stoker regia di Chan-wook Park USA 2013
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stoker (2013)

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locandina del film STOKER

Titolo Originale: STOKER

RegiaChan-wook Park

InterpretiMia Wasikowska, Nicole Kidman, Matthew Goode, Dermot Mulroney, Jacki Weaver, Lucas Till, Alden Ehrenreich, Ralph Brown, Phyllis Somerville

Durata: h 1.38
NazionalitàUSA 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 2013

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Trama del film Stoker

Dopo la morte del padre, una giovane ragazza rimane sola con la madre instabile di mente. A casa sua si trasferisce allora un misterioso ed eccentrico zio, mai incontrato prima. Mentre la giovane si sente intrigata dal personaggio, inizia anche a chiedersi se le concomitanti sparizioni avvenute nella loro cittadina abbiano qualcosa a che fare con lui.

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Voto Visitatori:   6,26 / 10 (75 voti)6,26Grafico
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Voti e commenti su Stoker, 75 opinioni inserite

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BigHatLogan91  @  12/11/2023 21:52:17
   6½ / 10
La storia non è male, ma i personaggi non sono ben caratterizzati e il ritmo è troppo blando.

Filman  @  04/04/2022 11:47:25
   8½ / 10
La non paura di scrivere personaggi borderline incontra una sceneggiatura di genere, invece, molto occidentale, per quanto d'autore. STOKER è un film che si muove in maniera imprevedibile all'interno dei confini del thriller moderno, che parte da una premessa solida (una ragazzina disturbata a cui muore il padre) per poi schiudere l'uovo del trauma attraverso il genere e in maniera metafisica, con la materializzazione della violenza e della follia recondita nella protagonista. Per quanto sia lontano dal poter influenzare il cinema pop, data la sua natura quasi anarchica, questo film ha una sua importanza relativa ed il lavoro tecnico di Park Chan-Wook su montaggio e sonoro lo rendono un film comunque eccellente.

BenRichard  @  03/01/2022 13:42:54
   6½ / 10
Peccato per la sceneggiatura per nulla originale ma merito ad un lavoro visivo per niente male con un ottima regia da parte di Chan-wook Park ed una interpretazione della protagonista Mia Wasikowska davvero notevole.

Nic90  @  04/09/2016 21:23:25
   6 / 10
Thriller drammatico che sicuramente non annoia,forse pecca nell'essere prevedibile e sa di già visto,ma tutto sommato puo' andare.
Ho visto di peggio.

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Thorondir  @  15/06/2016 12:55:53
   7½ / 10
Park Chan Wook finalmente unisce la dinamicità del cinema contemporaneo e il tocco orientale e classico del passato. Stoker è un film che punta sulle immagini, la fotografia, la regia, la messa in quadro e se ne fotte di mostrare squartamenti vari, se non nel finale. E' un cinema old style che è sempre più lontano dal non-cinema odierno dei pipistrelloni volanti e degli eroi che spaccano tutto al computer. A volte criptico e incapace di svilupparsi in modo orizzontale, Stoker è un film che attraverso il genere parla anche della volontà di ribellione delle giovani generazioni ghettizzate, che parla di un femminismo che ha voglia di emergere e che mette alla berlina quell'alta borghesia che è ancora chiusa nei suoi rituali antichi fatti di pianoforte, vestite anni '30 e chiusura mentale. Ecco perchè non è un film per tutti.

Marco247  @  10/05/2016 13:09:37
   6 / 10
senza infamia e senza lode questo "stoker" che sembra interessante fino a metà film ma poi perde qualcosa.



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finale un po' strano, come tutto il film d'altronde......vale comunque la pena guardarlo perché non è eccessivamente lungo.

discreta prova dei 3 attori protagonisti.

topsecret  @  30/09/2015 15:01:21
   6½ / 10
Registicamente è ben realizzato, anche se la scelta di girarlo con queste atmosfere rarefatte implica un ritmo poco fluido, specialmente nella parte centrale, che potrebbe rendere la visione un po' difficoltosa anche in virtù del fatto che la caratterizzazione di qualche personaggio tarda a rendersi chiara. Ma nel complesso STOKER sembra poter garantire un coinvolgimento adeguata, grazie alla prova di un cast preciso che si amalgama bene ad una storia forse poco originale ma comunque densa di fascino e sensazioni.
Discreto.

mainoz  @  23/09/2015 20:22:02
   7 / 10
E' un film molto strano..indecifrabile come genere, un ibrido horror-drammatico d'autore..estremamente inquietante (perfetta la protagonista nel trasmettere inquietudine, tristezza e solitudine) ma molto lento e carente nei dialoghi. Il regista comunque ha talento, non e' proprio l ultimo arrivato.. lo si vede dalle inquadrature (bei primi piani sulla Kidman). Consigliato per chi vuole vedere un film insolito..

pak7  @  06/07/2015 10:29:25
   7 / 10
Debutto americano per il coreano Park Chan Wook. Lo promuovo, magari non a pieni voti, (qualche passaggio non mi ha convinto) ma comunque è un film molto elegante, di alta classe, quella a cui ci aveva abituati nella sua terra natìa.

Giovans91  @  28/05/2015 20:13:16
   7½ / 10
Debutto in lingua inglese per il talentuoso regista sudcoreano Park Chan-Wook, autore della celebre e già cult "trilogia della vendetta" composta dalle tre opere "Mr vendetta", "Oldboy" e "Lady vendetta".
"Stoker" avvolge lo spettatore in un turbine di violenza, soprattutto mentale, grazie a un cast composto dalla bella Nicole Kidman (finalmente tornata ai fasti di un tempo), Mia Wasikowska e, infine, Matthew Goode.
Esame superato per Park, là dove altri registi asiatici hanno fallito. Il cineasta sudcoreano ci regala un thriller elegante, abilmente montato e arricchito da un sapiente utilizzo di sfumature cromatiche e sonore.

mauro84  @  02/05/2015 15:45:14
   7 / 10
Recupero con piacere sta pellicola del maestro coreano. Trama meritevole, solo alla fine è chiara la trama folla, il thriller, anche un po' psicologico che c'è dientro. Davvero ben fatto.

Mia Wasikowska, son sincero, non la conoscevo, mi ha impressionato in bellezza, carattere, e recitazione
Nicole Kidman, diva che non tramonta mai, al suo apice
Matthew Goode, attore rivalutato in maniera totale, grande prova, grande intepretazione.

