the post regia di Steven Spielberg USA 2017
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the post (2017)

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locandina del film THE POST

Titolo Originale: THE POST

RegiaSteven Spielberg

InterpretiMeryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson, Bob Odenkirk, Tracy Letts, Bradley Whitford, Bruce Greenwood, Matthew Rhys, Alison Brie, Carrie Coon, Jesse Plemons, David Cross, Michael Stuhlbarg, Zach Woods, Pat Healy, John Rue, Richard Holmes, Philip Casnoff, Jessie Mueller, Stark Sands, Michael Cyril Creighton, Will Denton, Brent Langdon, Christopher Innvar, Jennifer Dundas, Deirdre Lovejoy, Michael Devine, Kelly Miller, Austyn Johnson, Deborah Green, Gary Wilmes, Justin Swain, Luke Slattery

Durata: h 1.56
NazionalitàUSA 2017
Generebiografico
Al cinema nel Febbraio 2018

•  Altri film di Steven Spielberg

Trama del film The post

Nel mese di giugno del 1971, il New York Times, il Washington Post e gli altri principali quotidiani degli Stati Uniti prendono una coraggiosa posizione in favore della libertà di espressione, informando sui documenti del Pentagono e rivelando segreti governativi inerenti a quattro decenni di storia e presidenze americane. Katherine Graham, la prima editrice del Washington Post, e Ben Bradlee, il volatile direttore della testata, provano a ridare linfa a un quotidiano oramai in declino. Insieme, formano un'improbabile squadra chiamata a sostenere coraggiosamente la pubblicazione dei documenti e a combattere contro il tentativo senza precedenti dell'amministrazione Nixon di limitare il Primo Emendamento.

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Voto Visitatori:   6,57 / 10 (37 voti)6,57Grafico
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Voti e commenti su The post, 37 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  08/01/2023 19:45:27
   8½ / 10
Il lato sporco degli US visto però con i soliti occhi dolci di Spielberg.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/04/2020 16:35:11
   8 / 10
"Non è più l'azienda di mio padre. Non è più l'azienda di mio marito. È la mia azienda. E chiunque pensi il contrario probabilmente non appartiene al mio consiglio"

(Meryl Streep, al solito, un gigante)

Cronaca di un fatto storico di 50 anni fa per un film attualissimo sui cardini della democrazia e i limiti del potere. Strepitoso.

Noodles71  @  05/04/2020 18:09:16
   7 / 10
La guerra del Vietnam è una delle vicende più tragiche ed oscure degli Stati Uniti d'America ed ha creato una profonda ferita che ancora oggi risulta difficile a rimarginarsi. Spielberg da cineasta navigato e di classe ci regala uno spaccato storico del periodo descrivendo in maniera molto dettagliata gli eventi che portarono alla pubblicazione dei "Pentagon Papers" documenti top secret del dipartimento della difesa Usa, divulgati prima dal New York Times ed in seguito dal Washington Post. Era l'anno 1971 ed il film si concentra essenzialmente sulla vicenda legata al Post da poco quotato in borsa. Tom Hanks e Meryl Streep ci regalano l'ennesima prova magistrale della loro prolifica carriera. Nonostante il tema trattato il film si segue in maniera lineare e le quasi due ore di durata non stancano minimamente. "La stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati".

ValeGo  @  02/04/2020 17:47:06
   7 / 10
Mi aspettavo un film sullo stile di Spotlight anche se di diverso respiro. Invece il film risulta un po' piatto e poco avvincente. Ottime interpretazioni come sempre di Tom Hanks e Maryl Streep, una garanzia.

DogDayAfternoon  @  23/03/2020 23:35:00
   6 / 10
Immaginavo non sarebbe stata una visione leggera, ma sinceramente speravo in qualcosa di più coinvolgente. Indubbiamente conoscere il panorama politico americano dell'epoca aiuta enormemente, ma in ogni caso per arrivare fino in fondo bisogna munirsi di una buona dose di pazienza. Fortunatamente ogni tanto la sceneggiatura ha qualche sussulto, e la recitazione di Tom Hanks e Meryl Streep aiuta (ben lontani comunque dai loro massimi livelli).

Finale molto affrettato e superficiale, quello che in realtà sarebbe dovuto essere il cuore del film.

DarkRareMirko  @  25/12/2019 23:27:15
   8 / 10
Un buonissimo film di Spielberg, con due attori in stato di grazia, che narra il tema nobilissimo della libertà di stampa e di divulgazione.

Spicca all'occhio il ritmo elevatissimo: le due ore di durata volano, letteralmente.

