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a me personalmente e a mio personale gusto il film in questione nella sua interezza non mi ha entusiasmato ho si trovato alcune scene o vicissitudini ben realizzate e interpretate ma per me sono troppo poco per sorreggere il film e a renderlo il capolavoro tanto osannato
a fare tuttora la scena di -sparare cosi- a una persona di colore ti crocifiggono come a Cristo
trovo questo film veramente sopravvalutato a me non è molto piaciuto
uscendo con la ragazza tanto desiderata si deve andare al cinema senza parlare di che film - a luci rosse
bisogna fissarsi che l attuale politicante in corsa elettorale è a prescindere lui il male di tutto
la scena della sparatoria è poco efficace dopo giorni al tirassegno con centri perfetti spara loro anche per primo ma se li trascina dietro ancora mezzi feriti avendo comunque la possibilità di finirli
finale da favola lui eroe e lei inverosimile che ritorna ma è lui che la rifiuta e se ne và
"In ogni strada di questo paese c'è un nessuno che sogna di diventare qualcuno. È un uomo dimenticato e solitario che deve disperatamente provare di essere vivo."
Capolavoro del '76 targato Scorsese. Siamo fin da subito immersi nel putrido fetore dei bassifondi di New York, il degrado deludente e desolante di una routine personale e infernale che Travis Bickle porta dentro di sè.
"Ma dici a me?", Travis Bickle risponde alla propria domanda cambiando la propria vita per provare le sensazioni vivide di essere vivo. "Ne vuole droga, coca, erba?". Travis non vuole nulla, per essere vivo devi essere teso all'azione. Riprogramma la propria vita nella scena che simboleggia la propria volontà fisica e mentale di cambiare, la scena dell'allenamento dove con forza stringe il pugno verso il fuoco ardente del fornello. "Tutti i muscoli dovranno essere tesi".
Interviene l'amore nella vita di Travis, una passeggera transizione del nero della disperazione. Travis ama Betsy ma il tutto si risolve in un enorme fallimento e la donna si allontana per sempre da lui.
Interviene allora un senso di dovere indotto nella psiche di Travis, aiutare Iris e sottrarla dalla prostituzione. Il nemico disperazione è però sempre sulla porta e sempre più solo Travis inizia a soffrire di gravi disturbi psichici e decide di uccidere il senatore Palantine rappresentante secondo la propria visione sociale dell'ipocrisia becera statunitense.
La città si accorge finalmente di Travis, quando riesce ad uccidere e a salvare il "protettore" della ragazza e i suoi complici considerandolo a tutti gli effetti un eroe cittadino. La città non sa che però nei piani del presunto eroe compariva l'uccisione del senatore che, se portata al suo adempimento, avrebbe reso Travis un assassino agli occhi dei mass media.
Emblematico l'ultimo sguardo nevrotico del tassista Travis riflesso nello specchietto retrovisore che insinua nello spettatore un dubbio fatale, sarà davvero guarito il nostro presunto eroe o sarà soggetto ad azioni violente? Dubbio emblematico, per fare un collegamento pregnante, presente nell'ultima scena di Arancia Meccanica. Lì Alex esclama "Ero guarito, eccome!", qui invece Scorsese affida al silenzio la chiave interpretativa del finale del film.
Film manifesto sulla violenza urbana degli anni settanta e sugli effetti devastanti della schizofrenia abbinata alla solitudine. L'angelo vendicatore di De Niro è una figura complessa che non si dimentica sia per merito della sua incredibile interpretazione sia per il beffardo suggello finale che Scorsese sceglie per la sua parabola. Ultima e purtroppo orrenda partitura musicale del grande Bernard Herrmann.
Il mio Scorsese preferito rimane quello visto in Fuori Orario, ma questo qui indubbiamente è il migliore. De Niro confeziona a mio avviso la migliore performance della carriera e pure il resto del cast non scherza la giovanissima Foster convince e Keitel nella parte del magnaccio è fantastico. La colonna sonora è tra le più belle e azzeccate che si siano mai sentite in un film oppressiva e sconfortante che calza a pennello col personaggio interpretato da De Niro. Tenendo conto anche di elementi quali fotografia,regia e critica alla società di allora decisamente perfetti penso sia difficile trovare un qualsivoglia difetto in questo lavoro di Scorse.
È uno di quei film che si amano o si odiano. Per una volta mi trovo nella via di mezzo. Il film in sé per sé è pure bruttino, ma è proprio qui la chiave: la capacità di coinvolgimento è molto più alta.
Insomma, per me non è niente di eccezionale, ma comprendo chi ha messo voti abbastanza alti.
