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Possibili spoiler Cominiciamo innazitutto dal finale, che è molto più di una conclusione irrisolta, anzi è come interrompere lo spettacolo sul più bello. Il motivo? Non fu mai girato il suo sequel. Ed è un vero peccato perche The sword of doom riprende le fila del precedente Samurai Assassin, analizzando il periodo finale dello shpgunato dei Tokugawa più in chiave intimista, quindi crando una specularità con la pellicola precedente in cui il fenomeno era visto in un contesto molto più allargato. La profonda crisi di valori, la fine del'epoca dei samurai è chiaramente sintetizzata nella figura di Ryunosuke, guerriero che vive solamente per la spada, sconfiggere nemici o anche persone innocenti annullando ogni traccia di moralità nel proprio animo. Una figura affascinante ben intepretata da Nakaday che purtroppo non avrà il suo naturale seguito.
Sequel di "Samurai Assassin", questo imponente lavoro di Okamoto non troverà purtroppo seguito, l'ipotetica triologia resta infatti incompleta del suo terzo episodio, troncando "The Sword Of Doom" proprio sul più bello. A parte questa svista, ci troviamo davanti ad un film stupendo, girato con estrema maestria, tanto che alcune scene della pellicola sono rimaste note fino ai giorni nostri, nel panorama del giappone feudale ( ormai vicino alla dissoluzione). I personaggi sono perfetti: Tatsuya Nakadai e Toshiro Mifune (non presente qua fra gli interpreti) sono il top per un lavoro di questo tipo. La trama è interessante e ben articolata, la storia di Ryunosuke, samurai spietato e crudele, cattura fino allo splendido finale (ahimè lasciato in sospeso), in un atmosfera quasi surreale, da brividi. Un lavoro straconsigliato per gli amanti del genere.