stand by me - ricordo di un'estate regia di Rob Reiner USA 1986
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stand by me - ricordo di un'estate (1986)

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locandina del film STAND BY ME - RICORDO DI UN'ESTATE

Titolo Originale: STAND BY ME

RegiaRob Reiner

InterpretiWil Wheaton, River Phoenix, Kiefer Sutherland, Richard Dreyfuss

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1986
Generedrammatico
Tratto dal libro "Stagioni diverse (Il corpo)" di Stephen King
Al cinema nel Novembre 1986

•  Altri film di Rob Reiner

Trama del film Stand by me - ricordo di un'estate

Raggiunto dalla notizia della morte di un amico, uno scrittore ricorda un episodio dei suoi anni tra infanzia e adolescenza: insieme con alcuni coetanei si era inoltrato nei boschi dell'Oregon, seguendo la strada ferrata, per ritrovare il corpo di un ragazzo scomparso.

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Voto Visitatori:   8,29 / 10 (246 voti)8,29Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Stand by me - ricordo di un'estate, 246 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Godbluff2  @  28/08/2022 23:58:44
   8½ / 10
Film bellissimo, il mio preferito dell'eclettico Rob Reiner, impeccabile mestierante del cinema. "Stand By Me" è anche un film al quale sono particolarmente affezionato, che affronta temi e li racconta con toni che mi colpiscono e commuovono profondamente, ed è splendidamente tratto da uno dei racconti più belli di Stephen King, quel "The Body" che è una delle più brillanti dimostrazioni del fatto che King ha scritto alcune delle sue più belle pagine quando non ha scritto di horror propriamente detto.
Un racconto che si dimostra molto adatto ad una trasposizione su schermo, con un adattamento estremamente fedele e diretto di situazioni e dialoghi, in certe occasioni con alcuni cambiamenti di poca rilevanza (tranne un aspetto che dirò), in altre con una trasposizione copia-incolla del testo scritto, affidando il lavoro alla regia adattabile e professionale di Reiner, che conosce benissimo il suo lavoro e sa quale sia lo stile migliore con cui vestire questo o quell'altro film di volta in volta.
In "Stand By Me" il lavoro "di forma" alla mdp di Reiner è discreto e del tutto funzionale al lasciare spazio alla narrazione, uno stile pulito, discreto, classico, capace di far risaltare la grande godibilità di molte sequenze. Eccellente, e piuttosto faticoso, il suo lavoro di direzione dei quattro giovani attori protagonisti, a dire il vero privi di particolare talento naturale, fatta eccezione per River Phoenix ovviamente, e dal quale Reiner trasse il meglio possibile, anche con una certa severità (onestamente però, devo dire che rispetto alla versione originale, tre su quattro dei ragazzi ci guadagnano dall'ottimo doppiaggio del film).
Rob Reiner e i due sceneggiatori del film insomma accompagnano su grande schermo senza alcuna mania di protagonismo o stravolgimento la storia di King, racconto di formazione crudo e delicato in una volta sola e profondamente intriso di malinconia.
Il ricordo di quell'ultima estate dell'infanzia, caldissima nel Maine dei primi anni '60, scaturisce dall'improvvisa perdita dell'amico fraterno di quei giorni lontani e la memoria torna al viaggio di quei quattro amici alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo, un ragazzo scomparso pochi giorni prima nei boschi non troppo distanti.
Tutto in "Stand by Me" è perfettamente ripreso dalle pagine di King, tutti i suoi topoi sono mantenuti: i quattro giovani amici sono, chi in un modo, chi nell'altro, degli emarginati, dei ragazzi considerati senza futuro, dei ragazzi che vivono in un mondo durissimo che sembra determinarne il fallimento già in partenza, con delle situazioni familiari estremamente disagiate e trovano conforto soltanto in quella profondissima, anche se in fondo effimera, amicizia che in quell'avventura d'estate troverà il suo culmine e il suo termine naturale. Gordie Lachance come alter-ego di King (uno dei tanti, Gordie in particolare è una prefigurazione chiara dell'altro alter-ego, Bill Denbrough, come tutta la banda qui anticipa i "Perdenti" di "It"), ovvero "lo scrittore", e tutte le altre tipiche caratteristiche autoriali di King.
Poi c'è molto, molto altro. "Stand by Me" non è un racconto horror propriamente detto, certo, ma è un racconto dove l'orrore, quello "normale" e non sovrannaturale, è onnipresente, ogni volta che si volta lo sguardo in qualche direzione. Castle Rock (chi conosce King, sa) qui è culla di orrori umanissimi e forse per questo più spaventosi di quelli ultraterreni che si troverà ad ospitare in altre occasioni. Dio, che vermi schifosi i genitori di Gordie.
Il film lo rende bene, rende bene le sequenze di maggior impatto emotivo, rende bene i forti conflitti interiori dei quattro ragazzini, la loro confusione, la loro paura, la loro forza, la loro debolezza, il loro tenersi uniti a vicenda. Rende bene le scene più iconiche ("Alle palle, Chopper!"), rende benissimo i due dialoghi più belli del libro, che lo diventano anche del film, entrambi tra Chris e Gordie, in due scene meravigliose (la prima, quando Chris incita Gordie a continuare a scrivere le sue storie, dialogo di grandissima profondità e di grande forza emotiva, a maggior ragione perché-come specificato dallo stesso King nel racconto- viene da un ragazzo di appena dodici anni, costretto a crescere fin troppo in fretta; la seconda, il racconto di Chris sul furto dei soldi del latte, orrori di squallore umano, orrori di tutti i giorni, i quali King tiene molto a raccontare) esaltate da un Phoenix già bravissimo. Rende benissimo, Reiner, il climax del ritrovamento di Ray Brower, punto di non ritorno, momento di crescita, di presa di coscienza, di confronto con i propri demoni, persino.
Il film rende persino meglio almeno un momento, quello del treno, molto più efficace cinematograficamente che su carta a mio avviso. Funziona nelle riduzioni e nei modellamenti che il cambio di media impone ed è un'ottima scelta quella di lasciare, tra i racconti di Gordie, quello della gara di torte, il più efficace da trasporre al cinema, anche se è un peccato che non si sia riuscito a far notare come questo racconto Gordie lo abbia poi, successivamente, pubblicato e in generale, per quanto si faccia capire tranquillamente come da adulto sia diventato uno scrittore, che si capisca ben poco quanto successo (tanto) abbia avuto come scrittore (l'ho detto, è King stesso), quanto Chris ci avesse visto lungo riguardo Gordie. Ma sono, tutto sommato, minuzie.
Funzionano alla grandissima anche le musiche, pieno così di perle pop dei primi '60 ("Everyday" di Buddy Holly, ad esempio) con l'immortale pezzo omonimo di Ben E. King, commovente, ad accompagnare le ultime battute e i titoli di coda.
Cosa non funziona più di tanto ? "Stand by Me" non ha il coraggio di essere crudo quanto avrebbe dovuto essere. Questa è l'unica cosa che non mi è piaciuta molto, rispetto al romanzo è molto più consolatorio, nonostante tutto. Certo, il destino beffardo di Chris è una pugnalata al cuore anche nel film e fa male, tuttavia





Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Si è scelto di edulcorare un po' soprattutto questo aspetto finale, per renderlo più fruibile come film per ragazzi, e in generale il tono è più leggero ma ci può stare, però è un peccato perché facendo questa scelta certe cose vanno perse, come il significato di quelle quattro croci uscite dal lancio delle monete, seguite, dopo un secondo lancio, da una testa (Gordie) e di nuovo tre croci per gli altri tre. Nel film quei lanci di monete diventano una gag così, che si perde un po' nel vuoto, non ha più, ovviamente, quel senso quasi sovrannaturale di inevitabile, mortale destino incombente, di malinconia dolorosa scaturita dal ricordo.
Ma al di là di questa scelta la trasposizione è tra le migliori in assoluto di uno scritto di King, a mio gusto seconda soltanto a "Shining" (che ha un'impostazione del tutto opposta, un genio del cinema alla regia e un adattamento molto più libero della traccia letteraria), ed è un film che trovo e troverò sempre splendido, dolorosamente, ma anche serenamente malinconico, come la fine dell'ultima estate dell'infanzia.

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Ultima risposta 29/08/2022 12.08.35
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metal_psyche  @  16/06/2020 09:46:18
   3 / 10
Incredibilmente sopravvalutato.

Forse visto negli anni '80, da ragazzino, può essere apprezzato, ma ora, a trentasette anni e con una certa esperienza cinematografica alle spalle, non lascia un bel ricordo.

Novanta minuti di piagnistei, litigi e s*****ttate tra bambini; il tutto contornato da dialoghi noiosi e sicuramente non avvincenti.

È bizzarro, ma gli unici momenti interessanti del film provengono dai bulli, capitanati dal maestoso Kiefer Sutherland, che però stanno in scena solo per pochi minuti.

I quattro onnipresenti protagonisti sono invece piuttosto fastidiosi:

- Gordie: sostanzialmente identico al personaggio di Bill Denbrough di It che già odiavo.

- Teddy: insopportabile dall'inizio alla fine nelle sue battute (che non fanno ridere) e nella sua smargiasseria.

- Chris: depresso e piagnone per tutto il tempo. Anche abbastanza anonimo.

- Vern: il classico personaggio ciccione che viene preso in giro dal suo gruppo di amici, ma che è ben voluto. Macchietta. Comunque il meno molesto tra i quattro.

Il problema è che non succede davvero nulla per tutto il film, se non negli ultimi dieci minuti dove finalmente c'è un po' di tensione e di climax; ma non è di certo sufficiente.

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Ultima risposta 16/06/2020 09.47.23
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Slich  @  20/03/2018 16:27:50
   6½ / 10
spoiler
belle potenzialità, sfruttate male.
Nel momento in cui decidi di girare una cosa del genere, potresti spingerti un po', e dopo una intrigantissima prima parte invece che decollare si atterra.
Penso che se vuoi raccontare e ricordare i 12 anni forse potresti trovare qualcosa di meglio di cui parlare, mentre se vuoi raccontare una storia drammatica dovevi sicuramente fare molto di più.
Per via di questo limbo la media mi sembra troppo alta.

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Ultima risposta 26/04/2018 18.49.01
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alex94  @  28/03/2016 10:41:24
   7½ / 10
Ecco forse questo è il miglior film tratto da un racconto di KIng,la storia di un gruppo di ragazzi che si aggirano per i boschi alla ricerca del corpo di un coetaneo travolto ed ucciso dal treno..........storia sviluppata in modo lento dove succede poco o nulla,ma è veramente impossibile non sentirsi coinvolti da quest'ultima grande avventura di questo gruppo di ragazzini,ognuno con i propri fantasmi, che intraprendono il cammino sulla strada dell'età adulta,età adulta che "raggiungono" con la scelta finale.........
Un film malinconico ed intenso,da vedere e rivedere.