Quello che mi ha trasmesso "Taxi driver" è che le cose non sono mai come sembrano,la nostra società è composta da tanti ideali differenti,da tanti modi di vivere diversi,da tanti moralismi o modi di pensare opposti;le azioni compiute da ogni singolo individuo sono sempre dettate,in un modo o nell'altro,da un motivo..c'è sempre un motivo alla base di una scelta. Il mondo di "Taxi driver" è un mondo pieno di sofferenza,malavita,falsi ideali,ipocrisia,prostituzione e mancanza di dignità..viene sottolineata la difficoltà di relazionarsi con gli altri,di vivere..e non viene sottolineata solo con il taxista ed ex Marine Travis ma anche con qualsiasi altro individuo si veda nel film..una giungla dove ogni persona deve arrancare per poter continuare a vivere nella sua metropoli,nel suo mondo;anche le persone apparentemente "normali" nascondono un pizzico di ipocrisia..la scena finalissima del film lo sottolinea palesemente....Travis è un tramite..è quella variante che ogni tanto può cambiare le cose,quell'uomo che non ha nessuna identità,che vede semplicemente la sporcizia che ha intorno,che cerca di giudicare le cose nel SUO modo più giusto....si tratta di quella variabile imprevedibile,come una cellula impazzita..una variabile che può far di Travis un autentico criminale o un popolarissimo eroe.. Grande fetta di vita di una america anni 70,condita dalla regia di uno Scorsese che si sente chiaramente fuso con quella fetta di realtà che viveva all'epoca.
Premessa: il mio pippozzo su Taxi Driver è per chi HA GIA' VISTO il film ed è la recensione che ho scritto sul giornale per cui lavoro ;)
Anche a New York ci si sente soli. La Grande Mela non accoglie né conforta: la realtà di Scorsese è l'America criminale e violenta del post Vietnam popolata da personaggi sbandati e disturbati. Spazzatura. E' la New York filtrata attraverso il finestrino di un taxi, riflessa nello specchietto retrovisore, tratteggiata dalle luci di un cinema porno e dal suono dei tacchi – delle prostitute – sui marciapiedi. O meglio: è il ritratto di una società decadente e degradata vista dagli occhi di un marine in congedo con, nell'ordine, un'ossessione per la pornografia (ma solo per passare il tempo); problemi di alcol e insonnia; manie psicotiche autodistruttive. Travis Bickle (Robert De Niro) è l'antieroe in una città di falsi miti. Metafora vivente della solitudine, guida un taxi e osserva silenzioso la vita che scorre. Da buon alienato, non riesce a relazionarsi con il mondo e non rispetta le convenzioni sociali: non ascolta alcun tipo di musica, risponde a monosillabi se interpellato, il primo appuntamento porta l'adorabile Betsy (Cybill Shepherd) in un cinema a luci rosse (stupendosi della reazione turbata di lei). Una giostra di personaggi altrettanto soli e altrettanto alienati affolla il sedile posteriore del suo taxi. Sono semplici meteore nella sua vita da emarginato, ma scandiscono un peregrinare sottolineato dalle riflessioni in voice over (che consentono una completa immedesimazione spettatore-attore), e accompagnato dalle calde note jazz del genio Bernard Hermann (nominato agli Oscar per la miglior colonna sonora). Taxi Driver si compone di immagini e di suoni, più che di dialoghi. Travis non parla se non a se stesso. La sua solitudine però, il suo isolamento forzato e allo stesso tempo volontario, raggiunge un punto di non ritorno che lo fa precipitare verticalmente nella follia: è troppo debole il filo che lo tiene ancorato alla realtà. Travis s'improvvisa giustiziere della notte senza paura ma non senza macchia, e con folle disciplina "pulisce" New York dalla "spazzatura" che la deturpa: ladri, pusher, magnaccia, assassini. Scorsese tratteggia con maestria l'evoluzione-involuzione del personaggio ricorrendo ad espedienti tecnici originali e inediti: il discorso di Travis di fronte allo specchio (Are you talking to me?), il sovrapporsi del montaggio, la perdita di linearità della voice over. A livello narrativo è l'entrata in scena della prostituta Iris (una giovanissima Jodie Foster) ad accelerare e giustificare il suo processo autodistruttivo. L'interazione Iris-Travis ricalca quella, distorta, di un padre preoccupato con la figlia adolescente, e nel folle ruolo in cui si è calato, il giustiziere della notte non può che immolarsi per salvarla. Lo scarto psicologico di Travis dà una scossa alla vicenda, e la sua avventura galoppa a briglia sciolta verso l'epilogo. Un epilogo sì narrativamente annunciato (e preparato con serrata metodicità dal protagonista), ma stilisticamente sorprendente. Con annessa denuncia morale: nell'America degli anni '70, priva di valori etici e culturali, si viene celebrati perché si uccide; così Travis Bickle, pazzo assassino, occupa le prime pagine di tutti i giorni e diventa famoso – positivamente – per i crimini commessi. I meriti di Taxi Driver, Scorsese a parte, vanno senza dubbio alla sceneggiatura firmata Schrader non verbosa ma incisiva, e ai suoi interpreti al meglio della forma: Jodie Foster e Harvey Keitel debuttano con lode, Cybill Shepherd sembra nata per la parte e De Niro, insuperabile, regala una delle sue migliori performance.
