the tree of life regia di Terrence Malick USA 2011
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the tree of life (2011)

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locandina del film THE TREE OF LIFE

Titolo Originale: THE TREE OF LIFE

RegiaTerrence Malick

InterpretiSean Penn, Brad Pitt, Joanna Going, Fiona Shaw, Tom Townsend, Jessica Chastain, Jackson Hurst, Crystal Mantecon, Lisa Marie Newmyer, Pell James, Tamara Jolaine, Jennifer Sipes, Will Wallace

Durata: h 2.19
NazionalitàUSA 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2011

•  Altri film di Terrence Malick

Trama del film The tree of life

E' la storia di una famiglia del Midwest negli anni cinquanta attraverso lo sguardo del figlio maggiore, Jack, nel suo viaggio personale dall'innocenza dell'infanzia alle disillusioni dell'età adulta in cui cerca di tirare le somme di un rapporto conflittuale con il padre (Brad Pitt). Jack - che da adulto è interpretato da Sean Penn - si sente come un'anima perduta nel mondo moderno che vaga nel tentativo di trovare delle risposte alle origini e al significato della vita, tanto da mettere in discussione anche la sua fede.

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Voto Visitatori:   6,90 / 10 (168 voti)6,90Grafico
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su The tree of life, 168 opinioni inserite

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zerimor  @  26/03/2020 17:28:43
   9 / 10
Che film! Anzi, denominarlo in tal modo potrebbe risultare riduttivo. La fotografia è impressionante e contemplare tutte quelle immagini cosmiche in movimento mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta. Inizialmente comprendere questa pellicola, la sua trama e ciò che vuole trasmettere può apparire complesso, ma riflettendoci attentamente e collegando tutti i puntini che ci vengono mostrati man mano si può comporre il puzzle. A visione conclusa son rimasto esterrefatto, e ci ho rimuginato su per un paio di giorni almeno.
Stupendo!

kafka62  @  09/03/2018 11:47:08
   8½ / 10
Il cinema di Terrence Malick è una tensione costante verso l'immagine perfetta, è una estatica esaltazione panica del cosmo, un simbolico riflettersi delle vicende individuali nella storia del mondo. Malick è un massimalista, un regista che non si accontenta dell'esperienza quotidiana, o meglio che dall'esperienza quotidiana dei suoi personaggi vuole distillare riflessioni sui massimi sistemi (il senso della vita, del dolore, se esiste Dio e cosa c'è nell'aldilà, cose così insomma). Di tutto questo "The tree of life" è la summa, il concentrato, il non plus ultra. Il film non ha una vera e propria storia: c'è una famiglia americana anni 50 (padre, madre e tre figli), immagini in libertà di un'età perduta per sempre, il trauma della morte di un figlio, il lutto da elaborare, il presente inquieto di un uomo che cerca di tirare le somme della sua esistenza e trovarvi un significato trascendente. Il tutto si interseca con meravigliose sequenze sulla nascita della vita, sull'origine del mondo, tra feti in controluce, cellule che si dividono, cascate che precipitano, vulcani che eruttano e stelle che esplodono. Mai come in questa pellicola il micro e il macro, l'intimo e il sovrannaturale sono stati indissolubilmente intrecciati, in un simbolico gioco di rimandi figurativi che è anzitutto una esperienza religiosa. La voce off che apre il film parla di Grazia e di Natura, le due forze che da sempre agiscono sul mondo e che ritroviamo metaforicamente incarnate nelle figure della madre e del padre, la prima dolce, affettuosa e materna, il secondo rigido e autoritario. Il figlio maggiore cresce tra questi due poli (la madre a instillare amore, altruismo e fede, il padre a preparare il figlio alla competizione e alle durezze della vita), che sono poi le ipostasi ossimoriche di un mondo che da sempre elargisce inestricabilmente bellezza e orrore, gioia e sofferenza, stupore e spavento. Malick non dà risposte, non è un filosofo, piuttosto è un pittore o un musicista che impressionisticamente suggerisce visioni ed epifanie, alla ricerca di un tempo perduto che non è circoscrivibile solo all'arco di una esistenza ma che, con timore e tremore, ammaliato e atterrito come i suoi personaggi, intuisce essere la ragione stessa di tutti gli organismi viventi, uomini, piante o animali. La visione finale in cui Jack oltrepassa la porta dell'aldilà e ritrova, in una landa immacolata bagnata dal mare, tutti i suoi cari, se da un lato rischia di sfiorare il kitsch di uno spiritualismo new age, dall'altro è il logico, consequenziale punto di arrivo di chi comprende, al di là di uno specifico credo religioso, che non può esaurirsi tutto qui e oggi, che la vita va ben oltre quello che possiamo vedere e toccare, che nell'universo, in un filo d'erba come in un pianeta, c'è una energia spaventosa, che non riusciamo a capire pienamente ma che, forse perché tutti la portiamo dentro, possiamo vagamente intuire. Come Kubrick in "2001: odissea nello spazio", Malick ci accompagna in questa magica, raffinata, estatica e titanica (possiamo immaginare l'enorme quantità di girato che al montaggio il regista ha eliminato) esplorazione, che va ben al di là della storia di Jack e del suo rapporto edipico con il padre (così come "2001" non era solo la storia dell'astronauta David e del computer HAL 9000), alla ricerca di un filo rosso che possa condurci alle sorgenti stesse della vita, là dove nulla e tutto sono così vicini e così simili da essere quasi indistinguibili. In questo impalpabile iato Malick riesce a costruire un film visivamente perfetto, filosoficamente complesso, emotivamente ispirato, un film che forse non è esagerato considerare epocale.

xymox  @  03/01/2018 10:01:03
   7½ / 10
questo film per me non è facile da commentare, non sono neppure sicuro di averlo capito completamente, o forse non c'è molto da capire.
Cmq il film mi è piaciuto, al di là delle scene "documentaristiche", stupende ma forse un pò troppe nella prima parte.