Il regista sforna il suo ennesimo drammatico, ci è mancato poco per il capolavoro, poteva osare, non l'ha fatto. è rimasto nel suo thriller\drammatico, un po' malato per certi versi ma piace così!

Film consigliati a tutti gli amanti del genere! Meritevole la visione!

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eruyomè  @  22/04/2015 17:13:26
   7½ / 10

L'atterraggio di Park, la cui trilogia ho adorato, in terra americana mi aveva preoccupata a morte, il timore che Park potesse piegarsi alle logiche produttive hollywoodiane e perdere di libertà creativa era fortissimo.

Eppure devo dire che, se pur dei compromessi saranno sicuramente stati fatti, Park non ha tradito sé stesso.
Per me il film è stato troppo sottovalutato e criticato al di là dei suoi demeriti effettivi.
Perchè delle pecche ci sono, ovvio. Prima di tutto, la sceneggiatura non è sua. E si sente, decisamente.
Si potrebbe anche dire che in fin dei conti la trama è banale, forse è vero.
Ma con una trama mediocre un regista mediocre farà un film mediocre. Un grande regista invece ne farà comunque, quasi sicuramente, un bel film. E così è.

E non tanto per il mero virtuosismo registico, qui infatti non c'è chissà quale svolazzo autocompiaciuto, anzi.
E' tranquillo, quasi pacato. (Molti direbbero lento probabilmente. Ormai se non c'è una sparatoria o un'esplosione ogni cinque minuti, pare che un film sia lento. E che ciò sia male. Mah…)
E' un film quanto mai sgradevole, partendo dalle atmosfere, fino ai personaggi. E' disturbante, malsano, asfittico. Sgradevole pur non mostrandoci esplicitamente niente di sgradevole. Dietro la patina della buona società, emerge questa famiglia di disturbati, ognuno di essi "malato", con del marcio dentro, e ognuno nel suo modo particolare.
La protagonista verrà fuori pian piano, ed emerge così la violenza e l'attitudine inevitabile ad essa, il tutto nella banalità quotidiana, tanto inquietante quanto senza un perchè. (bravi gli attori tra l'altro in questo senso, la Wasikowska ovviamente come protagonista, ma anche una brava Kidman, un ruolo marginale, quello della madre, ma ben recitato e significativo, con qualche monologo davvero riuscito).

Non c'è però nulla di mostrato, di crudo, di esagerato. Anzi.
E' tutto suggerito, lasciato all'intuizione. Ogni sequenza è studiata, ogni scena, ogni dettaglio, voluto, importante, non dimenticabile. Niente è lasciato al caso.
I richiami ed omaggi a Hitchcock e ad Oldboy, e forse anche ad altro della trilogia, ma non solo, sono solo una finezza in più al tutto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  19/02/2015 21:47:08
   7 / 10
Ho trovato convincente questo debutto americano di Chan-wook Park, stilisticamente ineccepibile, capace di creare un bel climax merito di un ottimo cast.
Il problema è l'estrema debolezza del soggetto, troppo abusato, che fa cadere il film nell'indifferenza d'autore.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  18/12/2014 22:50:18
   7 / 10
"Old Boy" era in qualche maniera un film visivamente "estremo" come "Stoker", infatti non si nascondeva quasi niente dell'aspetto macabro e truce delle vicende raccontate.
Anche "Old Boy" come "Stoker" lambisce temi tabù, come ad esempio l'incesto. Entrambi i film non risparmiano niente allo spettatore in termini di macabro e violento.
C'è però una profonda differenza fra i due. In "Old Boy" l'aspetto "estremo" è usato quasi esclusivamente in funzione dell'espressione molto profonda e umana del travaglio interiore di Oh Dae-soo e del suo aguzzino. "Old Boy" rigurgita di dolore, di sentimento, molto intenso, molto sentito, molto umano.
"Stoker" è forse più freddo e quasi intellettuale. Ciò è dovuto senza dubbio al fatto che il personaggio di India è molto più sfuggente e introverso di Oh Dae-soo. Non mostra quasi mai in maniera aperta, sincera e diretta il proprio animo, non si apre mai, nemmeno con lo spettatore. Angelo o demone? Questo senso di ambiguità accompagna il personaggio per tutto il film. Non lo sa nemmeno lei chi è veramente, o magari forse lo intuisce ma non è facile per lei accettarlo. Il dolore, il travaglio è qualcosa di trattenuto. Alcune scene ce la mostrano solitaria, malinconica, meditabonda, incerta se guardare al passato o se decidersi ad affrontare il mondo, vincendo diffidenze, orgogli, chiusure. Vince in ogni caso l'approccio orgoglioso, chiuso, freddo, distaccato da tutto quello che la circonda.
L'esito finale, simile a tanti/e eroi/eroine dei film post-moderni, è quello dell'affermazione completa di se stessi, della propria personalità assoluta, slegata da ogni altra considerazione di tipo etico, a mo' di superuomo/superdonna.
Infatti, un film che mi è venuto alla mente vedendo "Stoker" è "Natural Born Killers" di Stone/Tarantino. In fin dei conti anche "Stoker" ci propone una coppia di persone con la P maiuscola, che si elevano e si evidenziano dal resto della società meschina e banale e che fanno della violenza e del sangue il loro blasone e il loro soddisfacimento erotico.
Il sangue, le violenze hanno il loro senso se corroborano, rinforzano profondi e sinceri drammi umani, altrimenti va a finire che si trasformano volentieri in maniera, in facile mezzo per "nobilitare" e rendere speciali personaggi di film.
Anche se maniera, quella di Stoker è comunque una maniera notevole e ben fatta.

elnino  @  31/10/2014 13:16:22
   6 / 10
Non va oltre la sufficienza, perchè risulta un po' pesante e macchinoso, scorre lento ed è un po' contorto, ma l'interpretazione dei singoli è buona

lo156  @  06/08/2014 19:51:33
   6 / 10
Film affascinante e oscuro ma fin troppo noioso e scontato.
Nulla di che, mi aspettavo molto di più.

deliver  @  06/08/2014 03:50:47
   6 / 10
Film che in realtà non regala grandi exploit. Sceneggiatura che punta molto sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi, sulle atmosfere e in tal senso, Park aggiunge il suo tocco, la sua sensibilità. Ma per il resto, la trama e' molto assottigliata, semplificata e piuttosto risaputa (potremmo iniziare a citare su tutti L'ombra del dubbio di Hitchcock). Insomma, rimangono alla mente le belle inquadrature, la bella fotografia, ma la storia e' assai poco avvincente, a tratti tediosa, eccettuando quei momenti più "climatici" - e che arrivano nel finale in modo particolare. Certo, da un regista che si porta dietro opere come Old Boy o Mr. Vendetta, ci si attendeva quantomeno una pellicola più corposa e articolata sul versante del plot - ma lo script e' comunque opera di altri.
Tirando le somme: pellicola non entusiasmante che si lascia apprezzare solo in determinati frangenti. Ma è troppo poco. Il cast arriva al minimo sindacale.