Appena finito di vederlo. Davvero gran bel film. Famosissimo il monologo di De Niro davanti allo specchio. Mi aspettavo un capolavoro ma non lo giudico tale.
Un film veramente bello. Brillante l'interpretazione di De Niro. Da antologia la scena finale. Il film mi sarebbe piaciuto se la fotografia fosse stata con colori più concentrati.
Mi spiace abbassare un pò la media essendo un grande estimatore di Scorsese... ma secondo me pur essendo un buon film manca di qualcosa...e cmq non sicuramenre è il suo milgiore. Grande come sempre De Niro! Cmq da vedere almeno una volta.
Buon film, ma speravo che la psicologia del protagonista venisse più approfondita. Consiglio Seul Contre Tous di Gaspare Noè che si ispira a questo, ma è decisamente più profondo. (Lo publicizzo un po' perchè non è molto conosciuto, ma merita tantissimo.)
Ottimo de Niro. Il film sta sostanzialmente in piedi grazie alla bravura del protagonista, con un altro attore probabilmente nessuno oggi ricorderebbe più questo film, abbastanza vuoto a parte qualche scena particolarmente intensa...
Amico diario, ho vissuto troppo a lungo in posti dove le pallottole fischiavano vicino alle orecchie, e adesso che sono tornato non trovo modo di darmi pace. Durante la notte vago solo per la città, invisibile agli occhi di tutti. Di giorno vedo film di persone nude senza eccitarmi. Ventiquattro ore è un periodo di tempo interminabile, mi servirebbe uno scopo, dovrei finirla di creare circostanze solo per me stesso. La solitudine mi perseguita: nelle strade affollate, nei bar, ovunque. Possiederei volentieri uno di quei "yellow cab", mi piacerebbe girare per la città come un condottiero, tenere tra le mani il volante nel bel mezzo del Bronx, di Brooklyn, di Harlem. Magari scarrozzare i negri e qualche finocchio.
Le cornee sono offese dalle lampeggianti e attraenti luci notturne, l'anima coccolata dalle suadenti note di un sax inconfondibile, il mio taxi carezzato da fumi che risalgono dall'asfalto, i fari puntati sugli affascinanti locali strip-porno. Osservo chi mi sta intorno e non vedo altro che *******, papponi, ladri, politici arrivisti e mogli tro*e. Faccio bagnare la carrozzeria dalla pioggia di questo cielo così uguale a quello della giungla, e mi accorgo che l'auto e il paesaggio sono ancora più lerci.
L'appartamento dove vivo è piccolo, degradato e spoglio; l'umidità si infiltra nelle mura e trafigge le mie forze. Dovrei allenarmi di più. Il fisico mingherlino e i muscoli sfibrati li nascondo sotto le camicie a quadretti. Tagliarmi i capelli farà bene alla mia presa di coscienza, adesso più coerente che mai. La mia anima di soldato è pulita, e così deve essere il mondo che mi circonda. Qualcuno dovrà pur capirmi. Quella bionda elegante e leggiadra, o quella ragazzina così discinta, per esempio. Come ti chiami? Mi terresti compagnia? Gli ho raccontato di me, della mia vita irregolare, dei dischi che non ho mai ascoltato e dei film che non ho mai visto. Delle mie intenzioni protettive.
Quante volte mi sono fermato. Quanto tempo ho trascorso osservando la mia immagine riflessa allo specchio. E quante volte ho immaginato di sparare. Uccidere quella persona così tremendamente costante, livellata, immutabile quale sono. Un giorno vorrò "orgasmizzarmi" anch'io: fanc*lo ai mal di testa e ai medicinali, alle soap-opera, alla televisione e ai suoi programmi seducenti.
So di andare controcorrente, ma sinceramente a me sto film non è piaciuto affatto. Mi ha annoiato a morte, e l'ho trovato assolutamente inconsistente...sarà che l'ho visto più di 30 anni dopo l'uscita, ma mi duole ammettere che non mi è piaciuto per niente
La più alta rappresentazione dell’alienazione dell’uomo mai realizzata al cinema. Tecnicamente divino e con un Robert De Niro eccelso.
"In ogni strada di questo paese c'è un nessuno che sogna di diventare qualcuno. È un uomo dimenticato e solitario che deve disperatamente provare di essere vivo!"
