riso amaro regia di Giuseppe De Santis Italia 1948
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riso amaro (1948)

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locandina del film RISO AMARO

Titolo Originale: RISO AMARO

RegiaGiuseppe De Santis

InterpretiSilvana Mangano, Vittorio Gassman, Raf Vallone, Checco Rissone

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 1948
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1948

•  Altri film di Giuseppe De Santis

Trama del film Riso amaro

Francesca è una cameriera d'albergo e non una ladra. Su istigazione del fidanzato, Walter, ruba però una collana e scappa. Sul treno si mescola alle mondine e la sera proprio una di queste, Silvana (Silvana Mangano), gliela ruba. A quel punto arriva Walter che capisce subito come andranno a finire le cose e seduce Silvana. Ma tutto questo non è importante perché...

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (30 voti)8,50Grafico
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Voti e commenti su Riso amaro, 30 opinioni inserite

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Wilding  @  13/11/2022 10:32:15
   8 / 10
Gran bel film, direi capolavoro visto che siamo nel 1948. Interpreti meravigliosi.

pak7  @  02/11/2022 11:56:10
   8½ / 10
Il canto del cigno di De Santis, ma anche uno dei film più importanti del primo periodo neorealista. Ottimo Gassman, che, giovanissimo e nei panni del cattivo di turno, convince pienamente. Le due protagoniste veramente molto brave, la Mangano non si discute ma la Dowling eccezionale.
Storia ben sviluppata e finale e riso amaro davvero.
Livelli altissimi.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  21/12/2019 23:24:46
   9 / 10
Il film più importante diretto da Giuseppe De Santis.


Grande successo di pubblico il film fu il primo neorealista ad avere vasto consenso di spettatori.


Molto bella la Mangano(all'epoca doppiata dalla brava Lydia Simoneschi) bene anche l'attrice americana Doris Dowling(doppiata dall'altrettanto brava Andreina Pagnani) ed i due protagonisti maschili Raf Vallone e Vittorio Gassman(nel ruolo di cattivo che gli proponevano agli inizi e dai quali lo toglierà Monicelli nei Soliti Ignoti anni dopo).

Sceneggiato da De Santis con Gianni Puccini,Carlo Lizzani e Corrado Alvaro.


Musiche belle di Goffredo Petrassi.


Nomination all'Oscar per il soggetto.Presentato al Festival di Cannes

Thorondir  @  10/08/2017 12:47:44
   9½ / 10
Siamo alla stregua di "Ladri di biciclette": spaccati reali di chi ha contibuito a forgiare l'Italia e come nel film di De Sica, chi lavora per portarla avanti e chi ruba. In questo doppio gioco lungo come la vita, ci sono delle interpretazioni attoriali da antologia, su tutte una Silvana Mangano ribelle, altera, forte, indecifrabile, provocante, bella che mostra insieme tutta la sua forza e fragilità. Ma ciò che più riesce a coinvolgere, quasi a trasportare in quegli anni, sono le immagini di De Santis, l'umanità che trasuda da ogni personaggio, chi altruista, chi egoista. Un racconto di un mondo perduto, di un cinema che abbiamo esportato insegnandolo agli altri.

Matteoxr6  @  20/10/2016 00:00:55
   8½ / 10
Considerando la bassezza del 90% delle produzioni di questi tempi bui del cinema, tornare indietro di sessantotto anni diviene una boccata d'ossigeno. La scelta della tessitura della trama ( specie su quello sfondo politico) fu a dir poco avanguardista. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi. Pecca un po' quel finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

vieste84  @  09/02/2014 12:22:06
   7½ / 10
Il film che in parte ha rovinato la carriera di Gassman, infatti è stato talmente bravo che se non fosse stato per Monicelli sarebbe sempre stato scritturato sempre per ruoli da cattivo.
Miglior lavoro di De Santis nonchè il suo film più ricordato, è neorealismo però nel finale si lascia a un po troppa melodrammaticità e forse troppo contaminato dai finali hollywoodiani.
Detto questo aggiungo che Gassman è un mostro qualsiasi parte egli interpreta

polbot  @  02/02/2014 22:16:01
   8 / 10
Nonostante sia datato non ha perso freschezza, anche grazie a dei bei personaggi, fra tutti Gassman e mangano.

pernice89  @  24/09/2013 16:08:44
   8½ / 10
Capolavoro del cinema italiano, che ricrea l'atmosfera delle risaie in cui le mondine cantavano.

