane il livido per giorni e giorni.

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Ultima risposta 25/03/2011 14.06.22
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il genio  @  31/12/2010 02:24:34
   9½ / 10
il migliore di Aronofsky. fa riflettere

7219415  @  05/12/2010 10:31:27
   8 / 10
davvero interessante questo Aronofsky

Leonard Shelby  @  04/11/2010 00:26:19
   8 / 10
Dopo aver esordito con l'originale e ossessionato Pi Greco-Il Teorema Del Delirio, Aronofsky abbandona i deliri matematici per trattare un tema più all'ordine del giorno come quello delle dipendenze.
Lo fa dipingendo un ritratto angosciante, desolato e senza speranza, dove l'uomo compie un irrefrenabile percorso verso l'autodistruzione.
La divisione in stagioni serve a descrivere l'ascesa, la caduta e il definitivo fallimento di 4 individui alle prese con dipendenze di ogni tipo.
Le droghe sono il lasciapassare per l'inferno, non fa differenza se si presentino come dosi da iniettarsi, pasticche da mandare giù, show televisivi trash.
Una totale distruzione dell'american dream, dove i sogni a cui i protagonisti aspirano si rivelano utopie e le droghe risultano essere prima l'unico sostegno a cui aggrapparsi, poi la causa del crollo morale, fisico, mentale (a seconda dei casi).

Complice un finale per il quale devastante è l'aggettivo più adatto, Requiem For A Dream ti rimane appiccicato e non si schioda più.
Uno di quei film che segnano, un vero e proprio cazzotto in faccia.
Aronofsky non sbaglia nulla, dal montaggio alla distruttiva colonna sonora, dalla scelta del cast a quella di velocizzare freneticamente i momenti in cui i tossici si fanno.

Ellen Burstyn è superba nell'interpretazione della madre, vedova, che sogna di tornare a vivere apparendo nel suo show preferito.
Meritano una citazione anche Leto e la Connelly(bravissimi) e anche il sorprendente Wayans, attore che mai avrei ritenuto credibile in un film del genere.
A costo di sembrare bacchettone ed eccessivamente stereotipato, questo film di Aronofsky lancia comunque un messaggio forte e rimane impresso per la sua violenta resa emotiva consacrando il regista come uno dei migliori talenti in circolazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  19/10/2010 21:21:53
   7½ / 10
Stranissima opera ma estremamente affascinante. Una condanna alla droga, alle anfetamine e a tutte le sostanze che provocano assuefazione. Ma la condanna più estrema è quella scagliata ai protagonisti di questa pellicola, i quali cadranno nel buio più assoluto e nella rovina più micidiale causata dalla dipendenza, non avranno più speranza neanche alla fine, e per loro non ci sarà mai la primavera. Un duro colpo, questa visione.
Grande la regia di Aronofsky e un montaggio serrato e spettacolare, quello che lui chiama “montaggio hip-hop” con un sonoro eccezionale.
Gli attori sono strepitosi: la Connelly alla sua migliore interpretazione senza dubbio, la Burstyn talmente brava che fa paura, Leto formidabile.
La storia che vede come protagonista Sara (Burstyn) è la più entusiasmante, mentre la parte assegnata a Leto e Connelly è meno attraente ma sempre dignitosa.

5 risposte al commento
Ultima risposta 20/10/2010 11.45.10
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Ricky91  @  20/09/2010 14:21:06
   8½ / 10
Dov'è la primavera?
Aronofsky conosce solo tre stagioni che vengono rappresentate impeccabilmente in questo film dall'ossimorico titolo: Requiem for a Dream.
Un lungo requiem è l'avventura dei protagonisti che cercano i propri sogni come ogni uomo ha il diritto di fare ma prendono la strada sbagliata,una strada che non ha ritorno,una strada che li cambierà per sempre.
Il vortice che li porterà dai successi dell'estate,alla caduta dell'autunno(chiamato appunto Fall) e alla distruzione dell'inverno è inarrestabile e distruggerà tutto, compreso l'amore(ed è questo il fondo del vortice) tra Harry e Marion.
La critica del regista è alla società,ai media che operano un crollo dei valori diventando "armi di distrazione di massa" provocando effetti devastanti alle persone socialmente più deboli come è il caso di Sara,la madre di Harry.
Una società che dando pochi punti di riferimento porta giovani fragili in realtà diaboliche come quella della droga.
Tecnicamente il film è realizzato benissimo con uno stile veloce,moderno ma anche con parti lente molto belle a riconferma del fatto che Aronofsky è uno dei registi più interessanti di adesso.
Buonissima prova del cast con una superba Ellen Burstyn.
Ma è a Jennifer Connelly che va tutta la mia ammirazione per le sue numerose doti:)
Avevo iniziato il commento con una domanda: mi ero chiesto dov'era la primavera,la rinascita ma l'epilogo(terribile) del film non lascia spazio a positività se non a un gesto ripetuto da parte dei protagonisti che nella loro solitudine,distesi,assumono la stessa posizione(

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER) simbolo di desiderio di protezione dal vortice che li ha risucchiati.