Spotify  @  28/07/2014 02:51:58
   6 / 10
Appena sufficiente, mi aspettavo molto di più. Un thriller psicologico a tutti gli effetti con una trama ed una storia non proprio originali, di film come questo ne sono stati fatti una marea, per esempio mi vien da pensare a "il segreto di David" del 2009. Tuttavia è una storia che ha un certo fascino, e questo è grazie soprattutto alle ottime interpretazioni degli attori, dalla brava, come sempre, Nicole Kidman, alla inquietante e ottima Mia Wasikowska. Grandissima regia, davvero molto esemplare, ogni inquadratura è curata nei minimi dettagli, forse è anche troppo curata, e infatti penso che questa sia stata un'arma a doppio taglio, cosa che spiegherò nello spoiler. Fotografia molto buona, con colori brillanti e attinenti all'atmosfera. Il ritmo invece è troppo lento, per buona parte della pellicola non succede quasi niente, se non un susseguirsi di scene molto prevedibili. Non c'è una scena che dia una vera svolta e il tutto diventa estremamente, come detto prima, prevedibile. Tutto questo è dovuto anche ad una sceneggiatura, che è troppo piatta, ripetitiva, è si lineare e presenta anche degli ottimi dialoghi, ma nonostante questo resta molto insipida. Poi tra l'altro l'epilogo si svolge tutto negli ultimi 15-20 minuti mentre nei precedenti 75-80 non succede praticamente nulla. Su questo punto si poteva sviluppare decisamente meglio.

Interessante e con un'atmosfera molto dark e cupa, ma alla fine arriva a rasentare la sufficienza, si poteva fare molto meglio. 6- .

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alex94  @  22/07/2014 13:07:43
   7 / 10
Buon film diretto da Chan-wook Park nel 2012.
La trama nonostante non sia molto originale è buona sviluppata in maniera abbastanza lenta ma sempre molto interessante,fino ad un finale perfetto.
Ottima naturalmente la regia e la recitazione.
Un film che merita di essere visto.

Dompi  @  21/07/2014 16:54:06
   9 / 10
Che classe questo film, fotografia eccelsa, regia pressoché perfetta, recitazione suggestiva e intrigante, geometria degli spazi particolarissima, grandi colori.

Il tutto è magnifico. Non giudicate il film dalla media scarna su questo sito. Questo film merita moltissimo.

Mia Wasikowska è dannatamente inquietante ma oltremodo splendida.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/06/2014 19:50:44
   6½ / 10
Il passaggio all'eta' adulta della protagonista del film viene vissuto attraverso un paio di scarpe... dalle classiche sportive a quelle con il tacco che segnano la piena maturita'. Ma a che prezzo?
Primo film "Americano" del grande regista Coreano Chan-wook Park che riesce a non snaturare la sua abilita' dietro la macchina da presa regalando sequenze piene di fascino. Piu' debole, invece, la sceneggiatura che analizza al minimo la psicosi dei protagonisti e alla fine si puo' realizzare che gli Stoker siano semplicemente una famiglia di pazzi.
Con uno script degno del suo nome poteva uscirne fuori un gran film. Speriamo che il regista Coreano non si scoraggi dai commenti della critica e che riesca a sfornare un altro lavoro ai livelli dei lavori precedenti..
Ottimo il cast.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  04/06/2014 16:12:37
   8 / 10
Il regista di Oldboy che atterra in terre straniere,terre in cui lui potrebbe farsi condizionare dalle direttive dei grandi produttori hollywoodiani.

Nel 2012 me lo sono praticamente fatto scappare questo suo singolare lavoro.
Un grosso sbaglio.

Non avevo mai visto dai tempi di Face/Off di John Woo un progetto che poteva essere cucito su misura di un regista talentuoso giunto dall'estremo Oriente.

Park si mostra capace di tenere testa ad una sceneggiatura povera di contenuti,prediligendo un'armonia infallibile tra montaggio frammentato e scioltezza nei movimenti di camera.
Il primo è veloce e spietato come un battito di ciglia nell'oscurità,dominato da personalità perverse che si impongono sulla scena e non creano neanche per un secondo un momento di stallo,per respirare aria pulita.
La seconda scelta stilistica è impregnata di una polvere magica che fa fluttuare la mdp in modo da contrastare le dure corazze che proteggono le povere vite protagoniste del film.

Stoker è l'anagramma del termine inglese"stroke",che prende il significato sia di accarezzare,sia colpire o strozzare.
Il tris vincente Wasikowska,Kidman e Goode gioca bene le proprie carte per mostrare poco nelle movenze,ma un mucchio di dettagli espressivi che saltano subito all'occhio.
Esse sono Anime lasciate al proprio destino,senza nessuno che le possa soccorrere.Affamate di carne,vogliose di affetto,dotate di una violenza intrinseca che fa parte di loro e dalla quale non si possono liberare.

E il regista non si limita a filmare la loro controversa natura:li asseconda,e al contempo tiene le distanze.
Non vuole studiare la sceneggiatura di Wentworth Miller(attore nella serie Prison Break),la mastica.Assapora i tratti più salienti dell'evoluzione dei personaggi e li sputa sotto forma di arte visiva.

Il finale arriva e ha un suo percorso logico.È il momento di dare sfogo a tutti i sentimenti più negativi e dominare le inquadrature con una rabbia incontrollabile.Gli attori tirano fuori il meglio di loro stessi e sono un tutt'uno con la direzione intrapresa da Park.