Non un capolavoro, ma l'ho senz'altro preferito a suoi film secondo me solo mediocri (come Il ponte delle spie).

Uno Spielberg in forma ed elegante, iperantiNixoniano, che poggia su di uno script scritto bene, ed anche uno degli Spielberg più femministi di sempre (ed eran anni che l'artista voleva lavorare con la Streep, inoltre).

Thorondir  @  28/03/2019 11:10:09
   7½ / 10
The post riparte da un titolo cardine del cinema giornalistico come Tutti gli uomini del presidente e cerca di assumerne lo stesso ritmo senza riuscirci: come sempre fotografia e costruzione visiva perfette, regia mai banale (molti long take di pregevole fattura nelle varie scene ambientate nelle stanze durante i dialoghi), messaggio tipicamente americano (ma meno retorico di altre volte) del trionfo della libertà sulla prevaricazione el'oscurantismo (in questo caso rappresenatate dal governo mai mostrato, con Kissinger che parla con voce oscura al telefono senza che ci viene mai mostrato). Il problema è che nella parte centrale il film diventa eccessivamente verboso e soprattutto il duplice livello su cui è costruito, quello prettamente giornalistico e quello biografico della proprietaria del post, fa si che il film sia un alto e basso continuo, con ritmo e interesse che scema puntualmente ogni volta che la Streep ci porta dentro le questioni legami e familiari che poco importanto quando si sta parlando di svelare segreti sulla sporchissima guerra del Vietnam.

davmus  @  18/12/2018 11:32:02
   6 / 10
MI aspettavo di più.....speravo in qualcosa di più brillante

Filman  @  04/09/2018 11:59:09
   6½ / 10
Usare il giornalismo per fare un freddissimo dramma-thriller dai velati connotati spionistici e usare il biopic in costume per storicizzare il giornalismo d'inchiesta sono due compiti particolarmente difficili, ma non certo per chi ha l'esperienza e la disinvoltura dietro la macchina da presa di Steven Spielberg che anche in un film più frenato (per non dire floscio) di altri come THE POST riesce a comunicare tutto ciò che vuole. Il resoconto che viene narrato è intorpidito, ha difficoltà a decollare ed emoziona quasi unicamente attraverso i caratteri, tutti interpretati da pezzi da novanta, mentre la potenza cinematografica del film viene sprigionata in poche inquadrature d'eccezione, ma d'altro canto a dover parlare è l'etica della storia alla quale si assiste e non la morale dell'autore, che si diletta principalmente in due cose: un elogio volontario e personale ai personaggi descritti e al loro modo di fare la differenza e concretizzare in immagini il peso dell'informazione e la forza delle parole.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  12/08/2018 10:27:28
   7 / 10
Questo film termina dove cominciava "Tutti gli uomini del presidente" (film del '76, primo grande capolavoro sul giornalismo politico americano). E'talmente evidente che diventa inevitabile confrontare i due film. "The Post" parla di eventi ormai lontanissimi nel passato, mentre l'altro film fu coraggiosissimo soprattutto per quanto fossero recenti gli eventi narrati. Qui si parla più dei "piani alti" che di chi il giornalismo lo faceva per strada, guardando quindi l'altra metà di quel che erano i giornali dell'epoca. Avere Meryl Streep al centro di tutto migliora una pellicola che, pur denunciando un'era di maschilismo ancora lontana dall'essere finita, non rinuncia ai marchi di fabbrica del regista (che ormai personalmente trovo irritanti). Nonostante ci sia Williams alla colonna sonora, raramente ci si accorge che ce ne sia una. E'bene guardare entrambi i film, ma seguendo l'ordine storico degli eventi (altrimenti questo il confronto non lo regge)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  22/07/2018 07:01:43
   6 / 10
Film policamente corretto che nell'era Trump sa tanto di mossa furba per accaparrarsi il consenso del pubblico ..
Poi i pentagon papers sono una vicenda ormai vecchia e facile da incanalizzare in una sceneggiatura forte e lineare come sussegguirsi degli eventi . infatti Spielberg non tira mai fuori un'invenzione e a tratti sembra di guardare un documentario.
Con un cast del genere è comunque difficile sbagliare e l'esperienza alla regia e al montaggio c'e' sicuramente . compitino eseguito

piripippi  @  04/07/2018 20:39:27
   9½ / 10
straordinario. film che ci racconta per bene un pezzo della storia più nera degli stati uniti. spielberg ricostruisce la storia con grande maestria e precisione. un film da vedere anche nelle scuole. hanks e la streep da oscar

