silenced regia di Hwang Dong-Hyuk Corea del Sud 2011
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silenced (2011)

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locandina del film SILENCED

Titolo Originale: DOGANI

RegiaHwang Dong-Hyuk

InterpretiGong Yoo, Jeong Yu-mi, Kim Hyun-soo, Jung In-seo, Baek Seung-Hwan, Kim Ji-Young

Durata: h 2.05
NazionalitàCorea del Sud 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2011

•  Altri film di Hwang Dong-Hyuk

Trama del film Silenced

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Voto Visitatori:   8,71 / 10 (14 voti)8,71Grafico
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Voti e commenti su Silenced, 14 opinioni inserite

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Lucignolo90  @  29/10/2021 15:13:58
   8 / 10
Gran film di denuncia, dal regista di Squid Games (con l'attore protagonista che fa la parte dello "schiaffeggiatore nella serie stessa)

Overfilm  @  16/01/2017 02:05:21
   8 / 10
Gran bel film che riprende un fatto realmente accaduto.
Il lbro e forse anche il film a seguito dell'avvenimento, hanno anche spinto il parlamento sudcoreano a modificare leggi contro questa tipologia di crimini.
Ottime le recitazioni dei protagonisti (spesso poco piu' che bambini/e).

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  28/07/2015 20:48:00
   8 / 10
Una storia (vera) di silenzi assordanti. Da un lato il silenzio degli innocenti, i bambini, le vittime inermi a cui il grido si strozza in gola perché non possono parlare; dall'altro il silenzio degli aguzzini, e soprattutto il silenzio omertoso di chi li circonda e li protegge. Criminali insospettabili, rispettati devoti dalla doppia morale: attivi per il benessere della comunità e spietati nel seviziare le loro vittime impotenti. Tutt'intorno una società "sorda" in cui conta solo l'interesse personale e la corruzione dilaga.
Un film duro e "utile". Merita senz'altro una visione.

CyberDave  @  23/12/2013 19:12:12
   9½ / 10
Di certo un film cosi non ti lascia di buonumore però che bello.
Credo di non aver mai provato certe emozioni e sensazioni guardando un film e questo Silenced è tra i più belli di sempre.
Un impatto visivo e narrativo pazzesco, mi ha tenuto incollato dal primo all'ultimo minuto.
Inconcepibile come in Italia non sia stato doppiato e trasmesso, anche se ovviamente vederlo in lingua originale è sempre meglio per capirne la vera essenza.
Niente da aggiungere, un vero e proprio capolavoro come solo gli orientali sanno regalare.
Da far vedere assolutamente a tutti, questo film dovrebbero vederlo tutti.

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DEX1982  @  23/10/2013 17:48:06
   9½ / 10
intenso, profondo, forte... tratto da una storia vera, un film non per tutti ma sicuramente un gran film

pinhead88  @  05/09/2013 00:44:44
   8 / 10
Un film durissimo che suscita rabbia e sgomento, specialmente perchè trattasi di un fatto di cronaca realmente accaduto.
Non ho notato la ricerca forzata della lacrimuccia facile come qualcuno afferma, in un plot del genere poi è normale che ci siano momenti assai tristi, ma di eccessi melodrammatici non ne ho visti.
Il finale fa gelare il sangue, lasciando un senso di malinconia e vuoto incredibili.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  03/07/2013 00:41:41
   7½ / 10
Un buon film che non annoia mia. Però è evidente un eccesso di buonismo. Storia chiaramente romanzata, come prova l'irrealistico protagonista.

Sayurisama  @  12/04/2013 22:50:06
   7½ / 10
Una pellicola valida. La solitudine che si scorge negli occhi di quei bambini è angosciante. Bravissimi i piccoli attori, non solo la performance di Gong Yoo, in questo ruolo così grave, differente dai suoi soliti ruoli. Regia fantastica. Eppure, manca di qualcosa.