Non giudicate il libro dalla copertina.Assaporate anche voi Stoker se non avete ancora avuto modo di vederlo.

Recensione per voi dal vostro tnx di fiducia.

clubdelmariachi  @  28/05/2014 12:26:15
   6½ / 10
Dal regista d Olboy m aspettavo d piu. Un po noioso nel suo lento incede verso la soluzione finale che cmq nn m soddisfa del tutto. Un thriller psicologico diverso dal solito e che quindi merita una visione,ma non lo rivedrei.

GianniArshavin  @  15/04/2014 14:01:08
   6½ / 10
Film complesso e particolare , che credo meriti una seconda visione per carpirne in pieno il significato; al momento, in attesa di questa ulteriore visione, posso dire che il primo lavoro americano di Park ha sia dei lati positivi che alcuni negativi.
Il comparto tecnico è come sempre sublime, la regia dell'autore coreano è raffinata e in alcune sequenze ( quella del piano , le scarpe sul letto , il monologo della Kidman) tutta la sua poetica esce prepotentemente.
Bene anche un cast di alto profilo , con l'attrice protagonista molto portata per la parte e una Kidman sempre sugli scudi.
I problemi risiedono tutti nella sceneggiatura (non scritta da Park) che di primo acchito risulta abbastanza inconcludente e prevedibile; questa presunta presa di coscienza della propria identità dei personaggi , fulcro della vicenda , non procede come dovrebbe e le situazioni poco chiare abbondano come mai prima nel cinema del regista. Gli elementi buttati nel calderone dallo sceneggiatore sono troppi e nemmeno l'estro di Park riesce a mascherare questa confusione, lampante soprattutto nella seconda parte di pellicola davvero troppo repentina e a tratti forzata.
Come ho detto però ad inizio commento in futuro riguarderò questo film cercando qualche elemento che mi è sfuggito per provare a rivalutare il tutto.

Charlie Firpo  @  22/02/2014 17:45:37
   6½ / 10
Thriller un pò lentino, si salva solo grazie alle buone interpretazioni offerte dal cast, i movimenti della macchina da presa e per la curata fotografia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  17/01/2014 21:40:18
   8 / 10
Non c'è scintilla visiva che non assecondi una scelta. Fa eccezione lo scorrimento inverso dei titoli di coda, cenno di goduria per la goduria. Quanto alla storia, non è che un deja vù di capolavori, lavori e lavoricchi. India è un po' Carol Ledoux, un po' Marnie, un po' Dexter, persino. Un film che è impura delizia, bellezza moderata da percepibili intuizioni. M'è scivolato addosso, sì, ma con mio grande piacere.

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Ultima risposta 17/01/2014 22.17.39
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  23/12/2013 19:24:20
   7½ / 10
Gli integralisti di Park hanno grandemente storto il naso. E invece "Stoker" è una bella lezione di cinema, un connubio notevolissimo di estetica e omaggi. Non è da tutti.

halb  @  18/12/2013 08:30:23
   6½ / 10
Straordinaria a dir poco Mia Wasikowska che oscura tutti gli altri attori compresa la grande Nicole Kidman.
Il film però è di una lentezza allucinante, per tutta la durata succede ben poco, anzi nulla è tutto scontato e prevedibile, nulla di eccezionale.
Se non fosse per l'interpretazione di Mia sarebbe insufficiente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  09/12/2013 17:37:52
   7½ / 10
Anche se a freddo perde qualcosa, dopo la visione a livello di trama, è visivamente un film estremamente affascinante. Uno di quei film che quando li vedi sono una grande gioia per gli occhi.
La messa in scena dell'ambiguo, del fatale, del mistero, dell'oscurità che segna il passaggio all'età adulta di una ragazza inquieta e introversa, è davvero ammaliante e inventiva.
Park è un regista di grande talento stilistico. Anche se riconosco di non averlo maturato appieno (dovrei rivedere tutta la trilogia), penso che se avesse una maggiore profondità tematica o, in casi come Stoker, una maggiore padronanza della materia narrata sarebbe uno dei più grandi registi viventi.
Purtroppo, il limite del film è in una sceneggiatura che non contribuisce mai a dare spessore ai personaggi. Si vede che "Stoker" non l'ha scritto Park, che si è limitato a metterlo in scena in modo sublime, riversando nella messa in scena tutto il suo contribuito personale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  25/10/2013 15:07:15
   6 / 10
Alla prima trasferta americana Park Chan-Wook ammorbidisce fatalmente il suo cinema fatto da sempre di equilibrati eccessi; non vi è traccia della ferocia della trilogia della vendetta, dello strampalato romanticismo di "I'm cyborg but that's ok" , della forzata separazione di "JSA" o delle appassionate metafore horror-teologiche di "Thirst".
Lo stile fortunatamente è quello dei bei tempi, ed infatti "Stoker" dal punto di vista estetico è un buon film. Non solo per ambientazioni retrò fotografate sempre con l'adeguato grado di cupezza a ricavare un forte senso d'oppressione, ma anche per montaggio e regia, tanto per cambiare sublime.
Spunti tipicamente hitchcockiani intrisi nel gotico non sono sufficienti a rendere meno algida la storia, l'intreccio si segue con facilità ma è fondamentalmente troppo fragile per essere incisivo a dovere.
La sensazione è quella di un futile girotondo di morbose attenzioni rivolte alla poco inconsolabile vedova e alla figlia di lei, ragazzina misteriosa e dal carattere introverso. L'inserimento del male in un contesto già di per sé problematico non è certo una novità, anche perchè una volta scoperti gli altarini (quanto meno la curiosità di capire non svanisce) non è che ci si possa rallegrare più di tanto, anzi, il senso di pesantezza cresce con l'insoddisfazione di aver dovuto patire una costruzione lenta e monocorde che si risolve in modo molto banale.
Poco da dire sugli attori con interpretazioni nella norma e un Matthew Goode che sembrerebbe voler aderire (non so quanto volontariamente) all'indimenticabile Anthony Perkins di "Psyco", non riuscendo però ad avvicinarsi minimamente al modello originale.
Nel finale si rivedono sprazzi del miglior Park Chan-Wook, però, il fatto che si accolga in maniera abbastanza indifferente la chiusura, tra l'altro piuttosto cruda, è significativo di quanto il lavoro del regista coreano non riesca ad essere abrasivo come consuetudine.

