the place regia di Paolo Genovese Italia 2017
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the place (2017)

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locandina del film THE PLACE

Titolo Originale: THE PLACE

RegiaPaolo Genovese

InterpretiValerio Mastandrea, Marco Giallini, Alba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Silvio Muccino, Silvia D'amico, Vinicio Marchioni, Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli, Giulia Lazzarini

Durata: h 1.45
NazionalitàItalia 2017
Generecommedia
Al cinema nel Novembre 2017

•  Altri film di Paolo Genovese

Trama del film The place

Ispirato alla serie "The Booth at the End", il nuovo film di Paolo Genovese, The place, volge lo sguardo su un misterioso protagonista, ospite abituale a abitudinario di un ristorante, pronto a esaudire i più grandi desideri di otto visitatori in cambio di... alcuni "compiti" da svolgere. Quanto saranno disposti a spingersi oltre i protagonisti per realizzare i loro desideri? Chi di loro accetterà la sfida lanciata dall'enigmatico individuo seduto sempre allo stesso tavolo?

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Voto Visitatori:   6,45 / 10 (64 voti)6,45Grafico
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Voti e commenti su The place, 64 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Mic Hey  @  13/01/2024 05:44:25
   8 / 10
..Avete sempre sognato un film a metà tra AngelHeart o TheBox misterioso, conturbante, anche sadico sul tema del libero arbitrio? L'avete trovato! Peccato solo che l'idea originale sia tratta da una serie USA (altrimenti a Genovese bisognava almeno fargli una statua stile RockyIII !) Vediamo cosa abbiamo qui comunque: un incipit fulminante che incolla allo schermo, una sola location, dialoghi cesellati alla perfezione mai banali, un ritmo serrato ma per forza di cose ripetitivo e attori tutti in parte con un picco più basso per la Ferilli(ma perchè lei?) e la prova magistrale di Mastandrea perfetto emulo del DeNiro di AngelHeart.. fate attenzione a tutte le sue reazioni facciali/espressioni ai vari "colloqui" con quegli 8 disperati e vedrete quanto è stato bravo !

biagio82  @  15/05/2022 22:36:14
   7½ / 10
film strepitoso, che mostra in maniera semplice come ogni singolo individua cerchi disperatamente qualcosa e di come la disperazione ed il caso possano forzare gli individuai a commettere anche le peggiori atrocità pur di ottenerle.
semplici scene, semplici dialoghi, un'unica location per mostrare le differenti sfaccettature umane e di come la vite, spesso si incastrino con quelle degli altri.
avrei dato un 9 convinto se non avessi letto che qua Genovese ha copiato una serie tv e non è tutta farina del suo sacco e questo mi fa abbassare il voto, è comunque un ottimo film, che merita una visone.

mauro84  @  23/04/2022 23:25:38
   7 / 10
Stasera ho recuperato questa altra perla del cinema italiano. Una trama interamente intrecciata, lì seduti al tavolo, a parlar ad un X persona, per raccontare i propri drammi della vita, vari ed al limite.. siamo dinnasti ad un viaggio psicologico, capace di emozionare nel solo saper ascoltare e valorizzar ogni protagonista.
Location unica, teatrale, son le persone che fanno il Cinema. Show !
Un gran film di livello, che pochi sapranno apprezzare.

Un applauso sontuoso all'intero cast, italiano nella sua larghissima parte, tutti e tutte si sono ritagliati la parte, hanno recitato in piacevole modo e hanno saputo trasmettere le varie emozioni.

Il regista, scrive un altra pagina, importante del cinema italiano, capace d'esser candidato ai nastri d'argento e ai david di Donatello. Il cinema teatrale è servito. Un egregio Lavoro !!

Il must del cinema italiano passa da qua, visione consigliata !!

freddy71  @  25/01/2022 19:47:47
   6½ / 10
Per me con questo grande cast che aveva a disposizione ,Genovese poteva fare di più…film troppo psicologico per i miei gusti…si fa fatica a seguire tutti gli intrecci….cmq c'è da apprezzare l'intento di fare un film particolare diverso dal solito…per questo 1/2 voto più della sufficienza.

Goldust  @  07/12/2021 10:49:07
   5½ / 10
La struttura da interni del film richiama quella del precedente e fortunato "Perfetti sconosciuti", e così anche il cast corale di all-stars nostrane; le analogie tra i due film si fermano però qua perchè in "The Place" non c'è spazio per la commedia. In realtà si fatica a capire di cosa si parli in generale, e alla fine tra domande esistenziali e dilemmi etici bisogna per forza scomodare una dimensione metafisica che comunque mai si paventa all'interno del racconto, con un finale irrisolto che aggiunge dubbi ai tanti interrogativi già presenti. E' un film che può esaltare o irritare senza mezzi termini e che si identifica nella maschera priva di emozioni di un Mastandrea onnipresente in scena: tra dialoghi ispirati ad uscite ad effetto da baci Perugina il suo personaggio poteva però essere curato meglio.

federicoM  @  24/05/2021 07:46:29
   6 / 10
Tentativo ambizioso di Genovese di fare qualcosa di diverso, piuttosto americano.
Il film induce a riflettere sul libero arbitrio e sul destino, ma nel complesso il film risulta poco conivolgente. Eppure le interpretazioni degli attori sono tutte ottime.
Forse manca uno sviluppo del personaggio di Mastandrea, ed alla fine, quando si siede per l'ultima volta la vecchietta, ci sarebbe stata la possibilità di farlo conoscere, ma il regista invece ha optato per un finale a sorpresa, un pò inutile e circolare.
p.s. per me Mastandrea ha sempre l'espressione del bonaccione capitato lì per caso, sempre vittima della situazione. Forse non era lui la scelta migliore per quel personaggio.