CandleCove  @  30/12/2012 20:22:50
   10 / 10
Ne avevo sentito parlare molto bene, addirittura lo definivano "il film più controverso del 2012", e ora che l'ho visto capisco perchè.. A dire il vero io amo i film horror e pensavo che silenced fosse tale, dato che non conoscevo la trama. Quindi è stata un po' una sorpresa: Silenced è un dramma, ma che fa molta più paura di molti horror. Perchè è reale, terribilmente reale. Alla fine ti viene un nodo alla gola dalla tristezza. La fotografia poi è bellissima, la colonna sonora pure, bravissimi pure gli attori, grandi e piccini.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/12/2012 14:36:28
   8 / 10
Il lavoro di Hwang Dong-Hyuk non fa rimanere certo indifferenti perchè senza dubbio ha un'efficacia cui bisogna dare atto. Ti coinvolge emotivamente, ti fa arrabbiare al punto che vorresti i colpevoli e la combriccola che ruota loro intorno impalati in pubblica piazza.
Ti rimane tuttavia la sensazione netta, che non è certezza ovviamente, che il regista e lo sceneggiatore abbiano giocato un po' sporco calcando sul tasto emotivo. In Silenced tutto è messo in mostra, indugia molto sulle violenze senza fare sconti allo spettatore. è tutto così sfacciamente evidente. Perchè?
Probabilmente perchè le parole davanti al tribunale (libertà, eguaglianza e giustizia) sono diventate poco più di una barzelletta, dove la denuncia feroce contro un sistema poche volte visto in maniera così marcia e dove soprattutto l'evidenza delle prove non sono sufficienti a proteggere le categorie più deboli e innocenti e punire chi ha abusato della propria posizione. E' il trionfo dell'ingiustizia a tutti i livelli, evidente come i crimini commessi.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/10/2012 22:30:31
   9½ / 10
Intenso, drammatico, atroce, terribile, tagliente, diretto, vero. SILENCED è tutto questo e altro. Un film che denuncia senza mezzi termini l'ingiustizia, la crudeltà e la perversione delle persone, un film che ha cambiato le leggi del proprio governo, un film i cui applausi al termine sono le lacrime che scendono dai nostri occhi.
Tratto da un episodio di cronaca nera successo nel 2005 e ispirato al romanzo on-line di Gong Ji-young, "The Crucible", del 2009, il film, prende vita regalandoci un dramma estremamente coinvolgente, che facciamo fatica a digerire.
Vincitore di diversi premi tra cui Miglior Film e Black Dragon al Far East Film Festival 14, sfonda in una marea d'applausi e porta il governo sudcoreano a riaprire la causa archiviata del fatto realmente accaduto e ad attuare una modifica alla legge riguardante gli abusi su minori e disabili aumentando le pene. Una pellicola che fa pensare, in cui non viene tralasciato nulla, a cui non si può rimanere indifferenti, si arriva nei momenti più crudi a non voler più assistere a queste brutture, brutture che ci feriscono così profondamente perché sappiamo bene quanto siano reali. Un film che dovrebbe essere d'esempio anche per i registi del grande schermo della nostra attuale cinematografia, che si divertono tanto a fare gli ipocriti nelle commedie "a sfondo di denuncia", dimenticandosi che a volte è meglio un dramma sociale che un "inciuccio" tra personaggi e una risata strafalciona.

La storia è quella di un insegnante che proviene "da fuori" e si ritrova in un istituto dove dei bambini subiscono abusi da parte del corpo docente. Non perde tempo e appena si accorge della brutta situazione farà di tutto per denunciare i fatti e riportare questi bambini ad una vita normale, per quanto possa essere tristemente anormale già di suo..
Il film inizia con un montaggio incrociato: da una parte un cervo viene ucciso, dall'altra il bimbo viene preso sotto da un treno. Il montaggio veloce e il suono del treno creano un'atmosfera di suspense, che racchiude un brivido di adrenalina e di paura, enfatizzato dalla fotografia scura. E' un inizio spiazzante che ci prepara alla storia che verrà presto raccontata, una storia il cui aspetto emotivo accresce grazie non solo alle scene esplicite di violenza ma anche alla cupa fotografia, agli ambienti freddi e all'amareggiante colonna sonora che sottolineano in modo impetuoso l'anima del film. Determinante è anche il cast, dove troviamo il divo Gong Yoo, sincero e travolgente in questa sua ultima e forse miglior prova, e il gruppo dei giovani attori che eccellono su tutti: quei loro volti, tra le lacrime che scendono sulle guance e quegli occhi spaventati, così veri da farci dimenticare che questa è una fiction, trasmettono sentimenti di pura tristezza e puro dolore. Le parole che non riescono a dire, i pensieri devastanti che li uccidono dentro, comunicano un senso di impossibilità, tanto da farli sopprimere nella loro fragilità e impotenza.