6 risposte al commento
Ultima risposta 28/01/2011 20.48.10
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guidox  @  12/09/2010 00:29:08
   6 / 10
un film che non mi è piaciuto e a cui dò la sufficienza per l'ottima prova di Ellen Burstyn e per alcune scene che comunque colpiscono.
fondamentalmente il problema per me sta nella morale che, neanche troppo velatamente, ci viene propinata a mò di lezione di vita dal regista.
e poi un po' troppo e tutto insieme...dipendenza da farmaci, dipendenza da droghe, dipendenza da tv, dipendenza da "peso"...mancavano all'appello solo internet e i telefonini.
quindi non tanto la visione negativa in sè, che ci può anche stare, ma il calcare troppo la mano su degli stereotipi che fanno un tantino pubblicità progresso.
ho letto accostamenti con Trainspotting, film che fra l'altro mi è piaciuto tantissimo.
ebbene, se c'è una cosa che critico di Trainspotting è il finale, perchè è l'altra faccia della medaglia di quel che non mi è piaciuto in questo film: si vuol dare una morale da perbenisti.
ora picchiatemi pure. :-)

kamikaze91  @  03/09/2010 13:44:20
   8½ / 10
un film crudo e violento....splendida la regia e bravissimi gli attori, in particolare ellen burstin..

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  01/09/2010 13:54:29
   9 / 10
Aronofsky è davvero in gamba (e di strada ne ha tanta da fare ancora). Un film lucido e terribile sull'autodistruzione, ma anche e soprattutto sulla solitudine. Musiche eccezionali ed attori perfetti (l'Oscar Ellen Burstyn ci regala un personaggio assolutamente indimenticabile. io l'avrei premiata una seconda volta!) Ho apprezzato anche Marlon Wayans, per una volta in una parte serie, che dimostra di non essere un attore di serie C.

billy  @  01/09/2010 13:36:48
   10 / 10
Secondo me un capolavoro.

Agghiacciante, crudo, parla per immagini.

Splendide le interpretazioni dei protagonisti.
Magnifica ripresa del regista.

Guy Picciotto  @  24/08/2010 17:29:47
   6 / 10
discreto prodotto di intrattenimento per una buona fetta generazionale in cerca di nuovi miti da parodiare dopo i tossici di Edimburgo, ma in requiem l'aria si fa un po più pesante e senza braccia non ci si diverte più molto...