GreatJohn96  @  22/04/2021 16:40:25
   5 / 10
Film girato in una sola location, con Mastandrea a fare da padrone. L'idea iniziale era interessante, ma poi il nulla. Il protagonista è inaccettabile, un tizio senza identità e senza moralità, che si accinge a dire cose a caso ai clienti del baretto in cui tutto si svolge. Lo svolgimento, quindi, è risibile di una caratteristica davvero poco credibile. Questi tizi poi: chi sono? Lo fanno davvero? Perchè danno retta ad un cliente a caso? Il tutto è condito da un enorme BOH, che invece di lasciarti col segno, ti lascia con una sensazione amareggiante, insipida, folle, con una bocca talmente asciutta che sembra di essere in un deserto. Se ci fosse stato un finale alla "Perfetti Sconosciuti", il cui tutto era gestito (seppur in maniera sbrigativa) con una morale di fondo, che di colpo rendeva tutto più fattibile, a sto punto ci avrei forse capito qualcosa

TheLegend  @  20/04/2021 20:53:19
   6½ / 10
I registi italiani dovrebbero sperimentare un pò di più.
Genovese a suo modo si impegna e il risultato non è male.

ElisaB  @  17/01/2021 00:16:37
   9½ / 10
Uno spettacolo in un tavolino di un bar. mai banale.

Niko.g  @  24/05/2020 15:51:30
   6½ / 10
Mah... io dico che in Italia non siamo pronti per film di questo tipo. Non venitemi a dire che Mastandrea è perfetto per questo ruolo, perché non ci crede nemmeno lui. Mastandrea si sforza nella parte del duro e sicuro di sé ma... nun gliela fa', non è nelle sue corde. Tra l'altro lui e Giallini hanno un problema legato alla conformazione della mandibola, che non consente loro di pronunciare in modo chiaro e dunque è come se avessero sempre una patata in bocca.
Fatta questa premessa, giudico il film accattivante e teso, ma tutta la sua forza si esaurisce qui, perché il contenuto è inafferrabile e questo non fa per niente venire voglia di una seconda visione.
Un giochino curioso, ma privo di senso.

davmus  @  16/04/2020 09:22:47
   7½ / 10
Il miglior film di questa quarantena.....e mi è piaciuta anche l'interpretazione di Mastrandrea

Crabbe  @  03/04/2020 19:54:12
   7 / 10
Tratto da The Booth at the End, un film girato in una sola location.
Con The Place, Sorrentino si conferma attualmente uno dei migliori registi italiani in circolazione.

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Ultima risposta 03/04/2020 20.04.44
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Chemako  @  01/12/2019 16:45:38
   7 / 10
Attila 2  @  08/10/2019 12:29:52
   7 / 10
Il vostro desideri è vedere un gran bel film,magari Italiano ,coinvolgente anche se basato su un'ora e mezza di dialoghi,e che si svolge tutto dentro a un bar? Vi propongo un accordo,aspettate che prendo l'agenda.......Qui c'è scritto che dovete guardare il primo quarto d'ora di "The place" e in cambio otterrete quello che avete chiesto.Si questo è THe Place un grande film Italiano con un Mastrandrea in stato di grazia,che mette in evidenza cosa è disposto ad arrivare a rfare una persona pur di ottenere quello che vuole,perchè diciamocelo,certi desideri sono più che legittimi,ma altri sono veramente evitabili,eppure ogni persona accetta quello che gli viene proposto,per ottenere quello che vuole,per poi pentirsi,come capita spesso,una volta che lo ha ottenuto.Le storie sono magistralmente raccontate e si intrecciano in una maniera che chi sembrava mosso da un buon motivo,alla fine si rivela un personaggio cattivo e negativo,chi sembrava disposto a tutto alla fine si rivela il più saggio e coscienzioso.Il personaggio di Mastrandrea è enigmatico e misterioso,di una freddezza,quando propone un accordo anche orrendo,che fa ghiacciare il sangue nelle vene.Ma lui è solo un tramitte,deve essere freddo e cinico,lui propone ma le persone possono anche rifiutare.Le otto storie sono interessantissime,e l'idea di farle solo raccontare ai vari protagonisti e non farle vedere nel loro sviluppo,come se fossero delle favole horror,è una trovata geniale.I protagonisti si seguono al tavolo e raccontano gli aggiornamenti delle loro situazioni e chi guarda rimane come ipnotizzato da questi personaggi e non vede l'ora che si risiedano per sapere come va avanti la cosa.DIaloghi favolosi,personaggi interessanti , trovata geniale per raccontare un gran bel film

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pak7  @  20/04/2019 05:14:04
   7 / 10
Interessante ed affascinante questo The Place, stuzzica la curiosità dello spettatore, anche se, a tratti, le scelte sembrano un pò forzate. Mastandrea si sta dimostrando uno dei migliori italiani, ma su questo non c'erano dubbi.
7=

topsecret  @  23/03/2019 22:35:04
   6½ / 10
Forse non ho seguito tutto alla perfezione visto che non ho capito come abbia fatto una donna anziana a costruire una bomba, ma nel complesso THE PLACE è un film interessante, a suo modo originale, che riesce a coinvolgere e mantenere una certa curiosità fino alla fine.
Nel cast tira le fila Mastandrea in versione grillo parlante che mette alla prova le coscienze di gente disposta a bussare alle porte dell'inferno per il proprio interesse, ma anche gli altri, chi più chi meno, riescono a fornire una prova convincente. In questo modo la visione fila liscia e, anche senza la necessità di dare spiegazioni dettagliate, lascia un discreto ricordo in chi guarda.

simonpietro92  @  17/03/2019 09:43:08
   5 / 10
Un film che aveva delle ottime potenzialità a mio avviso non sfruttate. Nonostante tutto sia ambientato in una stanza il film scorre, e questo non è poco (grazie soprattutto al super cast, a parte la Ferilli senza senso). Ma poi il finale....... bah....

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Ultima risposta 13/01/2024 05.20.10
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floyd80  @  07/02/2019 15:35:55
   6 / 10
Tanti spunti positivi in questa pellicola di Genovese che si sposta dal panorama stantio in cui si è andato a chiudere il cinema italiano.
Un bar, un protagonista enigmatico al limite della sopportazione e tanti personaggi che gli ruotano attorno. La domanda alla base del film è: fino a quanto si può spingere un uomo per ottenere quello che vuole?
E come detto sopra l'idea è super interessante, ma c'è qualcosa che non collima bene con tutto ciò, soprattutto due cose:
1) Le musiche. Da fiction italiana, a volte hai l'impressione che sono state editate su di una tastiera bontempi.
2) Gli attori. Anche se bravissimi, anche se in parte stonano con questo tipo di progetto, secondo me questo era un film che dovevi girare con attori sconosciuti.
Ma poi chi se lo andava a vedere? Beh... in effetti.
Per finire, una bella pellicola, ottima idea, finale ni.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  28/01/2019 19:28:22
   3 / 10
Dopo il bel "Perfetti sconosciuti", le aspettative erano completamente differenti. Ok non riuscire come il precedente, ma questo "The place" è ai limiti del guardabile, trama piatta, ripetitiva e del tutto non coinvolgente, non vedi l'ora che termini. Pessimo!

