Augustine (George Clooney) è uno scienziato solitario nell'Artide che cerca di impedire a Sully (Felicity Jones) e ai suoi colleghi astronauti di rientrare sulla Terra, colpita da una misteriosa catastrofe globale.
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Un film di fantascienza innanzitutto prevedibilissimo dato che vuole anche un po' sorprendere nel finale. E poi troppo troppo troppo soporifero. Capisco che la pellicola voleva anche trasmettere quel senso di vuoto e di solitudine, però a mio parere il risultato è mal riportato sullo schermo perchè più che altro si assiste ad una lunga visione davvero noiosa, di una lentezza sconcertante in cui non si riesce veramente a provare nessun tipo di emozione, non si riesce ad empatizzare con nessun personaggio, e non si percepisce minimamente la drammaticità della storia narrata. Quello che invece ho percepito è che qualsiasi cosa possa accadere non te ne può fregar de meno di niente e di nessuno. Salvo più che altro la parte tecnica che va be, secondo me nulla di eclatante che mi abbia fatto gridare al miracolo nemmeno quella, ma ci sta, non si può dire che non sia fatta bene. Un film troppo scialbo che personalmente non mi ha lasciato davvero nulla. Non fosse stato per il comparto tecnico l'avrei votato più severamente.
Un pò "the Road" un pò " Gravity" il tutto molto rallentato e prolisso . Clooney è bravo si vede che sa recitare ma è troppo inespressivo e nonstante il suo personaggio viva di una sicura rassegnazione non fa nulla per renderlo interessante agli occhi dello spettatore .. anche nella scena del contatto tanto agognato dove il pathos del film dovrebbe alzarsi un pò il ritmo resta basso e poco coinvolgente . troppo poco per un film che non affonda solo per la bella fotografia soprattutto nelle scene "spaziali".
Ai limiti dell'inverosimile, non solo tremendamente lento e noioso, ma con alcuni passaggi inspiegabili, in cui si faticava a capirci qualcosa. Da evitare con cura
Premesso che George Clooney regista è di non facile digestione, questo Midnight star è l'ennesimo film sci-fi da quattro soldi ambientato nel solito futuro distopico. Ora va bene la moda, va bene che Netflix ci sta abbondamentemente lucrando su questo genere ma anche basta, basta soprattutto quando di base si prendono una serie di archetipi di genere, li si incolla alla bene e meglio e si fa un film.
Davvero non ci siamo, indipendentemente da chi sia alla guida di un certo film quando c'è Netflix a produrlo è davvero difficile non notare come questa casa sotto questo punto di vista sia davvero acerba. Dare libertà al 100 percento ad autori come Scorsese non è la cosa migliore quando ti trovi film come Irishman davvero un polpettone già visto, mentre quando intervengono come in questo caso, il tutto si risolve in opere di una banalità e noia disarmante.
Padre assente, pieno di sensi di colpa e dolore nell'aver abbandonato la figlia per perseguire i suoi sogni di giovane astronomo, è alla ricerca di redenzione prima di morire. La nave spaziale in cui è presente la giovane donna sta tornando sulla Terra e, poichè nessuno sarebbe in grado di avvertirla, egli decide di rimanere in modo da salvarla da morte certa e riscattare il suo personaggio
Il tutto all'interno però di un film eccessivamente lungo e noioso, dal ritmo blando e contenente diversi errori scientifici grossolani
Un paio a caso: - Il protagonista si fa un bel tuffo dentro il Mar glaciale artico, di notte e senza guanti/casco, e riemerge dopo qualche minuto senza conseguenze fisiche?? Come cavolo è possibile - La tipa di colore non ha mai camminato nello spazio aperto? Nessun problema: Come prima lezione devi andare a riparare una parte danneggiata del veicolo mentre ti trovi in una zona soggetta a pioggia di detriti spaziali.. E si stupiscono pure se muore.
Bravo Clooney e molto buoni gli effetti speciali (come sempre nelle produzioni Netflix), ma anche considerando il budget di £ 100 milioni, lo stesso di Gravity, mi sarei aspettato molto di più.
Parte com'un blockbuster sci-fi, diventa indie confinandos'in un paio di set grandi quant'una stanza, poi si trasform'in un survival movie e alla fine implode in una bolla claustrofobica anche per gl'odierni standard dei film Disney: mentre la nuova Sacra Famiglia si trasferisce in un luogo extraterrestre, con il trascorrere dei minuti l'emozione si fa rarefatta e raggelata sprofondando nell'aria e nell'acqua dell'Artic'o nel vuoto dello spazio cosmico.