Mino e Mina  @  19/07/2010 20:56:16
   8½ / 10
Veramente un gran bel film che addirittura ho visto due volte.
Da non perdere !!!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  19/07/2010 19:46:57
   7½ / 10
La dipendenza. Allucinato come solo quella sa essere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 31/07/2010 11.18.59
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KOMMANDOARDITI  @  23/06/2010 12:54:47
   6½ / 10
La morte dei sogni e la sua celebrazione, ecco l'essenza di un'opera come REQUIEM FOR A DREAM.
A questo tragico capolinea Aronofsky ci arriva raccontandoci un breve scorcio di esistenza (meno di un anno, tre stagioni) di quattro personaggi che vivono, tra splendori (fittizi) e miserie (tangibili), a Coney Island, quartiere meridionale di Brooklyn.
Sara Goldfarb (Ellen Burstyn) è un'anziana vedova che vive in solitudine nel suo piccolo appartamentino di città, trascorrendo tutto il suo tempo seduta dinanzi alla tv, unica sua possibilità di evasione dalla monotonia quotidiana. Suo figlio Harry (Jared Leto) invece è un disadattato tossicodipendente che se la fa con altri sbandatelli suoi pari : la ragazza (Jennifer Connelly) ed il suo miglior amico (Marlon Wayans). La loro vita, fatta di utopici propositi e desideri irrealizzabili, scorre ad alterne velocità, scandita dai ritmi soggioganti delle proprie ossessioni : telecomando e siringa ! Due strumenti, sempre a portata di mano, che aprono i nostri protagonisti ad un mondo artificiale (gli show televisivi e la esperienze "stupefacenti") che serve unicamente ad estraniarli da una realtà di disagi e vicoli ciechi. Soprattutto Sara dimostra di aver instaurato un folle rapporto con gli elettrodomestici che ha in casa, divenuti oramai per lei veri e propri surrogati di una famiglia che non ha più. Amante e succube della tv (scrigno di cose false, irreali, persino inutili alla sopravvivenza) ma angosciata e finanche terrorizzata dalla presenza "mostruosa" del frigo (contenitore invece di cibo ed alimenti : cose reali necessarie al sostentamento). Il sogno e l'irrealtà del mezzo televisivo giungono lentamente a farle odiare tutto ciò che di vero le sta attorno, spingendola in modo inesorabile sulla strada della dieta, all'uso di farmaci anoressizzanti, in una dimensione accelerata/rallentata identica a quella cui approda malamente anche il figlio Harry. Tutto quello che si sperava potesse essere una immaginaria ancora di salvezza (la partecipazione ad uno show in tv come anche il mettersi in proprio nello spaccio di eroina) si tramuterà al contrario in un incubo peggiore dello stesso male originario.
Significativa resta la sequenza in cui i personaggi catodici passano lo schermo per invadere il salotto dell'anziana donna e condurla definitivamente alla totale pazzia.
Dopo aver esordito nel 1997 con un'opera sgranata e di nicchia come PI GRECO-IL TEOREMA DEL DELIRIO, Aronofsky si ripresenta tre anni dopo con un film, se possbile, ancora più duro ed esplicito ma forse, proprio per questo, molto meno penetrante e personale del precedente.
Se da un lato il regista abbandona quel bianco-nero rancido e spettrale dell'esordio, dall'altro non sfugge alla tentazione di riutilizzarne in parte gli stilemi : montaggio in alcuni punti sincopato, accompagnamento musicale techno, loop ossessivi.
Il frequente ricorso allo split-screen depalmiano (o warholiano che dir si voglia) rappresenta molto bene la dicotomia di una pellicola come questa, composta da elementi convincenti ed altri molto meno.
Aronofsky, man mano che la storia procede, riesce a definire molto bene un quadro nichilista di ineluttabile auto-distruzione, senza però ricorrere al linguaggio sporco ed anti-cinematografico tipico di opere del genere (vedi AMORE TOSSICO, CHRISTIANE F. , IL CATTIVO TENENTE e metaforicamente anche THE ADDICTION), bensì vestendo questa disumana discesa agli inferi di un abito cool ed esteticamente accattivante. Merito questo anche della magistrale partitura di archi, ad opera del Kronos Quartet, che fa da tappeto sinfonico ai passaggi più neri e disperati del film.
Tra gli interpreti, la parte del leone, anzi delle leonesse la fanno indiscutibilmente le due attrici principali : Ellen Burstyn, impressionante nella sua appassionata intensità e la sempreverde Jennifer Connelly, immutata a dispetto del passare degli anni, che qui riserverà un vero pugno nello stomaco a tutti quelli che la ricordano con piacere come angelica presenza nei vari C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA, PHENOMENA, LABYRINTH ( SPOILER).
Nonostante la sua gradita scorrevolezza però, in REQUIEM FOR A DREAM la sensazione di deja-vù è troppa per poterla relegare in secondo piano. In più l'eccessiva artificiosità ed i reiterati esercizi formalistici alla lunga stancano ed infastidiscono, rendendo a tratti il film fasullo e poco efficace (ed i volti imberbi e pulitini dei tre giovani attori non aiutano di certo a conferire credibiltà alla loro condizione).
Ciò che veramente rimane impresso di REQUIEM FOR A DREAM sono i durissimi messaggi di fondo che l'autore ci scaglia contro brutalmente. Il primo : un pesante atto d'accusa contro tutte le illusioni e le false soluzioni prospettate dalle moderne forme di dipendenza (le piaghe della tv e della droga). Il secondo, atroce : la totale mancanza di fiducia nei riguardi del genere umano, destinato a soccombere sempre alle sue pulsioni più deleterie (forze dell'ordine e medici compresi, incapaci essi stessi , nella loro "sordità", di fornire aiuti ed appigli).
Dignità, ragione, autosufficenza, libertà.....Ognuno dei quattro protagonisti alla fine perderà irrimediabilmente una di queste parti fondamentali di se stesso.
Madre e figlio si riabbracceranno non nella realtà, non nella finzione.....ma solo nell'illusione di quella finzione.
Una chiusa così disperata non si vedeva dai tempi di JACOB'S LADDER....

P.S. : La fuga di Marlon con steadycam fissata al corpo riprende esplicitamente la bellissima sequenza presente in ANGST, girata nel bosco (scena che a sua volta doveva molto alla sequenza del night in MEAN STREEETS)

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Gold snake  @  10/06/2010 16:16:15
   10 / 10
Capolavoro da cima a fondo. Nient'altro da dire visto che gli altri hanno detto tutto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  22/05/2010 15:44:53
   4 / 10
NO.
Mi rifiuto di concepire un film simile. Proprio non mi è piaciuto, lo trovo veramente inutile.
L'aspetto tecnico è ineccepibile considerata appunto la storia e le intenzioni del regista, quel tocco di psichedelico che aggiunge tono alla vicenda, il montaggio serrato e la fotografia cupa. Le musiche poi? Fantastiche e veramente di livello.
Non ho sopportato invece il messaggio che si vuole lasciare. Rifletteteci, se uno guarda "Requiem for a dream" non è certo per vedere azione, scene spettacolari, e neanche per rilassarsi, dato che abbonda la tensione. Al massimo si potrebbe godere della stupenda presenza scenica di Jennifer Connelly, ma non basta certo questo a tenere in piedi tutto.
Cosa rimane dunque? Una corsa verso l'autodistruzione, la perdita di controllo, sogni svaniti, anime stracciate...è questo caro signor Aronofsky che ci vuoi comunicare? Mi dispiace ma non ci trovo nulla di utile, di riflessivo. Mi bastava andare a vedere i ritrovi dei malati di cancro, come fa il protagonista di "Fight club".
Preferisco decisamente "Trainspotting", che pure non considero un capolavoro. Se non altro si poteva godere di qualche scena divertente e di una vera trama ad accompagnare i protagonisti.
Forse avrei gradito di più un'ora e mezza a guardare lo schermo nero, come emozioni pressapoco siamo sullo stesso livello.