Macs  @  05/12/2018 08:36:21
   5½ / 10
Forse non molti hanno notato che questo film è un pedissequo copia-incolla di una miniserie tv Americana che di nome fa "The Booth at the End". Genovese ha letteralmente plagiato questa serie, copiando soggetto, battute, e perfino inquadrature. Dategli un'occhiata su Netflix se volete. Questo aspetto già fa scendere la considerazione per il film, visto che il tutto si regge sull'idea di base (oltre che sulle interpretazioni), e scoprire che si tratta di un'idea copiata…. Per il resto, sono discrete le recitazioni anche se discontinue. Ultimamente faccio fatica a capire Giallini quando parla, non so se sto diventando sordo o lui si mangia le parole. La Lazzarini recita benissimo, molto teatrale, ma il suo personaggio dopo un po' stanca perché cambia idea 350 volte. Poi mi pare sia poco credibile la Ferilli in quel ruolo, ma soprattutto: nessuno si chiede cosa ci faccia questo tizio 24/7 dentro il bar? E' di sua proprietà? Non chiude la notte? Anche concedendo che il locale non chiuda mai (cosa difficile da accettare, visto che la sera fanno le pulizie e sollevano le sedie e nessun cliente sembra ammesso), in un mondo normale i gestori del bar avrebbero chiamato la polizia a un certo punto per far sloggiare l'occupante abusivo. Nel complesso, poche emozioni, mi ha dato la sensazione di un film molto freddo, un compitino eseguito con perizia ma senza'anima.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/10/2018 10:24:50
   6 / 10
Girato interamente all'interno di un bar, il film di Genovese non ci fa mancare certo l'attenzione e la curiosita' per questo ambiguo personaggio interpretato brillantemente da Mastandrea.
Arrivare alla fine non è un problema, forse il problema sta' proprio nella parola "fine".
Quasi tutte le storie che si intrecciano partono bene ma finiscono in maniera forse troppo buonista, per non parlare del mistero che aleggia, per sempre, sulla figura del protagonista.
Si poteva fare meglio.

marcogiannelli  @  18/09/2018 13:00:21
   8 / 10
Vado controcorrente, il film mi è piaciuto molto.
Ripercorre lo stile di drama da camera di "Perfetti sconosciuti" spostando l'attenzione dai rapporti umani in era di social al le scelte che si fanno nella vita. E queste scelte spesso sono indecorose, crudeli, pur di arrivare ad un obiettivo.
Registicamente il film non vive di guizzi o di particolari idee, proprio perché trattasi di un film di pura sceneggiatura.
La metafora divina del protagonista è ben chiara. Ed è clamoroso Mastandrea nel ruolo (oltretutto, che attore è? clamoroso)
Capisco che possa risultare scontato, prevedibile, noioso.
Ma io l'ho trovato profondo, più di film che vogliono esserlo poeticamente.

KINGLIZARD  @  30/07/2018 07:48:04
   5 / 10
Film che non mi ha convinto per niente..qualunque cosa volesse dimostrare, fallisce decisamente. Pur essendo apprezzabile dei nostri bravi attori italiani, questo non è bastato..certo lo segui fino alle fine, sperando in qualche rivelazione che sai già non ci sarà più di quello che è telefonato..perchè si capisce da subito l'intreccio delle vite dei protagonisti.
Non mi ha lasciato niente se non la domanda..ma il bar "The Place" apparteneva all' Angelo redentore?

the saint  @  25/06/2018 11:00:29
   5½ / 10
ah genovè, originale si, ma niente di paragonabile a perfetti sconosciuti!!
quindi prossimo film almeno due stanzine via… se vuoi ti presto per il set casa mia che sono 3 vani!

Wolverine86  @  11/06/2018 14:26:48
   8 / 10
Boh, sarò strano io ma il film mi è piaciuto e anche parecchio. Tiene incollati dall'inizio alla fine pur essendo girato in una stanza.
Veramente ben fatto.

markos  @  03/05/2018 20:34:22
   7½ / 10
Quanto mi piace Mastandrea, lui solo regge tutto il film. Moralistico.

peppe87  @  08/04/2018 11:17:35
   4 / 10
ma che è sta cafonata
cit.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  31/03/2018 03:16:45
   6 / 10
Genovese ha indovinato un solo film e si sta montando la testa. Il meccanismo e' lo stesso dell'ottimo "Perfetti sconosciuti" ma qui si citano Scorsese e Matheson ("The box") in salsa amatriciana.
Mastrandrea regge da solo un film che non ha il sapore e nemmeno l'ambiguita' della cattiveria che vorrebbe trasmettere. Ottima direzione di attori in personaggi che non hanno un capo ma nemmeno una coda. Sufficienza

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/03/2018 15:43:51
   7 / 10
Film particolare. Ambientato in una sola location. Tutto è basato sui dialoghi e sulla capacità di figurarsi gli estremi atti confessati ed ordinati.
Il mio interesse, devo ammettere, è stato totalmente carpito dal personaggio interpretato da Mastandrea.
Visione interessante, ma discontinua, non tutti gli episodi hanno la stessa forza.