Cult metà anni setttanta. Un giovanissimo ma già formidabile De Niro fa protagonista a una introspezione nella follia umana e nella terribile alienazione di alcuni lavori. Di sicuro 35 anni fa avrebbe fatto molto più effetto di oggi, infatti gran parte del film mi è risultata noiosetta e vuota e non all'altezza delle mie aspettative. Solo verso la fine si capiscono le intenzioni più profonde del personaggio, che durante tutto il film si sono potute solo intuire, e tutto quadra. Come ho già detto non mi ha soddisfatto a pieno colmando le mie aspettative, ma di certo è un grandissimo film.
non mi è piaciuto affatto... mi aspettavo molto di più da quello che è considerato un capolavoro del cinema mondiale... di certo non per me... Storia lenta e noiosa, non vedevo l'ora che finiva e anche la scena finale non è niente di particolare... De Niro da semplicemente di matto! capisco che dietro c'è tutto un discorso: reduce dal vietnam, asociale ecc. ecc., ma questo non basta come "alibi" per il comportamento, o forse non è reso bene...
tranne la scena del monologo davanti allo specchio del nostro De niro, il film nn mi è piaciuto x niente..lento, troppo soffocato, la trama è buona, ma il film nn decolla..forse sarò uno tra i pochi ad aver dato un voto basso a qst film, cmq è quello che penso!!!
Uno dei più famosi film di Scorsese, sicuramente riuscito, almeno parlando dei protagonisti originali e della rappresentazione di una New York rozza, cattiva, inospitale; e anche la politica viene criticata di brutto! Comunque non mi stanco mai di dire che finché un film non trasmette delle vere emozioni come dico io, per quanto sia fatto bene registicamente, più di 7 non voglio dare.
un Robert De Niro eccezionale nel ruolo di un tassista paranoico e frustrato che decide di far pulizia nel lerciume delle strade di New York bellissime musiche e fotografia una storia che stupisce, affascina, sconcerta finale perfetto
E' assurdo davvero che film di una noia mortale come "il monello" , " i sette samurai" o come "una tomba per le lucciole" siano tra i primi posti della classifica e un film come "Taxi driver" non sia nemmeno presente! Questo film è un capolavoro!! stupendo dall'inizio alla fine...non c'è molto da dire!
Merita l'8 solo per magnifica performance di Robert De Niro.
La regia è buona, la sceneggiatura anche. Carina la Jodie Foster Baby/squillo
magnifiche alcune trovante grottesche, però, anche se lo lascia intendere, è un peccato che non venga mai approfondito il regresso del personaggio di De Niro ; di sicuro ne avrebbe completato il profilo a regola d'arte.
Ad esempio cosa gli fosse accaduto realmente nel corpo dei Marine. Ilsuo rapporto coi genitori, il perché fosse così disturbato nel sonno e soprattutto... perchè ha la mania dei film pornografici
La storia di un ex Marine reduce dalla guerra del Vietnam si ritrova nelle strade di New York lacerate dalla malavita, dalla droga, dalla prostituzione... E' la sintesi (o forse l'essenza) di "Taxi Driver"... La trama è semplicissima e terribilmente profonda e reale, ma in sostanza il regista ( Martin Scorsese) non compie (a Mio Parere) un grande film, ritmo lentissimo e sequenze da censura. Il film è composto da moltissime pecche, fotografia non perfetta, lentezza, poca emozione e scene a volte assurde e banali. La pellicola non riesce a decollare, la prima parte è molto lenta e a tratti troppo sentimentale, la seconda parte del film è ancora più "molle" e inoltre assisteremo a insensati monologhi del tassista allo specchio... Martin Scorsese crea il suo film proponendo come ente fondamentale Robert De Niro (buona la sua prestazione), il ragazzo nel film è malinconico, ha molti problemi e non riesce ad avere fortuna con le donne, pomeriggi passati nei Cinema a visionare film pornografici… E' questa la vita del tassista, film illogico e insulso, scene senza senso e musiche pietose (buttate a caso nel film) accompagnano lo spettatore nel buio totale… Nel lavoro del regista non trovo tantissimi pregi (salvo la recitazione del giovanissimo De Niro e l'ultimissima parte della pellicola, ovvero lo scontro a fuoco nel locale e la "passeggiata" finale nel taxi contornata da dialoghi drammatici), anche la parte finale è abbastanza bizzarra, il giovane si "prepara" alla "guerra"…(!?!) L'uomo vuole uccidere un politico (candidato alla presidenza) per futili concezioni (legate a idee "globali", generalizzate e assai astratte riguardo l'ipocrisia) che abbonda e devasta in America…(!) Ma ironia della sorte il giovane consuma il suo "budget" per un'altra causa più importante e concreta… Seguono pochi minuti, essi sono (con molte probabilità) l'immaginazione del protagonista che ha valorizzato la sua vita con un bel gesto e passa dalla parte dei buoni, un tassista duro e spregiudicato che senza paura e con molta presunzione lotta contro la criminalità e le ingiustizie…
Il film dunque si "nutre" di strampalate, futili e indigeribili concezioni sul mondo sociale americano contornato da loschi individui e da politici papponi, per Me il tutto non trova credito, film fiacco, a tratti illogico e irritante… Pellicola poco compatta e assai stravagante e dispersiva che annoia pesantemente (soprattutto non mi piace l'immagine del giovane tassista, carattere mollo, seccante e poco voglioso e virtuoso…)
Nella storia del Cinema "Taxi Driver" occupa significative posizioni nella classifica delle pellicole più sopravvalutate di sempre…
Sarà perchè forse non ero in serata di un film impegnato, sarà perchè non tutti i grandi film acclamati da TUTTI mi piacciono, però questo film mi ha deluso molto, noioso e davvero troppo lento ( la musica seppur fastidiosa lo ammetta era perfetta). l'interpretazione di De niro è fantastica però il film non regge. Sarò impopolare a mettere un voto così basso per un film così famoso, però non ci riesco PER ME non è da sufficienza.