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  04/07/2018 00:33:19
   7 / 10
Spielberg è una vecchia volpe del cinema e qui, con grande mestiere, sforna un altro dei suoi film. Pellicola un po' furbetta, in quanto cavalca il vanto anti-Trump usando il vecchio stratagemma di raccontare un evento passato per criticare il presente, ma il tutto è ben fatto e getta luce su una pagina nera della recente storia a stelle e strisce. Inoltre, si cavalca anche un altro tema molto in voga di recente a Hollywood: la discriminazione di genere. La protagonista è una donna che tutti giudicano inadatta, in quanto donna, a ricoprire quel ruolo. Ma anche questo aspetto è ben dosato e Meryl Streep è bravissima.
In definitiva, si tratta senz'altro di un film hollywoodiano in tutto e per tutto, ma è difficile sostenere che Spielberg non abbia fatto ancora una volta centro.

Goldust  @  05/06/2018 12:31:29
   7 / 10
Ineccepibile ricostruzione giornalistica di una delle pagine più nere della Storia americana, quella dell'affaire "Pentagon Papers", una relazione top secret di scottanti segreti governativi riguardanti la Guerra in Vietnam. Costruito come un'incalzante inchiesta giornalistica che sfocia spesso nel drama vero e proprio, non è tra i più spettacoli film di Speilberg e neanche vi si avvicina, tuttavia è la lodare per la magistrale direzione degli attori e per la felicità di tocco con cui un argomento così delicato viene affrontato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  04/06/2018 16:31:27
   6½ / 10
Buon film sul giornalismo.
Sceneggiatura solida, fantastica la Streep.
Non il miglior Spielberg.

albert74  @  26/05/2018 22:58:26
   6 / 10
Questo genere di prodotti, confezionati per il mercato americano ha due grossi limiti: il primo è che vengono trattati argomenti, di solito, lontani dalla realtà europea e italiana, la seconda è che trattare simili argomenti può condurre alla noia se non si chiariscono beni i vari passaggi e qui non vengono chiariti al meglio.
La prima parte da per scontato molte cose riguardo i pentagon papers. Siamo nel 1966, guerra del Vietnam. Poi ci spostiamo nel 1971, senza spiegare molto di questi "papers". Segue la vicenda tra post e pubblicazione di questi papers.
Qui comincia la fase delle "chiacchiere", dubbi, incertezze, ancora dubbi e poi il pubblicare o meno i papers evitando l'incriminazione.
Si parla molto e questo alla lunga annoia.
L'intero film - certo - è girato con professionalità ma non coinvolge. La recitazione è ordinaria. Hanks è bravo ma non eccelso, idem per la streep.
Il film a tratti è noioso e impersonale. Ripeto: si nota la professionalità di Spielberg ma non andiamo oltre.
Si dimentica facilmente perché tocca dei temi che non ci riguardano e che non ci coinvolgono.
Spielberg avrebbe potuto creare tensione, adrenalina, avrebbe potuto lavorare sulle pause, cercare di coinvolgere. Non lo ha fatto.
Ne emerge quindi un film "burocratico", girato sempre in interni, con i passaggi che spesso richiedono la consultazione di un'enciclopedia per capire cosa sono questi papers. Siamo forse sulla sufficienza ma proprio tirata.

Alex22g  @  19/05/2018 11:54:05
   9½ / 10
Spielberg anche adesso spazia tra dramma (questo, il ponte delle spie) e fantascienza (ready player one) mantenendo sempre un livello qualitativo eccelso in regia. Cast strepitoso, messa in scena e fotografia sublimi e storia raccontata benissimo nonostante si sappia in partenza dove si andrà a parare. Un altro film di giornalismo di altissimo livello, come fu anche l'ottimo " Il caso Spotlight" di recente . Vedere la media del 6 ad un lavoro simile lo trovo davvero imbarazzante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/04/2018 03:03:38
   8 / 10
Vado controcorrente se penso che The Post non solo sia il segno della raggiunta maturita' tecnica di Spielberg ma uno dei suoi film piu' impeccabili è riusciti. E lo dice uno come me, che di certo non stravede per gli script sul giornalismo. Mi domando dove stia la presunta freddezza di una storia che riesce a coinvolgere lo spettatore come se l'avesse vissuta in prima persona, senza contare della pazzesca performance della Streep, divisa tra coscienza e morale, che offre al suo incredibile personaggi spunti di rara umanita' ed emozione, specialmente verso l'epilogo. Se poi la gente continua a preferire i mostri di Jurassic Park il tenero Et o Peter Pan a questo film o a Lincoln, beh sono affari loro, ma e' ben difficile liberarsi dal grande rigore morale e professionale di questo film

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  11/03/2018 10:49:23
   6 / 10
Ennesimo film acchiappaoscar ma niente di particolarmente interessante, opera autoreferenziale sulla grandezza della democrazia americana che tanto piace ad Hollywood nel suo voler essere rassicurante.