La pellicola si articola nella prima parte nel presentare i personaggi e la storia agli spettatori in modo delicato ma allo stesso tempo lacerante. Infatti veniamo a conoscenza delle cose man mano che il protagonista le scopre, come lui intuiamo che qualcosa non va: quei bambini non si comportano così solo perché sono sordomuti, c'è sotto qualcos'altro. Il regista Hwang Dong-hyuk, dopo essersi dimostrato già un calibratore di drammaticità che non lascia luce alla banalità e con una sceneggiatura di ferro in "My Father", non ci risparmia e ritorna con lo stesso stile dalle note più forti per farci vedere stupri, maltrattamenti, abusi, ingiustizie, tenendo il tutto come filo conduttore con la seconda parte del film che si concentra più sull'aspetto giudiziario avvenuto in seguito alla denuncia dell'insegnante suscitando emozioni come il nevoso e la speranza che corrono paralleli in contrasto verso il verdetto finale. La seconda parte è una schietta denuncia alla corruzione e al potere che possono esercitare istituzioni e organi, in questo caso il corpo docente, la polizia e le corti giudiziarie, a scopi personali. In un punto del film è presente un'inquadratura dove viene ripresa la scritta LIBERTA', UGUAGLIANZA, GIUSTIZIA fuori dal commissariato, in cui il protagonista entra e chiede aiuto..

poliziotta: "E' successo durante le ore di scuola?"
insegnante: "I bimbi dopo la scuola.."
poliziotta: "Dopo scuola..non è nostra competenza!"

Non è nostra competenza??dei bambini con problemi esistenti già dalla loro nascita vengono ulteriormente scossi dalle molestie e tutto quello che sa dire è "non è nostra competenza". La stupidità che emerge da certi gesti (vedi il poliziotto che continua ad urlare e minacciare le persone sordomute che non capiscono in quanto non sentono..) e da certi discorsi fomenta la rabbia che ha lo spettatore dentro di sè.
Mentre nella "città nella nebbia", dove tutto viene nascosto, il mondo innalza l'ingiustizia e la depravazione, l'unico, oltre all'attivista dei diritti umani, che sembra essere spinto dai veri valori è l'insegnante che viene da un'altra città, l'unico che lotta per la verità, l'unico che sta accanto a questi bambini. Lo spettatore che viene bombardato da scene come questa è in preda alla rabbia: non solo sono cose che non si vorrebbe che accadessero nel film, ma tragicamente sono cose che accadono anche nella realtà. Dong-hyuk in questi termini cerca di andare oltre alla storia in sè, si spinge fino ad una denuncia mondiale in quanto questi comportamenti di corruzione ci sono sempre stati e, anche se qui finisce tutto per il meglio, ci sono moltissimi casi che hanno avuto un "mournful end"..Ed è per questo motivo che il film dovrebbe raggiungere una distribuzione mondiale: è un vero peccato che rimanga una pellicola di nicchia, che faccia la fine di tanti altri film che trattano denunce di un peso simile e che poi sono destinati a essere ignorati o addirittura sabotati prematuramente. Come ha fatto battere forte la nostra anima al Far East dovrebbe essergli data la possibilità di scuotere l'animo di tutti, soprattutto quella sporca e rivoltante dei pedofili che pure in questo momento stanno commettendo un atto che non merita nessun tipo di perdono: l'innocenza tolta a esseri viventi che non sanno nemmeno cosa sia la sessualità solo per un frivolo desiderio carnale che potrebbe essere benissimo assopito con le bambole create apposta non potrà mai essere ridata, e tutti quei fiori che ancora devono sbocciare rimarranno deturpati in modo indelebile nel corpo e nella mente per sempre..