mmagliahia1954  @  08/03/2018 11:41:12
   7 / 10
Un film teatrale, ma in cui non ho ritrovato quell'atmosfera teatrale che mi aspettavo. Per intenderci, mi aspettavo alcune atmosfere più cupe, un ambiente diverso, certamente senza una Ferilli, sempre piu' rifatta e, diciamolo, anche se probabile nel ruolo della barista, improbabile come attrice in senso stretto. Ma sicuramente questa e' solo la mia sindacabilissima opinione. Il prodotto c'è e come, tanto da non annoiare, nonostante la location unica, le inquadrature ristrette, le recitazioni buone, ma abbastanza superficiali e parlo di tutti.
Il significato, volendolo trovare, si trova. Il mistero insondabile e introvabile ( è un film, dunque non possiamo svelare nulla, se non l'impossibile immaginario inesistente del regista) di chi sia mastrandrea, rimane

olikarin  @  05/03/2018 03:58:50
   7½ / 10
Il film non spicca certo per innovative scelte di regia: essa è semplicemente finalizzata ad accompagnare la narrazione. Ciò che emerge è l'introspezione, la volontà del regista di far riflettere su quella che è la natura umana. Cosa siamo disposti a fare per essere felici? Qual è il limite da non oltrepassare? Quanto conta la morale? Sebbene il film sia corale c'è un protagonista, interpretato da Valerio Mastandrea. Non sappiamo chi sia, non ha neppure un nome, su di lui aleggia un'aura misteriosa. Nonostante per molti questo sia un difetto,per me non lo è:semplicemente dev'essere così, è un personaggio strumentale, non ci è dato conoscere la sua identità, i suoi sogni, i suoi problemi né ci interessa qualcosa al riguardo. Non è questo il punto: suo unico fine all'interno dell'universo diegetico è aiutare i vari personaggi a conoscere se stessi e capire quale strada prendere e, per farlo, li mette alla prova assegnando loro un compito da svolgere, spesso contrario ai loro principi, senza nessuna costrizione, ma dando loro l'opportunità di prendere in considerazione una delle tante soluzioni possibili. "The Place" si può definire "moralistico" fino a un certo punto perché, se la maggior parte dei personaggi sceglie quella che nella nostra società è considerata la "retta via", c'è chi sceglie l'altra. Ma non conta solo la decisione finale, così sarebbe troppo semplicistico: le difficoltà e il percorso che conducono alla scelta ultima devono essere tenuti in considerazione.

"The Place" non grida al capolavoro ma è sicuramente un buon film che offre spunti di riflessione significativi. Una particolare nota di merito va ad Alessandro Borghi, in un ruolo piuttosto complesso. Il regista, dopo "Perfetti Sconosciuti" nuovamente ambienta una vicenda all'interno di un'unica location, distaccandosene in rari momenti:un bar, la cui inquadratura ricorre spesso, sempre identica. Questo luogo, da cui il titolo della pellicola, è una sorta di coprotagonista, è lo spazio in cui si snoda la trama principale, quella che vediamo sullo schermo. L'altra vicenda è quella che non ci viene mostrata con le immagini ma viene raccontata attraverso le parole, i ragionamenti, i dubbi, i sensi di colpa e le emozioni dei personaggi; quello che non è reso esplicito, beh, è sottinteso, non ci resta che immaginarlo, ed è anche qui che sta la bellezza del film..

LucaT  @  27/02/2018 14:41:10
   4½ / 10
tirando le somme il film è -un'occasione sprecata-
il -buonismo all'italiana- da un certo punto prevalica
e fulcro del film che si alternava su cosa fosse realmente giusto o sbagliato
su chi fosse e perche questo o quello a parere di chi segue la storia
si sbriciola trasfmormando il tutto in una grottesca farsa che stenta a reggere
non è dato sapere di alcuni personaggi e del perche -le cose sono cosi-
e il perchè è voluto e non c'è e non esiste una risposta in merito
ma non gioca a favore del film lasciando cosi un vuoto abbastanza pesante
e rendendo il film fine a se stesso in un circolo chiuso di cose finalizzate a se stesse

ottime le interpretazioni sia di Mastandrea
che di altri attori -casarecci- piu o meno bravi e -intensi nella loro parte-
ma che comunque non salvano un film che si guarda/si trova cosi cosi/e si scorda

non mi è dispiaciuta la visione durante il film
proprio perche ad ogni scena ci si aspetta una ulteriore evoluzione
ma una volta terminato non sono stato affatto cosi entusiasta

ho trovato che le scene meno riuscite sono -con la/recitate dalla- Ferilli
la storia di Papaleo ha un cambio -di pensiero- del personaggio troppo repentina
il finale un po troppo del ca***o proprio -nessuna verdura ci sono 3 zeta-

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Ultima risposta 28/02/2018 16.35.09
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Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  25/02/2018 13:25:37
   6½ / 10
Buon film che riesce nella sua unica location a intrecciare diverse storie incuriosendo lo spettatore fino al termine della pellicola.
Genovese bravo come sempre a costruire i dialoghi tra i personaggi non rendendo banale nessun passaggio.

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Cinemaworld  @  13/01/2018 13:15:42
   6 / 10
Scopiazzato da una serie TV. Parata di attori nostrani, con un sempre bravo Mastandrea.Film cosí cosí!!......Dopo perfetti sconosciuti mi aspettavo di più.

kadhia  @  12/01/2018 16:58:59
   6½ / 10
Trovo Napoli Velata un film difficile da commentare. Girato nella mia adorata Napoli, vista da turista 5 volte, ho trovo che la città sia resa benissimo, la sua vita, i suoi colori, la sua bellezza. Della trama non riesco ad innamorarmi allo stesso modo, mi da la sensazione di un grosso calderone da cui il regista ogni tanto pescava qualcosa. La scena di sesso e' sicuramente di grande impatto e lascia poco all'immaginazione, ma il resto del film non mi è' piaciuto. Da vedere cmq per l'ambiantazione.

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3 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2018 14.12.40
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paolo__r  @  04/01/2018 23:17:53
   7½ / 10
Genovese, a mio avviso, non delude. Inferiore a "Perfetti Sonosciuti", ma indubbiamente migliore di certi suoi film. Comunque: strepitoso Mastrandrea, ottimi gli altri - tra cui spicca Giallini -, ho rivalutato un altrimenti scialbo Muccino. Qualche cambio di location sarebbe stato gradito, ma il motivo ricorrente del "Cosa sei disposto a fare per ottenere quello che vuoi" salva il tutto e rende il film più che discreto. Un po' pesante in alcuni passaggi, ma meritevole di esser visto. Fortemente teatrale nell'impianto.

farfy  @  20/12/2017 19:13:10
   7½ / 10
Ho difficoltà a dare un voto a questo film. Lo premio per la prova degli attori, per gli intrecci della trama, per la forza dei dialoghi. Il personaggio di Mastrandea ha sempre le parole giuste per ogni situazione. Alcuni personaggi sono surreali così come le situazioni che si evolvono. Bravvissimo Alessandro Borghi, forse nel personaggio più difficile. Sicuramente c'è di base una grande metafora, forse sui peccati capitali. Alla fine ogni soggetto soffre di un problema diverso. Mezzo voto in più per l'originalità. Mezzo meno per la lentezza.

