Augustine (George Clooney) è uno scienziato solitario nell'Artide che cerca di impedire a Sully (Felicity Jones) e ai suoi colleghi astronauti di rientrare sulla Terra, colpita da una misteriosa catastrofe globale.
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Un film di fantascienza innanzitutto prevedibilissimo dato che vuole anche un po' sorprendere nel finale. E poi troppo troppo troppo soporifero. Capisco che la pellicola voleva anche trasmettere quel senso di vuoto e di solitudine, però a mio parere il risultato è mal riportato sullo schermo perchè più che altro si assiste ad una lunga visione davvero noiosa, di una lentezza sconcertante in cui non si riesce veramente a provare nessun tipo di emozione, non si riesce ad empatizzare con nessun personaggio, e non si percepisce minimamente la drammaticità della storia narrata. Quello che invece ho percepito è che qualsiasi cosa possa accadere non te ne può fregar de meno di niente e di nessuno. Salvo più che altro la parte tecnica che va be, secondo me nulla di eclatante che mi abbia fatto gridare al miracolo nemmeno quella, ma ci sta, non si può dire che non sia fatta bene. Un film troppo scialbo che personalmente non mi ha lasciato davvero nulla. Non fosse stato per il comparto tecnico l'avrei votato più severamente.
Tecnicamente ineccepibile: effetti speciali, ambientazioni (mi son particolarmente piaciuti gli interni dell'astronave), alcune scene sono di grande impatto visivo, si passa dallo spazio interplanetario ai panorami artici... film che per questo andrebbe visto al cinema. Anche se non l'ho trovato così orribile come dicevano, la trama scorre via lenta, troppo lenta, per una buona mezz'ora non si capisce dove voglia andare a parare.
fino alla comparsa della bambina, che, da vari indizi, si intuisce facilmente essere frutto dell'immaginazione del protagonista e nel finale, si capirà chi è realmente. Questo intreccio madre/figlia, padre lontano, carico di rimorsi e malato è l'unica cosa un minimo accattivante della trame. E' inverosimile poi il fatto che dall'astronave in rientro non sapessero nulla: una catastrofe di quelle dimensioni non potrebbe avvenire così repentinamente, verosimilmente da Terra avrebbero avuto il tempo di comunicare cosa stava per accadere con largo anticipo. Olocausto nucleare? E' una mia supposizione, ma gli indizi li ho trovati troppo vaghi.
Di grande impatto visivo le ambientazioni artiche e spaziali dimostrando che Clooney come regista si sa districare tra vari generi, lui stesso come attore nel film è a suo agio nell'interpretare lo scienziato malato terminale oppresso dai sensi di colpa per una vita dedicata allo studio abbandonando gli affetti familiari. Per il resto "The Midnight Sky" risulta abbastanza lento in diversi punti cercando di dare una scossa con alcune scene, vedi la riparazione delle comunicazioni della base spaziale, riuscendoci solo in parte. La rivelazione finale intuibile per i più attenti osservatori. Forse se fosse stato meno lungo....
Non voglio criticare la lentezza con cui è girato il film e su cui molti puntano il dito, del resto siamo in un pianeta ormai alla fine, cosi come il suo pratogonista in fase terminale. Ma sicuramente ci sono altri difetti legati ad'una sceneggiatura piatta dove non ci sono avvenimenti di rielievo, nessun tentativo di alzare l'attenzione dello spettatore. Tecnicamente di buon livello è un film che dimenticheremo in fretta.
Un pò "the Road" un pò " Gravity" il tutto molto rallentato e prolisso . Clooney è bravo si vede che sa recitare ma è troppo inespressivo e nonstante il suo personaggio viva di una sicura rassegnazione non fa nulla per renderlo interessante agli occhi dello spettatore .. anche nella scena del contatto tanto agognato dove il pathos del film dovrebbe alzarsi un pò il ritmo resta basso e poco coinvolgente . troppo poco per un film che non affonda solo per la bella fotografia soprattutto nelle scene "spaziali".
Ai limiti dell'inverosimile, non solo tremendamente lento e noioso, ma con alcuni passaggi inspiegabili, in cui si faticava a capirci qualcosa. Da evitare con cura
Premesso che George Clooney regista è di non facile digestione, questo Midnight star è l'ennesimo film sci-fi da quattro soldi ambientato nel solito futuro distopico. Ora va bene la moda, va bene che Netflix ci sta abbondamentemente lucrando su questo genere ma anche basta, basta soprattutto quando di base si prendono una serie di archetipi di genere, li si incolla alla bene e meglio e si fa un film.