Peccato perchè Spielberg sui temi di storia recente come il Munich ed il Ponte delle Spie ci ha regalato grandissimi film, qui toppa alla grande con un'opera scialba, lenta che stenta a decollare, considerando gli attori a dispozione è davvero una colpa doppia.

E' iniziata una fase calante?

FABRIT  @  02/03/2018 12:21:26
   7½ / 10
Strepitoso Hanks, ottima la Streep, bravo Spielberg nel volere raccontare questa storia coraggiosa.

Trixter  @  20/02/2018 09:50:45
   6 / 10
Il compitino di Spielberg è tecnicamente inappuntabile, così come l'interpretazione dei protagonisti è formalmente ineccepibile. Certo, se The Post avesse un pò di anima, regalasse qualche emozione qui e là, suscitasse indignazione o qualsiasi altro diavolo di sensazione allora saremmo senza dubbio difronte ad un film più che discreto. Ma, ahimè, per me non è stato così. Dopo un inizio piatto e noioso la storia prende un pò di quota ma mai fino a coinvolgere pienamente lo spettatore, che resta distaccato difronte ad una vicenda talmente lineare da apparire un freddo reportage. Ho apprezzato tanti film di Spielberg, alcuni decisamente dei capolavori, ma stavolta non nascondo un pò di delusione.

Ned Merrill  @  18/02/2018 19:52:41
   6½ / 10
È la stampa bellezza ... molto bello, da vedere, anche se nemmeno lontanamente paragonabile a "Tutti Gli Uomini Del Presidente" ... sono un estimatore della piega "politica" che ha preso Steven Spielberg negli ultimi anni, personalmente considero "Lincoln", "Il Ponte Delle Spie" e, soprattutto, "Munich", tra i suoi film più riusciti. VOTO: 6½

Spera  @  14/02/2018 14:02:26
   6 / 10
Spielberg è un regista che ho sempre amato nonostante la sua retorica, un'artista poliedrico capace di cimentarsi con diversi generi dando sempre il meglio.
Già poco dopo i 20 anni girava "Jaws" dirigendo veri e propri set in mezzo al mare dopo aver dato buona prova con il film "Duel".
Insomma un regista che nella sua carriera ha sfornato una serie di capolavori indimenticabili che rimarranno per sempre nella storia del cinema per regia, innovazione e narrazione.

Ora però è già qualche film che non mi dice più niente, si, a livello di regia la mano del maestro si riconosce ma devo dire che i suoi prodotti sono diventati piatti e con poche idee.
Già con "Lincoln" non ero uscito entusiasta, stessa cosa con questo film.
Secondo me dovrebbe fare altro legato sempre all'ambito cinematografico, quando si ha dato tutto e tanto bisogna reinventarsi anche se capisco che dopo una certa età diventi difficile propendere al cambiamento.

Questo film mi ha ricordato "Il caso spotlight" come impostazione anche se molto meno vibrante e approfondito. Qui rimaniamo troppo in superficie, mi aspettavo maggiore profondità sul tema delicato trattato (Guerra Vietnam - libertà di espressione - scandalo).
Attori bravi ma nessuna prova memorabile.

Insomma caro Steven, sei nell'olimpo oramai e hai dato tutto e secondo me si vede.
Non penso tornerò al cinema per un altro film del maestro ma il 6 ci sta tutto anche questa volta.

Cinemaworld  @  14/02/2018 12:53:43
   7½ / 10
Visto ieri sera: bellissimo!! Meryl Streep, Tom Hanks e Spielberg sono una garanzia. Leggermente inferiore a il ponte delle spie.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  13/02/2018 14:19:57
   7 / 10
Dopo "Lincoln" e "Il ponte delle spie" Spielberg conferma la sua recente attitudine a portare sullo schermo scenari politici intrisi di spionaggio.
Un comparto davvero classico dove poco spicca il talento del regista.
Il cast fa il suo dovere ma sulla sceneggiatura avrei da ridire. La prima parte è fin troppo complessa per chi non è vicino al mondo della politica Usa.
Al termine del film un "allaccio" al Watergate che ci porta verso un altro film ben piu' famoso e piu' riuscito di questo.
La Streep, ennesima candidatura, è come al solito superba.
Tecnicamente valido, ci mancherebbe, ma a tratti pesante.