DEX1982  @  22/10/2013 19:33:15
   6 / 10
siamo lontani dai capolavori di park chan wook (mr vendetta e old boy)
purtroppo una sceneggiatura non chiara fanno perdere l'attenzione del film in più parti... x il resto grande tecnica di regia come sempre, lui è davvero un maestro sotto questo aspetto... ma non basta per realizzare un gran film

da fan di cinema coreano il mio voto e 6

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  09/10/2013 12:19:22
   6 / 10
Questo esordio d'oltreoceano per Park Chan-wook non convince del tutto.
La prima parte lascia ben sperare ma la sceneggiatura perde ben presto il suo fascino trasformandosi in un'insipida favola dark.
Anche dagli attori mi aspettavo qualcosa in più, sebbene Matthew Goode offra una buona performance.
Appena sufficiente.

CyberDave  @  02/09/2013 23:41:22
   6 / 10
Non me la sento di gridare al capolavoro come in molti, ho letto, han fatto.
Attendevo da molto di vedere un nuovo film di Wook dopo Old Boy, uno dei miei film preferiti di sempre, non dico che sia una delusione ma quasi.
A livello tecnico credo sia tutto fantastico, regia ineccepibile, dialoghi belli, intensi e mai banali, cupo e misterioso, quello che difetta però al film a mio avviso è una storia troppo debole, non si capisce bene infatti cosa si stia cercando di far capire, il legame tra India e lo zio, la figura misteriosa di quest'ultimo, ciò che è successo al padre.
Ho trovato degli elementi che ogni tanto venivano buttati nella michia senza essere poi spiegati bene, non è un mistero ciò che succede alla zia e alla governante, ne quello che accade al ragazzo nel bosco, l'unico mistero è forse il legame che sembra legare pian piano India a Charlie, un pò troppo poco per tenere in piedi la storia.
Finale che non mi ha ne sorpreso ne fatto impazzire, cosa che solitamente è prerogativa dei film orientali, specie quelli Koreani che adoro.
in sostanza un film da far vedere nelle scuole di cinema per quanto riguarda la tecnica in ogni sua forma, io personalmente preferisco una storia solida e delle cose da ricordare, dei finali leggendari o colpi di scena fatti a regola d'arte e magari una tecnica meno eccelsa che non il contrario.
Caro Park Chan-Wook grazie per Old Boy.

Trixter  @  26/08/2013 22:55:35
   6 / 10
Ritenuto un capolavoro anche se, sinceramente, di capolavoro questo film non ha nulla. La confezione è eccellente, sia chiaro, bella regia (molto fredda e distaccata), interpretazioni volutamente àtone e la figura algida (che fa da contrappeso alla follia) dei protagonisti è ben resa dal regista.
Ma a parte un plot piuttosto contorto e, a tratti, senza razionali spiegazioni degli eventi, il film non riesce a coinvolgere più di tanto. Ecco, dunque, che se la prima ora scorre piuttosto bene, la pellicola diviene via via insipida (ed infatti è proprio dopo la prima ora che la trama si svela in modo alquanto sconclusionato).
Ad ogni modo, Stoker (che vanta alla produzione Ridley Scott ed il compianto fratello Tony) non è certo un film da buttare ma, ripeto, non mi è parso il tanto decantato capolavoro così osannato da più parti.

horror83  @  25/08/2013 19:19:59
   7 / 10
è un film molto strano e contorto. fino a 15 minuti dalla fine mi era piaciuto molto poi il finale mi ha un pò delusa

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cmq bravi gli attori, bella fotografia, e secondo me è anche un film fatto con classe! La Kidman fantastica come sempre e la ragazza molto brava nel suo ruolo! se il finale fosse stato come mi sarebbe piaciuto che fosse gli avrei messo 9, ma dato che è diverso metto 7

Alex22g  @  19/08/2013 01:16:54
   9 / 10
Per me è stato una piacevolissima visione .
Dopo lo splendido Old-Boy volevo vedere cosa combinava il regista al suo esordio Hollywoodiano, e devo dire che è davvero bravissimo dietro la macchina da presa.
Vanno riconosciute inoltre le splendide performance attoriali del cast, con una Mia Wasikowska davvero bravissima e sempre più promettente per dei ruoli di rilievo .
Stilisticamente e visivamente impeccabile, l'unico neo di questo film può essere un'estrema semplicità della storia di fondo, ma và precisato che grazie all'ottimo montaggio si riesce a godere appieno del potenziale di quest'opera.
Per me è stato davvero uno splendido film e quindi do 9 .

jiko  @  28/07/2013 12:34:38
   8 / 10
Ah però, davvero una piacevole sorpresa questo film di Park Chan-wook, un thriller che è passato quasi inosservato e che invece merita una visione: torbido, morboso, inquietante, con qualche richiamo ai film di "Hitchcock", probabilmente non un film per tutti, personalmente mi ha tenuto incollato davanti allo schermo dall'inizio alla fine...attori bravissimi che giocano a rubarsi la scena l'uno con l'altro, Nicole Kidman strepitosa, non la vedevo così dai tempi di "The Others", bravissima e un gradino sopra tutti. Consigliato.

giovielory  @  21/07/2013 17:36:24
   7½ / 10
visto ieri,e devo dire che mi e piaciuto.
certo non e un capolavoro, ma e un buon film,poi la regia e ottima.
visto che di thriller decenti, ormai ne escono un paio all'anno,io promuovo a pieni voti stoker,perche riesce a fare quello che deve fare un thriller, e cioe, tenere le persone in tensione per tutta la durata del film...e stoker ci riesce benissimo, soprattutto grazie alla regia fenomenale di Park Chan-wook