Mattia100690  @  17/12/2017 12:49:53
   5½ / 10
Film abbastanza banalotto, salvato solo dalla bravura di ogni singolo attore.
Il finale - anche questo abbastanza prevedibile - è assolutamente inconcludente.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  29/11/2017 16:48:25
   7 / 10
Genovese torna al cinema con un film segnante, un cast segnante (in cui brilla un insospettabile Silvio Muccino, oltre alla divina Rohrwacher), una sceneggiatura segnante, tratta da una serie tv che a questo punto tocca vedere, viste le premesse. Come sempre Genovese rimane affascinato dall'ambientazione statica e quotidiana, omaggio a quel realismo di cui abbiamo bisogno per dimostrare le nostre piccole equazioni. È ovvio che però Genovese guarda all'America. Come per il suo grande successo precedente, è il surrealismo del racconto, come sempre, a fare da padrone. Un'altra cifra: la visualizzazione. Quando dicono che la letteratura è un medium in cui tutto sta in quanto visualizzi le immagini, la messinscena, non tengono conto di quanto si può ottenere con un medium visivo che rimanda costantemente a un altrove. Se The Place è un film sull'ovvia concettualizzazione della coscienza, il suo punto di forza sta nella capacità dello spettatore di immaginare e soprattutto visualizzare le scene che vengono raccontate al protagonista Mastandrea. Vediamo le scene, come le vediamo nella nostra mente quando ipotizziamo i pro e i contro di una scena in cui saremmo costretti a scegliere, "dando da mangiare ai mostri" che ci inquietano e rendono vivi. Nel mezzo, i dettagli. Sempre troppo flebili per caratterizzare un racconto e una vita, ma così necessari a renderne la complessità e l'appetibilità.
Unico neo: Rocco Papaleo. Al netto di qualche stereotipo di troppo, tutti gli altri personaggi e interpreti si salvano tranquillamente. Grande Paolo!

VincVega  @  26/11/2017 11:14:23
   6½ / 10
Non posso fare paragoni con la serie tv da cui è stato tratto "The Place", perchè non l'ho vista, ma posso ritenermi abbastanza soddisfatto della visione. Si, è un film furbo da una parte, ma dall'altra Genovese prova a portare una ventata di aria fresca nel nostro cinema e questo è sicuramente un pregio. Il fatto di ambientare la pellicola solo in un luogo poteva portare verso la zona noia, ma questo non è stato, grazie all'interesse, che rimane elevato durante tutto il film. Genovese riesce a dare un ritmo molto buono, pregio non da poco per questo tipo di film. Non mancano difetti, tipo inverosimiglianza e poca credibilità di alcune situazioni, incluso svariate forzature. Ottimo il cast, soprattutto un eccellente Mastandrea.

wuwazz  @  22/11/2017 09:54:26
   3 / 10
Questo film è la conferma che aspettavo.
Quando uscì perfetti sconosciuti fui uno dei pochi a storcere il naso e a dire "c'è qualcosa che non va".
Perfetti sconosciuti fu un grande successo al cinema, e fu identificato come segnale di ripresa di un cinema italiano ormai in fase terminale, un cinema italiano che non sapeva offrire altro che squallide commedie fatte male con i soliti 8 attori perfettamente intercambiabili (Bisio, Raul Bova, Argento, Leo, Cortellesi, ecc ecc). In realtà, dietro a perfetti sconosciuti io ci vidi una grandissima furbata di un regista assolutamente mediocre (e per niente umile) che - spinto dalla voglia di elevarsi al di sopra della melma/commediola italiana - ebbe una geniale intuizione. Non fraintendete, trovo che perfetti sconosciuti sia un buon film, ma Genovese è stato veramente astuto a mascherare la sua medietà come autore e come regista sfruttando bravi attori (su tutti Giallini e Mastandrea) e ispirandosi fortemente alla commedia francese, con la variante del gioco dei cellulari. Quello che però, fino a tre quarti di film era un film perfetto, un giusto mix di commedia e momenti amari, diventa sul finale una inverosimile morale in cui si susseguono squallidi colpi di scena del tipo: quello ha tradito quella, quell'altra ha tradito la sua amica ecc ecc, la tipica biada gossip italiana alla grande fratello/uomini e donne/isola delle coppie. Guarda caso, quando c'è stato da aggiungere "del proprio" e tirare le somme, allontanandosi dal "riprendo 6 attori bravi che parlano a tavola di argomenti random" (dialoghi che probabilmente sono addirittura stati improvvisati nella maggior parte dei casi), il film si è sgretolato. Mi stupì che la gran parte delle persone non colse questa stonatura, ma vabbè, rispetto al prodotto medio italiano effettivamente c'era solo da alzare le mani e dire "per ora va bene così: non è perfetto ma diciamo che è più questa la strada da seguire".