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Ultima risposta 29/03/2016 19.06.40
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InvictuSteele  @  12/05/2015 00:20:43
   8 / 10
Erano anni che non rivedevo Stand By Me, il tempo passa inesorabile ma le sensazioni restano le stesse. Un film sull'amicizia, sull'infanzia e sulla vita stessa. Visivamente accade poco, la trama è semplice e lineare, ma dal punto di vista emotivo il film rappresenta un vortice di emozioni in continua mutazione, evidenziando proprio quel momento in cui da fanciulli si cambia, si osserva il mondo con altri occhi, si matura e si comincia a vivere davvero.
Una metafora dell'età adulta, quando la vita picchia duro e mostra la realtà per quella che è, tralasciando l'innocenza infantile ma non i valori che ne fanno parte, come la sacralità di un amicizia o l'amore per la famiglia.
Un film di formazione tratto dal bellissimo racconto "The Body" di King e che, inevitabilmente, colpisce al cuore. Certo, vederlo per la prima volta in età adulta è diverso, gli occhi di un bambino riescono ad immedesimarsi maggiormente nei personaggi e a vivere la storia in profondità. Quando lo vidi io, per esempio, era uscito da poco, perciò è stato assorbito nella sua massima espressione. Ho amato questo film (e il relativo racconto), ho divorato le sue battute, le immagini, gli attori e, ovviamente, le emozioni che intendeva e intende suscitare.
E poi c'è quella maledetta nostalgia che ti lacera l'animo. La nostalgia per un tempo perduto, per la giovinezza perduta, per le amicizie perdute, per un mondo totalmente stravolto.
Una lacrimuccia può anche scapparci, perché gli anni trascorrono ma la magia rimane. La vita è tutta qui.

I ragazzi che fanno parte del cast sono diventati tutti famosi.

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Ultima risposta 13/05/2015 04.59.28
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hghgg  @  13/04/2015 13:03:25
   8 / 10
Non c'è niente da fare... La grandissima malinconia che "Stand By Me" mi lascia alla fine di ogni visione mi porta sempre alla commozione.

Questo gioiello diretto da Rob Reiner nel 1986 si impone come una delle più riuscite trasposizioni di un'opera di Stephen King, per quanto mi riguarda guadagnandosi un gradino del podio anche a scapito di film più quotati, e meno sinceri, come "Le ali della libertà".

Andando un po' più a fondo bisogna anche dire che l'ottimo lavoro di Reiner guadagna ulteriore considerazione se si pensa con quanto tatto e attenzione ha trasposto su schermo quelle che sono alcune tra le pagine più belle che King abbia mai scritto; la novella "The Body" (da "Stagioni diverse") è uno dei più brillanti esempi del talento di uno che, quando gli gira bene, è capace di grandi cose e assolutamente non esclusivamente nel genere horror. Perché quando King non ha trattato il genere horror spesso ha scritto cose stupende, come questa novella. E ne "Il Corpo" e così in "Stand By Me" di orrore non ce n'è affatto...

O forse si, perché a me pare chiaro che King consideri proprio la fine dell'infanzia, la maturazione verso l'adolescenza e l'età adulta come uno degli orrori più terribili, la perdita della purezza, di quella spensieratezza che nasceva anche in situazioni tanto difficili (tutti i ragazzi di King hanno situazioni familiari un tantino complicate...) di quel tipo di amicizia che diventa sempre più difficile da trovare e costruire con l'arrivo dell'età adulta.

Ed è splendido il modo in cui King e poi Reiner ci narrano di questo orrore attraverso uno dei più bei viaggi di formazione che io abbia mai visto.

Da notare come "Il corpo" è per certi versi un piccolo "antenato" di "It" il capolavoro maturo e più completo di King pubblicato proprio l'anno in cui "Stand By Me" usciva nei cinema. Almeno nel modo del raccontare la solidità e la purezza delle amicizie nate e fortificatesi in una certa età, in un certo periodo della vita.

Sul film non c'è molto da dire, assistiamo al viaggio di questi quattro giovani amici per vedere il cadavere di un ragazzo scomparso pochi giorni prima, alle loro peripezie, alla loro crescita e maturazione costante, fino ad arrivare al bellissimo finale dell'avventura, intenso e perfettamente in linea con il climax narrativo del film; e il finale vero e proprio, che dire, malinconia conclusione che in un certo senso è sia "serena" che straziante con le note di Ben E. King a chiudere il sipario.

Si ride e ci si commuove in questo equilibratissimo film, Reiner non sbaglia niente alla regia ed è bravissimo a sfruttare al massimo le capacità dei quattro giovani protagonisti, sempre affiatati, ben coordinati, spontanei e credibili.

Il ritmo è lento quasi sonnacchioso tanto da farti letteralmente respirare l'aria apatica di un'assolata fine d'Estate al tramonto degli anni '50 in un polveroso paesino del Maine e dei suoi vicini boschi e ferrovie (a questo proposito la fotografia è perfetta); il ritmo è lento perché non succede nulla se non quattro ragazzini che càzzeggiano in giro per boschi e rotaie ma proprio le loro avventure riescono ad evitare sempre la noia a coinvolgere lo spettatore, rendendo il film frizzante (anche la durata limitata aiuta) e Reiner alla regia si regala anche alcune sequenze veramente memorabili (la corsa sul ponte inseguiti dal treno ad esempio, e lo scontro finale con la banda di "Asso" per non parlare della scena notturna col dialogo tra Gordie e Chris).

La sceneggiatura non perde mai il filo del discorso i dialoghi sono sempre freschi e molto riusciti, divertenti e intensi a seconda del momento con un invidiabile equilibrio, la caratterizzazione dei quattro protagonisti è perfetta ed è indubbiamente uno dei punti di forza di questo film. I quattro ragazzi, Gordie, Chris, Verne e Teddy, sono personaggi vivi, credibili, con una psicologia studiata e ben sviluppata nel corso del film, sono figure al quale la sceneggiatura restituisce la forza che King aveva dato loro nella novella. Bellissime le musiche che ti trasportano ancora di più dritto dentro quegli anni e quell'epoca.