Goldust  @  15/07/2013 09:42:54
   9 / 10
Irrinunciabile caposaldo del neoralismo nostrano, una storia rurale di ampio respiro che abbraccia cadenze comiche e melodrammatiche, fondendole insieme alla perfezione. Ancora oggi, dopo tanti anni, conserva intatto una invidiabile potenza visiva, oltre a vantare un finale che non si dimentica facilmente. La Mangano e Gassman sono perfetti nelle rispettive parti, la Dowling non è però da meno.

steven23  @  04/05/2013 13:41:16
   9 / 10
Dopo aver scoperto il cinema d'oltreoceano anni '50, questo è il primo film italiano dell'epoca che riesco a vedere. Beh, che dire, veramente un gran film; uno splendido e crudo affresco di un'epoca talmente lontana da quella odierna da dare l'impressione di ritrovarsi catapultati in un altro mondo. La regia è perfetta e gli attori sono fantastici, su tutti ovviamente la Mangano, la cui presenza è praticamente memorabile.

Film di altissimo livello, come in Italia non se ne vedono più da molti, moltissimi anni.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 10:35:33
   9 / 10
Il capolavoro di De Santis non risente affatto del corso del tempo! Rivisto di recente è ancora un diamante purissimo per come descrive le mondine di un'Italia che fu.
L'erotismo travolgente della Mangano ha segnato un'epoca, ma siamo anche di fronte ad un talento attoriale straordinario che interagisce al meglio con il sempre ottimo Gassman e Raf Vallone.

Può piacere anche a chi non ama il cinema classico, per via di un ritmo che non cala mai e un crescendo di tensione d'applausi.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/10/2012 22:35:12
   8½ / 10
Dopo CACCIA TRAGICA, De Santis, ritorna con (probabilmente) il capolavoro della sua vita: RISO AMARO. Una pellicola che, a mio parere, non ricerca inutili moralismi mielosi, ma scavalca il muro del melodramma neorealista classico per puntare ad un fotoromanzo dai molteplici profili, che possono essere sociali, storici, generazionali, conducendoli in un quadro nazional-popolare, impresso in una tela fitta di intrecci cari al buon vecchio thriller, sollevando questioni ancora troppo calde (la metafora che vede lo sciopero delle risaie come la rivoluzione delle suffragette) e terminando con un fatto di cronaca nera dai toni mediterranei, il tutto appeso ad una parete artisticamente ben curata.
In una realtà che piace poco i soldi e la voglia di cambiare vita possono essere un buon pretesto per combinare un colpo grosso. Lei una ragazzetta spensierata che crede ancora nel principe azzurro, lui un uomo privo di morale con la faccia da ceffo che odia la polizia e la guerra ma è un grandissimo vigliacco. In un'atmosfera tempestosa la carica della mangano colpisce il pubblico come un fulmine a ciel sereno, dando prova di essere un'ottima attrice, la sua sensualità (spinta per l'epoca) accostata all'espressività facciale risulta un asso vincente, perfettamente in simbiosi con il qui cupo Vittorio Gassman, e pensare che lei stava tra le attrici rifiutate ai provini! La capacità di De Santis sta nell'unire verità a finzione, una storia che avviene sullo sfondo di un passato non troppo lontano dal nostro, una realtà fatta di povertà, sudore, fatica e fame in un crescendo tragico con un finale totalmente nero.

ah, quando i De Laurentiis producevano ancora capolavori..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/09/2012 20:45:23
   8½ / 10
Il film piu' conosciuto di De Santis, e forse anche il migliore!
Il regista ci porta a conoscenza del lavoro delle mondine nel Vercellese (prima di ora conoscevo l'argomento solo per la parodia di Aldo, Giovanni e Giacomo) tra lavoro, canti e sudore questi 40 giorni raccontano una storia parallela di furti,passioni e amore...
Tutti bravi nel cast dove spicca la bellezza devastante di una giovane Silvana Mangano.
Un film neorealista di fortissimo impatto emotivo con un finale che non puo' lasciare insensibili.

vale1984  @  19/07/2012 10:24:35
   7 / 10
Una bella storia, un film da vedere se non altro per capire la vita nelle risaie e sentire cantare le donne che lavorano. E' interessante e da un quadro del periodo in cui si svolge.

Niko.g  @  06/06/2012 11:56:42
   7 / 10
Riso amaro è un film che colpisce per la particolare e inedita ambientazione. Nelle risaie del Vercellese, ogni anno si riversavano migliaia di donne, giunte da ogni parte del nord Italia per mondare il riso, schiena piegata e piedi a mollo. Fatica e speranza delle mondine ricevono un occhio di riguardo dalla regia. Purtroppo, al di là di una non troppo velata denuncia sociale, viene trascurato lo sviluppo centrale della narrazione, che risulta farraginosa e piatta, con qualche carenza tecnica non proprio irrilevante, come nel caso del montaggio.
Anche riconoscendo il talento di Gassman, l'esplosività di una Mangano appena diciannovenne e il tocco di classe della regia nel drammatico finale, complessivamente mi sembra che "Riso amaro" non sia invecchiato così bene.