76mm  @  12/02/2018 09:47:14
   6 / 10
Concordo pienamente con l'utente dagon.
Preso nelle sue singole parti è un film inappuntabile, nell'insieme è appena passabile.
E' troppo liscio.
Uno di quei rari casi di film di cui si potrebbe tranquillamente scrivere una recensione guardando solo il trailer.
Sembra che Spielberg ultimamente non ne abbia più tanta voglia (come Eastwood, visto che è stato tirato in causa a più riprese).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/02/2018 21:34:46
   8 / 10
The Post è diverso dalle cadenze thriller del capolavoro di Pakula, Tutti gli uomini del presidente. Si muove più su un campo teorico e idealistico, su ciò che deve essere la stampa, qui descritta in uno dei suoi periodi migliori e citando la sentenza della Corte Suprema che a sua volta citava Jefferson "la stampa è al servizio dei governati, non dei governanti". E' un ulteriore appello, perchè il film di Spielberg non è il primo, alla riscoperta del ruolo della stampa, informare ed essere allo stesso tempo un guardiano del potere. Non cedere a pressioni, non genuflettersi e conservare sempre uno spirito critico anche se questo comporta a decisioni gravose e rischiose. Hanks e la Streep sono professionisti navigati ed offrono ottime intepretazioni. L'evoluzione del personaggio della Streep è sintomatico di una presa di coscienza innanzitutto individuale, da ereditiera con tendenze salottiere a dover prendere decisioni importanti e fondamentali.
Se da un lato Spielberg descrive un preciso momento storico, fra l'altro con un'ottima ricostruzione scenografica, è difficile non vedere gli agganci attuali a partire dalla figura secondaria ma importantissima come quella di Dan Ellsberg, uno Snowden ante litteram e nell'amministrazione invasiva di Nixon con la tracotanza di quella trumpiana.
"Nessun giornalista del Washington post potrà più entrare all'interno della Casa Bianca" chiosa Nixon, ma è questione di tempo che entrarono comunque e con effetti peggiori di un cataclisma.

4 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2018 21.55.47
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marcogiannelli  @  09/02/2018 17:54:22
   8 / 10
Grande spaccato sul giornalismo, intreccia l'inchiesta e i temi della moralità e della sicurezza rispetto ad un potere politico malvisto dal regista.
Strepitoso Hanks, ottima la Streep, bravi anche gli altri interpreti.

jek93  @  09/02/2018 11:45:40
   7 / 10
Il film parte in modo MOLTO PIATTO e decisamente confusionario: rimane così fino a una buona prima metà. La pellicola si riprende decisamente nella seconda metà, dove diventa molto più avvincente e interessante.
Nel complesso posso capire che non sia piaciuto troppo al pubblico...ma sicuramente merita di essere visto.

david briar  @  04/02/2018 19:53:47
   6 / 10
"The post" è un film che fa pensare che negli ultimi anni Howard Hawks si sia registicamente reincarnato in Steven Spielberg. Sia qui che nel suo film precedente, ma qui in maniera decisamente più marcata, Spielberg unisce una concezione decisamente classica dei movimenti di macchina, prevalentemente orizzontali, al dinamismo audiovisivo tipico del cinema attuale main-stream, in questo caso ricercato anche attraverso un uso sconsiderato di una banalissima colonna sonora, alla costante ricerca di una tensione non particolarmente intensa. 
Credo sia un buon film, di sicuro abbastanza complesso da girare, ma anche abbastanza incolore: Hanks è bloccato in un'espressione corrucciata poco efficace, mentre la Streep funziona meglio, ma onestamente niente di che. Piccola nota di colore, la quota serie tv, comune a moltissimi dei film candidati agli Oscar quest'anno: ben tre che vengono da Breaking bad e una che viene da American Horror Story. 
Insomma, è vero che è un film attuale, sia per il personaggio della Streep, donna di potere in mezzo a tante donne, sia per la decisione di pubblicare o non pubblicare su un giornale, che rapportata ad oggi è molto interessante, pensando all'immediatezza dell'Internet, ma anche per il rapporto fra la stampa e il nostro Donald Trump. Qui il presidente degli Stati Uniti è un demonio che parla al telefono in una stanza inquadrato a venti metri di distanza e senza che se ne possa vedere il viso, scelta interessante di Spielberg ma anche un po' troppo marcata ad un certo punto. Mi è piaciuto il finale, ma credo che il film sia scritto in maniera non propriamente brillante, per quanto diretto bene. E a proposito dei movimenti di macchina, su un campo da gioco diverso, ma sempre storico, ho preferito il Joe Wright de "L'ora più buia", che meritava decisamente di più di altri candidati. Con Ladybird è decisamente il candidato più debole, facilmente dimenticabile..

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