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Un film poco convenzionale, antinarrativo che lo stesso Ballard ha elogiato dopo averlo visionato. Fra l'altro un film mai distribuito nelle sale. L'orrore di questo film è un elemento astratto o perlomeno tutto interiorizzato. Sotto la patina di bellezza di un attrice come la Monroe, operazioni di chirurgia plastica per correggere i nostri difetti esteriori, ma quelli interiori non basta certo un bisturi. La realtà è frammentata resa interiore perchè più influenzata dai nostri bisogni egoistici che alla ricerca oggettiva della verità. Le immagini di morte, sempre legate a quell'oggetto feticistico per eccellenza come l'automobile, da Dean passando per Kennedy ed i crash test della DDR fatti con i cadaveri sono un cortocircuito da cui l'umanità non riesce ad uscirne, divenendone vittima. Il film è estremamente complesso, ognuno può trovare significati o interpretazioni varie, certamente non di facile fruibilità, ma se siete appassionati di Ballard è da non perdere perchè ne coglie lo spirito iconoclasta di questo scrittore.