Filman  @  07/10/2017 15:19:47
   10 / 10
Se girare film di valenza personale ad Hollywood, che siano poco in linea con la normalità mainstrem dell'ambiente, è già di per sé difficile, produrre un'opera totalmente artistica, totalmente sperimentale ermetica ed espressionista, come THE TREE OF LIFE è qualcosa che solo Terrence Malick poteva fare, per la fama del suo nome o per quella dei rinomati volti utilizzati al fine di lanciare la visione del film nelle sale. L'avanguardia situata tra la potenza dell'immagine e il suo metodo narrativo ai limiti dell'ex novo porta con sé dei frammenti di perfezione formale legati chimicamente allo stile dell'autore americano, chiamato a raccontare storie comuni ed intime che possibilmente rappresentino molto di più: il chiaro rapporto tra nucleo familiare ed universo apre una pluralità di porte interpretative sull'esistenzialismo ontologico e fenomenologico, quindi sullo studio della natura costitutiva a partire dal soggetto e dalla teorica coscienza trascendentale, forse di sostanza panteista e riconducibile ad una più conciliante linea filosofica che ricerchi la bellezza delle cose. La regia che vuole trasmettere una (fittizia) involontarietà dell'inquadratura, pluridimensionale e profonda nelle prospettive, la sperimentazione dei suoni o della voce fuori campo in versi, l'alternanza di immagini dai contenti totalmente diversi sono tutti elementi che rendono questo capolavoro occidentale, uno dei più importanti del periodo, un'esperienza singolare.

lukef  @  10/09/2017 16:03:37
   9½ / 10
Penso lo si possa annoverare tra i film più belli dell'ultimo decennio.
Una piccola opera d'arte sul piano visivo.. In pochi casi ho visto immagini tanto spettacolari al servizio di una così grande forza evocativa ed emotiva.
Nel titolo così banale sta tutta la trama del film, perchè di questo si parla: della vita e del suo scorrere, dalla notte dei tempi. Non dei casi o degli avvenimenti della vita e neanche del senso. Della vita e basta, nella sua intimità, dove gli avvenimenti di noi piccoli uomini strisciano a un livello inferiore, coperti da un velo opaco che Malick traduce in musica e immagine.
E dietro tutto questo c'è una grande forza, forse la più anticonformista e difficile da accettare in questi tempi secolarizzati, quella del Signore. Perchè questo genere di forze non le captiamo più, siamo diventati impermeabili (come il papà di Jack), troppo occupati a inseguire le nostre facili convinzioni. C'è tanta spiritualità e soprattutto educazione, c'è religione e panteismo.
C'è anche tanta ricerca e tanto lavoro in un'opera del genere; dispiace leggere che non sia stata compresa da molti; forse (dico io), attratto da nomi come Brad Pitt (che oltretutto fa un eccellente lavoro) qualcuno si aspettava un film più alla propria "portata". Pazienza.

giampix  @  27/08/2017 14:16:01
   9 / 10
E' difficile 'definire' esattamente questo film, per certi versi ha lo stesso stile de La grande Belezza... pochi dialoghi, ma molta introspezione e riflessione.
Solo per gli amanti del genere introspettivo...

mauro84  @  16/06/2015 22:53:10
   8 / 10
Grazie a rai5 recupero sto capolavoro. Bè è un film nettamente esagerato, non pensavo così trascinante... 3 storie, soprattutto quello del viaggio della Terra, è di magnificenza e superlativo, come immagini e scatti fotografici... Il dramma avvolge il resto e il complesso di un grande lavoro.. di un grande film!

Sean Penn E Brad Pitt, grande coppia di attori, grandi interpretazioni!

Terrence Malick, tanti film ha fatto, questo è il suo grande film, il film che lo ha lanciato nei festival del cinema che contano, grande in tutto!!

Per i veri amanti dei film che meritano, un dramma, semplicemente un viaggio unico!! da vedere!

MonkeyIsland  @  30/03/2015 02:28:35
   5 / 10
L'ultima e l'unica volta che l'ho visto non è certo recente, però nonostante la tecnica e la bellezza delle immagini rappresenti una delle vette del cinema moderno, mi sono annoiato un sacco...
Ritengo La Sottile Linea Rossa un quasi capolavoro, ma questo Albero Della Vita mi è sembrato pretenzioso come il Malick che si è cominciato a intravedere da The New World con un sacco di dialoghi vacui e troppo sempliciotti messi in bocca ad attori che reggo poco (si Brad Pitt proprio te).
Ma il vero problema del film è il RITMO: due ore e venti che sembrano una settimana spesa a contare i sassi e queste due ore sono veramente narcolettiche e ve lo dice uno che non si è addormentato nemmeno vedendo Vi Presento Joe Black che è il film più noioso che abbia mai visto...
Brava la Chastain però!

7219415  @  24/02/2015 12:38:44
   7 / 10
Lento ma valido

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  18/12/2014 23:55:22
   6½ / 10
Intenso ma mi aspettavo qualcosa di diverso

Light-Alex  @  09/10/2014 00:34:39
   7½ / 10
Nel primo quarto di film lo stavo per etichettare come un polpettone di ispirazione religiosa venuto male, con una spropositata porzione di film dedicata ad immagini di meduse, onde, piante e dinosauri in computer grafica, che nemmeno a quark (anzi meglio una puntata di quark almeno lì oltre alle belle immagini impari anche qualcosa).

Invece poi devo dire che nella seconda parte il film mi ha convinto di più. Il regista ci ha messo tanto con questo linguaggio lento, evocativo e surreale ma alla lunga mi ha agganciato e mi sono sentito partecipe delle vicende di questa famiglia e delle loro dinamiche. A fine film mi sentivo legato a loro e rasserenato dalle questioni che si risolvevano, dai nodi che venivano al pettine per così dire, riferito ai rapporti tra i vari componenti della famiglia.

Sinceramente per me non credo che il messaggio della ricerca di Dio, smarrito nel non sapersi spiegare il perché del bene e del male, che ricorre per tutto il film, in questo "The tree of life" sia illustrato particolarmente bene. Né tanto meno è una tematica particolarmente originale. Infatti credo che la forza di questo film non sia tanto la componente filosofica, quanto piuttosto la forza espressiva delle immagini, il linguaggio lento che finisce per avvolgerti, una famiglia che sembra così tangibile e vissuta da non poter non restare impressa.
Aggiungo anche un cast che si è comportato benissimo, compresi i bambini.

