the fabelmans regia di Steven Spielberg USA 2022
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the fabelmans (2022)

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locandina del film THE FABELMANS

Titolo Originale: THE FABELMANS

RegiaSteven Spielberg

InterpretiGabriel LaBelle, Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Julia Butters, Keeley Karsten, Sophia Kopera, Judd Hirsch, Jeannie Berlin, Sam Rechner, Mateo Zoryon Francis-DeFord, Robin Bartlett, Birdie Borria, Alina Brace, Oakes Fegley, Chloe East, Isabelle Kusman, Chandler Lovelle, Gustavo Escobar, Nicolas Cantu, Cooper Dodson, Gabriel Bateman, Stephen Matthew Smith, Lane Factor, James Urbaniak, Alex Quijano, Kalama Epstein, Connor Trinneer, Greg Grunberg, David Lynch, Jan Hoag

Durata: h 2.31
NazionalitàUSA 2022
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2022

•  Altri film di Steven Spielberg

Trama del film The fabelmans

Cresciuto nell'Arizona del secondo dopoguerra, un giovane di nome Sammy Fabelman scopre uno sconvolgente segreto di famiglia ed esplora come il potere dei film può aiutarlo a vedere la verità.

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Voto Visitatori:   6,10 / 10 (35 voti)6,10Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
Miglior film drammaticoMiglior regista (Steven Spielberg)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico, Miglior regista (Steven Spielberg)
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Voti e commenti su The fabelmans, 35 opinioni inserite

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Cinder  @  10/03/2024 21:07:43
   10 / 10
Spielberg una garanzia.

Noodles71  @  18/02/2024 17:37:31
   7½ / 10
Spielberg è stato ed è il cinema nella sua espressione più commovente, fantasiosa, spettacolare, iconica ed eterna. All'età di settantasei anni ha voluto esprimere con un film la sua passione per la settima arte ed il modo con cui è nato l'amore per il cinema. "The Fabelmans" è un film confidenziale e personale, raccontato in maniera molto delicata descrivendo la sua gioventù, i primi corti girati con la cinepresa da 8 mm, i suoi rapporti familiari e le delusioni adolescenziali. Con il suo indiscusso talento e la sua genialità ci fa entrare nel lato più emotivo e sconosciuto della sua vita romanzandolo il giusto e regalandoci un altro film da incorniciare. Come di consueto fotografia superlativa come le riproduzioni scenografiche degli anni sessanta. Il cast se la cava egregiamente con il giovanissimo Gabriel LaBelle nei panni del giovane "Sammy Fabelman" ed in particolare Paul Dano e Michelle Williams in quelli dei suoi genitori. Finale memorabile con il grande John Ford e la sua "linea dell'orizzonte".

floyd80  @  01/10/2023 10:12:18
   6 / 10
Come fai a fare un film che parla di te stesso?
Se ci pensate è una delle cose più difficili che possa fare un regista. Dipingi tua mamma e tuo padre come dei mostri o come dei santi? E se invece, come nella stragrande maggioranza delle famiglie, sono una via di mezzo? Annoieresti lo spettatore.
Momenti che per te sono cruciali magari per altri non lo sono.
E purtroppo, nonostante l'ottimo cast, nonostante la regia perfetta, il film pecca proprio di empatia, non ci si affeziona ai personaggi, nemmeno al protagonista.
Salvo però gli ultimi venti minuti che da soli valgono il prezzo del biglietto.

markos  @  17/09/2023 16:00:55
   7 / 10
Un autobiografia di un grande regista.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  31/07/2023 17:47:25
   7 / 10
Uno Spielberg che firma un'autobiografia romanzata, ma anche un atto d'amore al cinema.

ValeGo  @  02/07/2023 22:11:37
   6 / 10
Avevo grandi aspettative su questo film autobiografico ma devo dire che l'ho trovato un po' privo di coinvolgimento. Non mi ha trasmesso nulla, a tratti noia. Peccato.

Goldust  @  27/03/2023 14:55:06
   6 / 10
Non me la sento di affibbiargli un'insufficienza ma l'ultimo lavoro di Spielberg non mi ha proprio entusiasmato: visto che è praticamente la sua autobiografia messa in immagini è un lavoro troppo personale, quasi autoreferenziale, che si fa ammirare per la sua costruzione lunga un'adolescenza ma che ahimè non riesce a toccare le corde dell'emozione, almeno non tutte. Ci sono bei passaggi, anche poetici come il ballo notturno nel bosco della Williams, ma nel complesso la pellicola resta con le marce basse per due ore e mezza, rischiando di annoiare. Un peccato.

