the story of film regia di Mark Cousins Gran Bretagna 2011
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the story of film (2011)

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locandina del film THE STORY OF FILM

Titolo Originale: THE STORY OF FILM: AN ODISSEY

RegiaMark Cousins

Interpreti: -

Durata: h 15.00
NazionalitàGran Bretagna 2011
Generedocumentario
Al cinema nel Settembre 2012

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Trama del film The story of film

Frutto di cinque anni di lavoro, The Story of Film abbraccia 6 continenti e 12 decenni. Tratto dal libro omonimo di Cousins, illustra come i cineasti siano influenzati sia dagli eventi storici del loro tempo sia gli uni dagli altri. Il film visita i luoghi chiave della storia del cinema – da Hollywood a Mumbai, dalla Londra di Hitchcock al villaggio indiano in cui fu girato Pather Panchali di Satyajit Ray – e propone interviste con registi e attori leggendari tra cui Stanley Donen, Kyoko Kagawa, Gus van Sant, Lars Von Trier, Claire Denis, Bernardo Bertolucci, Robert Towne, Jane Campion e Claudia Cardinale.

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Voto Visitatori:   7,67 / 10 (6 voti)7,67Grafico
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Voti e commenti su The story of film, 6 opinioni inserite

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BlueBlaster  @  23/01/2018 10:32:45
   6 / 10
Un' Odissea in senso negativo per la pesantezza di questa antologia del Cinema...
Pregevole l'idea, interessante nel complesso ma realizzato in modo che lo rende fruibile solamente per gente del settore visto che affronta moltissimo aspetti tecnici. In tutta sincerità lo pensavo una grande enciclopedia-documentario che mi spalancasse un mondo appassionandomi e divertendomi ed invece non ha ritmo e affronta in special modo il cinema impegnato tralasciando tanti film (specie del panorama horror).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/11/2017 21:38:15
   8 / 10
Un documentario fiume, dallo sforzo monumentale che, sebbene sia lungo oltre quindici ore, si rimane con la sensazione che ovviamente siano troppo poche per poter riassumere oltre cento anni di storia del cinema.
Un viaggio didattico, lineare ma con numerosi rimandi, segno che i tanti autori che hanno costellato la storia del cinema hanno molte volte posto lo sguardo anche al passato, perchè l'importanza degli autori e delle tecniche non sono rigidamente ancorati ad un'epoca o a un decennio specifico, ma spesso ci sono autori o film che influenzano generazioni successive, basta guardare cosa è stato il neorealismo italiano per la nouvelle vague oppure un Douglas Sirk per Fassbinder.
Un viaggio che ci porta ad esplorare il cinema e la sua evoluzione in tutti e cinque continenti. Un contributo di idee, una porta sul reale, ma anche una fuga dal reale.
Altrettanto ovvio che alcune scelte dolorose, per non dire arbitrarie in qualche caso, offre il fianco per notare non solo ciò che è presente nel lavoro di Cousins, ma anche di ciò che è assente. Frutto di scelte volute. I generi cinematografici emersi negli anni 30 e 40, ma non la loro evoluzione nel corso dei decenni. Non sarebbe stato sufficiente il doppio delle puntate per raccontare tutto questo. Rimane il fatto che malgrado sia un lavoro molto esaustivo, si notano come detto prima anche le sue mancanze.

dagon  @  14/09/2017 19:12:26
   6½ / 10
Più che "the story of film", si sarebbe dovuta intitolare "the story of film d'essai". Chiaramente segue i gusti dell'autore, ma, se l'ambizione è quella di realizzare una Storia del cinema, non si posso escludere completamente o quasi certi filoni o pensare che il cinema sia solo quello Africano, asiatico ed esteuropeo. L'horror non esiste. La fantascienza quasi non esiste, la commedia idem. A registi fondamentali si dedicano scampoli di tempo e poi si dedicano 25 minuti a Gus Van Sant e più al suo psyco che non a quello di Hitchcock.
Nel complesso è una maratona di 15 ore interessante, in ogni caso, ma è anche spesso fastidiosa, sensazione anche accentuata dalla narcisistica piacioneria vocale di Cordova e da dei commenti talvolta insopportabilmente leziosi.
Ottima, invece, la scelta di collegare film di epoche diverse.