La riflessione finale, una volta trovato il cadavere, è la ciliegina sulla torta in un film delicatissimo, a quel punto la maturazione sarà raggiunta, l'infanzia messa da parte, l'Estate giunta al termine. I quattro si perderanno di vista, ognuno con il proprio destino, legati da ricordi indelebili ma non più da rapporti diretti ormai persi nel tempo. La molla, tremendamente malinconica, che da il via ai ricordi è quella che vediamo all'inizio e che poi ci viene ben spiegata alla fine del film dal Gordie adulto, dal narratore da quello che nei titoli di coda è semplicemente "The writer" (ennesimo alter ego poi di Stephen King, ovviamente).

Ed è giunto alla fine che questo film mi rompe sempre qualcosa dentro, maledettissima malinconia che "Stand By Me" si porta dietro in maniera indelebile.

Oltre che di King, dell'ottima regia di Reiner e della perfetta sceneggiatura la colpa di questa dannata malinconia è in parte anche di quel còglione di River Phoenix che qui è semplicemente eccezionale e che si confermerà talento puro, uno che avrebbe potuto essere tra i più grandi ma ha deciso di non essere più nulla, o almeno si è dato una bella spinta da solo. Povero lui e poveri noi che abbiamo perso un grande attore decisamente troppo presto. Almeno in eredità ci ha lasciato il fratello minore che ormai è diventato ciò che sarebbe potuto essere lui (e che in parte già era): un attore favoloso.

Grande River Phoenix, e bravissimi anche gli altri tre pischelletti a cui non voglio togliere nulla. C'è anche Kiefer Sutherland nei panni di "Asso" e poi Richard Dreyfuss che ci mette faccia e voce come narratore e simbolo dell'età adulta.

Ah "Stand By Me" che bellissimo film questo di Reiner, bravo a ripetersi sempre con King 4 anni dopo per "Misery". Ma questo gioiello malinconico mi ha lasciato dentro qualcosa di più. Splendido.

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Ultima risposta 14/04/2015 00.50.07
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horror83  @  18/12/2014 18:43:00
   4½ / 10
Di questo film avevo un buon ricordo perchè me l'ero visto da bambina e mi era abbastanza piaciuto, però mi ricordo che se ne parlava sempre benissimo e forse
più che piacermi me l'ero fatto piacere perchè piaceva a tutti. Quindi quando mi sono messa a riguardarmelo, ero sicura che mi sarebbe piaciuto e che un sette gli e lo davo di sicuro ed invece.......delusione totale. non mi è proprio piaciuto (a questo punto penso che da bambina mi piaceva perchè mi ero fatta influenzare). la storia non è male, parla dell'amicizia, della morte (tramite il cadavere del ragazzino), del passaggio dall'età della pubertà all'età adulta, ma cavolo non succede quasi niente per tutto il film, l'ho trovato a tratti noioso e ho pure fatto fatica ad arrivare alla fine. è tratto da un racconto di King ma mi auguro che il racconto sia molto più bello. penso che in questo caso si tratti del classico caso dove una storia rende bene solo su carta (cioè in un libro), mentre se la si trasporta su un film, viene fuori un disastro. Almeno per me.

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Ultima risposta 23/05/2015 18.13.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  15/01/2014 14:07:49
   7½ / 10
Per il 700esimo commento mi sono regalato la visione di questo film.
Apprezzando in maniera viscerale King, non potevo che rimanere soddisfatto anche da " Stand by me" di Reiner.
In verità io penso che questa pellicola rimanga più nel cuore a persone che l'hanno vista quando erano più piccoli, avendola vista a quasi 22 anni perde qualcosa.
Il film semplicemente narra dell'avventura intrapresa da 4 ragazzini ; un'avventura che li condurrà fino alla scoperta di un cadavere e che li farà crescere.
è sempre interessante notare che King utilizza un espediente comune per lui ( quello del gruppetto di ragazzi ) per raccontare invece un qualcosa che non si vede a prima vista.
L'amicizia pura e genuina di 4 ragazzi che stanno per affacciarsi al mondo adolescenziale , le loro promesse di eterna amicizia ( che poi purtroppo la vita in un modo o nell'altro costringe a infrangerle ), le paure riguardo al futuro e non sapere dove si va, chi si incontrerà, cosa ne sarà delle persone che fino a quel momento ti hanno accompagnato in avventure piccole, ma che sembravano grandi a quell'età...
QUalche passaggio forse risulta un pò ingenuo, ma la narrazione nel complesso funziona e ti permette di affezionarti ai 4 ragazzi ( interpretati veramente bene ).
Però rimango dell'idea che le vette toccate da King risiedano più in " it " , e mi riferisco più al libro che al film.
" il corpo" rimane un buonissimo racconto nella raccolta " Stand by me" e merita di essere letto.
La trasposizione rimane ottima, penso che Reiner non potesse far di più .

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Ultima risposta 16/01/2014 12.48.21
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR alexava  @  27/09/2013 01:58:11
   9 / 10
Ci sono romanzi che vanno letti al momento giusto. Il giovane Holden, ad esempio, va letto un mese prima che tu smetta di fare le caz.zate adolescenziali e cominci a mettere ordine nella tua vita. Se Harry Potter lo cominci a undici anni e lo finisci da ragazzo, sarà amore eterno.

Vale anche per i film. Ad esempio, il film dei miei sedici anni è Come Te Nessuno Mai di Gabriele Muccino, perché a quell'età io ero in quel modo.