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Ultima risposta 23/05/2010 20.03.41
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/05/2010 16:54:50
   9 / 10
Dipendenza e relativa perdita di controllo sul reale.Televisione e droghe,voglia di esserci e di apparire,di contare di nuovo qualcosa.Desiderio di grana,tanta,da guadagnare senza spezzarsi la schiena,fottere il mondo e vivere come nababbi felici e ricchi,perché il denaro è l’unico modo per sorridere.Il sogno americano di Darren Aronosfsky è smontato con sadico acume,arriva diretto come un pugno nello stomaco,sconfortante trattato di solitudine e alienazione.
Montaggio alternato da urlo per intrecciati incubi metropolitani,quello di una donna la cui apatia viene spezzata da un invito ad uno show televisivo.Intossicata dal tubo catodico avrà effimera occasione di colorare di nuovo la sua grigia vita,esibendo folle pervicacia nel ritrovare un’ autostima perduta.
Ellen Burstyn è fenomenale e commovente nel tratteggiare la solitudine di una vedova che ambirebbe ad avere ancora un posticino al di fuori delle opprimenti mura del suo squallido appartamento.
Poi aspirazioni tossiche,quelle del figlio dell’attempata signora,della sua fidanzata e del loro amico,desiderosi di svoltare magari aprendo un negozio.Solita storia, la scimmia non ti molla,anche quando tutto pare girare per il verso giusto il perdente è tale perché difficilmente può risalire dalla melma in cui sguazza,la droga vince su tutto,sull’amore e sull’amicizia e addirittura sulla carne,resa marcia ,corrotta dall’autovilipendio del proprio organismo.
Eccessivo,barocco,dotato di una colonna sonora fantastica, “Requiem for a dream” è un sunto di disperazione che sconvolge,montato in maniera divina,girato con intelligenza e originalità,ripetitivo in immagini e suoni da incubo ,concentrato di soluzioni derivative che diabolicamente omaggiano autori del calibro di Lynch,Cronenberg e addirittura Svankmajer(in una piccola sequenza).
Aronofsky frulla tutto nel suo laboratorio intellettivo estraendo da esso un film angosciante,provvisto di un finale di vertiginoso pessimismo che non lascia tregua.
La disintegrazione di ogni speranza, nata nell’isolamento di un sobborgo urbano e cresciuta nell’ambito di una realtà distorta che ha in serbo solo crudeltà per i reietti.

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Ultima risposta 23/05/2010 21.29.50
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maitton  @  19/05/2010 13:17:38
   8 / 10
l'umiliazione dell'anima. sono sotto shock, alla fine del film avevo la nausea.
RINGRAZIO IL SIGNORE, RIFIUTO, E VADO AVANTI.

simone p  @  16/05/2010 20:39:13
   7½ / 10
Film realizzato molto bene con una buona prova degli attori.
Drammatico, angosciante e coinvolgente.

pinhead88  @  14/05/2010 13:38:49
   6 / 10
Lo stile tetro e decadente è in perfetta linea con la storia,ma non è riuscito a trasmettermi granchè.si salva giusto la Connelly.

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FrankNFurter  @  01/05/2010 15:40:25
   10 / 10
Questo film è la testimonianza di quanto la musica sia un elemento FONDAMENTALE in un opera cinematografica.
Lo stile scelto dal regista si avvicina molto al modello del videoclip e questo mette ancora più in risalto una colonna sonora che non può lasciare indifferenti.
La sceneggiatura non ha nulla di originale ma è funzionale a tutto il resto, dalla tecnica di regia al messaggio che il film vuole lanciare.
Di sicuro gli ultimi 10 minuti del film valgono il prezzo non di uno ma di 2 biglietti, un incredibile pugno allo stomaco che per fortuna non sarà possibile scrollarsi di dosso facilmente.
Il fatto che la droga di cui si parla sia quella che tutti comunemente intendiamo come tale non deve far sfuggire a nessuno che il messaggio va ben oltre, indicando a tutti come la ricerca della scorciatoia per la realizzazione dei nostri sogni sia solamente una chimera che porta alla rovina...

uzzyubis  @  30/04/2010 12:36:02
   10 / 10
Uno dei migliori film degl'ultimi decenni che personalmente mi ha fatto scoprire un cineasta che fin ora non mi ha deluso.
Colonna sonora da incorniciare!Straordinaria!!!