Film abbastanza noiosetto!!! Sinceramente mi aspettavo molto meglio!! L'unica nota positiva è l'interpretazione dell'immenso De Niro in tutto il film e soprattutto quando parla allo specchio!!!!!!!! La media che ha, è veramente troppo alta!
Il film si basa sul contrasto fra la personalità di Travis, un giovane insonne tassista di Manhattan, e il contesto in cui egli stesso si trova, la città di New York, animata con vera classe dal nostro Scorsese. Sinceramente non so se attribuire o meno il termine "capolavoro" a "Taxi Driver", una pellicola da molti considerata tale e che possiede svariati punti di forza, fra i quali indubbiamente rientra la meravigliosa interpretazione di Robert De Niro. Si tratta di un'opera particolare, ormai entrata nella storia del cinema, ma che non è riuscita a convincermi a pieno, per via di una sceneggiatura a tratti eccessivamente lenta nella parte iniziale. Scorsese si dedica alla caratterizzazione del protagonista e alla descrizione di New York, e questo, secondo il mio modesto parere, se da un lato pone le basi per il futuro sviluppo della trama e la conseguente evoluzione del personaggipo di De Niro, dall'altro finisce inevitabilmente con l'annoiare lo spettatore. Per questa ragione non credo di poter promuovere a capolavoro "Taxi Driver", ma neanche di bocciarlo categoricamente o parzialmente. Spero di chiarirmi le idee con una seconda visione e, per ora, mantengo la media del sito, affidandomi più che altro alla bellezza della parte finale.
Chiedo venia a tutti coloro i quali amano “Taxi driver”, ma francamente a me non ha esaltato. Il film è senz’altro girato in modo divino: la mano con cui Scorsese dipinge una New York sudicia ed infernale, popolata da dèmoni e rigurgitante crimini e nefandezze da ogni angolo della strada è assolutamente magistrale, ma purtroppo devo constatare che il personaggio di Travis mi lascia un po’ perplesso. Sarà senz’altro un problema mio, ma questa figura che sembra un Ethan Edwards del ventesimo secolo non mi ha pienamente convinto: è infatti proprio alla base del suo processo di caratterizzazione che a mio modestissimo parere maturano (piccole, ma non inesistenti) pecche. Rimanga chiaro che questo è comunque solo un piccolo difetto: con ciò non voglio asserire che il personaggio personificato da de Niro sia mediocre o privo di charme; solo non lo reputo IL migliore dei personaggi visti sul grande schermo. Concludendo, ribadisco -per evitare linciaggi- che il valore artistico di questa pellicola è insindacabile.
Non ve la prendete se metto questo scialbo sette e mezzo che ovviamente sta stretto a un film di questa portata, ma in ogni caso Taxi Driver, film di cui tanto si è parlato e di cui tanto si parla ancora, non mi ha appassionato più di tanto. Realizzato ottimamente e su questo non esistono dubbi, ed è inutile ribadire la fantastica performance di De Niro, eppure è la trama che non mi convince. Dopo due ore Travis cosa ha risolto ??? E' diventato un eroe, forse la cosa che meno gli stava a cuore e rimane tutto incompiuto. Il finale lo giudico addirittura ridicolo con quella lettera di ringraziamento dei genitori. Il bello del film dunque sta nei numerosi monologhi mentali di Travis, costretto a farsi compagnia ogni notte, ma questo non basta... Non è un capolavoro, almeno per me.