E il film della preadolescenza?

Se fossi nato negli anni 2000, sarebbe stato senza ombra di dubbio Moonrise Kingdom. Meraviglioso.
Sono nato nel '90 e, ridete pure, il film della mia preadolescenza è stato Peter Pan di J P Hogan. Dolcissimo. Ha dei meriti artistici molto sottovalutati.

Beh tutto sto pistolotto è per dire che avrei avuto un folle desiderio di nascere negli anni 70 per far sì che il film della mia preadolescenza fosse stato Stand By Me.

Stand By Me è diverso, naturalmente: oltre al linguaggio e ai drammatici temi trattati, è diverso principalmente perché ti sbatte la vita in faccia e non si sente manco in colpa. Non ti permette di rifugiarti nei sogni o nei primi amori (come i film precedentemente citati). Parla della vita vera, quella dura, cinica, spietata.
Succede che un giorno ti svegli e tua mamma è diventata tua madre. Tutto il mondo è troppo grande, troppo duro, troppo stro.nzo per te. E hai solo voglia di tornartene tra quelle coperte che, ora che le guardi bene, non ricordavi così corte.
Stand by me ti prende a pugni come farebbe un bullo.

Non necessita di essere visto alla giusta età. Perché quelle sensazioni sono assopite dentro di noi. Serve solo che qualcuno le risvegli.

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Ultima risposta 13/10/2014 01.56.46
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Niegghia92  @  05/04/2013 20:09:25
   8 / 10
Questo film lo vidi la prima volta per caso da piccolo mentre lo davano su Italia 1 e mi destò curiosità,proprio in un periodo di cui del cinema me ne importava relativamente e non avevo una visione "matura" per capirlo totalmente. Però mi piacque lo stesso. Rivedendolo giorni fa la storia non cambia,un film dalla trama e dalle tematiche tanto semplici quanto profonde,un prodotto per ragazzi solo all'apparenza perché in realtà ha dei connotati drammatici e "adulti". I 4 protagonisti della storia sono tutti caratterizzati alla perfezione. Il protagonista Gordie è un ragazzo confuso dalla situazione travagliata della famiglia che si è ritrovata ad affrontare un lutto come quello del fratello,dopo questa tragedia il ragazzo si ritroverà in una situazione di perenne conflitto con i genitori e soffrirà per questo. Chris Chambers forse è il personaggio più curioso e importante,quasi il vero protagonista del film,un ragazzo che si ritrova con una cattiva reputazione nel paese per via delle vicende familiari,quando in realtà lui stesso ammette che si comporta di conseguenza per via della sua etichetta,ma è più intelligente di quanto sembra e si comporta da fratello nei confronti di Gordie dandogli importanti consigli...per questo è il suo miglior amico. Teddy Duchamp è invece un ragazzino squilibrato per via dei maltrattamenti del padre insano di mente per via dei trascorsi poco sereni nella Guerra. Vern Tessio forse è una delle note dolenti del film,insopportabile. Comunque questo film mostra quanto l'amicizia proprio nel periodo adolescenziale riscontra la sua forma più pura e spensierata,il periodo migliore della vita perché le vere amicizie più le persone crescono cominciano ad affievolirsi,una fase che bene o male ogni umano affronta nella propria esistenza...uno dei tanti film grandiosi tratti da Stephen King.

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Ultima risposta 05/04/2013 20.12.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  12/08/2011 23:47:50
   7½ / 10
Ottima trasposizione, visione che scorre via in un baleno, finisce che neanche te ne accorgi.
I quattro ragazzi sono stati molto bravi, e anche Sutherland fa la sua figura.
King mette spesso trame di bullismo nelle sue opere…

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Ultima risposta 14/08/2011 18.52.13
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superprunz  @  18/12/2010 13:33:59
   1 / 10
Mi ha letteralmente fregato la media voto di 8,50, mi sono detto : "a quanto pare sarà fantastico", ma quando mai, è stata un'ora e mezza assolutamente "piatta", è un semplicissimo (non banale) racconto di 4 amici che vanno alla ricerca di un cadavere, a parte il tema dell'amicizia e della spensieratezza adolescenziale, non c'è altro. La cosa positiva : la scenografia

p.s. Non ha senso inveire verso chi da dei voti bassi, i gusti sono personali e insidacabili

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Ultima risposta 18/12/2010 14.30.59
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Dante12  @  12/10/2010 15:11:39
   9 / 10
L'ho visto da ragazzo, e lo rivisto qualche giorno fa. A me è piaciuto molto, il voto che ho dato lo conferma. Bisogna anche dire che l'indice di gradimento in film emozionali come questo è molto soggettivo e varia in base alle nostre esperienze ed ai nostri ricordi.
Comunque in almeno un paio scene... sfido chiunque a non ridere :-)

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Ultima risposta 12/10/2010 15.17.11
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testadilatta  @  25/03/2010 14:20:29
   10 / 10
Grandi ricordi per questo capolavoro. Magia.
Magari chi ha avuto un'infanzia chiuso in casa potrà non apprezzare questo film...

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/03/2010 18.57.11
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TheLegend  @  22/03/2010 23:22:51
   5½ / 10
L'ho visto per la prima volta giorni fa e,snceramente,non mi ha detto proprio nulla.

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/04/2010 01.48.58
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bulldog  @  22/03/2010 22:12:52
   4 / 10
R.Reiner è oggettivamente uno dei registi più mediocri di hollywood.
Questo suo acclamatissimo "stand by me" è l'ennesima trasposizione di un libraccio di King.
Morandini scomoda Truffaut....patetico.