BigHatLogan91  @  11/03/2023 15:34:01
   7 / 10
Un film che fa bene il suo dovere, ma che non riesce a eccellere in nulla o a distinguersi davvero.

marimito  @  05/03/2023 22:22:11
   8 / 10
Uno Spielberg che sbaraglia, che incolla allo schermo con gli occhi e con il cuore, con la forza delle emozioni, che trasudano dalle riprese di Sam, dal pianoforte di sua madre, dagli occhi di un bambino e ragazzo poi che, al riparo dal mondo nel tepore di una famiglia "mulino bianco", ne scopre le cattiverie e gli egoismi, i primi superflui e i secondi necessari, ma entrambi tanto dolorosi. Lo stile Spielberg riempie lo schermo, l'attenzione ai dettagli traborda dagli occhi di Sam/Steven e si posa su tutto ciò che diventa film e parte della sceneggiatura. Bellissimo il ritratto della mamma artista, talent scout di suo figlio, che gli insegna prima di tutto a vivere le sue passioni, proprio quelle cui lei ha rinunciato.

InvictuSteele  @  11/02/2023 12:51:22
   7½ / 10
Spielberg torna a toccare il cuore degli spettatori, e quando racconta gli anni della sua giovinezza e quell'epoca lì difficilmente delude. Un bel film, c'è poco da dire, dura molto ma non stanca neanche per un minuto. È lo Spielberg malinconico che a me fa impazzire e che emoziona tantissimo. La chiusura poi è brillante, con un cameo/omaggio d'eccezione.

marcogiannelli  @  29/01/2023 09:47:40
   7½ / 10
Spielberg racconta una parte della sua vita, concedendosi anche il lusso di parafrasare alcune storie. Ma racconta soprattutto la sua famiglia e la sua passione per il cinema permettendoci di empatizzare con lui.
Miracoloso ancora Paul Dano, per una volta non uno psicopatico inquietante ma una persona fin troppo misurata.
Quindi Spielberg parla sì di se ma parla comunque di una disfunzionalità della famiglia ormai diffusa, parla di amore per il cinema di un cinefilo vero.
Manca a mio avviso il tocco per renderlo un capolavoro o un film di quelli senza tempo.

Thorondir  @  27/01/2023 21:33:25
   7 / 10
Lo si potrebbe definire un film-testamento: Spielberg richiama e rielabora la sua intera carriera in un film autobiografico (e quindi anche auto-centrato) che è tutto un tripudio del suo amore per il cinema. Il racconto della famiglia Fabelman è il racconto della famiglia Spielberg: borghesia ebraica illuminata, costantemente costretta a spostarsi (causa lavoro del padre) ma anche meno idillica di quanto potrebbe apparire. Nelle pieghe di Sam nella famiglia Fabelman c'è l'amore per il cinema, per la meraviglia, per la capacità di creare sogni ad occhi aperti. Il film di Spielberg è tutta una riflessione sulla doppia anima del cinema (e si potrebbe dire dell'arte): il cinema come meraviglia, come mondo della costruzione del possibile (molto belle le scene in cui Sam crea i suoi filmini), ma anche come compromesso della finzione (quello che smaschera una famiglia, quello che fa apparire "perfetto" un arrogante bullo antisemita).

È certo un film che vola alto, che cerca di ragionare su un'intera carriera e sul cinema che di quella carriera ne è stato alla base: inevitabilmente tema metacinematografico e per cinefili e che produce un film-episodico dove a volte sembra che Spielberg cerchi più il consenso spicciolo che l'autorialità (qua e là piovono bordate di retorica che la metà bastano). Ecco perché "The Fabelmans" appare troppo un'occasione mancata: a momenti di grandissimo cinema (su tutti, la scena del ballo nel bosco) se ne alternano altri di scadimento non da poco (di nuovo il bullismo teen? Con annessa reteorica sull'antisemitismo che finisce quasi per banalizzare un tema gigantesco?) Alla fine ci si ricorda si delle parti più riuscite, dell'interpretazione notevole di Michelle Williams e della riflessione metacinematografica e autobiografica: e però la sensazione che Spielberg abbia fatto nuovamente il film "per tutti", forzando però la mano su retorica e sentimentalismo, non va via.