Anche se non mi ha lasciato con grosse riflessioni in mano devo dire che è riuscito a trasmettermi un senso di pace. Sono combattuto perché in troppe parti il lavoro mi è risultato artificioso, troppo spudoratamente volto a creare un prodotto particolare, un' "esperienza" più che un film vero e proprio. Ma in altre mi sembrava che il lavoro avesse un'anima. Tutto sommato penso sia da vedere.

zeppelin  @  02/06/2014 13:04:56
   3 / 10
Un film presuntuoso, che fa il verso al cinema europeo d'altri tempi senza avvicinarsi né per l'impatto visivo, né per la realizzazione né, tantomeno, per la profondità.
Storia insulsa di personaggi irritanti in un'America che degli anni '50 non ha niente con pretese poetiche che rasentano il kitsch.
La lentezza non è un problema: ho visto ed apprezzato Stalker e Solaris di Tarkovskij e l'Antonioni degli anni '60, quindi mi sento vaccinato. Il problema è un vuoto cosmico di idee che girano su questi rapporti tra personaggi che non sono riusciti a coinvolgermi.
Un rude soldato che suona Bach meravigliosamente è (scusate il gioco di parole) stonato.
Credo che sia il finale di peggior gusto che abbia mai visto. Kitsch estremo di un misticismo evidentemente artefatto.
Noioso, inconcludente e visibilmente forzato: un triste esercizio in tristi tinte pastello.

Dompi  @  16/04/2014 17:04:22
   10 / 10
Un capolavoro.

Lillipuzziana  @  12/01/2014 16:02:05
   7½ / 10
Film molto pretenzioso, a mio avviso da vedere; chiaramente non adatto a tutti per la sua lentezza in alcuni momenti, che comunque rimedia con una fotografia visionaria ed impeccabile.
Un bel viaggio intimo che ci porta a sfiorare i sentimenti, le paure, e le sofferenze dei personaggi che sono anche le nostre, quelle di tutti, ma che butta uno sguardo a un'universalità di tempo e di spazio (la parte, appunto, pretenziosa e delicatamente difficile da realizzare).
Se non fosse così elitario sarebbe perfetto; ci sono comunque delle scene che rimangono e continuano a trasmettere. Bravi gli attori, peccato per Sean Penn.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  04/01/2014 15:47:03
   7½ / 10
Non adatto a tutti i palati. Quasi elitario, presenta una regia e un impatto visivo emozionanti. Il significato ultimo non è alla portata, va interpretato.
Una di quelle opere che, ostentando una smodata bellezza, provano ad addentrarsi nella mente umana.

Manticora  @  30/12/2013 11:27:24
   10 / 10
Si può fare un film senza avere una sceneggiatura pronta, ma seguendo l'esistenza di una famiglia? Si può, rispetto a Lynch e inland Empire Malick usa le immagini per parlare all'anima degli spettatori. I dialoghi interiori dei protagonisti servono come contrasto, unicum del suo stile che ha più senso di quanto si creda. " la gente è diventata avida" Sena Penn vaga in un mondo che non comprende più, mentre da bambino la grazia della madre ( Jessica Chastain fà tremare i polsi con interpretazione che dire INTENSA è poco..) lo accompagna assieme ai fratelli nell'esplorare la vita, bellissima la scena del parto, come uscire da una casa sommersa sott'acqua. Poi da neonato a bambino, avere dei fratelli e crescere ancora. Ma qualcosa si incrina, ( la morte del fratello) il padre Brad Pitt Autoritario è ossessionato dal fare successo, voule dai figli cose impossibili, il legame con la madre è più forte. Immagini della nascita dell'universo, poi la galassia e la terra primigenia, ci portano all'origine della vita, e a quello che siamo stati, per un affresco di rara potenza che non tutti vedranno ma molti ameranno. Un film così rimarrà nel tempo come un icona fondamentale che esplora le domande che ci facciamo sempre, chi siamo dove andiamo, ma soprattutto qual'è il senso dell'esistenza?

Charlie Firpo  @  30/12/2013 11:06:02
   4 / 10
Ennesimo polpettone firmato da uno dei registi più sopravvalutati di Hollywood, uno che si chiude in una capanna ed esce ogni 10 anni per girare un film... ultimamente però ha capito che i dollaroni fanno comodo e allora ci rifila le sue elucubrazioni più frequentemente, ma tornando al film : siamo presenti ad una esplosione di immagini da far venir a tratti il mal di mare (Terrence si vede che non ha capito che il troppo stroppia), stacchi continui sulla natura mostrandoci fotogrammi alla National geographic il tutto condito da una storia ultra noiosa e stra-pallosa piena zeppa di aforismi filosofici vecchi come il cucco, la solita solfa : chi siamo, dove andiamo, perchè questo ,perchè quell' altro... dopo un po' le balle dello spettatore sono talmente piene da pesare un quintale l'una.

Riconosco la bellezza di certe immagini e inquadrature di cui Malick è un maestro, ma oltre a questo non c'è altro da elogiare ed è troppo poco per promuovere un film, almeno nella Sottile linea rossa sebbene retorico e pure quello esageratamente verboso avevamo come sottofondo la seconda guerra mondiale, che è un tema molto più solido e ricco d'interesse rispetto a questo film o documentario o come si vuol definire.

Ho trovato pure Brad Pitt esageratamente irritante, film che non mi ha lasciato nulla e che di certo non rivedrò più quindi per me il voto non può essere diversamente.

topsecret  @  28/12/2013 10:35:24
   7 / 10
Di solito le opere di Malick non mi hanno mai impressionato più di tanto. Stavolta con THE TREE OF LIFE sono rimasto molto colpito per la forza emozionale e per la potenza visiva che trasmette. E su questo non si può eccepire.
Malick azzecca anche il cast: molto buona la prova di Brad Pitt e dei piccoli attori, così come molto convincente appare la Chastain.
Una bella esperienza visiva e di sentimento che merita considerazione.

Mr. Threepwood  @  21/09/2013 04:51:47
   1 / 10
Mi sono sforzato di vederlo fine alla fine ma in più di due ore di film non c'è stata una singola parte con un minimo di senso. La trama non esiste, non esistono dialoghi, i pochi che ci sono sono totalmente sconnessi da qualsiasi logica. È un film terribilmente noioso che non lascia assolutamente nulla se non un gran senso di vuoto. Astenetevi dal guardarlo a meno che non siate curiosi di vedere come sia possibile realizzare un film (se così può essere definito) riempito di due ore e venti di puro nulla.

P.s. concettualmente parlando mi ricorda un'opera di Piero Manzoni intitolata "***** d`artista".

