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si capisce subito che si tratta di un'opera propagandistica,non capsco questi 5 e 6 alla c.azzo francamente.è un corto inutile dove Chaplin è come se non ci fosse.
Cortometraggio propagandistico che illustra vari "bonds", potremmo si può tradurre con obbligazioni o vincoli, questi sono l'amicizia, il matrimonio e più importante di tutti la libertà. Scenografia praticamente assente e poca, pochissima comicità. Un Chaplin un po atipico che realizza di sua tasca un'opera propagandistica. Più che il risultato effettivo, va premiata l'intenzione.
Immagino che Chaplin volesse risaltare l’importanza dell’amicizia e soprattutto dell’amore, fuori da ogni costrizione e con l’assoluta libertà, ma se devo essere sincero questo corto mi è sembrato del tutto impersonale. Non si può in soli cinque minuti dare risalto a queste particolarità; si vedono solo delle scenette dove vengono simulate dei rapporti fra persone e basta. Finita la visione non ti rimane assolutamente niente dentro, viene automatica la domanda “ma a cosa serve questo corto?”. Una scenetta del genere la possono girare tutti i ragazzi del mondo, basta una videocamera.
episodio surreale del grande regista inglese...è quasi uno spot in favore della libertà...non ci sono scenografie(o almeno restano sul set solo quelle essenziali)e non ci sono nemmeno gag importanti...sembra quasi che stavolta non abbia voluto far ridere ma semplicemente far riflettere lo spettatore...ci riesce a metà...