E invece no, ahimè, ci avevo visto giusto. Con The Place Genovese non solo conferma di essere un regista (SCENEGGIATORE??) senza un briciolo di talento creativo, ma una persona per niente umile, che ha semplicemente preso una serie molto sconosciuta e l'ha riproposta pari pari (e credetemi; se dico PARI PARI, intendo PARI PARI: esattamente gli stessi dialoghi, le stesse situazioni, - quasi - gli stessi risvolti): una cosa veramente agghiacciante. Ma a farmi gelare il sangue non è stato tanto l'aver preso qualcosa e aver fatto (l'ennesimo) remake (cosa che già di per sé ha una certa rilevanza, perchè un po' ti piace vincere facile su idee e soggetti di altri che sapevi avevano funzionato all'estero e quindi hai pensato bene che probabilmente avrebbero funzionato anche in italia), ma l'ASSOLUTA MANCANZA DI UMILTà CON CUI QUESTO PROGETTO è STATO VENDUTO. Arrivati alla fine, ai titoli di coda: un film di Paolo Genovese, diretto da Genovese, SOGGETTO (?) di Paolo Genovese, sceneggiatura (?) di Paolo Genovese e Pallina. Aspetto la fine dei titoli di coda. Ma.... scusa.... dove sta scritto: "The Place, tratto da (?) 'the booth at the end' da un'idea originale di Bla Bla"?
Sono inorridito/allibito dal tentativo orrorifico di quest'uomo di vendere l'idea come propria sua allo spettatore medio.
Per fortuna, il fatto che questo film fosse uno spudorato remake di una serie nemmeno troppo sconosciuta (perchè ci sono remake e remake, e questo è proprio una copia su carta carbone) era un elefante in una stanza troppo grosso per essere ignorato, e quindi Genovese ha sempre detto di essersi "ispirato" a tale serie. "Ispirato" è un elefante ancora più grande della stanza in cui dovrebbe stare, ma vabbè, concediamogli il lessico allegro. Ma nei credit. Nei credit ce lo devi scrivere, crist0. Ce lo devi scrivere, perchè altrimenti sembra che sia tutta farina del tuo sacco, e non lo è, come non lo era immaturi, come non lo era perfetti sconosciuti.
E invece no: ti sei accreditato "scritto diretto, soggetto sceneggiatura (?) " senza scrivere nient'altro, e questo la dice lunga, anzi lunghissima.

Sul film stendo un velo pietoso, dicendo che chi non ha visto la (cortissima) serie, potrà anche averlo trovato interessante, ma gli altri invece hanno notato quanto questo remake sia artificiale, e quanto Mastandrea (per quanto lo stimi) non dia assolutamente il taglio richiesto al personaggio principale della serie, interpretato egregiamente da Xander Berkeley nella serie originale.

PS: piccola nota a margine.
Quanto ODIO i film per cui vengono create apposite tracce inedite cantate dalla Emma Marrone di turno. Una poverata disumana

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  21/11/2017 11:06:32
   8 / 10
"Un film è fatto di tre elementi: sceneggiatura, sceneggiatura, sceneggiatura." - Billy Wilder. Fedele al motto, Genovese ci regala un altro film (da un soggetto non originale) curato assai nella scrittura, un po' come Perfetti Sconosciuti. Meno accattivante del precedente, meno ricco di battute e ammiccamenti allo spettatore, ma più duro, diretto, spietato. Ogni attore e attrice recita con essenzialità dentro lo spartito, quasi con timore di uscire dalle righe. Bene così. Erano decenni che non si vedeva un regista capace di scrivere i propri plot (con l'unica eccezione di Virzì, forse)

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Trixter  @  20/11/2017 10:43:02
   6½ / 10
Per realizzare sogni e desideri siamo davvero disposti a tutto? evidentemente sì, almeno secondo Genovese. The Place è un discreto film, molto narrato e poco vissuto dallo spettatore, caratterizzato da alcune eccellenti interpretazioni ed altre ahimè meno convincenti. Il finale aperto lascia troppo incompiuta un'opera che, a questo punto, perde di sostanza. Resta comunque un buon lavoro dal solido impianto teatrale, discretamente appassionante, dalla regia fluida e dalla fotografia gustosamente sbiadita.

pernice89  @  20/11/2017 08:59:20
   7½ / 10
Assolutamente interessante. Un film in cui la maggior parte delle vicende vengono raccontate e perciò soltanto immaginate dallo spettatore: cosa che non succede spesso nel cinema. Rimane continuamente un alone di mistero, il personaggio di Mastandrea non si sa perché è lì, da dove arriva, se è reale o meno, se è umano o meno. Oltre al magistrale Mastandrea, ottimi anche gli altri.
Certo non una pellicola leggera, forse a tratti leggermente noiosa e ripetitiva, ma secondo me un'esperienza da fare assolutamente.
Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/11/2017 22:39:55
   6 / 10
L'ampio spettro di umanità proposto da Genovese in The Place passa dal tragico, al sublime, al mostruoso. I desideri sono causati dall'egoismo di ogni personaggio, gli obiettivi a volte spregevoli, a volte meno. Il film di Genovese è concentrato nello spazio angusto di un tavolino da bar, non ha il respiro più ampio di Perfetti sconosciuti o Una famiglia perfetta, pur essendo anch'essi dotati di una struttura teatrale. Forse il pubblico, sulla spinta di perfetti sconosciuti, credeva di trovare una sorta di clone, ma così non è stato. I personaggi di Genovese non sono tanto dissimili dalle figure grottesche dei Mostri di Risi. Hanno tutti qualcosa di mostruoso dentro di loro e come dice l'Uomo, "non faccio altro che nutrirli", oltrepassare dei limiti che non credevano di varicare. Ho letto che è ispirato ad una serie televisiva, che non ho visto, e probabilmente la serie era il format ideale per un progetto del genere.
Per come è strutturato The Place, dove le azioni dei personaggi si svolgono esclusivamente fuori campo, i dialoghi e le storie sono gli elementi che fanno la differenza. Non tutte le storie ed i relativi dialoghi hanno un livello qualitativo omogeneo e alla pari dei vecchi film ad episodi degli anni sessanta, la differenza qualitativa all'interno di The Place si nota.
Inoltre il personaggio enigmatico dell'Uomo, interpretato da Mastrandrea, catalizza troppo l'interesse. Per quanto mi riguarda ero più interessato alla sua vera natura rispetto alle storie che gli venivano raccontate e ciò non è proprio un bene. C'è da dire comunque che Genovese ha diretto un film molto rischioso sulla carta, con poco appeal commerciale, specie dopo il successo di Perfetti sconosciuti. Tuttavia pur non essendo un film riuscito bisogna dare atto a Genovese che non si è cullato sugli allori e questo è un bene. Pazienza se non è venuto un buon film. Andrà meglio la prossima volta.

annab  @  19/11/2017 00:37:15
   7½ / 10
Che bel film! Struttura teatrale e recitazione impeccabile. Uno di quei film cui continui a pensare anche quando le luci in sala si riaccendono... le interpretazioni del finale si sprecano e credo che ognuno decida secondo propria coscienza.

