the judge regia di David Dobkin USA 2014
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the judge (2014)

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locandina del film THE JUDGE

Titolo Originale: THE JUDGE

RegiaDavid Dobkin

InterpretiRobert Downey Jr., Robert Duvall, Leighton Meester, Billy Bob Thornton, David Krumholtz, Vera Farmiga, Melissa Leo, Vincent D'Onofrio, Sarah Lancaster, Dax Shepard, Balthazar Getty, Emma Tremblay, Jeremy Strong, Grace Zabriskie, Ian Nelson, Ken Howard

Durata: h 2.21
NazionalitàUSA 2014
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2014

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Trama del film The judge

Hank Palmer è un affermato avvocato difensore di criminali. Quando torna nella piccola città d'origine per i funerali della madre, ad attenderlo trova il padre Joseph, stimato e onesto giudice, e i suoi due fratelli. Il rapporto con il padre è freddo e conflittuale, ma quando l'uomo viene accusato di omicidio, Hank decide di restare e aiutarlo difendendolo in tribunale. Il criminine di cui è accusato riguarda un omicida che lui stesso aveva condannato vent'anni prima. Il giudice non ricorda nulla e Hank è l'unico che crede nella sua innocenza.

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Voto Visitatori:   7,20 / 10 (66 voti)7,20Grafico
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Voti e commenti su The judge, 66 opinioni inserite

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JOKER1926  @  03/05/2018 15:52:43
   5½ / 10
Alcuni generi spingono gli spettatori alla visione dei film. Il filone giudiziario, ad esempio, è uno dei nostri preferiti; ovviamente nel nome della complessità e della varietà di gusti, la nostra preferenza resta relativa e non vuole in alcun modo condizionare le altre menti di altri spettatori.
Detto questo, possiamo affermare che i film incentrati su storie a sfondo legale possono avere una marcia in più, riescono quasi sempre ad essere al di sopra dei giudizi ordinari.
"The judge" è figlio di questa filone, il film di David Dobkin, presenta nel proprio progetto artistico attori di buonissimo livello, la parte del giudice è affidata al famosissimo Robert Duvall, protagonista di tanti e grandi film.
Come fatto capire qui con "The judge" esiste una dignitosa base tecnica, a non convincere, però, ci sono tutte le altre cose legate alla storia e alla sceneggiatura.
Il film è grandioso nella sua confezione, oltre gli attori c'è una grande musica e una ottima fotografia , traspare prepotentemente una maestria registica non banale. Ma adesso la nostra analisi ha bisogno di andare oltre l'esercizio di stile.

Perché non convince "The judge"?

Appurata la scelta azzardata della durata del film, troppi minuti determinano una inesorabile stanchezza nell'animo di qualsiasi spettatore; notiamo una sceneggiatura abbastanza svogliata che preme sui tasti del dramma e delle incomprensioni, non si nota nulla di particolare se non una grande tristezza di fondo. Le situazioni , per quanto concerne la trama, non evolvono e non attraggono mai fino in fondo. Si ha la netta sensazione che il film sia stato progettato per essere un drammone di altri tempi, senza via di uscite. Solo dramma. La scelta non ci piace, l'elaborazione, poi, è un qualcosa da dimenticare.

eruyomè  @  11/03/2016 12:27:52
   4½ / 10
Mi stupisce la media, non mi ha convinto per nulla.
Si intravede un qualcosa che poteva essere, ma non è e non sarà mai fino alla fine del film, affogato com'è tutto quanto di retorica americana da due soldi, banalità a profusione, scelte forzate, decisioni pretestuose e narrativamente"sbagliate". Un minestrone sentimentale in cui si trova di tutto e di più, una fiera delle s***** esposte in svendita un tanto al chilo, e nessuna sincera o, per le poche che meritavano, approfondite nei tempi/modi giusti.
Interpretazioni che boh, le uniche due sufficientemente valutabili sono quelle dei due protagonisti; se Duvall si salva, Iron man gigioneggia e fa Iron man per tutto il tempo: direi che non ci siamo. Il resto del cast è semplicemente sprecato, e quindi non rilevante.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/03/2016 12.30.10
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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  21/03/2015 11:07:35
   5½ / 10
In soldoni, la confezione è bella e gli interpreti in forma, ma ha uno stampo da legal movie hollywoodiano anni '50 che per essere godibile andrebbe svecchiato, non riproposto nel 2014 così tarato e pieno di clichés.