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  15/07/2013 19:17:03
   8 / 10
Ho sentito parlare di passo falso di Park, di essersi venduto al mercato americano perdendo la sua identità, di film mediocre. Ora, dico la verità, la sera che sono andato a vederlo avevo un immenso bisogno di lui, avevo rivisto il giorno prima Mr Vendetta e l'idea che il mio regista (vabbeh, il mio nickname sapete da dove viene) fosse lì a 20 minuti di auto con un suo film era un salva-serata davvero fantastico. Quindi sarà stato il mio amore sconfinato per il maestro coreano ma io reputo Stoker un'altra grande perla di questo magnifico regista e probabilmente le troppe critiche piovutegli addosso sono dovute al solito fastidio che provano tanti quando un regista di certi cinema "poveri" (europeo e asiatico su tutti) sbarca -finalmente per lui- a Los Angeles.
Film complessissimo -elemento raro per Park che pur firmando sceneggiature granitiche e allo stesso tempo ricche di intuizioni non ha mai fatto della complessità di lettura un suo marchio di fabbrica- Stoker è un film che credo andrebbe visto almeno due volte.
Ed è per questo che rimango basito quando leggo di esercizio di stile quando, al contrario, nella filmografia di Park Stoker è forse il film più autoriale e pieno di cose, ancora più di quell'immenso capolavoro che è OldBoy. Se qua si parla di esercizio di stile allora Lady Vendetta cos'è?
Eppure non si raggiunge il livello della trilogia perchè per quanto buono e desideroso di volare alto Stoker è un film imperfetto, su questo non ci piove.
Un prologo magnifico,poetico e vagamente vontrierano fa da apertura a un thriller psicologico torbido, sfuggente, misterioso e un pò disturbante nel suo incedere.
La scoperta dei propri istinti e della propria natura, la ribellione allo status quo, il sesso visto come chiave di apertura di sè al mondo, l'indissolubilità di alcuni legami e l'evanescenza di altri, la cronica infelicità (ma c'è un film di Park nel quale un personaggio sia, anche per poco, veramente felice?), la ricerca di una propria identità (India) o la ricerca di un'identità uguale a sè (Charlie), quale è il tema portante del film?
Difficile dirlo.
Film che, non nascondiamolo, a livello di regia è la solita parkiana meraviglia, con quei titoli di testa che svaniscono nelle immagini, con quei piani sequenza così magistrali, con quelle scarpe intorno ad India, con un triplo montaggio alternato di folle bravura e massima tensione, con quella sonata a due che ricorda quasi l'indimenticato incesto di Oh dae-soo, con quell'impressionante dissolvenza dai capelli all'erba, roba da restarci secchi all'istante, con quell'uso degli sguardi privi di parola.
Davvero pazzeschi due punti di contatto con Oldboy, non evidenti ma davvero sorprendenti se colti. Il primo è il regalo del padre.In entrambi i film la figlia solo alla fine aprirà la scatola di regalo per il compleanno che il padre aveva preparato ad inizio film.
Il secondo è la scelta precisa di Charlie, dopo anni e anni, del giorno in cui uscire dalla prigione-manicomio come Woo-Jin scelse precisamente per Oh dae-soo.
E la motivazione è praticamente identica, in quegli anni qualcuno cresceva e diventava donna.
Purtroppo nel finale ci sono troppi twist e lo spettatore rischia uno stato confusionale in tempi troppo brevi, resta perplesso di alcune scelte o situazioni.
India si scopre donna e killer, il ricordo di quell'anatra col padre si sovrappone finalmente alla nuova preda.
Ma la sua nuova natura arriva in maniera troppo debordante ed eccessiva,vedi la scena col poliziotto.
Bravissimi tutti gli attori, la Wasikowska ha un viso così poco cinematografico da risultare paradossalmente un grande volto da cinema, la Kidman è perfetta, una donna di cui più di una volta cambiamo opinione ed empatia. Goode, come Gosling, o è un attore mediocre o un grande attore, ci devo riflettere.
Forse sono solo un fan sfegatato ma io sto regista lo amo.
Anche qua.

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/07/2013 22.09.41
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ragazzoinblues  @  14/07/2013 10:15:18
   6 / 10
Come un quadro la cui cornice è meglio del dipinto.
Prima parte molto lenta, con moltre premesse che nella seconda non portano a sviluppi interessanti. Niente di che.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  12/07/2013 14:24:11
   9 / 10
E commentiamolo 'sto film, va!
Stoker, come ho già scritto in altre sedi discorrendo con utonti fs vari, è - per usare una parola vagamente abusata - un piccolo capolavoro. O, quantomeno, un grandissimo film.
Questo thriller, che è una favola nera, molto fascinosamente dark pur non ricorrendo massicciamente a stilemi tipici di quel genere, parla del desiderio - represso - che muove i personaggi principali, un meraviglioso trio su cui spicca lieve e magnetica la protagonista Mia Wasikowska. Il desiderio s'insinua perfidamente all'interno della casa borghese nel quale si svolge la vicenda, spazzando via l'innocenza fanciullesca dell'appunto giovane protagonista. Quello che s'instaura è un gioco a tre tanto morboso quanto patologico, in tal senso "contagioso" e quindi vampiresco come suggerirebbe il titolo del film. Ognuno dei tre personaggi presenta, a vario grado, elementi psichici e di personalità disturbati e la loro interrelazione porta, in crescendo, all'esplosione dei tratti più efferati.
La regia è semplicemente perfetta, coadiuvata da una fotografia mai banale e mai uguale o fine a se stessa, ma adeguatamente correlata alle situazioni narrate.
La colonna sonora è potente, evocativa e assoluta protagonista insieme ai personaggi, parte integrante della narrazione e continuo raccordo tra scene, situazioni e stati d'animo. Oltre alle musiche originali di Clint Mansell e Philip Glass, eseguite al piano all'interno delle scene, ci sono brani di Emily Wells e una sublime "Summer wine" di Nancy Sinatra/Lee Hazlewood che (com'era già accaduto con Tarantino quando ha ripescato "Bang Bang" della stessa cantante per la soundtrack di Kill Bill) porta un po' di atmosfera rarefatta al film, proprio in uno dei suoi momenti topici nel quale la morbosità e il desiderio si realizzano palesando i conflitti latenti all'interno del nucleo familiare.
Solida come sempre Nicole Kidman nell'interpretare la donna, vedova e madre, disturbata, più che altro frustrata e repressa; efficace e accattivante Matthew Goode nel tratteggiare la figura di un soggetto malato, la cui fascinosa ambiguità è pervasa da una strisciante pedofilia; straordinaria Mia Wasikowska, il cui volto fuori dal comune è già una perfetta sintesi di gotico e romantico, elemento che ne fa interprete ideale, un po' predestinata, di ogni storia tendente al favolistico.