Elmatty  @  18/11/2017 23:34:34
   7½ / 10
........................................
Si, per un attimo non so che cosa scrivere sulla nuova fatica di Genovese, di cui ho apprezzato molto Perfetti Sconosciuti ed il suo meccanismo di base.
In questo The Place lo stesso meccanismo viene riproposto: cast corale per un concatenarsi di eventi che porteranno a delle conseguenze in maniera quasi meccanica ad in alcuni casi imprevedibile.
Scrivo dopo aver finito la visione di questo film un'ora fà al cinema e devo ammettere che non tutto mi torna.
In special modo la figura misteriosa di Valerio Mastandrea che, secondo me, rappresenta una sorta di figura astratta:


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I desideri dei personaggi in campo vengono esplicitamente decantati ma non sono il vero protagonista della pellicola, loro sono il fine.
Quello che The Place si concentra è il mezzo per ottenere il risultato, ognuno dei protagonisti deve seguire (o meno) la sua strada per ottenere (o meno) quello desiderato.
La forza di questo film è la sua mancanza di giudizio, non giudica nessuno dei protagonisti e nemmeno le sue azioni, si limita solamente a mostrate...non mostrando.
La location del bar presente per tutta la pellicola rappresenta una forza enorme, ci consente di visionare i protagonisti ma rimanendo fuori dalla loro vita, proprio come il personaggio di Mastrandrea, è una sorta di abbattimento indiretto della quarta parete, anche per una gestione molto teatrale della vicenda.
Gli attori chiamati in causa se la cavano tutti egregiamente e nessuno di loro si sovrappone ad un'altro, hanno tutti una loro caratterizzazione ed il loro spazio nella vicenda.
Il personaggio della Ferilli è interessante:


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Tecnicamente non spicca ma è fatto bene.
Non è esente da difetti.
Ha un finale fin troppo buonista ed inconcludente, si perde tantissimo del climax della vicenda e sembra che non si vada al nocciolo che in tutto il film sembra voler arrivare a piccoli passi, inoltre alcune risoluzioni della vicenda sono troppo macchinose ed un paio inverosimili.
In conclusione un'opera che può racchiudere interpretazioni molto diverse da spettatore a spettatore, per me è un'opera molto buona ma non ai livelli del precedente Perfetti Sconosciuti, il meccanismo funziona meno.
Non è un film per tutti.
Consigliato.

fabiob  @  18/11/2017 00:59:27
   3 / 10
Primo tempo ho dormito - il secondo ho sonnecchiato. Tutto un film così noioso per far capire che ogni desiderio ha un prezzo! Ma fatemi il piacere! Dopo il successo ha voluto pro are a fare il capolavoro come Muccino che ancora lo insegue il capolavoro! Volate bassi gente

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  17/11/2017 18:23:09
   7 / 10
Prima di valutare il film è necessario valutare il contesto in cui nasce e chi lo fa: Paolo Genevose.
Genevese è forse uno dei pochi registi italiani che negli ultimi anni sta lavorando sulla scrittura dei film che fa. La ricerva vira su soggetti nuovi, trame più articolate e intelligenti.
In The Place pur non essendo al cospetto di un soggetto originale, esce un ibrido di sicuro interesse, che incuriosisce anche per la sua struttura tutt'altro che semplice.
In primis il film pur essendo teatrale nell'impostazione dell'ambiente unico, non annoia mai, anzi la cosa dopo quasi due ore a stento viene notata e questo non è decisamente poco!

Per il resto Genovese manca di coraggio con un finale troppo conciliatorio e buonista ma che fine ha fatto il cinema italiano di una volta?!!!

130300  @  17/11/2017 01:18:06
   10 / 10
Mammamia che spettacolo! Film di psicologia pura. Geniale, cinico, claustrofobico, irriverente, divertente, profondo e pure commovente. Attori fantastici e dialoghi studiati in maniera perfetta. Una perla da non perdere assolutamente.
Ovviamente non adatto a chi ama azione o film leggeri

4 risposte al commento
Ultima risposta 21/11/2017 16.43.55
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dagon  @  16/11/2017 22:51:24
   7 / 10
Bisogna dare atto a Genovese di non esser andato sul sicuro, dopo il successo di "perfetti sconosciuti", e di essersi cimentato con un film che non è sicuramente quello che la maggior parte del pubblico si sarebbe aspettato. Nello squallore del panorama italico non l'ho trovato malvagio

aleross  @  16/11/2017 12:01:37
   9 / 10
Mi stupiscono molto tutti questi votacci, a me il film è piaciuto tantissimo!
La sceneggiatura "teatrale" mi è sembrata molto originale e, sebbene ci siano delle sbavature e alcuni attori siano sicuramente meno sul pezzo di altri, nel complesso mi ha tenuto inchiodato alla sedia per tutta la durata, mi ha emozionato e fatto sorridere. Non posso che promuoverlo a pieni voti.

FABRIT  @  15/11/2017 15:49:57
   4 / 10
Brutto, statico e noioso fin dai primi minuti. Una presa in giro.
Film da evitare.

salicered  @  15/11/2017 13:32:06
   4 / 10
Idea davvero interessante, tratta da una serie molto apprezzata. Purtroppo non riesce in alcun modo ad incollare, come invece era accaduto con "Perfetti Sconosciuti". Dopo poco diventa noioso, con musiche che sottolineano e forse in parte determinano la noia. Gli attori, seppur bravi (Mastrandrea soprattutto), non riescono a sollevare questa narrazione che nella sceneggiatura e musica, necessariamente doveva avere un punto di forza. Sarebbe potuto essere un film davvero moderno.