Insomma vorrebbe essere un raccontino semplice su un periodo della vita , nel quale ci si sente già grandi e si è spensierati.
Aspira ad una leggerezza e ad una vena malinconica,vorebbe essere riflessivo sulla vita che porta a disperder le amicizie di infanzia, le uniche sincere..
Sarò banale ma il problema è che questo regista non è assolutamente in grado di proporre NULLA di profondo ed intenso e così il risultato finale e il milionesimo film sui(e per) ragazzini stile 'l'attimo fuggente' di Weir(altro film puerile).

Sciapo.

69 risposte al commento
Ultima risposta 28/04/2011 05.26.38
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  08/03/2010 09:16:00
   7 / 10
Uno di quei film che non punta a chissà dove, che si accontenta e vuole essere quello che è: semplice nella sua narrazione classica priva d'ambiguità; semplice nella sua esplorazione dell'universo infantile; semplice nella caratterizzazione dei suoi piccoli protagonisti (coi genitori e le loro colpe che restano sempre sullo sfondo); e infine sì, semplice nella sua chiara metafora - con i suoi ostacoli, le modeste paludi da attraversare, le prospettive incerte, quei piccoli e grandi sconforti di ogni giorno - che racconta il transito dalla prima adolescenza ad un'età più adulta, o la fine di qualcosa di non più ritrovabile, come l'amicizia a quegli anni. E dove la meta, meno importante del viaggio in sé, è qualcosa di totalmente estraneo (il cadavere di chi?) ma duro e severo da incontrare.

Credo che il bello di questo film stia proprio in questa semplicità dichiarata: lo si vede, trascorre leggero, quasi senza che ce ne si accorga.

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Ultima risposta 13/03/2010 17.29.45
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  25/02/2010 19:06:05
   5 / 10
Oh mio Dio, ho dato un' occhiata ai voti degli amici e spero di non tirarmi addosso le ire funeste di tutti quanti. "..un miracoloso equilibrio tra avventura e sentimento. Sarebbe piaciuto a Truffaut." (Morandini). Ma che stiamo scherzando? "Stand by Me" è una patacca bella e buona, sfrutta la scia dei Goonies - pure il doppiaggio italiano - per farne un film d'avventura un po' più coi piedi per terra. Vorrebbe essere un viaggio iniziatico in quel che è per tutti la critica fase adolescenziale, e se da una parte è curiosamente "on the road", dall' altra le diverse caratterizzazioni (il trippa, il guappo, lo sfigato ma poi neanche tanto, e la mente eccelsa che non lo sa) risultano in realtà un pochettino stereotipate, e c' è un' ostentazione dei sentimenti retorica e irritante (dalla sequenza della sfida col treno a tantissime altre). Banale anche nella costruzione drammaturgica (la rivincita alla fine di quello che ha subito il torto all' inizio) e pure diseducativo tiè (l' intellettuale di 13 anni che se la risolve con la pistola, alla faccia!); e pure noiosetto. Ora, magari incide il fatto che non lo vidi mai da piccolo, quindi non è uno dei films della mia infanzia, ma a vederlo oggi questa è l'impressione che ho avuto.

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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  23/09/2009 11:20:41
   9 / 10
una delle migliori trasposizioni al cinema di uno scritto di king, fedele, sincero e toccante. Un'età ingrata che tutti noi tendiamo un po' a seppellire dietro i fasti della tarda adolescenza... ma che spesso nasconde delle memorie di istanti sottovalutati.

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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  09/03/2009 23:10:05
   9½ / 10
Insieme a "L'attimo fuggente" uno dei film che più mi emozionano. Un fottuto capolavoro, da vedere almeno una ventina di volte nella propria vita.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  04/02/2009 22:03:04
   7 / 10
Un ottimo film che gioca però eccessivamente su una a volte pedissequa rappresentazione dei sentimenti, in un periodo difficile come quello del passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza.
Vale più o meno lo stesso discorso fatto per "Nuovo Cinema Paradiso": atmosfera romantica e fascinosa, anche troppo, fa da contrappunto ad una narrazione francamente furbetta e contornata da personaggi più che stereotipati: l'eroe incompreso col fratello morto, il bulletto sempre incompreso, il fratello del bulletto ancor più bullo, il branco di bulletti molto bulli, quello suonato*.
Tutto questo condensato in un'ora e mezza di flashback con allegato commento della voce fuori campo, scene telefonate prive d'originalità e a volte stucchevoli. Tuttavia il film, pur nella sua retorica universale, sa a suo modo essere affascinante, evitando comunque di calcare eccessivamente la mano, in gran parte merito delle commoventi interpretazioni di tutto il cast, nel quale spicca prepotentemente il giovane Phoenix.
Resta un buon prodotto da vedere, lontano mille miglia dagli standard di un Truffaut qualsiasi e dalla sua evidente sincerità nonché indubbia capacità tecnica o - per non andare troppo lontano - dalla caratterizzazione psicologica di un personaggio a caso di Evangelion.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  18/01/2009 19:37:31
   8 / 10
Splendido il viaggio materiale e spirituale narrato in questo film. Mi ha davvero preso l'ho sentito mio. Una storia che vivi in prima persona. Sentimenti vivi e resi in un modo magistrale dal regista. Un'opera che ha davvero quel qualcosa in più in quanto a emozioni. Toccante, un piccolo gioiellino cinematografico. D'altra parte Rob Reiner sa colpire duro quando vuole( Su Misery arriva una botta...).
Non potete non vederlo.

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Max78  @  03/12/2008 17:46:16
   9 / 10
Fotografia indimenticabile dell'infanzia, struggente a dir poco.

Un ricordo è per sempre.