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Ultima risposta 21/09/2013 10.42.11
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Invia una mail all'autore del commento Liebestraum N°3  @  15/08/2013 17:04:16
   9½ / 10
Un film sulla vita nel suo senso più universale.
Siamo vivi solo per un fugace momento nella scala temporale dell'Universo, così piccolo da poterci definire infinitesimali.
Eppure la nostra esistenza ci sembra tutto.
In quella frazione di esistenza, si svolge la nostra vita, tutte le sue gioie, le tragedie, la noia, l'eccitazione, i rancori, le paure, i fallimenti e i trionfi, i nostri amori e le nostre perdite, tutto in quei momenti così fugaci.

E' girato in maniera magistrale, le musiche ti scavano dentro, la fotografia è a livelli stratosferici, ben recitato; ho trovato molto ben raffigurato anche il conflitto tra padre - un buon Pitt nei panni di un "padre padrone" - e figlio - Sean Penn in un viaggio a ritroso nei giorni della sua infanzia.

Vi lascio con una provocazione: e se al posto di Malick ci fosse stato scritto Spielberg o qualche altro regista?
Capisco che le sensazioni sono influenzate dalle proprie esperienze personali e dalla sensibilità di ognuno, ma 6.86 a questo e 8.71 (più 6 Oscar!!!!) a "Forrest Gump" di Zemeckis faccio fatica ad accettarlo.


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Lucignolo90  @  17/06/2013 01:34:52
   9 / 10
Un capolavoro che ha avuto le reazioni che hanno tutti i capolavori, momentaneamente non compreso da tutti, fra qualche anno rivalutato dalla gran parte e fra 40-50 anni ancora se ne parlerà. Quasi quasi mi viene voglia di non andarlo a vedere To the wonder per non rovinare la magnifica considerazione che ho di Malick (solo....perchè Ben Affleck???)

Tornando al film, come parla con la semplice potenza delle immagini Malick non c'è nessuno, penso di non aver mai visto in vita mia un lavoro di steadycam del genere, nelle scene di gioco tra i bambini in giardino, nel "fluttuare" da stanza a stanza nella casa dalle moderne architetture dello Jack adulto (si incazzasse poco Sean Penn se il suo minutaggio è stato tagliato nella post-produzione, sarei onorato nel far parte del cast di questo film fossi in lui).

Non può non dare un brivido al cuore

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Poi ho letto cose per me assurde da parte di Famiglia Cristiana (o era un altro giornale cattolico non ricordo) che criticava la visione finale del

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Malick è per sua stessa ammissione un non credente e se un Dio c'è nei suoi film, è il Mondo stesso, è la natura stessa, il Dio di ogni film di Malick è astratto, è tutto ciò che ci circonda, secondo una visione panteista della dimensione terrena.

E mi trovo in disaccordo con chi dà al finale la visione


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The tree of life non è un film corale come lo era La sottile linea rossa, il protagonista è uno ed uno solo, Jack, e voglio credere che le visioni del film rispecchino il suo marasma interiore.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/06/2013 17:13:11
   7½ / 10
Film particolare, lontano dai classici schemi narrativi. Sono più film in uno, due anzi tre, il terzo è il breve spezzone con Sean Penn. Dal microcosmo della famiglia Pitt-Chastain alla storia del cosmo.
Complesso, forse presuntuoso, visivamente eccezionale. Da vedere.

YaoMing  @  10/06/2013 21:19:09
   4 / 10
Ho 30 anni e i sonori sbadigli che ho tirato nelle 2 ore di questa ciofeca,non li ho fatti in tutti i restanti 29 anni passati.

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Ultima risposta 17/01/2014 16.26.30
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Matteoxr6  @  02/06/2013 18:41:45
   7 / 10
Ho letto di chi si lamenta della lunghezza della pellicola, dell'eccessiva noia provata, dei dialoghi, oppure delle immagini senza senso.
Queste sono persone che, di solito, vanno al cinema per vedere scoppiettanti scene d'azione o le esilaranti gag de I soliti idioti. Beh, io me ne discosto.

Mi dissocio, però, anche da chi ha esaltato questo film definendolo un capolavoro.
La pellicola non mi è dispiaciuta; la fotografia e la colonna sonora, ad esempio, sono da dieci. Ho trovato invece esagerata, e anche un po' ridicola, la scena

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Inoltre non condivido il pensiero cattolico presente nel film e l'eccessiva, irrazionale, seppur metaforica, contrapposizione tra la figura materna (la Grazia) e paterna (la natura).

Comunque vale la pena vederlo: 7-

cirus  @  16/05/2013 10:46:46
   9 / 10
Non ho messo 10 perchè effettivamente come "prodotto-film" poteva essere migliorato (ad es.: condivido l'insistere su voci fuori campo e lunghezza degli effetti speciali visivi). Ma la lunghezza complessiva e il ritmo lento hanno un suo perchè, in quanto argomenti circa l'esistenza di Dio e il senso della vita non possono essere affrontati in poche frettolose battute, ma necessitano di tempi lenti quali la riflessione e l'introspezione richiedono, il dialogo con la propria sensibilità e coscienza. Come detto da altri ottime interpretazioni, sceneggiatura, musiche, fotografia.
A fronte di tanti film con tanto sangue, omicidi, stupri, violenza, horror, angoscia, tragedie, cataclismi, almeno questo un film in qualche modo "utile" da vedere, una fetta d'arte, un arricchimento spirituale, un passaggio culturale.

celestevale  @  18/02/2013 17:20:29
   5 / 10
Subito subito, devo ammettere, mi sono un po' lasciata prendere dalla fotografia monumentale, dalle scene di forte impatto, ecc. ecc., credendo che a distanza di tempo mi sarei ricordata di questo film... e invece niente...penso non mi abbia lasciato nulla questo film, a parte la noia. Tanta noia.

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Giudizio: "5 - Così così, solo se non paghi e - aggiungerei - hai gravi problemi di insonnia".

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/06/2013 19.52.00
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danielplainview  @  25/01/2013 12:29:53
   7 / 10
Inferiore sia alla sottile linea rossa che al nuovo mondo. Qui, Malick, esagera, troppo autocitazionista, troppo predicatore, troppo teologo. La voce fuori campo, tipica dei suoi ultimi film, risulta a volte di troppo, stucchevole e retorica. Il film si salva grazie alla fotografia sempre impeccabile e a certe sequenze incentrate sul rapporto tra i due fratelli davvero bene eseguite. La parte sulla creazione è in assoluto il più grande delirio di onnipotenza visto fare a un regista.
Film eccessivo, e non sempre il virtuosismo è una scelta vincente, a volte anche qualcosa di più semplice appaga di più.