Truman84  @  14/11/2017 11:54:59
   7½ / 10
The Place è un film coraggioso. Noi Italiani siamo abituati alle solite commedie e invece questo nuovo lavoro di Paolo Genovese è una vera sorpresa. Certo, non esente da difetti, ma sicuramente mette in scena una storia che senza dubbio riesce a stimolare il pensiero dello spettatore. Il cast è superlativo, su tutti svetta Valerio Mastandrea che ci regala una delle sue migliori prove.
Vi consiglio di andare al cinema, magari uscirete turbati e dubbiosi, ma sciuramente avrete visto un bel film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/11/2017 10:32:36
   6 / 10
In "The place" c'è un uomo col potere di realizzare i desideri più disparati, in cambio però chiede di portare a termine compiti il più delle volte tutt'altro che piacevoli. Ci si rivolge a lui per salvare la vita ad un figlio, per riacquistare la vista o per far scomparire l'Alzheimer che divora il consorte, altri ancora si accontentano di cose più futili, tipo migliorare il proprio aspetto fisico o andare a letto con la diva prediletta.
In cambio: omicidi, stupri e rapine. Il prezzo da pagare per la felicità mette a dura prova il buon senso di ogni personaggio, andando a richiedere un'esagerata corruzione della propria morale e dell'innato senso civico di cui è depositaria ogni persona sana.
Tutto si svolge all'interno di un' unica ambientazione, ovvero un anonimo bar, con la pellicola interamente giocata su dialoghi e dettagli dei quali lo spettatore è goloso quanto Valerio Mastandrea, nei panni del dolente e mefistofelico individuo in eterna attesa, mentre un'umanità disperata danza davanti al suo volto malinconico. Leo Genovese si affida ad una regia misurata ma indirizzata a smorzare l'inevitabile effetto staticità che purtroppo prende il sopravvento quando la matassa si annoda in qualche momento ripetitivo di troppo e la curiosità si stempera in un buonismo molto "italiano", destinato (quasi) sempre ad avere il sopravvento sulla parte più oscura della questione.
Piuttosto ottimistico nel fatto che sia l'amore, e non forme d'avidità e arrivismo, a giustificare sempre le motivazioni dei vari postulanti.
Il cast è fatto di recitazioni notevoli ed altre insufficienti o manierate, i duetti tra Mastandrea e Giallini vincono per distacco.

il ciakkatore  @  14/11/2017 00:17:56
   4½ / 10
Parola d'ordine...dimenticare perfetti sconosciuti,che ha trascinato me e molti altri alla visione di questo film. Praticamente la scena si svolge sempre nello stesso posto e tutta la vicenda viene solo parlata dai vari interpreti,cosa che annoia abbastanza,si poteva arricchire il film con sequenze visive di ciò che si parla,per far "prendere" meglio lo spettatore. Ma la cosa che trovo assolutamente negativa è il solito politicamente corretto in cui si va a finire,risultando del tutto banale e privo di carattere.

lucasssss  @  13/11/2017 23:45:04
   8 / 10
grande film, grande Genovese che rischia con un'unica scena, quella dentro un bar ma che ne esce alla grande
Si, tutto si svolge dentro un bar, non una scena in esterno (tranne quelle poche in cui i protagonisti entrano nel bar) tutto si consuma intorno ad un tavolino del bar dove il bravissimo Mastrandrea intrattiene i suoi 'clienti' che si alternano raccontando i loro problemi
Storie intrecciate che ti tengono incollato alla poltrona per sapere dove il film va a parare, grande curiosità quindi per l'intero film ma un finale, a mio avviso, debole, forse scontato, forse Genovese poteva osare di più ma va bene anche così

assolutamente da vedere
promosso a pieni voti





Lucasssss

NicolaDYD  @  13/11/2017 10:30:17
   9 / 10
Io ho trovato questo nuovo film di Genovese splendido, prosegue il suo discorso sull'animo umano iniziato con Perfetti Sconosciuti, con il quale condivide la scelta di un unico ambiente nel quale si svolge la vicenda.
Mastrandrea bravissimo nella parte di un uomo a cui si rivolgono alcune persone per esaudire i loro desideri. Ottimo l'intero cast, a conferma che Genovese sa far rendere gli attori con cui lavora.
Pur essendo basato sui dialoghi non annoia mai e il ritmo è serratissimo, frutto di un sceneggiatura ottima.

Specola  @  13/11/2017 05:50:22
   5 / 10
L'idea di partenza potrebbe essere anche buona, ma lo svolgimento?
I film girati interamente in un locale (in questo caso in un bar) sono di due tipi:
O hanno una sceneggiatura geniale e graffiante che compensa il senso di claustrofobia e ripetitività delle inquadrature, oppure sono concepiti in questo modo unicamente per risparmiare sul budget.
Purtroppo questo film è impietosamente del secondo genere, dove la storia si sarebbe ampliata e avrebbe coinvolto in presenza di scene che riprendevano i protagonisti mentre vivevano le loro storie all'esterno.
Le altre considerazioni sono spoilerose per cui le continuo qui sotto.

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Oibaf  @  12/11/2017 23:49:35
   7½ / 10
Visto stasera, interessante ma non grido al capolavoro. Originale nella sceneggiatura, bravissimi gli attori con uma menzione particolare a Mastrandrea e la Lazzarini. Nonostante la monoscenografia il film ti tiene incollato alla poltrona e non annoia mai. Da vedere

Cinecriticone  @  12/11/2017 23:28:31
   9 / 10
Grande Genovese. Dopo Perfetti sconosciuti un altro film geniale. Questo non è divertente ma introspettivo e nonostante la monoscena quasi teatrale ti prende nell'intrecviarsi del racconto e rifletti sulle miserie umane. Bravissimi gli attori e d'altra parte ci sono i più grandi attori italiani del momento. Da vedere assolutamente.

Wilding  @  12/11/2017 21:23:33
   3 / 10
I tre punticini sono solo per gli interpreti, bravi e affascinanti nel loro ruolo, con particolare riguardo a Mastrandrea davvero eccellente. Il resto è da cestinare: una sceneggiatura che qualunque autore potrebbe scrivere, senza nessun sussulto o sorpresa; regia ovviamente inesistente, bastava reggere una camera in mano. Peccato!! Davvero peccato se si pensa che Paolo Genovese veniva da quella perla cinematografica che è stato "Perfetti sconosciuti".

gringo80pt  @  10/11/2017 07:22:03
   5 / 10
Cast di un certo livello, ma che non riesce mai a spiccare il volo. A tratti, soprattutto a metà della visione, la sonnolenza può raggiungerti, anche se il groviglio della trama potrebbe iniziare ad entusiasmare...apparentemente!!!
Peccato perché poteva essere veramente migliore e così non è stato.

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