_Hollow_  @  25/04/2010 04:06:13
   9 / 10
Stupendo. Raccontare tramite l'espediente delle stagioni contribuisce ad aumentarne la poesia nonché il senso di sconforto finale.

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Magnifica la recitazione di Ellen Burstyn e il suo personaggio,che con la tv e le pillole crea un'alternativa drammatica al semplice tema della droga. Non solo gioventù bruciata ma allo stesso tempo un'ulteriore sguardo alla vecchiaia,altrettanto meritevole di attenzione.

ROBZOMBIE81  @  06/04/2010 12:56:48
   9 / 10
Sinceramente è uno dei film più belli che abbia mai visto..una regia formidabile, visivamente di grande impatto con un ultima mezzora frenetica e allucinata..angosciante,paranoico e senza speranze,una storia di droga tanto lineare e semplice quanto cruda e spietata,dal raggiungimento momentaneo e illusorio di benessere ed eccitazione al decadimento implacabile e in questo film inesorabile..musiche perfette e attori tutti ottimi tranne Ellen Burstyn che mi ha piacevolmente sorpreso con un interpretazione a dir poco fenomenale

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Ultima risposta 11/04/2010 20.12.16
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Jumpy  @  17/03/2010 01:16:39
   8 / 10
Amore, dipendenze varie, solitudini, su questi tre temi nasce un gioellino di film.
Fotografia e montaggio superbi, accattivante l'idea di dividere il film in parti, come verrà poi ripreso dal molto simile ma meno riuscito "Paradiso+Inferno".
Parte un po' lento e piatto, ma il secondo tempo è sconvolgente e visionario.

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Lore.84  @  01/03/2010 12:54:53
   7½ / 10
Film Agghiacciante che tratta temi come la dipendenza (in questo caso non solo sulla droga) e la solitudine, quell'abbandono che piano piano ti porta all'auto distruzione.
Ho dovuto vedere il film in due volte, la prima non sono riuscito a resistere ad un finale a dir poco sconvolgente.
La colonna sonora di Mansell mette i brividi, la Connelly è talmente brava che sembra fatta veramente.
Se il regista voleva far provare allo spettatore il senso di degrado fisico e mentale dei protagonisti ci è riuscito in pieno.
Il film è profondo e ben fatto ma resta cmq pesantissimo!

yonkers86  @  28/02/2010 14:33:20
   8 / 10
Struggente opera di Aronofsky che anche nel suo secondo lavoro dimostra tutta la sua magnifica follia visionaria.
Uno spaccato di vita davvero nudo e crudo, un racconto vivissimo sulla tossicodipendenza e su come essa possa scalfire ed intaccare le nostre esistenze.
In questo film c'è tutto: la paura della solitudine, il bisogno di amore, il voler essere accettati dagli altri, il bisogno di appigliarsi a qualcosa per non lasciarsi morire.
Regia come al solito impeccabile, anche in questa pellicola molto claustrofobica per rendere al meglio gli stati d'animo e la fragilità dei personaggi.
Anche la colonna sonora è molto azzeccata e ben accompagna la regia, diventando un tutt'uno con essa nei momenti chiave del film.
Anche i personaggi sono caratterizzati molto bene, soprattutto Ellen Burstyn e Jared Leto che a mio parere sfoggiano una prestazione davvero molto convincente.

Sicuramente è molto diverso da Pi Greco, sicuramente meno fine a se stesso e più comunicativo attraverso le situazioni e i personaggi.
Un film davvero crudo e molto toccante, per il quale ho versato più di una lacrima, soprattutto nel finale che è davvero toccante.

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Ultima risposta 28/02/2010 14.39.30
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gandyovo  @  10/02/2010 17:27:33
   7 / 10
peccato per la sceneggiatura piuttosto invisibile e i dialoghi un po' scialbi, perchè il film riesce a dare un senso di claustrofobia, gli attori sono bravi (2 spanne sopra la madre), le musiche e alcune scene iniziali del film sono ottime. Per questo e non per il resto il film va visto.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  24/01/2010 13:12:00
   5 / 10
No. Personalmente ho trovato "Requiem for a Dream" di un barocchismo registico irritante e dilettantesco, quasi quasi funzionale anche, all' assunzione di farmaci psicotropi et eccitanti di cui parla il film, ma appunto irritante. In realtà vengono toccate un po' tutte le forme di dipendenza, non ultima l' assuefazione da tv trash; ma per carità, non è più né una novità, né è trattata poi così eccezionalmente. Molto meglio "Trainspotting" al quale si ispira, con almeno un paio di furti alla sceneggiatura. Lei è fica comunque.

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Ultima risposta 26/01/2010 09.53.32
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Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  18/01/2010 00:14:40
   6 / 10
La regia e le musiche sono fantastiche..La recitazione è molto buona..la sceneggiatura invece l'ho trovata insufficiente..Il film non è riuscito a colpirmi.