Se l’inizio ha una sua logica con questo suo desiderio di “ripulire” le strade, la solitudine che gli provoca un distaccamento dalla società e che lo porta ad essere incompreso e ad avere una visone diversa del normale e della morale, l’usare la società, il governo come capro espiatorio per i propri problemi. Il finale non mi è piaciuto per niente poco significativo (a mio parere) qualunquista, va contro tutto quello che avevo capito (e anche apprezzato) del film, prima il regista sembra voglia dire che molte volte affibbiamo la causa dei nostri problemi alla società al posto che su noi stessi,poi nel finale, invece, sembra che la causa di tutti i problemi sia la società, che non riesce a rendersi conto che ha elevato ad eroe ciò che invece per poco avrebbe chiamato assassino, poi la scena finale, velata di una misoginia a mia opinione ridicola, dove rivede Betsy e lei sembra quasi essersi pentita, e gia mi immagino gli spettatori che dicono: “si,si le donne sono così”, mi ha fatto pentire di non essermi fermato prima ed essermelo piuttosto immaginato. In fondo prima del finale poteva anche essere considerato un capolavoro, invece la gente ha sempre il bisogno che si punti il dito verso qualcos’altro che non sia se stessa
Dopo basta aggiungere un po’ di violenza iperrealista, che qualche critico tiri in ballo Dostoevskij, il Vietnam con qualche parolona come disturbo post traumatico da stress e una citazione di Marx fatta dire da un taxista ed ecco che tutti gridano al capolavoro. Non voglio mica criticare questi ultimi, ma vedendo le risposte a certi commenti con voti bassi, che secondo me avevano tutto il diritto di starci (come quelli alti d’altronde) mi viene da chiedermi se in fondo non abbiate bisogno (e mi riferisco a chi ha risposto) di queste persone contro cui puntare il dito, e come Betsy stimarli inferiori solo perché non hanno la vostra sensibilità
Bel film, non sapevo cosa aspettarmi, ero molto curioso di vederlo. Veramente interessante, è trattato in modo superbo il protagonista e De Niro è bravissimo, però non è un capolavoro.
Dici a me? Dici a me? Dici a me? Con chi stai parlando allora? Ce l'hai con me? Ci sono solo io, qui. Con chi ***** ti credi di parlare? Ah, sì?
tra i migliori film della storia del cinema e in assoluto il migliore di martin scorsese. de niro nella sua miglior interpretazione ed è assolutamente scandaloso che nn abbia vinto l oscar come miglior attore , bellissima la musica. il finale poi è tra i piu belli in assoluto. grande
Bello. Per carità... tecnicamente sopraffino e con prove d'autore per quanto riguarda gli attori, primo fra tutti De Niro. Regia impeccabile eccetera... ma a me non ha convinto del tutto; non mi ha trasmesso tutto quello che avrei desiderato e non riesco a rivederlo più di tanto. Mi resta difficile attaccare un film come questo, grosso modo esente da critiche, ma suppongo che alla base della mia insoddisfazione ci sia una mancanza di feeling con la storia: non ho provato nessun coinvolgimento. Il mio consiglio comunque è di vederlo, almeno una volta.
Un lungo taxi giallo scivola silenzioso nella notte; al suo volante c'è Travis taciturno e solitario reduce del Vietnam che macinando chilometri di asfalto osserva il mondo che lo circonda. Attraverso lo specchietto retrovisore studia le persone, è testimone di tutte le bassezze sociali e della miriade di piccole tragedie che si compiono sui marciapiedi nella notte newyorkese. E così parallelamente ad una crescente sensazione di insoddisfazione, continuamente alimentata da nuovi insuccessi personali, sale il desiderio di trovare un riscatto e la voglia di fare giustizia per conto proprio. Scorsese crea una New York cupa, selvaggia e iperdegradata, superbamente illuminata dalle luci al neon della moltitudine di locali e luoghi dove la legge non manifesta la sua presenza. La fotografia è superba così come l'escalation delirante del protagonista (De Niro da Oscar) fino all'iperviolento e sanguinario epilogo. Meno riuscita la critica sociale complice della crescente follia del protagonista (Travis è sì un reduce ma appare più una vittima di sé stesso che del sistema: la sua pochezza intellettuale e la scarsa conoscenza del mondo compromettono la possibilità di avere la donna e il lavoro dei suoi sogni), l'approfondimento degli altri personaggi (Betsy è dipinta come una perbenista conforme al sistema, ma la sua cultura è evidentemente incompatibile con la grettezza di Travis; il legame morboso e criminale tra Iris e Sport non è sufficientemente chiarito) e l'improbabile controfinale con Betsy che torna da Travis. E' invece acuta e significativa la critica all'opinione pubblica e mass mediatica pronta a trasformare un omicida in un eroe.
il soggetto di questo film è abbastanza semplice,tassista frustrato dalla vita e dalla societa' in cui vive e in cui vuole mettere un po d'ordine facendo pulizia! peccato che prima che si veda quest "pulizia" dobbiamo aspettare il finale(molto violento e realistico)...insomma la mia critica è che si poteva cominciare prima a fare casino! rimane un bellissimo film che ci ha lasciato la scena cult dello specchio citatissima e un doppio debutto di classe! bello
Sì va bene, De Niro è bravissimo... e basta però. Cos'ha questo film di così capolavoro? Scusatemi, ma proprio non capisco cosa voglia comunicare questo film...