Tuonato  @  14/01/2013 14:59:54
   6 / 10
Ed eccomi nuovamente alla prova di reverendo Malick. Dopo il soporifero, terribile 'The new world' (<<cielo, terra, sole, luna...>>, tormentone che ancora mi perseguita) devo dire di essere riuscito a tenere botta a questa pellicola, portata a termine nonostante inevitabili passaggi a vuoto nei quali ho dovuto puntare tutto sullo stoicismo.
Nel presente sermone Malick ci indica due modi per affrontare la vita: con la via della natura o con la via della grazia.
Teoria che riesce ad esemplificarci grazie ad una famiglia texana del '50 in cui sono presenti entrambi i modelli. Padre O'Brien rappresenta la natura, poderosa violenta autoritaria. Madre O'Brian è la grazia, amorevole caritatevole comprensiva.
Famiglia O'Brien in cui è presente una forte componente spirituale, fede che vacilla quando scompare tragicamente un figlio.

<<Dov'eri tu quand'io ponevo le fodamenta della terra?
Mentre gioivano in coro le stelle e plaudivano tutti i figli di di0? >> Giobbe.
Eh, Giobbe. Il "perseguitato", colui che "sopporta le avversità". Il giusto la cui fede è messa alla prova da parte di di0.

Malick mette in scena il lutto. Si avvale di immagini straordinarie della genesi del genere umano di gran impatto visivo/emotivo, ci spiega paternamente "come va il mondo" ponendo in parallelo, confrontandoli, macrocosmo (universo) e microcosmo (famiglia O'Brien).
Ci porta per mano alla comprensione del dolore, ad una possibile - l'unica? - soluzione per il suo superamento.

Ancora Giobbe. Quello a cui di0 disse che l'operato divino non va giudicato dal punto di vista umano, quel di0 che rivendica la sua onnipotenza rispetto alla miseria dell'umanità: l'uomo può trovare una risposta al dolore e al male solo decidendo di affidarsi a Lui.

Ne vien fuori un'opera complessa con innumerevoli simbolismi/metafore di non facile lettura, un film mistico lirico ma estramente autoriale, davvero pesante con gli attori che hanno una parte quasi marginale rispetto al progetto. Suggestive le esterne girate nella rinascimentale Villa Lante.
Io, personalmente, come 'Albero della vita' continuo a preferire quello di Aronofsky.
Malick è comunque un monumento del cinema, ce lo dicono i numeri: ex prof di filosofia al MIT che ha diretto solo 6 pellicole in quarant'anni di carriera, ciò testimonia la qualità l'impegno l'autorialità e giustifica l'etichetta di "anti-star".
Ma se non conoscete Malick avvicinatevi con sospetto, le sue opere d'arte (perché sono tali) sono scarsamente digeribili.

elnino  @  10/01/2013 11:00:57
   4 / 10
4 soltanto per il cast, se non ci fossero loro varrebbe molto meno, sono durato solo mezz'ora il che non è da me, ma in questa mezz'ora solo esplosioni, pianeti, eruzioni vulcaniche, manco fosse un documentario. Io lo boccio, non ci capirò niente ma lo boccio.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  03/01/2013 11:43:35
   5 / 10
Il punto di non ritorno del cinema di Malick. Due ore e venti di immagini immagnifiche di sublime bellezza che non riescono a diventare un film.
Un cinema di suggestioni, ma che rimane una freddissima lucubrazione. Incapace di suscitare emozioni vere e al rischio del riso involontario soprattutto nella seconda parte.

Estenuante e incapace di mantere l'intesità della prima mezz'ora (l'inizio è infatti magnifico) fallisce su tutta la linea soprattuto lì dove un Lynch raramente sbaglia: la capacità di non scendere nel solo manierismo.

La palma d'oro è davvero esagerata.

Ciaby  @  13/12/2012 20:45:42
   6½ / 10
Se il voto di un film si basasse unicamente sulla tecnica e la bellezza, allora "The Tree Of Life" non si meriterebbe 10, ma mille. Perché è un film curato in ogni dannato particolare, bellissimo visivamente, con delle trovate tecniche eccezionali, con più di un momento memorabile (la parte sulla creazione della terra è notevole). è un film perfetto nei tempi: non c'è niente di troppo, niente di meno (a livello tecnico, ripeto)
Il problema nasce quando gli immaginari si ripetono, si accavallano, si dilungano e più va avanti il film (specie ad una seconda visione) e più diventa qualcosa che lascia più di un dubbio.
é un film che si compiace, si ama, che non vuole dare un minimo di respiro allo spettatore tra un sospiro e l'altro.

Malick descrive l'universo della famiglia attraverso, non solo il macro (l'universo vero e proprio), ma anche il micro, i minuscoli dettagli che ci accompagnano in tutta la nostra vita. Gli affetti, la rabbia, le emozioni: tutto forma le nostre giornate, che il regista ci presenta come ripetitivi, trasognati, persino grotteschi nella loro compostezza e nella loro forzata poesia.

Il film non è che questo. Due ore e mezza in cui la gente sussurra dal fuori campo frasi sull'esistenza o meno di Dio, e sono il cielo e sono il mare e non si sa cosa siano, dopotutto. Voleva essere un film sul senso della vita, ne è rimasto un grande e monumentale (e meraviglioso) obelisco da osservare, ammirare e parlarne nei salotti intellettuali.

Del film, però, non rimane assolutamente niente. E, alla fine, lascia l'amaro in bocca, soprattutto dopo quel finale conciliatorio che è l'enfasi di tutto ciò che si è visto prima: leggiadre donne che camminano a piedi nudi sulla sabbia, abbracci, baci, mani che sfiorano fiori, famiglie allegre, cieli, mare, villette a schiera, prati, campi, bambini.