Ciaby  @  03/03/2012 21:23:49
   9½ / 10
Un film enorme, che nel finale raggiunge persino un climax di rara, rarissima bellezza, impossibile al cinema italiano di oggi.
Da non perdere.

M0rg4n  @  05/02/2012 11:06:52
   8 / 10
Magnifiche le interpretazioni della Mangano e di Gassman.
Il film scorre piacevolmente e l'ho trovato interessante sotto molti punti di vista (senza citare il solito neorelismo rosa): dalla magistrale fotografia all'uso degli accenti dialettali.

Oskarsson88  @  29/11/2011 12:18:30
   6½ / 10
Mi dispiace ma devo ammettere amaramente che questo film non mi è piaciuto molto, neorealismo o non neorealismo. Il punto è che la trama è troppo fiacca, girando tutto attorno alla collana rubata, e ci sono lunghi tempi in cui poco succede degno di nota. Semmai è molto apprezzabile il ritratto sociale con la situazione delle mondine nelle risaie, ma per quello si può fare più un documentario che un film. Eccellente il solito Gassman in un ruolo davvero cinico, e che incarna benissimo... non l'avevo mai visto in un ruolo così cattivo. Insomma un film curioso e particolare ma che non mi ha lasciato molto...

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  08/11/2010 14:52:28
   9 / 10
film che ha dato il via al neo-realismo, di una crudeltà, una spietatezza incredibili.la recitazione ovviamente è quella di 60 anni fa.crudo ritratto di un mondo dove la miseria la faceva da padrone e dove le mondine sfruttate al massimo dai "caporali" lavoravano per un pugno di riso.bellissima e molto sensuale la mangano, gassman iconoclasta già nel 48.la scena del macello è una delle più belle e crude mai viste,finirà nel sangue.splendido.

edmond90  @  28/02/2010 11:09:56
   9 / 10
Capolavoro neorealista di Giuseppe De Santis,questo film nonostante gli oltre 60 anni di vita non ha perso niente della sua carica drammatica.Straordinari gli attori protagonisti:la Mangano sensuale come mai,un giovane Gassmann già mattatore assoluto e la bella Dowling.

DarkRareMirko  @  10/01/2010 20:00:00
   9½ / 10
Complicato mix di generi (dramma, romanticismo, cenni da thriller e così via) inserito in una complessa ed intricata trama, con complessi ed intricati rapporti tra personaggi ottimamente caratterizzati.

Tutto è ad ogni modo interessante.

De Santis vale sopratutto registicamente e tecnicamente, con 1860 questo film è senza dubbio difatti quello meglio diretto di tutto il neorealismo, complice anche una perfetta fotografia ed una direzione delgi attori impareggiabile.

Indimenticabile per l'appunto la Mangano, mai più così attraente e bella, e bravo pure Gassman, che da ora in poi farà sempre ruoli filmici piuttosto simili tra loro, sempre e comunque interpretati in modo divino.

Un lungometraggio molto famoso e dramamtico, con finale spietato, dove nessuno, buono o cattivo che sia, pare esser totalmente esente da colpe, siano esse volontarie od involontarie.

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Ultima risposta 11/01/2010 08.21.17
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topsecret  @  16/07/2009 07:26:51
   8 / 10
Frustrazione, povertà, amore, odio e tragedia. Gli ingredienti ci sono tutti per immortalare in una fotografia ingiallita dal tempo un' immagine dell'Italia dell' immediato dopoguerra.
Una pellicola amara e tragica capace di emozionare a dispetto dei suoi 60 anni d'età e che presenta ottimi interpreti ben calati nel ruolo che riescono a catturare e coinvolgere.

paride_86  @  18/10/2008 02:31:15
   9 / 10
Che dire di "Riso amaro"? Un classico intramontabile che mescola abilmente amore, suspense, tragedia e affresco sociale. Brava la Mangano, nonostante fosse al suo esordio.

Pink Floyd  @  29/05/2008 18:19:13
   9 / 10
Con Riso Amaro De Santis è tra i primi a parlare di neorealismo.

Indubbiamente risulterà datato -soprattutto in alcuni aspetti dell'intreccio amoroso-, ma stiamo parlando delle fondamenta del cinema italiano!

Un Gassman così cinico non lo si è mai visto, accompagnato ad una Mangano che con la sua incredibile prorompenza si imporrà a lungo come modello.