P.S.: film non adatto ai bimbiminkia in cerca di vampirismi brufolosi alla Tualait.

Manticora  @  10/07/2013 13:17:50
   8½ / 10
Come al solito su Filmscoop si scrivono molte ovvietà, ma spesso senza costrutto, si analizzala trama di Stoker e la si definisce "banale" ma a dispetto di ciò non vedo enunciare nessun giudizio nel merito. Probabilmente perchè come al solito ci si ferma alla superficie della storia, senza essere in grado di svelare il vero fulcro del film. Una frase sola:"Charlie ma tu chi sei?" serve da chiave per la vicenda, poichè la domanda non è unidirezionale:"India tu chi sei?". Il tema dell'IDENTITA è l'idea del centrale di Stoker, Park analizza la provincia americana, ma a dispetto di un immagine stereotipata che sarebbe potuta derivare da una visione "americana" la sua ottica "straniera" riesce a estrapolare la banalità del male, che in questo caso sottende al disagio psichico, ma soprattutto alla rimozione dei condizionamenti piccolo-borghesi. Se Charlie cerca di coinvolgere India nel macabro e tragico gioco è soltanto perchè la vede uguale a a lui. Ma la realtà è che

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Così India, interpretata in maniera veramente coinvolgente da una Mia Wasikowska assolutamente perfetta, rappresenta l'adolescenza, che porta alla pubertà, e alla definizione dell'IDENTITA', la quale detemina cosa si è, nel bene e nel male. Il film è fotografato molto bene, le immagini della natura, foglie, erba screziata di sangue, ragni, pietre e quant'altro, danno valore all'insieme dell'ambiente. Se ad un certo punto l'intuito ci porta a comprendere l'insieme è semplicemente perchè il regista ci ha dato tutti gli indizi per risalire alla forma. Ma la sostanza si rivela poco a poco, mentre una madre assente cerca di recuperare una figlia ormai lontana, che abbandona le anonime scarpe senza identità, per diventare una donna, ed in questo Charlie ha la maggiore responsabilità. Bellissima la scena di zio e nipote che suonano il piano, Nicole Kidman riesce ad essere all'altezza del ruolo, dimenticavo Stoker è un esplicito rimando al Vampiro più famoso, perchè il sangue rappresenta ciò che sei, e qui Park è riuscito ad estrapolare qualcosa che è difficile spiegare a parole, finale che lascia aperta una porta, che non si chiuderà...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/07/2013 18:21:44
   7 / 10
Direi che l'esordio americano di Park Chan-Wook non è eccezionale ma più che lusinghiero. La cosa più importante è che il regista coreano si inserisca bene nei meccanismi produttivi del cinema oltreocano, cosa non affatto facile, senza snaturare il suo stile di regia e sotto questo punto di vista il risultato è positivo.
La regia ed il montaggio sono veramente pregevoli e si poggiano bene su una storia abbastanza semplice su cui il regista coreano gioca con ottima maestria, arricchendola di numerosi suggestioni di sapore Hitchcockiano (L'ombra del dubbio e Il sospetto) anche dal protagonista maschile Goode, molto somigliante ad un giovane Farley Granger, che sa dare la giusta ambiguità al suo personaggio, mentre la Wasikowska si conferma come una delle migliori attrici emergenti oltreoceano.

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Ultima risposta 01/07/2013 20.03.51
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spider637  @  29/06/2013 14:08:01
   6 / 10
seguibile ma niente di piuu....nel 2013 potrebbero sfornare roba piu interessante....come al solito a reggere la trama è il cast che di sicuro si distingue ma la pellicola rientra assoltamente nella norma....

Jolly Roger  @  26/06/2013 13:14:06
   7 / 10
Visto al cinema ieri, Stoker è presentato come un horror o un thriller, in realtà è più giusto definirlo un film drammatico, con qualche situazione da film thriller. Secondo me il trailer inganna un po': ci si aspetta un film veloce e pieno di colpi di scena, ci si trova invece davanti a un film lentissimo e lineare che potrebbe annoiare un po', ma che è un prodoto davvero raffinato e mantiene l'attenzione per essere stato girato molto bene, con ottime inquadrature, ottima fotografia e scelte perfette delle musiche. Bellissima ad esempio la scena notturna nel parco giochi: la ragazza sullo sfondo, immobile coi capelli al vento, sembra lievitare in avanti anziché camminare, come i fantasmi del cinema orientale, ma in realtà è solo l'effetto della giostra che gira sul terreno; effetto molto bello.
Il film non si accontenta del ruolo di film di genere; pretende di essere qualcosa di più, vuole discutere di altri aspetti, ad esempio: la crescita della ragazza e la sua maturazione, anche sessuale, senza peraltro trascurare di mostrare alcune piccole perversioni, di solito non trattate esplicitamente nei film


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oppure la complessità del rapporto tra la ragazzina e la madre, un'odiosa ma sempre bravissima Nicole Kidman (non ho notato dosi impressionanti di botox…diciamo più che altro che la sua bellezza e la sua età iniziano a divergere in modo un po' artificiale).
Il monologo di circa un minuto della Kidman sui figli è incredibile. Semplicemente bellissime le parole e bellissima l'intensità che le ci mette. Grande attrice.

Malgrado tutto quanto sopra, non vado oltre il sette, ci sono cose che mi hanno convinto poco.
In primo luogo, per la parte dello zio è stato scelto un attore con la faccia troppo da bravo ragazzo. Quando fa il cattivo, non gli crederebbe proprio nessuno.
L'attrice che fa la ragazzina è davvero molto brava e perfetta per il suo ruolo…il problema è appunto il suo ruolo: è troppo ambigua, già dall'inizio del film, poi prosegue in questo cammino da gothic girl in un modo che non mi pare naturale o spontaneo, ma un po' artificioso.
Infine, il film affronta bene alcuni temi, si ha la (giusta) impressione di vedere un prodotto molto maturo e ben costruito,


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Comunque i pregi restano sicuramente superiori ai difetti, secondo me il film merita di essere visto, con la precisazione che, essendo un prodotto raffinato, richiede palati più fini rispetto a chi mastica splatter a colazione.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  26/06/2013 11:11:33
   7 / 10
C'è sempre un malcelato dispiacere nel vedere registi molto personali - ed esteticamente legati alle proprie radici culturali - emigrare in America. Dispiacere per un abbassamento della qualità - che avviene praticamente sempre - e per le concessioni alle soluzioni più facili.