Boromir  @  20/01/2023 21:31:01
   7½ / 10
La venatura autobiografica ha sempre fatto parte del cinema di Steven Spielberg, ma The Fabelmans porta la riflessione su un piano se possibile superiore. In un periodo (quello post-covid) in cui i cineasti sentono l'urgenza di sondare il passato della Settima Arte (Mank e Once upon a Time in Hollywood), i suoi scenari futuri (la saga di Scream) e addirittura il rapporto-fruizione tra immaginario e pubblico pagante (Blonde), Steven Spielberg si accoda tirando invece le fila del suo rapporto dicotomico con la macchina dei sogni e la famiglia.
Ne è venuto fuori un film che dosa con vitalità il sense of wonder fanciullesco tipico del regista e la componente drammatica legata alla struttura del coming-of-age. Certo, non mancano alcune cadute nel dolciastro alle quali Spielberg pare non saper rinunciare, eppure il film riesce a coinvolgere e a tratti emozionare senza far pesare neppure per un secondo la sua durata monstre. Dove The Fabelmans eccelle davvero è nella meditazione sul potere comunicativo delle immagini (c'è una sottotrama che ricorda Blow Up di Antonioni), che sa regalare momenti davvero evocativi.
Cast, al solito, di primissimo livello: oltre alla bravissima Michelle Williams, sugli scudi il sempre poco considerato Paul Dano, che recita in sottrazione come forse non gli è mai capitato; le scelte di Gabriel LaBelle e Julia Butters (quest'ultima già apparsa nel sopracitato capodopera di Tarantino) riconfermano il fiuto di Spielberg per i giovani talenti. Il cameo di Lynch è memorabile, anche se il modo in cui viene disegnato John Ford è forse un po' troppo macchiettistico (metto in conto che il doppiaggio potrebbe aver influito).

ilgiusto  @  13/01/2023 16:17:28
   6½ / 10
Filmetto minore di Spielberg.
Carino di un livello che x altri sarebbe una conquista, ma per Spielberg significa averlo girato bendato e distratto.
Non ha nulla di malfatto ma troppi argomenti e una mezz'ora di troppo lo rendono, in definitiva, poco interessante.
Si esce dalla sala con quella sensazione di "Vabè, ci sta, ma in fondo in fondo chissenefrega?".

TheLegend  @  08/01/2023 22:04:59
   6 / 10
Spielberg non è sicuramente il mio regista preferito e questo film ne conferma i motivi.Un film senza mordente, troppo classico e senza guizzi, se non in rari momenti.
Non è un brutto film ma nemmeno andrebbe esaltato.

Filman  @  08/01/2023 13:31:19
   8 / 10
L'uomo delle grandi storie non poteva che dirigere un racconto così intimo in maniera così potente.
Steven Spielberg dirige questo film così personale prima che potesse essere troppo tardi, raccontando di sé nell'ultima fase della sua carriera: la voglia primordiale di dirigere film, di farli, prima di qualunque altra cosa, sfruttando le possibilità di un regista formato per esaltare la stessa voglia di un giovanissimo e talentuoso cineasta in erba.
Si può vedere chiaramente da dove nasce la passione, da dove nasce lo stile e da dove nasce l'estetica degli sguardi e delle luci che da sempre hanno segnato il suo cinema, palese nella sovrapposizione tra la faccia dell'autore e quella dei suoi attori: senza ombra di dubbio ci troviamo di fronte ad un film di stampo teorico nel suo essere iper-autoriflessivo.
THE FABELMANS non è però solo pasta per cinefili, perché il dramma familiare in questione è bellissimo, suggestivo e assolutamente originale, a dimostrazione del fatto che la sincerità porti alla bellezza e alla novità. L'amore forte ma incurabile, la dualità di due genitori diversi, l'antisemitismo, sono tutti temi portati a braccetto dal progressismo e dal positivismo del regista. Molto divertente e giocosa la linea narrativa del giovane protagonista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  06/01/2023 02:30:11
   7 / 10
Buon film, l'ultima fatica di nostra maestà Steven Spielberg non è certo nulla di iconico, ma qualcosa ci lascia di certo.
Veniamo proiettati nell'adolescenza del regista e i suoi primi passi nel mondo del cinema. Un'autobiografia celebrativa mi permetterei di definirla, nella prima parte scorre un po' lento e leggermente soporifero, ci si diverte con qualche battuta qua è la. La seconda parte invece è molto interessante e meno pesante, c'è un lentezza diversa, forse perché gli argomenti trattati per me diventano più interessanti.
Si assiste all'evoluzione del giovane Fabelmans, tra gioie, dolori, drammi famigliari, l'antisemitismo e il divertente scontro culturale e religioso con i ragazzi della sua età. Tutto questo fa da sfondo all'aspetto centrale del film: l'evoluzione del suo amore verso il cinema e la comprensione del ruolo da regista.
Nella produzione del film Spielberg mette alla musica John Williams, persona già conosciuta al regista e non solo, che esegue un ottimo lavoro. Alla magnifica e contrastata fotografia Kaminski e alla sceneggiatura Tony Kushner, che ha lavorato con il regista a varie sceneggiature in passato, fu candidato all'oscar con Lincoln.
Se la scelta nella produzione è stata impeccabile, negli attori lascia un po' a desiderare, convince solo Judd Hirsch nei panni dello zio Boris, Paul Dano e Gabriel LaBelle così e così, a momenti si altri invece no. Quella meno convincente è Michelle Williams, attrice che in altri film ho certamente apprezzato ma non in questo, la recitazione non ha convinto. Nel finale, arriva un attore/regista che io ho riconosciuto subito, altri invece no, non è facilissimo d'azzeccare eh :).
The fabelmans mi viene da definirlo un film di riposo, di carattere morbido, si ripercorre una parte della storia del regista, che fa riaffiorare i suoi ricordi e ci travolge con i flussi del suo passato. Probabilmente non piacerà a tutti, ma per un regista come Spielberg, un film di questo genere ci stava tutto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/01/2023 05:57:17
   7 / 10
Stavo per alzarmi e andare via, per nulla stupefatto dalla tanto decantata Magia delle Immagini che, fra l'altro, tributano un Cinema Pioneristico fuori tempo massimo. Annoiato profondamente da questa odiosa famigliola Liberal con padre dal cuore di panna e Mamy isterica e lunatica in stile "Eterna illusione" di Capra. Tutto molto, troppo Americano, direi. E il consenso spropositato della Critica Mondiale deve saper parare bene i colpi da latte-alle-ginocchia delle Memoirs di Spielberg...tuttavia, a un certo punto diventa un Altro film, quasi un omaggio al teenage movie di cui, volenti o dolenti, anche il cinema di S. si è appropriato. Tutta la parte del College, fino all'epilogo, è di una bellezza che lascia senza fiato. Come riflessione sul Cinema sul bisogno di trasmettere gli Eventi cfr. Il treno che deraglia, l'ho trovato debole, oltretutto potrebbe essere S. come Bogdanovich (entrambi ebrei, esordienti quasi nello stesso periodo, entrambi conoscono... John Ford!) ma più che mai efficace come ritratto dell'artista da cucciolo (Dylan Thomas) con un protagonista molto intenso che mi ricorda tanto il primo Tobey McGuire... Il gustoso Cameo di Lynch, il cinema Classico, etc etc...peccato che per arrivarci il tasso glicemico sia davvero troppo alto e diabetico per il sottoscritto (no non ho il diabete, per fortuna). Potrei azzardare un paragone con Hugo Cabret, dove lo sguardo va "oltre" lo Stupore delle Immagini dentro una Sala. Ora Capolavoro (mancato) e poetico, ora indigesto ritratto di famiglia in Interni/esterni, "The Fabelsman" è noioso ma lascia intatto quel senso di Stupore che avrei voluto cogliere molto di più

