the manchurian candidate regia di Jonathan Demme USA 2004
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the manchurian candidate (2004)

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locandina del film THE MANCHURIAN CANDIDATE

Titolo Originale: THE MANCHURIAN CANDIDATE

RegiaJonathan Demme

InterpretiDenzel Washington, Meryl Streep, Liev Schreiber, Jon Voight, Kimberly Elise, Jeffrey Wright, Ted Levine

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 2004
Generethriller
Tratto dal libro "Va' e uccidi" di Richard Condon
Al cinema nel Novembre 2004

•  Altri film di Jonathan Demme

•  Link al sito di THE MANCHURIAN CANDIDATE

Trama del film The manchurian candidate

La vita del reduce della guerra del Golfo Ben Marco è un alternarsi di incubi, brutti ricordi, fobie, di cui è difficile capire l'origine. Alla fine, il protagonista scoprira' di essere la vittima predestinata di oscuri giochi di potere di chi mira ad assumere il controllo della presidenza degli Stati Uniti.

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Voto Visitatori:   6,72 / 10 (95 voti)6,72Grafico
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Voti e commenti su The manchurian candidate, 95 opinioni inserite

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madmax  @  03/12/2004 15:54:47
   8 / 10
Ottimo film, Eccellente la trama e le recitazioni.
Grande Denzel.
Mad Max

leo leo  @  29/11/2004 14:04:14
   7 / 10
Un bel film, anche se a tratti un po' fumoso. Peccato, poi, perché il regista rinuncia troppo presto al colpo di scena, facendo intuire facilmente intrighi e misteri che per altro vengono svelati già dal trailer. Comunque è un'opera molto "classica", elegante, con alcuni momenti di forte tensione emotiva. Manca sempre "qualcosa" per farne un capolavoro.
Anche il tema della manipolazione è più che attuale, speriamo solo che i fervidi sostenitori dell'antiamericanismo-a-tutti-i-costi non si lascino andare al consueto delirio...
Gli attori sono tutti bravi, Denzel Washington è uno dei mie miti, ma stavolta il mio preferito è stato Liev Schreiber, davvero bravissimo nel rendere la tensione, la sofferenza e la vulnerabilità del personaggio.

Gruppo COLLABORATORI _Orion  @  27/11/2004 13:03:47
   7 / 10
Ottimo film, buona la scelta dei tempi , e ottima la scelta degli attori, solo un po frettoloso il finale. Devo assolutamente vedere l'originale

Invia una mail all'autore del commento Dante  @  27/11/2004 03:19:55
   9 / 10
Davvero davvero un bel film,attuale pur essendo un remake(della serie nn succedono sempre le stesse cose e la storia nn ci insegna nulla)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Skorpio  @  21/11/2004 16:32:14
   7 / 10
Parlando di un remake è di norma, inevitabile conoscere il film originale. Per cui mi muoverò a tentoni, non avendo avuto mai occasione di vedere il “Manchurian Candidate” girato nel 1962 da John Frankenheimer. Solo un paio di note al riguardo, desunte da ciò che ho potuto apprendere riguardo al primo “candidato di Manciuria”: il film originale inseriva nel contesto della guerra di Korea il lavaggio del cervello subito dal gruppo di soldati americani, legandosi a fatti storicamente accertati (l’uso sistematico di tecniche di condizionamento mentale ai danni dei prigionieri di guerra catturati dai comunisti durante quella guerra) e ad un contesto politico internazionale specifico (la guerra fredda). La rilettura attualizzata di Demme prende invece le mosse dalla oramai nauseante ipotesi di complotto, con l’immancabile multinazionale dietro le quinte, complice il fanatismo idealista militar-fascisteggiante che si vuole a tutti i costi vedere in una parte della rappresentanza politica statunitense. In quest’ottica il film di Demme viene a solcare il ricco e oramai superato filone Hollywoodiano anti-Bush.

Ma sciogliamoci dalla politica elettorale e veniamo al film in sé: questo Candidato di Manciuria trasmette in modo efficace, a mio parere, l’atmosfera paranoide, claustrofobica vissuta dal protagonista. Un Denzel Washington convincente, in cerca di punti fermi mentre ricordi, convinzioni e immagini sfumano dal reale all’irreale, mentre sogno e realtà si scambiano di posto. Anche meglio si destreggia Liev Schreiber, cui tocca la parte di multi-prigioniero sottoposto a ogni forma possibile di condizionamento: affettivo, ipnotico, biochimico, culturale, conscio e inconscio… l’archetipo del burattino con parvenza umana – e nell’intento politico cui si accennava in precedenza, il prototipo del perfetto candidato ad un ruolo di comando: colui che sembrando indipendente e vivo è in effetti completamente manovrabile da parte dei suoi occulti padroni. Citiamo, senza tanto entusiasmo, un Jon Voight piuttosto moscio, cui viene affibbiato il personaggio ciclostile del vecchio saggio senatore democratico tuttodunpezzo Tom Jordan di cui si salva solo una espressione, segnale di vita nel deserto, durante il dialogo con Ben Marco. Ad ultimo, occorre celebrare senza remore la vera star di questo film, una Meryl Streep assolutamente sopra le righe. Inarrestabile, densa e convincente come non mai miscelando cinismo, idealismo, violenza e forza di volontà incarna con passione uno dei personaggi più insopportabili della storia del cinema.