YourBestEnemy  @  14/01/2010 14:11:03
   8½ / 10
Il mio film preferito sulla dipendenza da droghe. Il film ci mostra le varie realtà di oggi (che ho messo in Spoiler per non rovinare il film a chi non l'ha visto) e la fine che la persona farà andando avanti col film. Io ho letto anche il libro di Requiem for a dream che è altrettanto bello. Il film è claustrofobico in alcuni momenti e con inquadratura molto belle, la colonna sonora è da paura ed è un film che sicuramente non lascia indifferenti. Attori molto bravi (dalla Burstyn a Leto) che contribuiscono a fare di questo un ottimo film. Da vedere.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  02/01/2010 19:12:15
   7 / 10
Ricordo lo sguardo di Antoine dei "400 colpi" che s'arresta contro l'infinita fissità del mare. Nel film di Truffaut l'immagine finale si dissolveva in quello stallo illimitato, il ragazzo immobile che si volta verso di noi; il manto esteso del mare davanti, l'impossibilità per lui di ritornare indietro.
In "Requiem for dream" Harry, il protagonista, nel sogno guarda avanti a sé lo stesso mare, lo stesso vuoto, ma non si volta, fa un passo indietro e precipita nell'abisso.

Questa scena è in realtà verso la fine del film, ma quell'abisso è una voragine già aperta e destinata ad allargarsi fin dalle prime sequenze. Più simile forse a un turbine febbrile, di quelli che inghiottono per sempre; Harry come la madre, l'amico, la fidanzata.
Droga, pazzia, perversione, dipendenza, degradazione mentale, cui si accompagnerà quella fisica.

Pellicola interessante, non tanto per i temi affrontati, ma per lo stile viscerale e conturbato della narrazione, peccato però esso appaia, a mio avviso, un po' troppo compiaciuto.

kierkegaard1000  @  16/12/2009 16:34:00
   9 / 10
Film davvero ottimo, sotto ogni profilo. Mi ha colpito tanto questo film, inclusa l'interpretazione dei personaggi...

ultraspezia  @  08/12/2009 02:52:41
   7 / 10
A me questo film ricorda a tratti il pensiero di Giovanni Verga che diceva che quando l'essere umano cerca di innalzare il suo livello sociale finisce irrimediabilmente per fallire e cadere piu' in basso del punto da cui era partito.

A parte questo, il film riesce a trasmettere bene le sensazioni dei protagonisti sia a livello fisico sia,ancor meglio, a livello mentale.

Ottima interpretazione della BURSTYN

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Ultima risposta 20/06/2010 00.45.44
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Gogol  @  05/12/2009 22:39:20
   9 / 10
film alienante,crudo,malato,drammaticamente commovente insomma.
questo film parla del disagio vissuto dai giovani di oggi,del modo in cui cercano di evadere dallo stress e dalla monotonia della vita quotidiana e anche da una serie di problemi "familiari" tramite l'uso di sostanze stupefacenti,la dorga per i protagonisti del film è come un rifugio,un posto felice in cui ritrovarsi...un modo per cancellare tutti i problemi e i pensieri che la vita ci pone.
chiaramente questo film vuole lacniare un messaggio e una critica verso chi fà uso di queste sostanze ma non solo,la critica viene lanciata anche verso la società che molte volte ci spinge a fare determinate scelte...e ci fà comprendere come a volte sia difficile trovare una soluzione a questi problemi,ad esempio nel caso del protagonista (Harry) che vive in una situazione familiare difficile,il padre gli è morto quando era ancora ragazzino e la madre è vitima della tv e quindi molte volte assente o comunque incapace di comprendere i problemi del figlio che allo stesso tempo non vuole far capire niente alla madre della sua situazione.

Il finale del film penso sia uno dei finali più tristi e tragici nella storia del cinema,che non vi starò qui a svelare.

secondo me questo è un bellissimo film,non direi un capolavoro ma quasi e vale la pena di essere visto,è un film che farà riflettere su molte cose e penso vi farà comprendere quali sono i veri valori della vita.

JOKER1926  @  28/11/2009 17:57:24
   4½ / 10
Il Cinema è arte, accettare e lodare l'originalità è una cosa importante, ma a volte la troppa leziosità e la poca concretezza avvolta in un alone di "no sense" non soddisfa pienamente lo spettatore, anzi…
E' il caso di "Requiem for a dream" pellicola terribilmente sopravvalutata che si nasconde dietro un forsennato e allo stesso tempo inutile lavoro di deliranti inquadrature e sistematici flashback attorniati da scenari indubbiamente oscuri e soffocanti ma che sinceramente lasciano il tempo che trovano.
"Requiem for a dream" è falsa arte, falso messaggio metaforico, insomma l'ipotetico quadro teoretico di Darren Aronofsky si arresta miseramente intorno al problema delle dipendenze della droga e del "non naturale" che affligge l'uomo, il regista inoltre tratta (in modo tutto suo) la parabola dell'uomo che è in cerca di un sogno/obbiettivo…