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BlackNight90  @  25/11/2008 21:42:59
   8½ / 10
Uno dei pochi film che, oltre a destare l'immaginazione, riesce a scavare nella memoria di chi lo guarda, inutile negarlo, e aiuta a ricercare tra i ricordi quei momenti unici dell'infanzia e dell'adoloscenza, così leggeri ma a volte anche così dolorosi, una delle fasi più cruciali della vita.
E' proprio quel misto tra spensieratezza fanciullesca e amarezza nostalgica che rende questo film così intenso, oltre alla storia di un'amicizia sincera ma non eterna, come tutte le amicizie, raccontata senza troppi patetismi, quella tra Gordie e Chris, che in qualche modo mi ha ricordato quella ancora più bella tra Max e Noodles raccontata meravigliosamente da Leone.
Un po' come Darabont, anche Reiner da il meglio di sè in coppia con King, come già aveva fatto benissimo in Misery, di sicuro i suoi film più belli.
Bravi tutti i bambini, soprattutto il povero River Phoenix, e molto nella parte anche Kiefer Sutherland.
Ovviamente bellissima la canzone di Ben E. King, ma anche le altre canzoni dell'epoca non sono male.
Un viaggio alla scoperta di se stessi, commovente nel finale, quando i ragazzi tornano nella mitica Castle Rock: si avverte davvero quella malinconia tipica della fine di un'estate, dell'inizio di un nuovo ciclo.
Solo Truffaut con I 400 colpo è riuscito a raccontare l'infanzia in modo migliore.


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inferiore  @  22/11/2008 02:38:19
   9 / 10
Capolavoro sull'adolescenza di quattro ragazzi di 13 anni interpretati magnificamente da attori non conosciutissimi all'epoca.
Fantastico l'approfondimento psicologico dei personaggi, bellissima la scena dello scappare dal treno, inquadratura perfetta. Film non distante dalla realtà: le continue prese in giro, l'estrazione a sorte con la monetina, ogniuno si è rispecchiato in uno dei quattro personaggi. In una durata tutto sommato breve riesce a dare una dose di emozioni senza eguali, alla fine sono rimasto a guardare i titoli di coda per sentire la fantastica canzone, una sensazione triste ti avvolge nella conclusione

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Ne esce una pellicola sensazionale, sotto ogni aspetto.

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Ultima risposta 22/11/2008 13.47.00
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starsinthesky  @  26/08/2008 21:49:38
   7½ / 10
Lo vidi la prima volta in prima media e ne rimasi folgorato dalla storia....
La canzone finale è qualcosa di meraviglioso....appunto Stand By me.... per non parlare dell'ultima frase dello scrittore.....

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Ultima risposta 02/11/2008 11.36.27
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james79  @  06/06/2008 21:11:26
   2 / 10
ma che film sarebbe questo?proprio sti voti non li capisco,sembra un film del giffoni festival,vuoto e noioso,il film si imperna tutto su un ritrovamento di un cadavere bohhhhh

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Ultima risposta 01/02/2009 11.20.48
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anthony  @  07/04/2008 17:06:51
   10 / 10
in assoluto il film sull'infanzia e la pre-adolescenza più bello e rappresentativo mai realizzato! la profondità (e la specificità) dei quattro protagonisti è davvero superba (interpretati in modo sublime dai piccoli attori). i temi dell'amicizia e della "maturazione" trovano in questa pellicola picchi di originalità e di caratterizzazione unici; d'altronde la scelta (del grande Stephen King) di far affrontare quest' avventura (alla ricerca di un cadavere) a un gruppo di ragazzini tra i 12 e i 13 anni non è affatto casuale...proprio a quell'età,infatti,le persone possono tirare fuori il peggio o il meglio di sè : o una cattiveria e un cinismo senza eguali,oppure una bontà e un altruismo veramente invidiabili che trovano in un amico la sede più sicura e raccomandabile!..Questi 4 amici partono X UN viaggio alla ricerca (scusate le ripetizioni) di un loro coetaneo scomparso, soprattutto x far colpo sui genitori "cattivi" e sulla società....ma finirà per trasformarsi nel viaggio fondamentale che li condurrà dall'infanzia all'adolescenza. Sperimentando su loro stessi rabbia,paura,solitudine,frustrazione...ma anche gioia,unità e affetto,riusciranno ad arrivare alla "realizzazione " di quest'avventura! Ma bisognerà vedere chi di loro riuscirà ad arrivare alla realiozzazione di se stesso!! CAPOLAVORO.

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Ultima risposta 07/12/2008 18.30.46
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everyray  @  26/12/2007 05:14:11
   10 / 10
film che fa parte dell'infanzia di migliaia di persone,come fa parte della mia...film così oggi non se ne fanno più...purtroppo!!Stupendo

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Ultima risposta 08/01/2008 22.19.52
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Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  10/08/2007 23:22:42
   9 / 10
Allora... cerchiamo di ristabilire la normalità riguardo a questo film, parlo ovviamente ai soli sopravvisuti alla noia mortale dopo aver letto il commento prima del mio. Questo film a mio avviso è uno dei migliori mai prodotti basati sui romanzi del mitico King. Il film non è da meno del racconto, è coinvolgente, drammatico e divertente allo stesso tempo, insomma il classico film che non vorresti mai che finisca. Il tema del passaggio da adolescenti ad adulti è rappresentato benissimo dalla metafora del viaggio, con tutte le difficoltà che i ragazzi devono affrontare... L'avventura della loro vita privata di tutto... l'avventura che cambierà la loro vita. Il libro l'ho divorato ed ho fatto lo stesso con il film. Fortunatamente vista la media che ha questo film la gente la pensa come me e non come il tizio del 5 e mezzo... Film imperdibile, anche per coloro che non avessero letto il libro o non amino particolarmente le storie di King. IL CARTAIO

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Ultima risposta 12/12/2011 04.38.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  10/08/2007 21:25:26
   5½ / 10
Sarò forse l'unico sulla faccia della terra a dire ciò, ma lo dico: non sono stato soddisfatto da questa trasposizione del racconto di Stephen King.