Stoker pecca di una trama convenzionale e che, probabilmente, libero dalle recinzioni di una produzione USA, sarebbe stato assai più riuscito. Tuttavia lo sguardo di Park non è appannato, e il suo andare avanti indietro con la narrazione, spezzettando il tempo in modo quasi subliminale crea un'atmosfera che coinvolge e non irrita. Senza eccedere in metafore visive, e sfruttando al meglio la sua giovane protagonista e la bentornata Kidman, ci offre un ritratto di assassini e famiglie allo sfascio che non lascia indifferenti gli amanti del genere. Per gli altri il disinteresse può essere giustificato.

Matthew Gode non ha il carisma necessario per il ruolo, figuriamoci la bravura, il che aumenta il rammarico. La bellezza visiva di molte scene salva ampiamente la baracca.

gianni1969  @  25/06/2013 23:14:48
   8 / 10
a me e' piaciuto questo stoker,fusione di piu' generi,dal dramma al thriller,con venature horror,buona sceneggiatura,cosi' come il cast(la kidman qui col botox risulta credibile)interessanti gli sviluppi cosi' come il finale

TheLegend  @  24/06/2013 19:45:51
   7 / 10
Con il suo primo film americano,Park Chan-wook si conferma un ottimo regista capace di creare pellicole visivamente stupende e in cui ogni scena riesce ad avere una potenza e una poesia unica.
Peccato che la storia da raccontare non fosse granchè e che deluda un pò.

BrundleFly  @  23/06/2013 11:11:07
   7 / 10
Per regia, montaggio e fotografia si meriterebbe un bel 10, peccato per il modo banalissimo con cui si risolve tutta la vicenda

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Comunque per quello che offrono le sale adesso, soprattutto a livello di cinema americano che riesce a sfornare perlopiù sequel e remake, merita di essere visto.

CinemaD'Arte  @  21/06/2013 20:06:27
   7 / 10
Primo film americano per Park Chan-wook, che per l'occasione si avvale della sceneggiatura dell'attore Wentworth Miller (conosciuto ai più come protagonista nella seria "PrisonBreak") alla sua prima fatica in qualità di sceneggiatore. Molti erano i dubbi relativi al fatto che il cineasta coreano dovesse cimentarsi su un soggetto e, soprattutto, con una sceneggiatura non propria, ed una volta terminata la visione non si può far altro che rammaricarsi per quello che sarebbe potuto essere e che invece non è stato. Pellicola esteticamente e tecnicamente ai limiti della perfezione, dalla fotografia visivamente smagliante e sgargiante del fido Chung-hoon Chung alle eccelse musiche firmate Clint Mansell e Philip Glass; assai notevoli le prove attoriali, con la giovane Mia Wasikowska e Matthew Goode sorprendenti nella loro elevata eccezionalità, mentre la Kidman, nonostante rimanga un po' in ombra, non sfigura di certo nella parte della madre instabile e fragile. La regia che ci dona Park Chan-wook è, come ci ha ormai abituato nel corso degli anni, superba; ogni inquadratura è girata con una raffinatezza, un'accuratezza ed una piena padronanza del mezzo superlativa, le atmosfere disturbanti, morbose, malsane e conturbanti sono costruite ad hoc, mettendo in scena il mito di Eros e Thanatos, così indissolubilmente legato all'esistenza dell'essere umano. Ottimo anche il ricorso al montaggio alternato tra passato e presente, elemento chiave nello svolgimento del film. Il tasto dolente è, purtroppo, uno ed uno solo quindi, ovvero la sceneggiatura, la quale regala colpi di scena pari a zero (o altrimenti telefonati), in cui il possibile enigma è di facile lettura e che risulta sin troppo prevedibile, soprattutto per un thriller. Rimane il rammarico di aver solo accarezzato il capolavoro, un vero peccato.

Lory_noir  @  21/06/2013 17:30:18
   7 / 10
Stoker di Chan-wook Park parla di India, ragazza che subisce la morte del padre, a cui era molto legata, il giorno del suo diciottesimo compleanno. Da quel giorno dovrà vivere con la madre, che sembra quasi disprezzare, e uno strano zio di cui prima non era neanche a conoscenza.
Sin dall'inizio del film si nota la cura dei dettagli tipica del regista, sia nelle immagini che nel sonoro, suoni e musica. Alcune inquadrature sono molto originali, per esempio quelle della scena in cui la ragazza è a tavola con la madre e lo zio e c'è un diverbio tra i commensali. Inoltre tutto viene girato dando molto l'idea dell'onirico, facendo venire il dubbio che alcune scene siano sogni o fantasie.
Il film è un thriller psicologico che mette in ballo in modo abbastanza originale tematiche come il complesso di Elettra, che evidentemente la protagonista non ha superato, visto che si evince questo rapporto morboso col padre, e di astio nei confronti della madre. Appena la ragazza conosce lo zio, così somigliante al padre, è allo stesso tempo colpita ma anche arrabbiata e inizia a nutrire ancora più astio e sentimenti di gelosia nei confronti della madre. Inoltre il regista mette in scena il rapporto inscindibile tra amore (eros) e morte (thanatos), come facce indivisibili della stessa medaglia, del piacere carnale e spirituale.
La prova degli attori mi sembra abbastanza valida anche se Mia Wasikovska e Matthew Goode in generale non mi fanno impazzire. Un plauso per la Kidman, di cui si può vedere un monologo molto bello nel film e che convince sempre, malgrado le sue scelte molto strane per quanto riguarda i suoi ruoli.
La pecca principale del film, secondo me, è che il regista mette al centro le sue tecniche artistiche a discapito della vicenda che a volte sembra ingolfarsi per lasciare al centro i virtuosismi registici.
In ogni caso un film originale, di cui ho apprezzato più di qualcosa.

farfy  @  13/06/2013 09:30:18
   7 / 10
Film che parte davvero lento......e che non decolla quasi mai......forse solo un po' nel finale che comunque rimane frettoloso.
In questo film respiri il male, quello della pazzia, ma in un modo poco angosciante. Lo salvo perché alcune immagini sono magnifiche....mi ricordano luci e ombre di opere di artisti come Balthus.....

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