the harder they fall (2021)

Che dire? Il più classico dei tagli western ma con un cast esclusivamente nero. Pare infatti che si narrino, più o meno realisticamente, le gesta dei più famosi personaggi di colore nella storia del far-west. Cowboy colored che si comportano esattamente come i loro omologhi pallidi, ne più ne meno. La trama è anch'essa un gran classico, con la solita "sorpresa" finale. L'interpretazione, per quanto azzeccata, è un clichè ed i dialoghi seguono a ruota. Notavole invece il comparto visivo, nitido e colorato all'inverosimile che, quello si, discosta parecchio dalla norma western.

Western all black che nonostante la lunga durata appassiona a ritmo rap con il supporto nella colonna sonora tra gli altri di Jay-Z. Personaggi ben caratterizzati in ambedue le bande rivali, i due pistoleri, le due donne (in realtà tre), il cecchino e i due antagonisti principali in attesa del confronto finale. Delroy Lindo nella parte dell' U.S. Marshals Bass Reeves realmente esistito. Un buon cast che ruota intorno al villain Idris Elba tra vendetta e denaro. La resa dei conti finale mi ha rievocato in mente il "Silverado" di Kasdan.

Un action furbamente incespato in un'ambientazione western, cosa che rende a dir poco credibile la sua aura stereotipata, ma che si dilegua idealmente in una scenografia al cardiopalma. Gli autori ed il regista si sono cimentati a sporcare qua e la con un tocco di Tarantino, (già ovviamente noto per aver ridato forte vitalità al filone) non a caso tutto appare fortemente funzionale e promettente fin dal primo minuto, soffermandosi soprattutto su una buona scrittura dei personaggi, tra cui anche il cattivo interpretato da Idris Elba, che ha incredibilmente una presenza scenica niente male, risultando la parte forte del racconto. Lato action incredibile, ben coreografato e confezionato. Unica pecca, come al solito, la scontatezza frettolosa del finale, di tendenza da anni. Mannaggia!


SPOILER

Il black western si cimenta con lo stile e gli stereotipi del genere, film non del tutto riuscito ma che ovvia a lungaggini e situazioni a tratti ovvie con le interpretazioni dei protagonisti. Spiccano per forza di cose Regina King, un pò sopra le righe, mentre Zazie Beetz viene sacrificata come interesse sentimentale a scapito delle sue motivazioni. Idris Elba nella parte del criminale assassino non si risparmia nell'essere brutale e poco loquace. Nonostante il film duri quasi due ore e mezza non si dilunga ne in sottigliezze ne in lieti fini scontati. Il finale sarà una carneficina che non risparmierà nessuno, e chi deve avere vendetta l'avrà.
I bianchi fanno la figura degli stupidi, basti vedere i soldati che scortano Rufus black dentro una CASSAFORTE. Viene liberato con un semplice stratagemma, e spargimento di sangue, un buon western che soddisfa i miei gusti, e non è poco.

Un prodotto davvero niente male, magari un po' eccessivo, magari un po' ridondante, magari pure con troppi inutili intermezzi musicali, ma si lascia vedere piacevolmente malgrado la durata

Più la pop star Jeymes Samuel s'incaponisce a render'il suo esordio alla regia qualcosa d'inusuale (il reggae e lo split screen in un western) e più viceversa ne rimarca la pochezza del contenuto. Quand'invece si lascia andare come nel twist conclusivo, finalmente trasmette qualch'emozione.

In un Far West di fantasia , due bande di pistoleri afroamericani si fronteggiano per i soldi e per la vendetta ... Ci avevano già provato alcuni decenni fa Sidney Poitier e Mario Van Peebles a creare un film western in versione All Black , con risultati originali ma non eccelsi . Adesso tocca al cantante inglese Jaymes Samuel ( alias The Bullits ) di scrivere e di dirigere questa pellicola che forse , per l' estetica gangsta , ha qualche punto di contatto con quella di Van Peebles , oltre che chiari agganci con i canoni tarantiniani . Una nota sui titoli di testa ci informa che i fatti narrati sono di fantasia ma che i personaggi sono reali , ed in effetti è così . Quasi tutti i protagonisti del film sono esistiti davvero e hanno avuto un ( piccolo ) ruolo nella grande epopea del West , in qualità di fuorilegge , sceriffi e pistoleri di colore , ma certo non hanno mai vissuto le bizzarre vicissitudini narrate in questa vicenda . Una pellicola quasi al limite dell' ucronia , quindi , girata con una certa abbondanza di mezzi , come si intuisce dalle belle locations ( sia naturali che ricostruite ) e dall' ottima effettistica . Purtroppo la durata ben superiore alle due ore ed un ritmo a tratti piuttosto lento e verboso non aiutano lo spettatore , che già deve chiudere gli occhi di fronte ad uno dei più stupidi ed inutili assalti al treno che io abbia mai visto , a qualche azione insensata ed alla classica , esagerata carneficina finale nel più puro stile Spaghetti Western . Un film in cui la violenza ed il sangue abbondano mentre i bianchi appaiono solo di sfuggita in un paio di occasioni e fanno sempre una pessima figura . Nel cast non ci sono nomi altisonanti ma troviamo gente ben nota come Idris Elba , Regina King e Delroy Lindo a fianco di giovani sfacciati e rampanti ma a me quasi sconosciuti . Ovviamente la sovrabbondante colonna sonora è tutta hip hop , reggae e black music , mentre la colorita fotografia è efficacemente satura . Un film di puro intrattenimento , che però non mi è parso nulla di innovativo , niente di più di una blaxspoitation traslata nel Far West e girata ( a tratti ) in maniera modernamente ipercinetica . Insomma , io gli darei solamente 5 ...

Questo film si rifà molto all'estetica dello spaghetti western. La durata è notevole ma ha il pregio di non abbassare mai il ritmo anche se la narrazione è artificiosamente dilatata. I personaggi sono funzionali alla storia. I due schieramenti sono piuttosto speculari l'uno con l'altro e tutta la parte finale è molto pirotecnica quando si inoltra nella lunga sparatoria finale. Un buon film per passare la serata, con un buon cast.

Avrebbe giovato una durata inferiore alle oltre 2 ore, magari evitando lungaggini inutili e prolissità narrative e registiche. Ma questa revisitazione western, all-black, che omaggia Leone passando dalle esagerazioni pulp alla Tarantino, riesce comunque a offrire un valido intrattenimento, grazie soprattutto all'apporto di un cast di tutto rispetto.
Per un'ora abbondante si assiste a scene discrete, dotate delle classiche spacconate che il genere è abituato a evidenziare con una certa spettacolarizzazione, ma è nel finale che si perde un po' di smalto e le esagerazioni diventano quasi fastidiose e inutili, atte solo ad allungare un brodo che non aveva bisogno di rimescolii poco incisivi e troppo invadenti.
Colonna sonora che non mi è piaciuta ma che era in tema con lo spirito del film.