Davvero non ci siamo, indipendentemente da chi sia alla guida di un certo film quando c'è Netflix a produrlo è davvero difficile non notare come questa casa sotto questo punto di vista sia davvero acerba. Dare libertà al 100 percento ad autori come Scorsese non è la cosa migliore quando ti trovi film come Irishman davvero un polpettone già visto, mentre quando intervengono come in questo caso, il tutto si risolve in opere di una banalità e noia disarmante.
Padre assente, pieno di sensi di colpa e dolore nell'aver abbandonato la figlia per perseguire i suoi sogni di giovane astronomo, è alla ricerca di redenzione prima di morire. La nave spaziale in cui è presente la giovane donna sta tornando sulla Terra e, poichè nessuno sarebbe in grado di avvertirla, egli decide di rimanere in modo da salvarla da morte certa e riscattare il suo personaggio
Il tutto all'interno però di un film eccessivamente lungo e noioso, dal ritmo blando e contenente diversi errori scientifici grossolani
Un paio a caso: - Il protagonista si fa un bel tuffo dentro il Mar glaciale artico, di notte e senza guanti/casco, e riemerge dopo qualche minuto senza conseguenze fisiche?? Come cavolo è possibile - La tipa di colore non ha mai camminato nello spazio aperto? Nessun problema: Come prima lezione devi andare a riparare una parte danneggiata del veicolo mentre ti trovi in una zona soggetta a pioggia di detriti spaziali.. E si stupiscono pure se muore.
Bravo Clooney e molto buoni gli effetti speciali (come sempre nelle produzioni Netflix), ma anche considerando il budget di £ 100 milioni, lo stesso di Gravity, mi sarei aspettato molto di più.
Anno 2049 : mentre la superficie terrestre sta rapidamente diventando inabitabile , un' astronave mandata ad esplorare un satellite di Giove ritenuto vivibile si accinge a rientrare sul nostro pianeta ... George Clooney produce , dirige ed interpreta un film a due facce , che racconta due vicende che si svolgono a grande distanza tra loro ma nello stesso momento . La doppia linea narrativa avrà ovviamente dei contatti decisivi verso la fine della pellicola . Se dal punto di vista etico non si può non condividere il messaggio che ci giunge dal film ( salvaguardia necessaria dell' ambiente , importanza dello spirito di resilienza e di sopravvivenza , spesso connesso strettamente al valore degli affetti ) , devo valutare questa pellicola non certo un capolavoro . Il film sconta infatti un' evidente lentezza : ci sono ben poche scene d' azione inserite per movimentare un po' la trama ma , nonostante ciò , la tensione è carente mentre l' originalità non abbonda . La vicenda nel suo complesso , infatti , ha qualcosa che personalmente mi ha ricordato " Interstellar " , mentre la passeggiata spaziale non può non far pensare a " Gravity " . Ed il prodigarsi del protagonista per salvare la misteriosa bambina può essere visto come un tentativo di redenzione per la sua vita in cui ha sacrificato gli affetti allo studio , oppure come la concretizzazione del passo del " Talmud " che afferma che " Chi salva una vita salva il mondo intero " , frase particolarmente appropriata in questo caso ... Sicuramente ottime invece le ambientazione , sia quelle spaziali ( con perfette ricostruzioni dell' astronave ) , sia quelle artiche ( ricreate negli inospitali ghiacciai islandesi ) . Buone le prove attoriali di tutto il cast , specialmente quella dello stesso Clooney ( così malridotto da somigliare alla sua voce italiana , Francesco Pannofino ! ) , evidentemente ben convinto di tutta l' operazione . In definitiva , è un dramma di ambientazione futuristica , ma di fantascienza umanistica e meditativa con risvolti psicoanalitici , ben fatto ma che non mi ha soddisfatto del tutto . Per cui gli do solo 6,5 .
c'è più tecnica che cuore in questo film. George Clooney si dimostra un regista capace maestoso quando serve, ma per la storia che il film tratta, forse a causa di una sceneggiatura un po' debole, questi tecnicismi distraggono. in troppe scene mi sono ritrovato più a pensare alla maestosità tecnica che non alla storia in se tanto che alla fine della visione mi sono reso conto di aver seguito la trama davvero quel poco che basta per non rimanere stranito nel finale. questo film è la dimostrazione che non basta un comparto tecnico di alto livello per realizzare un film perfetto. merita di essere visto, ma non lascia il segno, nonostante alcune scene rimarranno sicuramente scolpite nelle menti degli spettatori.
Parte com'un blockbuster sci-fi, diventa indie confinandos'in un paio di set grandi quant'una stanza, poi si trasform'in un survival movie e alla fine implode in una bolla claustrofobica anche per gl'odierni standard dei film Disney: mentre la nuova Sacra Famiglia si trasferisce in un luogo extraterrestre, con il trascorrere dei minuti l'emozione si fa rarefatta e raggelata sprofondando nell'aria e nell'acqua dell'Artic'o nel vuoto dello spazio cosmico.