the suicide squad - missione suicida (2021)

James Gunn raccoglie l'offerta per rimettere in piedi una creatura sanguinante che gli avrebbe permesso di fare qualsiasi cosa, pur di rialzare la china. E mentre nei Guardiani il regista ex Troma è bravissimo a trovare nei compromessi tra il suo cinema e quello Marvel i lampi di genialità, qui sgasa a tutta birra e realizza un film Troma ma con il budget.
Siamo a metà tra i Guardiani e Deadpool, quel senso di squadra fatta da idioti incompatibili (e per questo adorabili) e un'ironia splatterosissima.
Al centro ci sono i personaggi, caratterizzati da Dio e con ognuno che ha il suo posto nella narrazione. Ovviamente è King Shark a rapirmi il cuore. Tutti personaggi cattivi stavolta, lo capiamo dalla prima scena in cui uno della Squad devasta un carinissimo uccellino.
Ottimo lo spazio anche per la diva Harley Quinn, che ha dei suoi assoli da solista che sottolineano il rispetto del personaggio di Gunn.
Mix musicale come al solito di alto livello, ma James ci ha abituati bene.
Ho sentito critiche derivanti dal fatto che questa pellicola sia estremamente violenta e quindi non adatta al suo target. Ma perché il target di questo cinecomic dovrebbe essere il pubblico di bambini e famiglie? Non si spiega.
I combattimenti non sono solo il trionfo degli effetti visivi, con lucette e quelle *****te Marvel, sono comprensibili, sono gustosi, sono da vivere. E inoltre hai quella impressione che nessuno sia salvo, che da un momento all'altro a qualcuno possa saltare la testa.
Una esperienza divertentissima, sboccata, che voglio rivivere presto.
Grazie James.