the coast guard regia di Kim ki-duk Corea del Sud 2002
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the coast guard (2002)

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locandina del film THE COAST GUARD

Titolo Originale: HAEANSEON

RegiaKim ki-duk

InterpretiJang Dong-Gun, Kim Jung-Hak, Park Ji-A

Durata: h 1.35
NazionalitàCorea del Sud 2002
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 2002

•  Altri film di Kim ki-duk

Trama del film The coast guard

Zona di confine tra Nord e Sud Corea. Un ragazzo, scambiato per una spia, viene ucciso mentre fa l’amore con la sua fidanzata; la donna ed il soldato che ha sparato scivolano gradualmente nella follia più cieca.

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Voto Visitatori:   7,04 / 10 (14 voti)7,04Grafico
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Voti e commenti su The coast guard, 14 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/09/2014 18:22:33
   7 / 10
Un Kim Ki-duk che più antimilitarista non si può, fin troppo banale e facile da cogliere il connubio tra esercito e pazzia. KKD darà il meglio di sè da qui a poco, però anche in "The Coast Guard" il regista coreano non ci risparmia sequenze tanto forti e violente quanto riuscite nel loro intento di mostrarci una follia nata dalla paura dell'invasione del proprio territorio da parte di un altro popolo, la paura come embrione del male. Se da questo punto il film può dirsi riuscito da un'altro si sente la mancanza di quel misto di simbolismo/astrattismo che caratterizza le migliori opere di KKD, in questi le situazioni poco credibili erano giustificate dal loro valore simbolico che qui invece non c'è. Fortuna che un KKD più banale del solito è comunque superiore a tanti e "The Coast Guard" si guarda e colpisce che è un piacere.

DarkRareMirko  @  30/08/2014 00:41:22
   7½ / 10
Non il miglior Ki-Duk, anche se lo stile è comunque ben presente e le scene di pestaggio sono fastidiose, come credo fosse negli intenti del regista.

Parosissistico, a volte semiironico, originale, crudo, antimilitarista, in parte autobiografico, qua e là mi ha pure ricordato Miike.

Finale crudele ed in linea con il resto; non proprio un film ottimista, ma che comunque ha il merito di aver saputo prendere, e bene, posizione.

Buono, ma i film migliori dell'artista verranno in futuro.

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Lucignolo90  @  20/08/2014 22:57:23
   6 / 10
Film con cenni biografici (Ki-duk è stato 5 anni nell'esercito coreano), racconta appunto una delle fasi della vita del regista, pur non facendo dell'opera una biografia totale. Infatti la storia segue il modello di molte altre opere del regista: Misfatto-Colpa-Caduta in una spirale di follia sempre maggiore. Ma come ho detto, è stato fatto anche per raccontare delle esperienze vissute. Il film non regala molti altri spunti a mio parere e non è tra i suoi film che colpiscono e si possono anche non guardare del coreano.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/03/2013 11:00:18
   7 / 10
In The coast guard c'è un incipit che si basa sulle forti lacerazioni della penisola coreana, sulla divisione di due paesi e sulle sue forti ripercussioni sociali. Una lacerazione profonda che genera mostri e sprofonda nella follia, ingoiando vittime e carnefici in un'assurda paranoia. I due protagonisti principali si troveranno imprigionati in un limbo di follia che li isola gradualmente da ogni contesto civile e per Kang sarà la trasfigurazione di un angelo sterminatore di quel militarismo che lo ha fatto diventare folle e rimanendo imprigionato in un rituale grottesco come nel bel finale in mezzo alla folla di Seoul. Una film molto pessimista, senza speranza e colmo di rabbia come poche altre pellicole di Kim Ki Duk.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  13/04/2012 16:36:39
   6½ / 10
Ritratto di violenza e follia in uno dei lavori più "politici" di Kim Ki-Duk.
Ma qualcosa manca: forse la violenza ivi rappresentata non prende allo stomaco come quella rappresentata in altri lavori molto più riusciti del regista coreano.
Forse è troppo semplicistico e prevedibile.
Non saprei, posso dire che fortunatamente dopo di questo arrivano due film dalla bellezza sconvolgente e la tanto agognata calma e quietezza che erano mancati nella filmografia precedente di uno degli autori più interessanti ed originali odierni.

ifry  @  02/09/2011 19:20:15
   8 / 10
strepitoso il viaggio verso la follia raccontato da Kim ki-duk.
questi coreani ci sanno davvero fare.
Il film non è lento come alcuni dello stesso autore. l'ora e 35 vola e non vene accorgete.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  29/10/2010 10:29:03
   6½ / 10

Al confine tra le due Coree un avamposto della guardia costiera diventa per Kim Ki-Duk escamotage allegorico per trattare il malessere causato decenni or sono dalla separazione della nazione.
Un soldato troppo ligio al dovere,motivato da un'invasata predisposizione,si strugge nell'ansia di poter far fuori qualche spia nord-coreana nella certezza di poter così ottenere onore e stima.Lo sprezzo del pericolo e la sconsideratezza da parte di una coppia di giovani ,avventuratosi nel territorio pattugliato dai soldati, scatenerà eventi tragici che porteranno alla degenerazione paranoica sia la ragazza superstite che il milite omicida,divorato dal senso di colpa.
Kim Ki- Duk abbandona il suo talento elegiaco e sfoltisce le suggestive inquadrature,rinomate testimoni dell'altra grande passione del regista,ossia la pittura,concretando un film meno astratto ed intellettualmente raffinato rispetto i suoi più celebrati lavori.
Orfano dei fondamenti cardine del regista, "The Guard Coast" si mostra più volte debole e didascalico,soprattutto a causa di una asciuttezza emotiva abbastanza spiccata nei due protagonisti ,descritti sommariamente e rappresentati con superflua insistenza nella loro follia.Il messaggio antibellico è invece persuasivo nel riportare l'assurdità delle norme militari,esaltatrici di un ‘ottusa interazione con i civili ed improntate nella formazione fanatica del singolo.
A differenza di molti film sull'argomento non vi è cameratismo tra i soldati,i rapporti sono spesso tesi e la situazione di minaccia venutasi a creare sarà fonte di ulteriori tensioni derivate da un'evidente inadeguatezza.
La pellicola vanta due momenti di notevole effetto,l'uccisione del presunto infiltrato e quella in cui si tentano di salvare le apparenze con l'ennesima crudeltà sulla ragazza.
Lontano dalle vette liriche,dalla profondità tematica e dall'armonia strutturale di altre sue opere,il regista coreano offre uno spettacolo minore e solo in parte interessante.

