the rider - il sogno di un cowboy (2018)

Troppo lineare, non succede praticamente nulla di eclatante, e troppo lento narrativamente con possibili distrazioni causa abbiocco.
Il cast non è male ma la storia non entusiasma.

bella prova per ciò che riguarda il puro stile tecnico , della regia , del montaggio e della fotografia .. la sceneggiautra è povera e il ritmo lento .
è un film che è un esperienza , quasi un doc. più che una storia , ma a me è sembrato troppo intimista nella parte centrale e dal finale debole .

Se "i sogni muoiono all'alba", la regista Zhao non "riesce a disegnare una sincera parabola universale d'accettazione dei propri limiti" poiché questo giovane Lakota Sioux si limit'a sognare poco, a un "domare la vita" ridotto a un "rimetters'in sella", e "nei sogni comincia la responsabilità" (Yeats, 1914). N'escono un "L'uomo che sussurrava ai cavalli" (Redford, 1998) per palati indie e una derelizione che stent'a trasformarsi da local a global. A ruoli ribaltati, era più toccante "Non si uccidono così anche i cavalli?" (Pollack, 1969).

Mauro Lanari