si vive una volta sola (2021)

Un film irritante ,fa inc@zzre tutto,dalla trama,scontatissima che si capisce dalla prima scena come finira' ,alle gag,con volgarita' diffuse fine a se stesse,come quei film che fanno ridere con le scorregge,all'ambientazaione che ricorda queele dei cinepanettoni per finire con gli attori.Una Anna Foglietta che sa solo dire "c@zzo""sti cazz1" "porc0 *****" per tutto il film,Max Tortoraa che non fa ridere neanche una volta e poi,soprattutti,quello stronz0 di Rocco Papaleo,che in ogni film ha quell'aria da ritardato mentale,che non capisce un ***** di quello che sta succedendo e parla da idiota svagato che dovrebbero doppiarlo per non far ascoltare la sua voce irritante.L'unico e' Verdone che se ci fosse Caressa a commentare questa schifezza che chiamano film,direbbe "Maaaaaaaaa nooooooo !! Rischia di rovinare una carriera cosi'" Ma ormai,la china che stanno prendendo tutti questi attori,non solo Italiani,e' questa.Una tristezza infinita

Siamo sulla falsariga degli ultimi lavori di Verdone, commedie innocue utili per far passare un'ora e mezza senza pensieri. Il regista / attore gioca questa volta con le sue conclamate fisse mediche e si attornia di un cast simpaticamente impetuoso: ma l'idea sul quale basa il racconto ha il fiato corto ( tanto da indovinare come andranno le cose già dopo la prima mezz'ora ), i personaggi non sono minimamente approfonditi, la soluzione della vacanza pugliese rimanda al solito refrain del road movie già sviscerato altre volte. Insomma, nulla di nuovo all'orizzonte, solo un lavoro onesto che strapperà, alla meglio, solo una manciata di sorrisi.

La tradizione della commedia italiana stile Amici Miei viene riproposta da Verdone. I quattro attori sono bravi, ma hanno battute poco riuscite. Anche l'ambientazione da cartolina stile super spot della Puglia non mi è piaciuta.

Prima parte di introduzione molto accattivante e fresca direi.
con la definizione del gruppo dei quattro colleghi amici e dei rispettivi ruoli all'interno di esso.

Diciamo subito che trattasi di una commedia senza una storia nuova. SI capisce benissimo lo stesso il finale. Si spera che non sia quello più banale, ma alla fine è proprio quello. Detto questo, dopo un inizio molto divertente e abbastanza concentrato di gags va poi verso un andamento più lento ... ma si lascia vedere, i protagonisti restano sempre simpatici.

Nel complesso si lascia guardare grazie alla simpatia innata dei 4 protagonisti, che fanno quello che possono per salvare una sceneggiatura approssimativa e inverosimile. Tantissime le gag, i dialoghi e le situazioni forzate, manca brillantezza e leggerezza - i cosiddetti scherzi ai danni del personaggio di Amedeo non fanno ridere e anzi rasentano il bullismo e nin hanno niente di goliardico. Si ride praticamente mai, in un impianto narrativo sconclusionato dove le sottotrame e i personaggi secondari sono quanto di piu' farlocco e inutile (penso in particolare alla figlia di Verdone, personaggio assurdo e senza senso, costruito malissimo e totalmente non credibile). Si continua a guardare i film del buon Carlo perche' comunque e' sempre bello ritrovare anche solo la sua presenza scenica e la sua voce, ma ormai e' solo un discorso di stima per le glorie di un passato sempre piu' lontano. Un film tra i peggiori di Verdone, anche se non il peggiore che a mio modesto parere rimane "Sotto una buona stella".

Mi sono fatto l'idea che a Verdone stiano sul **** le piattaforme streaming. Altrimenti non si spiega come abbia potuto girare una m*rda simile, il suo peggior film, proprio per Prime Video.
Un inizio che non si capisce dove porta, montato con il c*lo.
Uno svolgimento prevedibile e, laddove dovrebbe caricare con le gag, assolutamente ignobile.
Un finale da denuncia e, anche questo, prevedibilissimo.
Boh, davvero improponibile.
La Foglietta ha l'80% delle sue battute che sono "Stocazz*".
Ma poi sboccato come non ti aspetti da Verdone.
Magari, pensi, la sta a buttà in caciara. E invece nemmeno quello, induge sul cul* ma poi non la butta di fuori come nei cinepanettoni, rimane in un limbo.
Nemmeno il dramma funziona per nulla, anzi, ho visto il finale come qualcosa di cattivo gusto.
E dire che pensavo che come m*rdaccia dell'anno avrei incoronato WW1984...