La pellicola è dunque in linea di massima un prodotto da accantonare per molti motivi, innanzitutto il film è lentissimo, pellicola immensamente frammentata e quindi poco scorrevole troppo ripetitiva e paradossalmente prolissa nella sua relativa brevità (il film dura un'ora e mezza ma il tempo sembra non passare mai!). Ad aggregarsi nel quadro delle negatività gli attori davvero poco convincenti, ma la pecca più grande riguarda indubbiamente la sceneggiatura, in pratica non esiste uno stralcio di storia, manca a Mio avviso una compattezza narrativa (essenziale in qualsiasi film), un nesso logico.

"Requiem for a dream" si basa solo su una allarmante e stancante serie di flashback, poca emozione, tanta monotonia e ultima parte del film a tratti "Lynchana" da eclissare dagli albi cinematografici.

Darren Aronofsky realizza un film davvero deludente con pseudo ambasciate "teoretiche" che non ipnotizzano minimamente gli esperti e logici cinefili.

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Ultima risposta 09/12/2009 16.50.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Luke07  @  24/11/2009 18:48:08
   6 / 10
Film che offre più di uno spunto di riflessione: la denuncia di qualsiasi tipo di dipendenza, la solitudine, la frustrazione per gli obiettivi mancati, ma il tutto viene raccontato forse in maniera eccessivamente frenetica. Sicuramente la cosa è voluta, ma non aiuta certo la fruizione. Spaventosa (in senso positivo) la colonna sonora di Clint Mansell

Neu!  @  19/11/2009 21:14:35
   4½ / 10
film decisamente sopravvalutato. accanto a qualche discreto spunto (il frigo che avanza) il film è una successione di banalità e trovate effettistiche, tutto quanto accanto ad una profondità psicologica dei personaggi pari a zero. brutto

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Ultima risposta 05/12/2009 22.46.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  13/11/2009 15:21:04
   8½ / 10
La perdizione di se stessi e il tortuoso percorso della sofferenza attraverso le finte illusioni e la droga killer sono le caratterizzazioni programmatiche di questo Requiem For A Dream,un film agonizzante e senza dubbio disturbante.
La fantastica colonna sonora firmata Clint Mansell accompagna il film nei momenti più esaltanti e truculenti,mettendo cosi un accento importante a livello sonoro,su di una sceneggiatura gia di per se brillante.

VinLet  @  04/11/2009 18:07:59
   9 / 10
Caduta inarrestabile verso l’inferno
Il potere della “dipendenza”..che alimenta false illusioni
Film scandito da un ritmo particolare..accompagnato da una splendida colonna sonora
Harry..la sua ragazza..e il suo amico..dipendenti dalla droga..disposti a tutto per procurarsela
La madre..vedova..abbandonata dal figlio e sola..dipendente dalla televisione..e..a peggiorare la situazione..una lettera che le da l’illusione di poter partecipare ad un programma televisivo..comincia l’abuso di pillole dimagranti..le allucinazioni..lo squilibrio mentale..il tutto nella più totale solitudine
Un’escalation di drammaticità
Al di là dei ragazzi..ho trovato straziante la vicenda e soprattutto la fine della madre..sottolineata dalle amiche che le fanno visita

Agghiacciante..sconcertante..toccante

Frankys  @  29/10/2009 18:24:44
   10 / 10
Disperazione, paranoia, dolore, allucinazione... Un film molto forte....
Veramente bellissimo, un capolavoro, molto molto molto particolare!!!!
Veramente un CAPOLAVORO!!!
Da vedere assolutamente!!

leonida94  @  20/10/2009 21:51:16
   9½ / 10
Ok, dimenticate "Trainspotting". Qui la libertà di sorridere e di gustarsi il panorama devastato di Edimburgo non potete prendervela.
Questa è la funzione del film, solo sofferenza. Appena noterete un bagliore di amore e speranza lasciate stare...Non illudetevi.
E il titolo "Requiem" è azzeccatissimo. Una via crucis così cattiva e dolorosa non l'avevo (forse) mai vista. Mentre lo guardavo provavo un tale disgusto e strazio emotivo da voler spegnere.
I temi trattati sono fondamentali e aimè esistenti. Dipendenza da droga, medicinali, televisione e tutto ciò che può devastare un essere uomo e i fragili legami che possiede.
Perfetta la caratterizzazione dei personaggi e l'intreccio tra le varie sorti.
Le scelte registiche sono straordinarie e alcune scene oltre che a toccare profondamente lasciano un senso quasi di orrore.
Naturalmente sul piano tecnico è perfetto.
Regia solida, Ellen Burstyn in stato di grazie e dialoghi semplici ma efficaci.
Direi più che completo sotto ogni aspetto.