Che razza di finale è? Com'è possibile che lui faccia una strage e non venga nemmeno incriminato per omicidio, ma soltanto fatto eroe dalla stampa? Dài, è un film sopravvalutato!
Film notissimo con un ottimo de niro...mi e' piaciuta di piu la prima parte ovvero la primo oretta...poi il film assume dei connotati molto forzati che non mi sono piaciuti..il finale infine e' quantomeno inverosimile. sufficiente.6.
Fra le nubi dei tombini, cresce il respiro di un sassofono alto, con il suo pianto ondoso... non un ottone ma un'estensione viva, una creatura dolente da consolare. "Taxi Driver" è come la sua musica: suadente fino a cavarti lacrime dal cuore, dentro di te fino a raggiungere una malinconia che non sapevi di provare, ma che era lì, come il ricordo di un attimo sottovalutato. Una melodia struggente, mai stucchevole, che con grossi singhiozzi di suono, canta il fruscio delle strade bagnate, lo stridore intermittente del tergicristallo, gli sbuffi fumosi dalle grate, le vie imperlate di lampioni riflessi, il riverbero rosso su due occhi che vagano dietro un parabrezza.
Scorsese, con Taxi driver, raggiunge davvero vette sublimi della cinematografia: con uno stile magistrale ci racconta la storia di Travis, taxista e reduce di guerra, interpretato da un giovanissimo e spettacolare Robert De Niro (fresco vincitore dell’Oscar per il Padrino). De Niro è Travis, un uomo che non riesce a gestire le emozioni, che è misantropo, razzista, psicotico, privo di ironia e quasi autistico per la sua totale incapacità di comprendere le metafore (esemplare il duetto con Betsy: dove lei gli dice :“Sai cosa mi ricordi? Quella canzone ...di... Kris Kristofferson. ‘E' profeta e spacciatore...un po' realtà, un po' finzione, una vera contraddizione.’” cui lui risponde “ma io non sono uno spacciatore”). Nella sua malata solitudine alimentata dall’insonnia e dall’incessante osservazione della NY che circonda il suo taxi in movimento, Travis sviluppa la volontà insana di fare “qualcosa” che lo elevi dalla piattezza della sua vita trascorsa in uno squallido appartamento, e così diviene un giustiziere quasi casuale: fallito l’obiettivo più “alto” senza riuscire a far piazza pulita di una parte di società che non lo accetta, rivolge la sua furia ad altro, alla salvezza di una prostituta bambina. Vuole ripulire la città dall’immondizia, come cerca di spiegare al candidato Palantine che capita casualmente sul suo taxi. Ma lo fa in modo totalmente irrazionale, cercando di togliere di mezzo anche se stesso. Il finale provocatorio è pieno d’ironia, e il moto d’orgoglio di Travis di nuovo alla guida del suo taxi ci consegna un personaggio leggermente mutato, che forse ha tratto le sue personalissime conclusioni dalla sanguinaria vicenda di cui è stato protagonista. Tutto è perfetto in Taxi driver: gli attori, la sceneggiatura, i dialoghi e i silenzi, le luci, la colonna sonora indimenticabile e morbida, quasi stonata rispetto alle spigolosità del protagonista. Unico.
In Taxi driver De Niro cerca di dare il meglio di se' e forse ce la fa, ma il film nel suo complesso non esprime granchè, ma solo la vita di un depresso maniaco esaltato che finisce disteso su 4 zampe, mah?
nn penso valga 10 questo film.. l'unica cosa che mi è rimasta è la grande interpetrazione di De niro un mito! poi penso che il film nel finale dovrebbe darci qualche spiegazione invece?? termina.. bho i 10 sn esagerati!!
Scorsese non è tra i miei preferiti. Se si prescinde da "Toro Scatenato", che comunque non è un capolavoro, credo che sia sempre stato sopravvalutato. Anche in questo caso, il film non mi è piaciuto molto, anche se è notissimo. Percuilaquale non sono molto generosa.
