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Le pagine della graphic novel di Frank Miller nata nel 1991, catapultate sul grande schermo. Sin City è un film per certi versi "rivoluzionario", ammagliante per scenografie e stile del racconto, sorprendente per montaggio ed effetti visivi e perlopiù risulta impreziosito da un cast davvero notevole. A prescindere dal confronto con il fumetto e dall'inutile tiritera sulla fedeltà alla versione originale (come se vi fosse un'obbligo morale imprescindibile nei confronti dei lettori affezionati), il film poteva essere un capolavoro assoluto, ma i due registi non sono riusciti a liberarne completamente l'anima, imprigionando innegabilmente la narrazione in un'atmosfera gelida e distaccata. Se è vero che le inquadrature sembrano ricopiare le tavole del fumetto ciò, non necessariamente, va interpretato come un'incapacità traspositiva dei registi: semplicemente potrebbe essere un nuovo "sperimentale" modo di fare cinema. In ogni caso mi pare davvero esagerato bollarlo come una delusione; la pellicola ha un suo originalissimo fascino e regala suggestioni tali da assicurarsi una meritata visione anche da parte della fetta di pubblico più preparata.