the other side of the wind (2018)

Difficile poter valutare un (non) film manipolato, frastagliato ed incoerente come questo.
Più che un recupero storico che abbia valenza culturale sembra più una operazione commerciale targata "netflix" uscita male.
Operazione commerciale che cerca di entrare nel cosiddetto cinema d'autore per solleticare i pruriti di tutti i nuovi cinefili dell'era dell'internet.
Inguardabile

The Other Side Of The Wind è un film che ne racchiude tre al suo interno. Una struttura labirintica e straniante, convulsa ed articolata da un montaggio frenetico che moltiplica a dismisura i punti di vista. E di fronte a quest'ultimi la figura di J.J.Hannarford, regista alterego dello stesso Welles, che durante lsua festa di compleanno per i suoi settant'anni, si trova di fronte ad un ennesimo film incompiuto, con un attore principale scomparso e la totale mancanza di fondi per finirlo.
La prospettiva rispetto a Kane è rovesciata. Se in Quarto potere il flashback serviva ai singoli personaggi a raccontare un uomo dal loro punto di vista, qui il re è totalmente nudo, alla mercè di macchine da presa e telecamere, con tutto il suo carisma e la sua gigioneria da vecchia gloria del cinema. Circondato da vecchi collaboratori di antica data ed allo stesso tempo circondato anche dalle nuove generazioni di cineasti e cinefili, in un rapporto odio/amore che non viene completamente alla luce, ma di cui si sente la presenza (Hannaford/Huston(Welles), Ottoslake/Bogdanovich). La cosa che stupisce di questo film, anche se devo dire la visione non è affatto facile (i bimbominkia meglio che si astengano), è la capacità di Welles di sperimentare sempre ad ogni suo film, tanto da renderlo per nulla vecchio. Magari incompiuto, ma non vecchio e stiamo parlando un film di 40 anni fa.