marfsime  @  16/09/2009 17:13:55
   6 / 10
Insomma non male..ma un po' troppo pre-impostato. La trama è un po' troppo semplice e lineare e il regista fa subito capire dove andare a parare (il dramma della follia di un uomo che uccide un civile credendolo una spia). Insomma gli si può dare un'occhiata ma non aspettatevi un capolavoro.

Ciaby  @  23/12/2008 18:00:41
   9 / 10
non mi piacciono i film di guerra e/o soldati, ma kim riesce a mettere la sua poesia incredibile anche in film del genere...trasformando una storia che vira tra love story e horror in un incredibile film...arte

Invia una mail all'autore del commento yasujiro  @  07/01/2008 21:44:09
   9 / 10
Uno dei più bei film di Kim Ki Duk, angosciante e crudo. Kim Ki Duk in guerra c'è stato, ricordiamolo. Qui è rappresentata la pazzia allo stato puro, KkD cattivo come al solito.

Mizoguchi  @  17/10/2007 09:30:01
   7½ / 10
The coast guard è un film affascinante, anche se debitore nei personaggi ai film precendeti. In pratica lei sembra uscita appenna da "L'isola" e lui sembra uno di quei soldati alienati di "Adresss Unknown".
La storia tira un po' per le lunghe e si ripetono alcuni episodi che sarebbe bastato mostrare una sola volta.
Nonostante questo l'incipit con la tragedia che sconvolge la mente della protagonista, l'ambientazione realistica (anche se paradossale), alcuni episodi acutamente grotteschi e un finale molto radicale riscattano decisamente il film...

Tom24  @  18/09/2007 23:08:49
   7½ / 10
Kim Ki Duk cambia tipo di condotta e ci presenta un film dai canoni piuttosto violenti per i suoi standard, ma non per questo meno azzeccati. Una bella critica al paese natale e alla guerra, qua mostrata in dimensioni ridotte, ma proprio per questo assai efficace. Il regista opta per molte scene crude, esce dai canoni e capovolge quello che potrebbe essere uno sfondo banale con qualcosa di geniale, folle, inusuale. Le capacità sceniche e la fotografia, di grande impatto, si riconoscono subito: quel che potrebbe destare perplessità è forse la situazione in generale (ripeto, una grande idea), sviluppata seguendo una via tortuosa che a volte non lascia l'effetto che dovrebbe comunicare allo spettatore. Si riconferma però un ottimo film, forse minore, ma considerando che quasi tutti gli altri sono capolavori...direi che si può guardare tranquillamente, tutto da guadagnare.

Beefheart  @  10/06/2007 01:20:51
   5 / 10
Dramma e follia orientali come critica, per la verità un po fumosa, alla cortina militarizzata che separa le due Koree e, più in particolare, all'esercito, visto goffo, maldestro, assurdo e letale. La trama racconta di un soldato guardia costiera che, invogliato a sparare alle spie in cambio di licenze premio, spara ed uccide un innocuo civile che, di notte, oltrepassa il limite militare. Le conseguenze, degenerative, sono devastanti per vittime e carnefici. Reazioni scomposte, alienazione mentale, violenze e vendette si innescano a catena e fuori controllo.
Purtroppo meno riuscito rispetto alla maggior parte dei lavori del regista, il film appare spesso forzato, esageratemente enfatico, poco credibile in alcune eccessive semplificazioni. Un po banale e scontato sino alla fine quando, per completare l'opera, diventa anche un po vago ed ambiguo. A livello visivo non mancano (ma nemmeno abbondano) alcuni spunti di degno impatto; d'altra parte il regista ha un debole per giocare con i colori, magari sbiaditi, come i grigio-azzurri degli sfondi paesaggistici, o intensi, come il rosso del sangue. Non male l'idea di far giocare i militari della base in un campo da calcio-tennis al cui interno è raffigurata una planimetria della penisola koreana e la cui rete coincide con la linea di confine che separa Nord e Sud. Nel complesso comunque è abbastanza deludente, noioso, mal recitato, perdibile.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  18/05/2007 12:19:36
   6 / 10
Non certo tra i più riusciti del regista coreano.
Se, come denuncia a quella particolare situazione coreana e più in generale alla guerra e alla posizione di un ragazzo all'interno della stessa, il film riesce in modo deciso a centrare il bersaglio (grazie anche a quella crudezza nel raccontare, tipica di Kim Ki-duk), è anche vero che sul piano del coinvolgimento e della scorrevolezza "The Coast Guard" è, a mio avviso, lontano anni luce, tranne forse nella parte iniziale, dalle pellicole migliori del regista.

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