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Tecnicamente ben fatto e dalla messa in scena piuttosto inquietante che riporta a certi lavori di Svankmajer. Tuttavia altrettanto ermetico nel suo significato.
E fu così che mi trovai nella ignominiosa situazione di dover votare un film di poco più di un minuto. La durata è così breve ed il corto così poco incisivo da non consentirmi - come al contario avveniva per "Meat Love" di Svankmajer(artista mai troppo elogiato dal sottoscritto) - di esprimere con un mero voto il valore di questo prodotto dei fratelli Quay, che sicuramente non rientra nemmeno tra le loro opere maggiori, per durata e per tematiche. Il corto prenderebbe spunto dalle vicende di uno scrittore realmente esistito che impazzì dopo essere stato imprigionato(se non vado errando). Alcuni elementi sono angoscianti e richiamano molto la "fisica impazzita" di "Byt" dello stesso Svankmajer, ma sinceramente quel finale così brusco - come forse brusca è la perdita della ragionee, il buio della mente - mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.