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Uno scrittore in crisi non riesce a trovare una traccia origninale per il suo prossimo libro, pubblicando solo romanzi/detective/gialli di scarso livello e successo. Ed ecco che per la presentazione dell'ultimo lavoro gli si avvicina una persona, un uomo che gli chiede se ha mai ucciso qualcuno e cosa si sente davvero ad ammazzare qualcuno. In seguito davanti agli occhi dello scrittore vengono uccise due individui dalla stessa persona con cui ha parlato e firmato il libro. Rimasto scioccato corre subito a casa per scrivere le sensazioni che si provano. Momento in cui ha un bisogno enorme di stare solo compromettendo i rapporti con la fidanzata ed il figlio lasciato all'orfanotrofio, attaccato alla bottiglia. Dopo le indagini condotte dalla polizia risulta che il sospettato si è buttato da un palazzo ed è morto. Bene, pochi giorni dopo il killer si presenta di nuovo e gli propone di collaborare al suo prossimo romanzo e provare a pensare come un assassino professionista. Già dall'inizio capiamo che qualcuno gioca sporco e invece sono entrambi, il primo è lo scrittore che non informa la polizia, trovando nuova ispirazione e il secondo ... SPOILER. Il plot non brilla molto per originalità ma è davvero godibile, specialmente per un film russo che ha i propri paesaggi. Un thriller abbastanza prevedibile ma coinvolgente. Ottimi gli attori (l'ormai conosciuto Khabensky regala un'interpretazione insolita) e la regia acurata.