Nella mia testa è rimasto un grande punto interrogativo.

fiesta  @  24/11/2012 13:41:57
   9 / 10
ho visto the tree of life, il mio problema con malick è il perdersi nelle immagini meravigliose e sconvolgenti ed è il motivo per cui la sottile linea non mi ha fatto impazzire,invece the tree of life è un altro discorso,perchè l'unione di immagini e suoni (all'inizio del dvd mi suggeriva di alzare il volume al massimo) mi inquietava o intimoriva o rallegrava ed erano un pò le emozioni del protagonista che disorientato provava delle emozioni per nessuna apparente motivazione,forse solo per l'animale che siamo,e così pure io per lo stesso motivo,ossia per un innato timore nei confronti di alcuni eventi naturali,che talvolta nemmeno conosco ma probabilmente sono radicati nei miei geni, provavo quelle sensazioni,l'idea di utilizzare l'astratto o il naturale e talvolta miscelarli per suscitare delle emozioni ben precise -perchè per me il film deve essere un'esperienza- l'ho trovato geniale. La trasposizione cinematografica di quella che è la spiritualità nel mondo occidentale è perfetta,bellissima e credo che per un orientale possa essere sicuramente anche affascinante,questa è la nostra storia,quella del mondo,quella dell'uomo e quella dell'occidentale.
Certe domande ora non me le pongo più,anche perchè credo che se ci sia un Dio dovrà avere un piano alternativo altrimenti ci avrebbe rivelato già tutto dall'inizio e fine della storia e certamente anche del film,ma da piccolo lo tempestavo di domande,così come spesso facevo del male e poi me ne pentivo,così come mi incornavo con mio padre e facevo a chi è più forte con mio fratello. Probabilmente sono le cose che hanno formato il me,ma che più velocemente sono volate via nei meandri della memoria (scusate il clichè) e ieri sera mi sono ricordato di quanto doloroso fosse sperare di vedere mio padre morto per un semplice istinto di libertà,o quante notti insonni ho passato perchè avevo approfittato della debolezza di mia madre. Non siamo forse proprio questo noi? non siamo un continuo lottare tra i nostri istinti e i nostri sentimenti?

marcos81  @  05/09/2012 21:27:03
   10 / 10
Sicuramente non un film per tutti anzi diciamo pure che sia per pochissimi è una di quelle pellicole che si amano o si odiano non vi sono vie di mezzo
ma dire che sia privo di contenuti è una bestemmia! personalmente lo metto almeno alla pari del capolavoro di kubrick forse col tempo addirittura superiore anche se a molti di voi sembrerà un eresia! 2001 odissea nello spazio narrava il rapporto tra l'uomo e l'universo e solo alla fine della vita e morte(non sto certo sminuendo quell opera d'arte che è) qui viene trattata anche tutta la sfera degli affetti familiari che sono parte importante della nostra vita se non il fulcro: l'odio e l'amore la rabbia e la gioia ,dalla spensieratezza di quando si è bambini a quel senso di angoscia (se cosi posso definirla) che ci affligge da adulti e cosi via fino alla morte e alla speranza di un paradiso che ci attende dopo di essa
Ho trovato eccezionali le parti che molti hanno definito come un "documentario" accompagnate da una colonna sonora stupenda che ci mostrano la magnificenza del nostro universo
in conclusione un film davvero potente che mi ha lasciato insonne per ore (cosa che non mi capitava da circa 5 anni quando vidi per la prima volta con grave ritardo Il posto delle fragole)
se volete un film pieno di suspense colpi di scena e le solite cose solo per passare poco piu di un ora e mezza lasciate perdere se siete disposti a percorrere un viaggio interiore non perdete altro tempo questo è un capolavoro

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  17/08/2012 16:57:12
   8 / 10
Ad un ritmo tre volte più veloce rispetto a quello del cinema mondiale medio, "L'albero della vita" di Terrence Malick pianta le sue fulgide radici nell'animo dello spettatore. Fin da subito avvinto da una storia quasi misteriosa, appena annunciata e allo stesso tempo così fortemente drammatica, chi guarda non può non essere catturato da una tensione narrativa che, pur permettendosi di procedere allo scoperto sin dalle prime scene, mantiene una segretezza tutta sua che instilla curiosità.

Grazie a un senso del montaggio clamoroso e a una regia praticamente perfetta (prodiga di giochi di prospettive e di ricorsi a forme geometriche abbacinanti), la pellicola giunge maestosa a bussare alle corde dello spirito. Attraverso stacchi di luogo e di tempo sottolineati da un balletto di fuochi fatui-icone a cui rivolgersi per porre domande esistenziali appena sussurrate e quesiti che attraversano in un lampo i pensieri più profondi, in un estremo tentativo di capire le bizzarrie del destino, conosciamo le avversità della Natura, Regina impietosa e spietata dominatrice, e approdiamo a un amore sfrenato per l'invisibilità filosofica, colei che tira le fila di noi poveri burattini-umani.

Pezzo di Storia del Cinema contemporaneo, quello del regista statunitense è anche, per una ventina di minuti, un componimento poetico per immagini, una raccolta di wallpaper astratti che si rincorrono in un'atmosfera perennemente aulica, durante la quale ogni momento ha la presunzione di essere IL momento. Quel magma profetico che mina(ccia) le nostre intenzioni. "Koyaanisqatsi" post-apocalittico che rade al suolo in modo definitivo qualsiasi speranza, geyser new age, "Giobbe e oltre l'infinito" di trance psichedelica insistita e duratura come la musica che la accompagna, l'operazione malickiana rischia di farsi sorprendere dalle atmosfere documentaristiche à la National Geographic e di generare un disordinato intento evocativo-spirituale.

In questo mondo-acquerello tanto pulito da risultare quasi posticcio, emergono (incredibilmente) gli umani-dinosauri, coloro i quali sono la pre(i)Storia del film: i figli del "Signore" Dio Mr. O'Brien (Brad Pitt) e della "Vergine" Jessica Chastain sono imprigionati nel giardino dell'Eden alla stessa stregua degli spettatori sudditi del dispotico Malick, annoiati dalle favole della buonanotte, irritati dalle preghiere a tavola, insofferenti alle rigide regole imposte dal Padre Padrone che in vita sua vola solo con l'aeronautica militare e il dondolo del soggiorno. Tanto bravo al pianoforte quanto disastroso come genitore, in lui albergano solo residui rabbiosi: prepara i figli alla vita come se dovessero affrontare una guerra (e forse la risposta al dramma iniziale si nasconde proprio dietro un conflitto bellico), li umilia (in particolare Jack, il più grande dei tre fratelli) e insegna loro solo le viltà del razzismo e della cupidigia.