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/01/2023 14:51:21
   7½ / 10
Spielberg è un ragazzo di 76 anni che ha ancora voglia di far stupire. Parzialmente autobiagrico è il film della nascita di una passione condivisa fino ad un certo punto all'interno della famiglia con una sotterranea contrapposizione tra il lato più razionale e scientifico (il padre) ed il lato più artistico della madre che nutre la passione del figlio per la macchina da presa. Nella sua classicità d'esposizione il cinema è elemento rivelatore, anche amaro, di segreti che scombinano gli equilibri familiari o far apparire un individuo mediocre in un eroe. Il cinema può essere menzogna e verità ed è questa la sua magia. L'importante è tenere l'orizzonte in alto o in basso per essere interessante. In mezzo è noioso come la *****. E l'orizzonte di Spielberg, malgrado i suoi difetti che ci sono, destano sempre interesse.

Wilding  @  31/12/2022 10:30:04
   7 / 10
Un gran bel film senza dubbio, piacevole dall'inizio alla fine, pur se le urla al capolavoro personalmente mi sembrano esagerate.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  30/12/2022 18:40:02
   8 / 10
Film stupendo, di gran lunga il più intimo e personale del caro vecchio zio Steven. E' un inno al cinema ed al suo potere, non sempre benigno. "The Fabelmans" è un lavoro raffinato, quel cinema classico che ormai pochissimi propongono, ma di cui personalmente non mi stancherò mai.

Invia una mail all'autore del commento Bosso92  @  28/12/2022 23:28:21
   7½ / 10
Un ottimo film ma non un capolavoro come ho sentito dire da molte persone. Spiccano nel cast il protagonista (Gabrielle La Belle) e i 2 genitori (Paul Dano ma soprattutto Michelle Williams). Si sente l'amore verso l'arte del cinema di Spielberg ed è il suo film più intimo. Candidato agli Oscar ma non lo vedo vincitore in nessuna categoria.

GLIMMERTWINS  @  24/12/2022 20:05:03
   6 / 10
Alcuni momenti geniali, nel complesso però troppo lento e pomposo.
Anche il finale un pò stiracchiato.
Pensavo molto meglio

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