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  17/07/2012 02:02:33
   9 / 10
Ci sono certe storie che non si vorrebbero mai vedere ma che devono essere viste affinchè si possa ricordare e provare a fare qualcosa contro certi figli di p'uttana !
Il film in questione narra delle vicende di abusi sessuali e violenza fisica PURTROPPO, REALMENTE ACCADUTE in una scuola di sordomuti in korea (nel 2005 se non erro).
Il film per come è strutturato mi ha ricordato a grandi linee THE INSIDER : come nella pellicola di Mann anche qui il protagonista cerca di denunciare uno scandalo sotto gli occhi di tutti ma che x colpa della massiccia corruzione delle istituzioni sembra impossibile da punire e anche dopo mille peripezie quando tutto sembra finalmente potersi sistemare....
A differenza del film di Mann qui non ci sara' il lieto fine , ci renderemo conto che la giustizia non esiste e che i soldi possono comprare TUTTO anche la presunta integrita' morale di giudici e avvocati e che i poliziotti sono i peggio bastardi, ancora di + dei pedofili incriminati !
Certo, cè un barlume di speranza perchè comunque

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ma a che prezzo ??

Un film stupendo sia tecnicamente ( fotografia superba!!) che per quanto riguarda le tematiche ma che sicuramente lascera' profondamente indignati e disgustati soprattutto nelle battute che precedono il finale

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Che altro dire, non posso che conisgliarlo ma vi avverto, è un film che vi segnera' profondamente e vi lascera' un senso di nausea veramente forte da cancellare...io gia' non ho mai avuto fiducia nelle istituzioni, dopo che vedo film come questo....verrebbe davvero voglia di fare una rivolta armata come in libano o in egitto...CHE SCHIFO DI MONDO.

Ale-V-  @  06/06/2012 21:17:30
   9½ / 10
Veramente un bellissimo film. Commovente, toccante, poetico. è incredibile il modo in cui i registi orientali riescano sempre a creare dei capolavori partendo da qualsiasi pretesto.

speXia  @  01/04/2012 01:39:21
   10 / 10
Kang In-ho si sta recando nella città di Mujin per iniziare il suo nuovo lavoro da insegnante in una scuola di bambini sordomuti. Durante il tragitto, ha un incidente in auto, e così si reca da un meccanico nella zona. Qui incontra Yoo-jin, una ragazza che lavora al Centro Dei Diritti Umani di Mujin. Al suo primo giorno da insegnante, In-ho conosce il preside e il suo fratello gemello, che gli chiedono 50 milioni di won per lavorare nella scuola. In-ho, dopo aver pagato la somma richiesta, inizia finalmente ad insegnare, ma nota presto il comportamento misterioso di tre bambini: Yeon-doo, Yoo-ri e Min-soo. Dopo aver assistito ad insegnanti che punivano i bimbi in modi crudeli, e dopo essersi fatto raccontare mostruosi episodi di violenza sessuale da loro tre, In-ho scopre presto che nella scuola si aggira uno spietato pedofilo. E forse, anche più di uno.

Insieme ad Hansel And Gretel, uno dei film sulla violenza ai minori più belli che mi sia capitato di vedere. Ma al contrario di H&G, Silenced rifiuta i toni fabieschi e i colori accesi, per rimanere attaccato ad una realtà tenebrosa, di una crudeltà inimmaginabile e da cui è impossibile salvarsi o estraniarsi con la fantasia.

La fotografia trasuda bellezza da ogni singolo fotogramma, e i colori freddi e cupi contribuiscono a creare un atmosfera terribilmente malinconica. Gli attori, sia adulti sia i sempre sorprendenti bambini, svolgono il loro ruolo in maniera più che eccellente. Ottima anche la colonna sonora, tra l'altro premiata ad un celebre festival coreano, il Blue Dragon Film Awards.

Il fatto che la storia sia ispirata da un romanzo a sua volta tratto da un fatto realmente accaduto, poi, rende il tutto ancor più straziante.

Un capolavoro, pieno di quella bellezza e quelle emozioni che solo i coreani riescono a trasmettere.

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Ultima risposta 08/06/2012 08.38.05
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