Difficile conciliare la dimensione trascendentale con quella "storica" della narrazione; la testardaggine e l'asprezza del padre è così vera e giunge con toni così densamente drammatici che "l'antipasto visionario digitale" sulla natura rischia di incidere negativamente sulla realtà emotiva dei rapporti umani. Ma la città di Waco, in Texas, è anche il luogo natio del regista al quale possono essere perdonati questi insistiti afflati poetici, queste intense ipotesi evocative, questo debordante riadattamento filologico.

-Uskebasi-  @  24/07/2012 23:22:37
   8½ / 10
La nemesi di Melancholia.

Non è un film, è musica.
Non è musica, è poesia.
Non è poesia, è arte.
Non è arte, è amore.
Non è amore, è sofferenza.
Non è sofferenza, è speranza.
Non è speranza, è morte.
Non è morte, è Dio.
Non è Dio, è natura.
Non è natura, è Sole.
Non è Sole, è vita.
Non è vita, è tutto.
Non è tutto, è niente.
Non è niente.
E' un film.
Ma non è un film...


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Ultima risposta 25/07/2012 03.54.20
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vale1984  @  24/07/2012 17:51:28
   5½ / 10
Ecco questo film ha scatenato in me due differenti idee molto contrastanti...
1) è bello, le immagini sono fantastiche e molto evocative, le musiche coinvolgenti e di impatto, la storia familiare interessante...
2) è davvero lungo e noioso, i dialoghi sono pochi e le idee lasciate da interpretare troppe...
Insomma nel complesso è un film molto particolare e interessante ma a dirla tutta la lunghezza e la noiosità di alcune parti sono davvero sfibranti. Il super cast non compensa le lacune del film anche se la sensibilità di alcuni momenti è entusiasmante.
Insomma capisco possa essere un film amato e odiato sotto molti versi e non mi sento di prendere una posizione netta. 5 e mezzo per il complesso...
Troppa religione, introspezione ed emozione, poca chiarezza e troppi contrasti.

lorenzo87  @  24/07/2012 14:36:05
   3½ / 10
Non ho ancora capito se è un documentario o cosa Mi sono fatto ingannare dagli ottimi attori e dai premi vinti. Non l' ho visto tutto non cel'ho fatta. E' privo di un senso, che centrano i vulcani , i dinosauri se volevo vedere sta roba andavo su discovery channel.

DeciSex  @  21/07/2012 15:31:50
   10 / 10
Il messaggio del film è assente, per questo è divertente vedere persone che provano a commentarlo ed interpretarlo. E, il silenzio del film mi invita a non esporre alcun commento su di esso

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  09/07/2012 15:48:49
   8½ / 10
Mi era piaciuto molto La Sottile Linea Rossa, anche se non tanto da trovarlo il miglior Malick (che resta quello di Badlands). Avevo molto tentennato con il suo Nuovo Mondo, un mezzo passo falso in cui partendo da una storia semplice si allargava ad abbracciare come suo solito argomenti ben più metafisici e filosofici, ma perdendosi in un mare di noia.
Capirete che mi sono avvicinato a The Tree of Life in maniera cauta, scettica e soprattutto con molto pregiudizio.
Posso dire questo: è il miglior lavoro di Malick, probabilmente. Di certo farà discutere tanto e tra qualche anno ne conosceremo il vero valore come è stato per tutti i suoi lavori precedenti (New World a parte, credo verrà sempre visto come un minore a ragione). è il classico film che spacca a metà senza dubbio, le ragioni ci sono tutte: la pesantezza in primis, poi l'ambizione gigantesca come non mai... ovvero, Malick partendo dal microcosmo di una famigliola anni '50 americana risale alle radici del tempo dove noi ancora non siamo, fa esplodere e danzare gli elementi, con un montaggio simil-kubrickiano (e ardito quasi quanto il suo 2001 nello stacco osso/astronave) ci mostra i dinosauri al posto delle scimmie dell'odissea nello spazio.
Il paragone con il film più controverso e "oggetto estraneo" di Kubrick non è campato per aria, anzi è giustissimo e calza a pennello. Questo è l'eccesso di Malick, la sua summa totale e il suo lavoro più ambizioso che difficilmente verrà raggiunto in questi termini; un film talmente denso di significati da lasciare basiti, da poter rivedere in continuazione trovandoci sempre qualcosa di nuovo sfuggito una prima volta.
Non sarà facile, ma vederlo può anche essere un piacere: lasciarsi trasportare dalle immagini semplici e sublimi al tempo stesso presuppone un adattamento mentale lontano dalla logica di un cinema statunitense (e non solo) che questo tipo di film ormai non li produce(va) da tempo e non ne produrrà altri per chissà quanto. è un'opera personale sull'uomo, che però attenzione: riesce a non essere troppo didascalica o supponente. Ovvio che il filosofo Malick imbottisca le immagini di simbolismi e allegorie spesso e volentieri (la Grazie e le tre grazie, il paradiso finale, vita e morte e quant'altro) ma come nei suoi altri film il punto di vista fondamentale è quello di un personaggio e poi di tutti gli altri; in una parola dall'uno si risale al tutto, vale tanto quanto la visione malickiana della vita, panteista, quanto per il protagonista Jack (uno Sean Penn che appare pochissimo).

Non ho né la voglia né le capacità di disquisire ulteriormente sui significati di un film del genere, che fosse per me dovrebbe avere (come per altre opere d'arte nebulosa alla 2001 o Inland Empire) la scelta del Senza Voto; davvero, qui siamo dalle parti di qualcosa di non catalogabile, che va oltre il voto stesso e ne sarebbe quindi limitato. Non do 10 perché lo do ai miei film preferiti. Può darsi che col tempo questo Tree of Life lo diventi, chissà. Intanto posso dire di essermelo goduto, un'esperienza devastante certo ma che ti da tanto se solo sai raccogliere e ben disposto. Da uno che stima ma non ama Malick è tantissimo.

Grandioso Pitt, ennesima dimostrazione di quanto sia un attore eccezionalmente valido, la Chastain bellissima e perfetta ad incarnare parte della Grazia.

