Frank Sheeran è un sicario della mafia e veterano della seconda guerra mondiale che sviluppa le sue abilità da esecutore criminale durante il suo servizio in Italia. Diventato vecchio, Sheeran riflette sugli eventi che hanno definito la sua carriera di sicario, in particolare il ruolo che ha avuto nella scomparsa del leader sindacale Jimmy Hoffa, suo amico di vecchia data, e del suo coinvolgimento con la famiglia criminale Bufalino.
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Lungi dall'essere un capolavoro, si lascia comunque vedere; in generale non annoia, il che per un film di tre ore e mezza non è un dettaglio. Le interpretazioni delle tre colonne de niro pacino pesci sono comprensibilmente, data l'età, poco dinamiche, per quanto buone. Purtroppo i personaggi, intendo dire a livello di scrittura, sono troppo statici, sono "tipi" piuttosto che "tutto tondo"; non evolvono mai, cosicché già alla prima apparizione li si è indovinati. Robert de niro fa il ruolo del savio, del paciere alla ray liotta di 'quei bravi ragazzi' - ruolo che però a mio giudizio limita le sue possibilità attoriali. Pacino è il testardo stereotipato, quello che infastidisce anche lo spettatore, e il cui destino è già segnato dalla prima scena. Pesci è il classico mafioso riluttante, l'amico più amico di altri, quello del "così ha da essere" con le mani legate dall'alto. Pacino pesci keitel e quasi tutti gli altri sono come gli irremovibili ostacoli del flipper, de niro la povera biglia, rimbalzata da una parte all'altra: obiettivo la sopravvivenza, con la possibilità magari di qualche soddisfazione mondana in più. Troppo poco per farne un grande film. Da segnalare infine la quasi completa assenza di personaggi femminili significativi.