Quello che resta a proiezione terminata è l'eco dei canti delle mondine chine nelle risaie.

Pietra miliare del neorelismo italiano.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  16/01/2008 21:35:43
   9½ / 10
Riso amaro, un film neorealista abbastanza atipico nella formula, forse eccessivamente di maniera nel finale e un melodramma più di stampo hollywoodiano che neorealista.
Per il resto di neorealismo si può parlare, una realtà storica del dopoguerra, quella delle mondine, una splendida e approfondita caratterizzazione dei personaggi, tipico del neorealismo, ma lungimirante nella scelta di un cast "stellare", entrambi i protagonisti, quì alle prime armi se non le prime, diventeranno gli attori che ormai ricordiamo.
Atipico perchè a differenza di un Ladri di Biciclette o di qualsiasi altro film di questo genere, questa pellicola ha uno stampo quasi delle migliori commedie all' italiana, la sequenza del Boogie-woogie della Mangano, entrata credo tra i punti più alti della nostra cinematografia di sempre, a ritmo giazzistico appunto, potrebbe essere stata girata benissimo per qualsiasi altro film di Risi o Monicelli degli anni dopo. La regia è ottima, ottimamente fotografato, è un film che ho rivisto più volte nel giro di pochi giorni, tuttavia non riesco a considerarlo un capolavoro, perchè probabilmente di capolavoro si tratta, proprio per il finale, per le motivazioni che ho dato.

quaker  @  16/12/2007 18:15:57
   7½ / 10
Più melodramma che dramma, questo film del dopoguerra non può essere annoverato (secondo me) fra i capolavori del neorealismo, ma sembra piuttosto una prosecuzione, in chiave operaistica, del cinema degli anno '30. Non mi ha per nulla entusiasmato, anche se la Mangano è bellissima. Però, almeno qui, non mi sembra anche bravissima (come invece è ad es. ne L'oro di Napoli).

Dick  @  19/08/2007 21:41:23
   9 / 10
Coinvolgente e bel melodramma che è anche un affresco sociale al cui interno si stagliano e s' intrecciano diverse storie con le due principali di un quartetto come filo primo tra malinconia, solidarietà e inganno e personaggi che con i loro duelli come ha in effetti scritto qualcuno rimandano un pò al western.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

martymcfly  @  08/08/2007 14:28:55
   8 / 10
Datato... è questa la prima sensazione che ho provato appena ho finito la visione del film! ma qualcosa mi è rimasta, il giorno dopo mi è capitato di pensarci e ripensarci...quei balli, quei canti, quegli sguardi, il fascino prorompente della Mangano....
è un film che ha fatto la storia, e che bisognerebbe vedere per principio! lascia molta amarezza, anche se all'epoca gli attori avevano questo strano modo di recitare, fermi come statue! del resto il fim ha sessant'anni, ma vale la pena vederlo!
Certo che se Gassman non avesse fatto questo film ci avrebbe fatto ridere dieci anni di più...

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Ultima risposta 16/01/2008 21.37.49
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Macs  @  20/05/2007 22:01:23
   10 / 10
Capolavoro assoluto, intramontabile. Per nulla datato, lo si rivede con estremo piacere, nostalgia, e commozione. Sulla Mangano c'è poco da dire: non era di questo mondo, era una dea... da ogni punto di vista, letteralmente stupenda, forse la migliore attrice italiana di sempre, e una delle bellezze nostrane più conturbanti. E pensare che quando ha girato questo film aveva appena 18 anni. Gassmann eccezionale nel ruolo di "cattivo", una riuscitissima versione italiana a metà fra Humphrey Bogart e Marlon Brando.
Quando introdurranno il 10 e lode su FIlmscoop, questo film lo meriterà tutto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/02/2007 00:58:08
   8 / 10
Mi sembra incredibile che nessuno abbia mai commentato questo film: è sicuramente tra i capisaldi del nostro cinema e tra i classici del cinema neorealista... ripensandoci, De Santis era "avanti" anche davanti a un certo realismo: al di là della fotografia superba, la prorompente bellezza della Mangano mondina (occhio alla citazione recente di Almodovar, molto molto personale e libera...), i suoi seni formosi, la sua procacità sono segno di una vitalità che apparentemente non rispecchia la dura realtà sociale del dopoguerra italiano.
Ottima la prova di Gassman, per anni intrappolato purtroppo (e forse per merito o per colpa di questo film) nel ruolo del "vilain" (in Italia come a Hollywood) prima di essere riscoperto come attore brillante (e non solo).
Oggi appare inevitabilmente datato, ma vale ancora una proiezione in cineteca

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Ultima risposta 19/08/2007 21.22.37
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