La trama si dipana in un crescendo di tensione, rinunciando fin dal principio alla segretezza del suo nucleo (il protagonista denuncia dopo 10 minuti di film di sospettare di esser stato sottoposto a lavaggio del cervello) e si svolge nel percorso asfissiante di chi cerca di convincere e convincersi di non essere matto. Se l’atmosfera è resa assai bene, la narrazione mostra però alcune incertezze, ed almeno una clamorosa assurdità narrativa: un errore è verosimile in ogni situazione, ma l’FBI che permette un incontro tra un candidato alla vicepresidenza degli USA (di cui si sospetta sia sottoposto a controllo mentale da personaggi occulti) e un ex-ufficiale dell’esercito soggetto ad acute crisi di paranoia (che si sospetta sia stato sottoposto a medesimo trattamento condizionante), lasciando i due da soli (!) in una stanza senza alcun controllo audio o video (!!) che addirittura offre una uscita secondaria non controllata (!!!) – suvvia, neppure l’appuntato di Cimiano a mare!

Nel complesso un film dalla trama prevedibile, a tratti inverosimile, appesantito da una inspiegabile lentezza intermittente, che punta tutto sulla asfissiante sensazione di accerchiamento e su decine di sfaccettature del tema della manipolazione della realtà, salvato in corner dalla prova eccezionale di Meryl Streep.


mannotpixel  @  20/11/2004 00:21:56
   8 / 10
Uff, che peccato non aver visto l’originale del 1962, il Manchurian Candidate di Frankenheimer con Frank Sinatra e Angela Landsbury di cui questo film è un remake. Lo devo subito ordinare da Amazon. Lo devo subito ORDINARE da... Lo DEVO...

No, non ho subito il lavaggio del cervello, come accade al protagonista del film è solo che il film di Demme mi è piaciuto un sacco. Trasportare la storia dal mondo della Guerra fredda al mondo globalizzato ha funzionato benissimo. Ma è la regia che incastra lo spettatore. Spesso l’inquadratura è composta in modo da aver più elementi narrativi insieme, come faceva il buon vecchio Hitchcock. Ogni volta che è necessario fotografia e scenografia sono dosati in modo da dare il senso di vertigine della mente controllata da un manipolatore remoto. Penso alla carrellata in cui Shaw riceve il suo primo “ordine” e, immagine in sovraesposizione, entra in una stanza dove appesa al muro vi è un quadro con l’esatta replica di quella stanza. Dettagli. La narrazione è bilanciata in modo da anticipare sempre lo spettatore. Mi piace per esempio che nei primi minuti si chiarisca quello che già molti in sala sanno e cioè che tutto quello che sospetta il protagonista è in realtà accaduto, così il film può ripartire subito sul vero nodo della storia, il destino di quest'ultimo. E durante tutto il film l’ovvio e il banale è tagliato elliticamente, il che da al film un vero ritmo da thriller.

Aggiungo che ogni tanto rispunta il Demme de il silenzio degli innocenti, trapelando qua e là dei dettagli macabri, dei graffiti orrendi e grotteschi, delle inquadrature macro di tessuti di cadaveri.

Ma basta così. Per un’indagine approfondita si deve rivedere. Torno alle mie attività. E’ venerdì, mi devo preparare per uscire. Ma aspetta un attimo. Una voce incessante ripete nella mia mente che prima devo SUBITO ordinare il DVD dell’originale da Amazon. Devo ORDINARE il... IO DEVO...


LAMU'  @  17/11/2004 12:21:46
   5 / 10
Perchè, mi chiedo PERCHE'?
Non mancavano certo gli spunti sceneggiativi per un buon film e invece di sfornare questo filmetto noioso, poteva uscire fuori un thriller politico ad alta tensione. Idea sprecata.
Delusione totale : (

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  16/11/2004 11:05:08
   6 / 10
Sono rimasta un po’ delusa dalla regia che ha confenzionato un prodotto buono nell’idea ma piuttosto confuso nella direzione. Il ritmo del thriller fantapolitico decelera , la tensione si spegne, la storia s’ingarbuglia e a tratti annoia. La denuncia dell’ingerenza delle multinazionali nella politica non è espressa pienamente, finisce per perdersi nella trama aggrovigliata, anche se il regista è bravo a non identificare un partito politico specifico, ma ad allargare il giudizio a tutto il sistema della politica legato ormai inesorabilmente al business economico.
Denzel Washington interpreta la parte in modo poco convinto e non è convincente, mentre la Streep è superba.


Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/11/2004 01:02:12
   8 / 10
Dunque, nel 1959 william burroughs scrisse "il pasto nudo" A ruota, seguirono Bourgess ("arancia a orologeria"' e le spy stories di le carrè Ma anche il cinema di kubrick ("il dottor stranamore") o Frankenheimer La chiamavano fantapolitica, e ovviamente il riferimento prossimo era la guerra fredda "va e uccidi" resta un capolavoro, se lo vedi in qualche tv privata non ha perduto nulla del suo antico coraggio... Ma Demme ha svolto un lavoro eccellente, a cominciare dalla direzione degli attori, da Washington (nel ruolo che era di Sinatra se non sbaglio) a una Meryl Streep splendida nel suo perfido cinismo che non dimenticherò facilmente Utile comunque un soggetto del genere visti i tempi che corrono Ma l'opera di Demme è un vero e proprio thriller al cardiopalmo, giocato tutto sulla resistenza dello spettatore, avvolto in un climax che da una parte raggiunge livelli di tensione altissima e dall'altra si giostra in un delirio claustofobico a tratti insostenibile (le sequenze del lavaggio mentale al protagonista, e l'uccisione dei suoi compagni, sono indimenticabili nella loro ferocia) Non certo un film d'evasione come impropriamente è stato detto dai soliti cinefilè snob (mah magari lo sono anch'io chissà)

Invia una mail all'autore del commento abacab  @  15/11/2004 23:23:36
   5 / 10
Pallosissimo per due terzi del film, si rianima solo verso il finale per l'ottima interpretazione di Meryl Streep straordinaria nella caratterizzazione del suo personaggio.
Cosa non riesce a fare una mamma per il suo "bambino"...meditiamo gente, meditiamo.Il finale lascia un po' con l'amaro in bocca e ci si alza dalla poltrona pensando agli altri quattro anni di Bush che...

driver  @  15/11/2004 20:34:04
   5 / 10
Delusione: è l’unica parola adatta. L’attesa era grande: tre nomi importanti e tre garanzie (Denzel Washington, Liev Schreiber e Meryl Streep). In più la firma del premiatissimo Jonathan Demme non faceva certo perdere dei punti al tutto. Ma sarà che il suo precedente film (The truth about Charlie, 2002, è stato su due giorni) è una schifezza inenarrabile, sarà che Denzel Washington non sente la parte (è un bravissimo attore, ma qui non ha il carisma e l’incisività di Training day o del recente Man on fire), sarà che è un remake… no, non ci siamo.
Parlo di remake: è il rifacimento di Va’ e uccidi (tradotto da The Manchurian candidate) del 1962, con Frank Sinatra (non cantava…), diretto dal bravo John Frankheneimer (eccellente il suo Ronin. È morto nel 2002 mentre stava per iniziare a girare l’appena uscito L’esorcista – la genesi: vedere mio commento). È probabilmente colpa del film con Sinatra il fatto che questo remake è brutto: si vede che la storia è vecchia, vecchia, strasuperata, obsoleta, ancorata a idee passate (il lavaggio del cervello, il controllo umano attraverso l’ipnosi…).
Eccezionale interpretazione di Meryl Streep (ma quanto è brava!...). Convincente anche Liev Schreiber (che ha impersonato Orson Welles in RKO 281 – un gioiellino – e che ha già lavorato assieme a Washington nel bello ma sottovalutato Hurricane).
Comiche le scene in cui i personaggi restano ipnotizzati quando sentono il loro nome al telefono: sembra La maledizione dello scorpione di giada di Woody Allen: il problema è che quello era un film comico (peraltro stupendo)!
Da noleggio. Forse neanche.


1 risposta al commento
Ultima risposta 02/06/2005 21.54.39
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ROBYMAZZA  @  15/11/2004 14:40:39
   6 / 10
sufficienza,ma non di piu' per un film che mi ha abbastanza deluso,un po' lento e la tensione e i colpi di scena non arrivano mai

fra83  @  15/11/2004 09:03:43
   8 / 10
Interpretazione di Meril Streep magnifica! Il film mantiene un senso di suspence per tutta la durata, finale diverso da come uno se lo aspetta... Interessante

Invia una mail all'autore del commento Pipponet79  @  14/11/2004 14:17:30
   2 / 10
Ma come si fa a dire bello? ... veramente triste, lento, storia anche bruttina ... aspetto commenti di gente più esperta, ma a me non è piaciuto proprio.....

10 risposte al commento
Ultima risposta 20/11/2004 22.45.34
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Marco653  @  12/11/2004 23:16:24
   8 / 10
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