Tutti in piedi, ragazzi, qui siamo di fronte al Genio. Grandissima pellicola in cui tutto gira a mille, e non si trova una sbavatura neanche a cercarla col lumicino: la regia è cruda ma curatissima, De Niro è ai suoi massimi livelli così come tutto il resto del cast (inclusa una giovanissima ma già promettente Jodie Foster), la fotografia dai toni cupi sottolinea egregiamente ognio passaggio e, last but not least, il messaggio provocatorio che viene lanciato è di una forza sconvolgente tutt'ora. Ci hanno riprovato in molti, con soggetti analoghi ( e talvolta qualcosina più che "analoghi") a riproporre una critica simile alla società, fallendo miseramente o comunque non sfiorando neppure l'efficacia di Taxi Driver (uno su tutti: il tanto strombazzato Natural Born Killers, partorito da Tarantino ma stuprato da Oliver Stone).
Mi piace molto l'idea di Scorsese di creare un personaggio che a forza di passeggiare intorno al lerciume di questa società, "scoppia" ed impazzisce contro essa. Il problema è che non è stato rappresentato il tutto in quell'efficacia che io intendevo. A mio avviso troppo superficiale e senza trama. Mai completamente avvolgente. Scialbo
un 4 ke doveva essere 6 dopo 1 ora di film, ke doveva essere 3 alla fine. nn so cosa pensare, l'8,8 di media è paradossale. prima di offendere, direi di fare un salto a pagina 10: commento di antenor21. rispondete alla sua domanda. io stimo deniro, ma qst film ha troppe cose ke nn vanno: ritmo piatto, musike all'inizio piacevoli ma a lungo andare irritanti, 1 recitazione appena sufficiente di deniro e inguardabile del resto del cast. passiamo invece alla trama: 1) deniro nn è christian bale....1 uomo ke nn dorme x mesi sarebbe morto; 2)le strade di manhattan sono tutte monocorsia? 3) 350 dollari di stipendio settimanale? nn li danno neanke ora, figuriamoci prima. 4) descrizione pacchiana della malavita; 5) cerca di relazionarsi in 1 mondo ke odia. xkè lo fa allora? xkè vede i pornazzi ma nn si fa mai le seghe? a mio parere si è voluta rendere la schizofrenia cn 1 approccio totalmente sbagliato. la pazzia è incomprensibile ma ha sempre 1 suo iter. qui nn c'è. ho trovato il film noioso mal recitato e sconclusionato. datemi pure del pazzo, ma x me un attore nn fa un film(idem x i registi).
un film incomprensibile e di una lentezza terrificante...non succede quasi niente x un'ora e mezza...finchè non da fuori di testa e inspiegabilmente diventa un eroe...non mi sembra assolutamente un film da top25...forse sarà piaciuto al tempo...ma al giorno d'oggi mi sembra un pò out....
sara' perche' visto al giorno d'oggi non fa la stessa impressione di allora,sara' perche' mi aspettavo chissa' cosa ma non mi e' piaciuto per niente,senza trama,senza senso,va bene il disagio del reduce dal vietnam ma allora e' piu' bello Rambo.Sara' un film cult ma non mi ha detto proprio niente
Come per “Le iene” mi aspettavo di meglio e quindi sono rimasto un po’ deluso. Probabilmente visto adesso non rende come avrebbe reso se visto appena uscito. Il film è molto bello fino a ¾, anche se ci sono alcune cose che non ho capito: •Perché vuole uccidere il candidato? Crede di risolvere tutto? •Alla fine perché non viene condannato? Giusto o sbagliato che sia, un omicidio comporta una condanna. Ho capito che viene dipinto come un “supereroe” però… Ottima prova di De Niro, che regge da solo (e sottolineo “da solo”) il film. Non capisco chi scrive: “ottima interpretazione di Jodie Foster", come se nel film il suo fosse un ruolo chiave. Mah!
E' un cult, un film da vedere, ma mi aspettavo di più. Robert De Niro, come in quasi tutti i suoi film (solo The Fan non mi è piaciuto), ipnotizza il pubblico. Sta di fatto però che la "preparazione" alla furia è troppo lunga, a danno della seconda parte del film, che si riduce di molto, limitando "la furia" a meno azioni di quante avrebbero potuto girarne.
Ho fatto bene a volerlo vedere. Ne è valsa la pena. SPOILER Non dò 10 perchè non ho capito come ha fatto a salvarsi. Insomma un colpo al collo!!!Oppure è morto?Boh
la penso esattamente come lupo. cmq è un bel film con de niro davvero bravissimo nel ruolo di skizzofrenico. bravissimo. bel finale anke se ho letto in alkuni commenti ke ha fato piancere. booooh
Bravo cash. Hai detto tutto in poche stringhe. Pero' non sono cosi' generoso con il voto poiche', pur essendo una delle migliori pellicole mai realizzate, non riesco a considerarlo un capolavoro.
Eccezionale Il Regista e l'Attore insieme per quello che è uno dei migliori film di tutti. Temi difficile come violenza, pornografia sono trattati magistralmente mentre Travis è ormai l'antieroe per antonomasia. Da non dimenticare la colonna: stupenda