chem84  @  20/10/2009 17:52:56
   9 / 10
Decisamente una bella mazzata...però merita davvero.
L'unica cosa, se siete in un periodo di depressione o facilmente impressionabili, scegliete qualcosa di più soft...

axel90  @  17/10/2009 13:48:25
   9 / 10
Incredibilmente toccante, triste e che non lascia spazio alla speranza e al lieto fine.
Già con "the wrestler" Aronofoski raccontava una storia difficile e non con un lieto fine. Qui addirittura intreccia le storie di quattro persone tutte accomunate dalla dipendenza da droga e da altre sostanze allucinogene. E ciò che fa il regista è un crescendo di emozioni che culmina poi verso il finale. Discreti gli attori (tranne la Burstyn, veramente brava), ma qui per me il vero genio è Aronofski che usa la telecamera come vuole (basti vedere le velocissime immagini che usa per far capire quando i protagonisti si drogano). Eccezionale, un film che difficilmente lo spettatore sia che lo giudichi positivamente o negativamente dimenticherà.

LEMING  @  23/09/2009 08:24:16
   7½ / 10
Strano film su qualsiasi tipo di dipendenza, finale forse senza speranza, molto originale e musiche perfette.

tylerdurden80  @  21/09/2009 02:44:33
   9 / 10
appena finito di vederlo...ho ancora i brividi addosso!!!!
agghiacciante,allucinante,delirante...scegliete voi l'aggettivo che meglio lo descrive...

un crescendo di intensità che francamente non ricordo in nessun'altro film,merito di un montaggio eccezionale,di una colonna sonora angosciante che riesce nel suo scopo e le scene degli ultimi minuti....sono veramente un qualcosa di pazzesco!!!

la storia non rappresenta nulla di nuovo ma qui è la tecnica del racconto che rende il film un qualcosa di unico ed eccezionale.
di film sulla droga ce ne sono molti ma questo non lo dimenticherete mai...

Hyspaniko9  @  16/09/2009 18:39:12
   8½ / 10
Un film bellissimo, con attori eccezzionali, un film che ti fa riflettere molto sulle droghe e poi la colonna sonora è da brividi !!!

Fenderigo  @  12/09/2009 00:47:55
   10 / 10
10-capolavoro.perfetta interpretazione degli attori,ottima e indimenticabile la colonna sonora,film crudo e molto diretto.il mio preferito sul genere.imperdibile dovete vederlo assolutamente

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/07/2009 00:42:25
   8½ / 10
La trama puo sapere di gia sentito,ma i punti di forza di questo film sono molti.Musiche ottime,bravi gli attori,ma una menzione speciale la meritano Ellen Burstyn e Aronofsky.La prima fa un interpretazione da brividi,mentre il regista è la vera marcia in più del film.Devo dire che dopo Pi greco ero perplesso,ma questo film è particolare proprio per la straordinaria regia,veramente Aronofsky ti fa entrare nella testa dei protagonisti.Nel film non si risparmia la critica sociale specialmente per quanto rguarda la droga più pericolosa,la televisione.Gli ultimi 20 minuti sono indimenticabili,pessimisti,una discesa all'inferno.

carriebess  @  20/07/2009 18:40:52
   10 / 10
il miglior film sul tema della droga.

interpretazione strepitosa dells burstyn.

alienazione, sfiducia, rassegnazione, fallimento e conseguente scontro con l'amara e triste realtà. strepitoso.
agghiacciante.

bulldog  @  15/07/2009 23:38:42
   10 / 10
Il migliore di darren ad oggi.
Ellen Burstyn superlativa.

5 risposte al commento
Ultima risposta 21/02/2011 09.50.05
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heartbreaker  @  03/07/2009 21:27:59
   9 / 10
Requiem For A Dream è un film folle, veloce, angosciante, emotivo. Aronofsky ci regala un film tanto veritiero quanto pessimista. I personaggi hanno tutti dei sogni, come tutti gli esseri umani, ma mai come in questo caso il fallimento sarà inevitabile. Requiem For A Dream è un film che non lascia speranze, un film molto oscuro, con zero sorrisi. Viene descritta la solitudine, l'ossessione, la follia, la fame, la droga, i rapporti sociali. Questo e altro.

Tecnicamente il film è superbo: nelle inquadrature e nel montaggio Arofnosky dà il meglio di sè. L'uso delle luci e di alcune scene "allucinate" sembrano rimandare al cinema di Lynch, di cui Arofnosky è patito. Spettacolare poi l'uso del montaggio veloce (immagini ripetute velocemente) per descrivere la droga: non una sola volta si vede qualcuno che si droga, ma il regista ci mostra "l'effetto" di quello che accade e i postumi.

Straordinari gli attori: Ellen Burstyn è semplicemente meravigliosa (l'Oscar sarebbe stato più che meritato), bravi Jared Leto e la Connelly.

Per concludere siamo davanti a un film eccelso nella tecnica e ottimo nella sceneggiatura. Questo film va giustamente valutato come uno dei capolavori di inizio millennio.

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