Dick  @  24/09/2016 18:34:08
   8½ / 10
Davvero un bel documentario che analizza e commenta gli oltre ormai 100 anni di cinema. Effettivamente come scritto sotto i primissimi capitoli sono interessanti soprattutto per l' ingegno con cui i pionieri della 7° arte realizzavano i loro film.
Poi si spazia ai quattro angoli del mondo tra chicche semisconosciute ed opere famose.
Se si può trovare un difetto è che secondo me l' autore sembra badare soprattutto alla forma e agli esercizi di stile piuttosto che alla sostanza delle pellicole. Ecco quindi che gli aspetti puramente narrativi vengono un po sacrificati. Per chi preferisce questi è forse preferibile l' altrettanto bel documentario di Scorsese sui primi 60 anni del cinema americano, che però appunto si "limita" alle pellicole nordamericane e metà degli anni XD.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/10/2013 12:26:24
   8 / 10
Documentario affascinante e completo sulla storia del cinema.
In particolare i primi capitoli sono fondamentali per chi si è innamorato della settima arte. Stili di ripresa e curiosita' sulle prime star sono imperdibili.
Mano a mano che la storia procede diminuiscono gli interessi e alcune divagazioni sul cinema non Occidentale abbassano l'attenzione.
Ritengo che comunque in 15 ore di girato questo è facile che possa avvenire e malgrado questo la maggior parte del documentario è da ritenersi di ottimo livello.
Per gli amanti del cinema.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/09/2016 18.52.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  11/01/2013 23:28:59
   9 / 10
Ho avuto per regalo i quattro cofanetti di questo documentario, che avevo assaggiato al cinema romano Greenwich per un paio di episodi che mi avevano affascinato e coinvolto non poco.
Può creare qualche perplessità l'atteggiamento troppo politicamente corretto (a volte Cousins sembra più preoccupato di voler accontentare tutti i continenti, tutte le culture, tutte le minoranze linguistiche piuttosto che valutare l'influenza effettiva che film e autori hanno avuto sulla produzione successiva) ma la capacità del critico irlandese di spaziare fra mondi cinematografici così diversi tra loro, i suoi continui collegamenti e riferimenti che allacciano autori e epoche differenti, la scrittura elegante, rendono questo docufilm un ottimo saggio sul cinema.
Premesso che è impossibile parlare di tutti i grandi registi e di tutti i grandi film, rimangono senza spiegazione alcune assenze nella lunga lista di autori cinematografici selezionati; tra queste citiamo Capra, Tod Browning, Cimino, Kusturika, Kaurismaki, Amenabar, Leigh. Inoltre la presenza degli autori italiani è molto ridotta (sembra che il cinema italiano sia morto con Pasolini, il che mi sembra esagerato visto che si tratta almeno fino alla fine degli anni settanta di una delle prime scuole cinematografiche al mondo).
Ho trovato esagerato lo spazio dedicato a un film indiano degli anni 70 conosciuto solo da quelle parti (Sholay), l'attenzione al cinema di kung fu di Hong Kong o addirittura l'importanza data a un regista commerciale come Verhoeven e alle sue pellicole satiriche che dileggiano alcuni eccessi della società americana.
Splendide invece le parole (e le immagini) dedicate alle tecniche usate nel cinema di Ozu e Mizoguchi soprattutto in contrapposizione ai trucchi del cinema romantico hollywoodiano. Eccellenti anche i ritratti di Welles e Griffith (personaggio con luci e ombre), due degli autori più importanti per le innovazioni che introdussero nel montaggio. Molto interessante la parte relativa al cinema muto, soprattutto quello espressionista tedesco e quello russo, meno quella relativa al cinema mondiale degli ultimi vent'anni, con particolare riferimento a quello statunitense.
Commovente invece la scelta di dedicare la pagina finale ad Arca Russa di Sokurov, riprendendo anche il documentario su come è stato girato questo splendido film moderno, che rilancia con forza le possibilità del cinema autoriale nei decenni a venire.
Nel complesso raccomando caldamente la visione di questa summa a tutti gli appassionati cinefili di filmscoop.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2016 18.55.55
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