Al centro del film sembra voler esserci il concetto di viaggio: un viaggio per ritrovare il corpo di un giovane morto, che diventa metafora per il passaggio dall'infanzia all'adolescenza e quindi dall'ingenuità alla consapevolezza del destino e della morte, ma che è spinto anche dalla volontà di sfuggire all'amara realtà, dileguarsi dalla normalità che diventa sempre più insostenibile; ma sono concetti che rimangono per aria, a livello di supposizione, perchè il film, volendo essere semplice, finisce per esserlo troppo e diventa superficiale nell'affrontarli, non si cura di trasmettere una morale precisa ed esplicita ed invece di seguire l'evoluzione psicologica dei personaggi, finisce per allungare il brodo con situazioni ripetute ed inutili.

Diverse scene contano su dialoghi e situazioni inutili, l'intera pellicola è pervasa da un senso di malinconia piagnucolosa. Una pellicola furba, che vuole commuovere, evocando una certa nostalgia dell'infanzia nello spettatore (strano però che non abbia commosso affatto me, che sono il primo a guardare con nostalgia l'infanzia passata), cercando di riaccendere quella fiamma antica dell'ardore giovanile, divenuta flebile e smorta con il sopraggiungere dell'età adulta. Inoltre è l'unico film in cui non ho affatto notato la mano di Stephen King (e dire che si nota anche in Le ali della libertà...).

Simpatici i protagonisti, anche abbastanza ben caratterizzati, ma troppo poco analizzati (Reiner doveva soffermarsi a descrivere la loro condizione familiare disastrata, visto che essa è il motore del loro viaggio) e sfavoriti da una recitazione non certo eclatante - ho preferito nettamente sia i personaggi sia gli attori della combriccola di IT, dalla quale non è molto differente: meglio Jonathan Brandis di River Phoenix, molto meglio Brandon Crane di Jerry O'Connell, un po' meglio Seth Green di Corey Feldman -.
Appena sufficiente, anzi in bilico fra l'insufficienza e la sufficienza.

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Ultima risposta 17/08/2007 02.21.00
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  26/07/2007 18:59:12
   9 / 10
Un film che con struggente tenerezza racconta i primi anni dell'adolescenza, l'amicizia, il senso di condivisione che si manifesta apertamente a quell'età.
Un film che ho amato moltissimo, perchè l'ho visto per la prima volta più o meno alla stessa età che hanno i suoi personaggi. Oltre al pregio di essere una trasposizione fedele e toccante, ha dalla sua anche la bellissima interpretazione dei ragazzini, in particolare di River Phoenix, la cui morte fu un vero furto per una generazione di attori.

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Ultima risposta 07/01/2008 12.49.50
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Calvin  @  04/07/2007 22:20:06
   8 / 10
Bellissimo, da vedere e far vedere in età adolescenziale, altrim si gusta meno!

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Ultima risposta 07/11/2007 23.50.50
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  05/05/2007 12:21:13
   6½ / 10
guardo la top 25 e ci trovo questo film... non capisco... a me sembra un bel film sui problemi adolescenziali(ci va la i??) ma nulla di più!! certo, tutti gli attori sono magnifici e la scena delle sanguisughe mi rimase impressa per tanto tempo da quando lo vidi la prima volta, ma inserirlo fra i 25 migliori film è esagerato, almeno dal mio punto di vista!!!

19 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2009 22.08.36
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bischero  @  02/05/2007 16:07:42
   5½ / 10
sonoramente tenero, bellissima storia d'amore e d'amicizia, ma niente regia, montaggio, scenografia, niente....

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Ultima risposta 03/05/2007 12.51.16
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eletar  @  23/03/2007 14:43:21
   6½ / 10
mi dispiace rovinare la media... ma secondo me questo film è molto carino sopratutto per la parte finale ma a mio parere poteva esserci in mezzo alla storia qualcosa di più coninvolgente!!!

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Ultima risposta 26/03/2007 22.42.12
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Assenzio75  @  31/12/2006 03:27:24
   10 / 10
"Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando le tirate fuori.

Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto. Questa è la cosa peggiore secondo me. Quando il segreto rimane chiuso non per mancanza di uno che lo racconti ma per la mancanza di uno che sappia ascoltare"

un film generazionale che durerà in eterno

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Ultima risposta 11/01/2007 15.02.39
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Exodus  @  02/12/2006 18:43:04
   8½ / 10
Semplice, divertente, malinconico e crudele al tempo stesso.
Davvero eccellenti i ragazzini, ma è vero che uno è poi morto davvero?

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Ultima risposta 26/12/2006 01.36.30
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redblack  @  29/03/2005 19:44:45
   9 / 10
dai 10 ai 16 gli avrei dato 10.
dai 16 ai 22 gli avrei dato 8
adesso gli do:
10+8= 18
18/2= 9
9

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Ultima risposta 25/05/2005 15.23.25
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andy82bof  @  07/03/2005 13:17:21
   8 / 10
Il viaggio alla ricerca del corpo come passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Bello.

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/05/2006 22.22.47
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  16/02/2005 15:30:32
   9 / 10
Splendido e onirico, in parte road movie, in parte riflessione sull'adolescneza rubata.
River Phoenix perfetto.

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2005 19.56.25
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