Male male. Ma oramai Verdone al cinema saranno 20 anni che non lo vedo più. Poi te lo trovi gratis su Amazon prime e lo vedi....E che vuoi dire....Nulla.
Non si ride mai, sembra tra l'altro uno sponsor bello e buono per la Puglia.

Forse è ora di chiuderla con le commedie per Carlo.

Volevo evitare di commentarlo, per quello che ha significato per il buon Carletto durante gli anni dei suoi capolavori. Ma davvero non ce la faccio a stare zitto, sto troppo amareggiato.
Questo NON PUO' essere un film di Verdone.
È orribile, davvero. Non si ride mai, MAI. Volgare, parolacce a caso sempre, storia davvero banale e scontata -per usare un eufemismo (vedi spoiler)- non mi è mai successo di non ridere mai nei suoi film, neanche in quelli orribili che ha prodotto ultimamente (che fanno schifo si ma una/risate me le hanno cacciate fuori).
Sono davvero molto triste, mai pensavo che Carlo Verdone si riducesse a tanto, sicuramente il peggiore e spero l'ultimo, se deve continuare a tirare fuori queste immondizie è meglio che si fermi, e si ricordi che capolavori ha sfornato negli anni passati, invece di rovinarsi una carriera producendo questa spazzatura da 2 lire.

SPOILER

Onestamente temevo peggio.
Forse perché non mi aspetto più nulla di buono dal Verdone degli ultimi anni,ma il film è meno peggio di quanto pensassi.
Si ispira palesemente ad Amici miei senza lontanamente arrivare all'altezza del modello , ma qualche risata la strappa.
Il migliore è Papaleo seguito da Tortora e Foglietta. Alla fine il meno convincente è proprio Carlo Verdone stavolta(forse perché non era in gran forma fisica

Purtroppo mi addolora commentare negativamente un film di Carlo Verdone. Uno dei piu' brutti sicuramente, peccato visto il cast a disposizione. Non si ride mai, banale e interpreti tutti sotto tono.

Condivido la rece di Alò quando c'invita a comparare quest'ultima fatica di Verdone all'Altman di "M*A*S*H" piuttosto ch'alla commedia italiana. "Si vive una volta sola" rimarca la differenza fra soggetto e sceneggiatura: se la prima è telefonata, citofonata, whatsuppata, d'una prevedibilità sconcertante, non c'è sceneggiatura che tenga, compensi e controbilanci. Sarebbe fiacca pure la sceneggiatura? Verdone ha sempre fatto antropologia e la volgarità del film è la volgarità della cultur'odierna, forse non più solo nostrana od occidentale ma globalizzata. Fa molto meno ridere rispetto ai suoi standard? Ma è da tempo ch'il regista ha virato verso la malinconia abbandonando ilarità e gag esilaranti. Di nuovo: invecchiato lui o la società che vuole rispecchiare? Tir'un'aria spengleriana, dovrebbe ricorrere il centenario della sua opera principale, verrà obliat'anch'essa: perché svegliare il can di massa che dorme ronfando?

Mauro Lanari

si ride una volta sola, purtroppo!

L'ultimo film di Verdone si rifà molto alla tradizione della commedia italiana più nobile. Il quartetto di dottori non può non far venire in mente Amici Miei di Monicelli. Quattro persone che nel fare gli scherzi al loro malcapitato collega ed altri che vengono a tiro, tuttavia senza nascondere un certo vuoto esistenziale dei loro personaggi. Ma il film, pur avendo degli attori di tutto rispetto non possiede la coralità delle opere migliori di Verdone. Non tutte le gag riescono a cogliere nel segno e quasi tutte concentrate nella prima parte del film. Il trasferimento in Puglia, oltre ad essere uno spottone anche troppo plateale ale bellezze della regione, perde progressivamente brillantezza e la miscela fra il comico e la leggera patina drammatica nonsi amalgama alla perfezione. Diciamo che non tutte le ciabelle riescono con il buco e stavolta è toccato a Verdone. Peccato.

che indecenza....a metà film mi sono stancato di tenere il conto di tutte le pubblicità occulte di cui è infarcito. Come ormai brutta abitudine soprattutto nei film italiani

Verdone personalmente lo ho sempre trovato abile nelle commedie "a più personaggi", rispetto a quelle standard, in cui secondo me non ha mai eccelso. Ma lasciamo da parte i vecchi film, dicendo invece che secondo me, dal 2000 in poi salvo qualche eccezione, utilizza un suo stile cinico ed inutilmente volgare, che si compenetra con dei personaggi spesso stereotipati e che lasciano con l'amaro in bocca, cosa che me lo ha fatto cadere ancor più in basso. Questo ultimo film ne è l'ennesima riprova, nonostante tenti di risollevarsi con qualche spunto,