Non che non sia godibile, ma con 20-30 minuti di meno sarebbe risultato almeno più scorrevole.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/03/2015 04.10.19
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Danny85  @  06/03/2015 18:34:52
   4 / 10
Attirato dalla media alta mi sono visto questo bel thriller giudiziario intitolato The Judge. Ma... opsss... non è affatto un thriller giudiziario come il titolo lascerebbe intendere. Questo film è una SOAP OPERA, un polpettone, un drammone familiare intriso di super-mega patriottismo americano! Sembra di essere tornati ai tempi di Reagan, che infatti viene citato un paio di volte (sottolineo che Reagan non ha contribuito ad abbattere il muro di Berlino come viene detto. Il merito è di Gorbaciov, di certo non di quel guerrafondaio di Reagan. Però si sa, i vincitori raccontano la storia e gli americani sono bravissimi a fare propaganda, e a lanciare bombe...).
La storia non sarebbe nemmeno male e almeno all'inizio incuriosisce, purtroppo sono i vari, lunghissimi e troppo frequenti smielati intermezzi familiari a rallentare notevolmente il ritmo. In più tutto questo americanismo dà sui nervi. E' davvero troppo!!! E quindi il film risulta scontato e noioso in ogni singola inquadratura. Troppa retorica, troppo patriottismo, ma di quello giusto e sano eh! quello su cui gli Usa basano i propri valori! Mica c@zzi!!
I personaggi interessanti, come quello di Vincent D'Onofrio, vengono poco considerati, mentre viene dato risalto a una inutile relazione d'amore di vent'anni prima, fra l'altro senza nemmeno un finale logico.


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Il processo, che era l'unico motivo per cui ho visto questo polpettone patriottico è una ca.gata abissale! Cioè, non ha senso, non c'è un vero motivo per cui parte. E' tutto teorico ed indimostrabile

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

La recitazione non mi è sembrata tutta questa bellezza come alcuni utenti dicono: R.Downey fa sempre lo stesso personaggio, quindi "voto non pervenuto".
R.Duvall è troppo accademico e sembra un personaggio uscito negli anni 80 con quel tipo di recitazione pensata che vorrebbe essere emozionale ed invece è solo vecchia.
D'Onofrio fa sempre il depresso sfigato ingrassato e comunque ha solo un paio di scene di contorno.
L'altro fratello, quello scemo, è troppo scontato e poco credibile e poco sviluppato.
Le donne sono inutili, soprattutto la figlia ventenne che ha due scene e poi sparisce. Eppure dice che studia legge, quindi sembrava che avesse uno sviluppo nella storia, invece no. niente. Sparisce.


In conclusione: se volete vedere un legal trhiller sappiate che questo non lo è. Se invece volete vedere un mega polpettone intriso di americanismo allora è il film che fa per voi, ma nemmeno tanto, visto che è troppo troppo troppoooooooo infarcito di patriottismo! Cioè, ammmeriggani, e datevi una calmata!! Siete i miglliori, ok, ci avete convitno, adesso bastaaaaa!!!!!

Mi stupisco di una media così alta.
Il mio voto è 4 perché la media deve essere più bassa nel rispetto di altri utenti che potrebbero cadere nella trappola e perché lo considero un voto giusto.

Matteoxr6  @  02/01/2015 02:22:47
   4½ / 10
Film da televisione, su Rai 2, il martedì sera. Ecco, quel contesto, sarebbe stato otto il mio voto. E invece è uscito al cinema, è Hollywoodiano e ha una caratura internazionale. La sceneggiatura, il soggetto, lo studio dei personaggi sono di una convenzionalità (leggi "banalità") disarmanti; non c'è un singolo aspetto che non sia scontato, dall'inizio alla fine. Hanno provato a inserire qualche altro convenzionale bastoncino per attizzare il fuoco (storiella con la ex, le vicende legate alla figlia, il divorzio, il simpatico fratello con deficienza mentale) ed il risultato è ancora più scoraggiante. Appena uscito e già vetusto.
Purtoppo troppo cinema americano sopravvive aggrappandosi alla confezione quando all'interno manca l'essenziale: la storia, l'idea.

Ah, sono andato, per curiosità, a leggere la filmografia di Dobkin: è stata una bella prova del nove.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/11/2014 12:40:03
   5½ / 10
Nulla da eccepire sulla confezione, estremamente professionale. Durata considerevole ma narrazione fluida e scorrevole. Non lo si può definire un film noioso, casomai scontato e prevedibile. Il fulcro della storia, sviluppato in parte sotto l'egida del legal thriller, è un difficile rapporto tra padre e figlio, personalità a suo modo spocchiose e un po' antipatiche perché se il padre tiene un atteggiamento di integrità inscalfibile ai limiti dell'ottusità derivato dall'aver deciso con la sua figura di giudice il destino di un'intera comunità, il figlio con quell'aura da avvocato di città affermato ed invincibile nelle battaglie in aula non è certo da meno. Due ottimi personaggi sulla carta, il figlio che torna alle sue origini e confrontarsi con la personalità ingombrante del padre, peccato che una volta fuori da tale fulcro il film mi ha convinto molto meno. Sacrificati sia Thorthorn e soprattutto D'Onofrio che aveva buonissime potenzialità con il suo personaggio, mentre inspiegabilmente si è dato molto spazio alla sottotrama vecchia fiamma del liceo interpretata dalla Farmiga, attrice che apprezzo, però nel contesto nulla aggiunge alla storia e alle tematiche che affronta. E' sostanzialmente un surplus artificioso alquanto inutile a mio parere. Detto degli attori di contorno il film conferma la solidità di Duvall e anche di Downey Jr, anche se quest'ultimo avrebbe dovuto ridurre il tasso di gigioneria di un buon 20-30 per cento. Anche i colpi di scena sono ben calibrati e messi nei punti giusti, peccato che sono stati almeno per me abbastanza telefonati.

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