saxofone (1978)

Pozzetto regista è "il vorrei ma non riesco": lui vorrebbe essere surreale come è la maggior parte della sua comicità: alla fine ne esce un film involontariamente grottesco, con un finale che cambia completamente il significato della pellicola stessa, raggiungendo la sufficienza.

Un film non brillantissimo ma nemmeno da buttare via, perchè Pozzetto e i sodali del Derby quasi al gran completo danno vita ad un racconto surreale con qualche buon momento riuscito. Paga inoltre l'inesperienza registica di Pozzetto, qui al suo esordio ed in doppia veste, che paga più di una caduta di ritmo.

Uno dei film meno famosi di Pozzetto. Divertente, ma non al livello dei suoi film più famosi.

progetto comicità assurda di pozzetto, surreale senza senso, non mica tanto bene.
un po' di impegno ce l'hanno messo, secondo me questo era un film ambizioso.
invece finisce male, resta a metà tra una storia logora e una comicità velleitaria

il grande Renato vuol fare un film no-sense... fallisce-
le battute con Cochi sono una sciagura, la stravaganza del film si salva a malapena, per assurdo è Teocoli che tiene in piedi la baracca.

Per capire questo film ci vuole un'altra testa.
Il primo lungometraggio da regista di Pozzetto è pervaso da una comicità demenziale e piuttosto surreale che però fatica a divertire, come invece riesce in seguito e nel corso della carriera dell'attore varesino che ne fa proprio il suo marchio di fabbrica.
In questo SAXOFONE non ci sono momenti degni di nota, anche il nutrito cast di cabarettisti in voga in quegli anni non riesce a dare un valido contributo affinchè la storia risulti gradevole e dinamica, e tutto scivola via in tono dimesso, ripetitivo e piuttosto povero di contenuti interessanti.

Bravo Pozzetto, che alla sua prima regia regala un piccolo gioiellino di comicità grottesca.

pozzetto dirige un film su misura, adatto alla sua comicità surreale.

Non convince appieno...ai limiti della sufficienza!