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Ultima risposta 21/07/2012 15.37.04
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  30/06/2012 12:42:50
   7½ / 10
Non credo di aver mai visto prima un capolavoro così profondamente inguardabile. Malick si riconferma un genio, ma quando il film finisce -per una volta nella vita- se ne è davvero contenti.
Secondo me, comunque, un netto passo indietro rispetto a "The new world", vero manifesto del cinema malickiano.

saffanu  @  08/06/2012 17:29:16
   6½ / 10
Sì, d'accordo bellissima fotografia, però alla lunga stufa, voglio dire alla decima volta che vedi l'inquadratura dell'albero col sole che fa capolino tra i rami, sei tentato di usare l'avanzamento veloce. e poi abbiamo le inquadrature da dietro le spalle (qualche centinaio), la telecamera che si muove costantemente, la gente che cammina in mezzo alla strada, ogni tanto si inquadra un cane, i ragazzi che corrono e giocano, le stanze, la telecamera che si muove nelle stanze. Dopo un po' il meccanismo diventa evidente, abusato, il burattino mostra i suoi fili. Poi la storia del ragazzo è anche interessante, i temi affrontati fanno riflettere e non poco. Gli attori bravi anche se l'unico che emerge è il ragazzo, bravissimo. Tutto sommato togliendo un po di tempi, morti e di riprese ridondanti (diciamo il 50%) il risultato è il medesimo e si guadagna un'oretta buona (si sà la vita è breve). Così magari mi sarebbe rimasto il tempo di vedere qui documentari in blu ray della BBC che Malick e il suo fotografo gli fanno un baffo.

alastar  @  01/06/2012 21:18:25
   3½ / 10
Film che non ho capito,noioso,contorto e come detto dal mio predecessore non bastano belle immagini per tesserne le lodi.Un grande cast sprecato.

gabrigal  @  27/05/2012 19:52:19
   7 / 10
Gente, ero molto scettica prima di vederlo e per certi versi lo sono ancora, ma se si riesce a superare il delirio dei primi 45 minuti tra vulcani, cascate, pianeti e dinosauri, il film è gradevole e ha un suo perchè. Il finale poi l'ho trovato commovente e poetico.

gabriz  @  20/05/2012 16:46:25
   3½ / 10
Noioso. Non bastano belle riprese per fare un bel film...
Dopo 30 minuti volevo staccare ma mi sono imposto di guardarlo tutto per cercare un senso....fino alla fine.....

Attesa non ripagata.

maitton  @  18/05/2012 11:19:30
   5 / 10
provo un po di imbarazza a votare questo film e ad esprimere un giudizio.
il motivo e'semplice, alcuni dei miei utenti di riferimento lo ritengono un capolavoro o quasi.
ci sta che non abbia afferrato l'arte visiva, il rapporto natura/grazia, sara'tutto questo che non mi fara'dare un voto brutto, se ho dei limiti non posso certo prendermela con gli altri.
pero' una cosa posso dirla: raramente mi e'capitato di rimanere cosi'dopo la visione di un film, ero letteralmente inc.azzato.
questo film mi ha massacrato.
ho deciso, 5.

ruy007  @  14/05/2012 23:32:12
   10 / 10
Capisco i 4,film capolavoro davvero non per tutti,Malick riesce a fare qualcosa di straordinario.

Tautotes  @  14/05/2012 22:33:10
   4 / 10
Vuoto, insulso, presuntuoso. Rivolgersi a Bergman e Tarkovskij

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  09/05/2012 11:36:55
   8 / 10
Una famiglia della provincia americana formata da un padre severo ma a suo modo affettuoso,da una madre protettiva e delicata,quindi da tre figli immortalati nel cammino che dalla culla li porterà alle soglie dell'adolescenza.
Un microcosmo descritto mediante una straordinaria eleganza estetica,una caterva di immagini che sublimano una ricerca mai doma della grazia e dell'armonia e che in questo caso raggiunge vette temporali dilatate a dismisura ed ugualmente seducenti nell'elogio a quella natura meravigliosa e impassibile,da sempre imprescindibile intelaiatura delle pellicole del regista texano.
Malick sembra raggiungere delle risposte personalmente soddisfacenti nel suo iter imperniato su quesiti esistenziali che da sempre angustiano l'uomo,l'immancabile voce fuori campo piazza il punto di domanda e di seguito tenta di acquisire risposte rivolte ad un'accettazione legata all'inesorabile ciclo della vita.
Gli albori della Terra non sono imputabili ad alcun disegno divino,bensì a una genesi naturale che narra di ammassi magmatici sino a raggiungere l'era dei dinosauri poi spazzati dal famigerato meteorite.Tutto comincia e tutto ha una fine,si può solo sperare in una rinascita dalle ceneri,una ripartenza di un viaggio circolare la cui essenza ci è negata.Nella fede e nella parabola di Giobbe il regista trova sfogo rassegnato,quasi fatalista,oltre che rabbioso provocato dall'indifferenza .Non vi è ricompensa certa per l'uomo irreprensibile,si può solo cercare di perseguire la felicità e sperare che il naturale corso degli eventi non infranga ogni sogno.
Trama molto asciutta,quasi priva di dialoghi e allungata in sequenze accarezzate da una colonna sonora al solito straordinaria,durante le quali lo spettatore è chiamato alla riflessione.Quasi fosse un rito in cui gli spazi richiedono un riempimento razionale non per forza di cose seguace del pensiero suggerito.La sensazione è che Malick delicatamente indichi una via evitando di pontificare e magnificare il proprio pensiero.
Tornano tutti gli elementi caratteristici della cifra stilistica inconfondibile dell'autore in un'opera di non facile approccio e metabolizzazione.Sicuramente affascinante e costruita sul dramma che investe una famiglia come tante,scatenando incertezze e paure umanamente molto comprensibili.Meno emozionante rispetto i precedenti film,comunque un'esperienza travolgente che ripaga la sgobbata.

Crazymo  @  06/05/2012 19:24:55
   8½ / 10
Malick conferma di saperci fare con le immagini, portandoci in un luogo fantastico, mettendoci in armonia con il mondo; ci dimostra anche che non c'è bisogno di tanti dialoghi e una grande trama per fare un gran film. Il tutto parte un pò in modo confusionario, per poi migliorare con lo scorrere del film, trasportandoci per tutta la durata in un profondo sguardo sulla vita.
Bellissima la fotografia, ottimi gli attori (Forse Sean Penn un pò troppo marginale) anche i ragazzi, idea geniale, il tutto realizzato in maniera impeccabile (Solo i primi 20 minuti mostrano in alcuni momenti un po' di immagini fini a se stesse che alla lunga stancano). L'unico vero problema è che a volte si assiste a scene che mancando di una narrazione "classica" non si riescono a capire appieno, infatti non posso dire di aver capito completamente questo film, ma ne sono comunque rimasto affascinato e colpito.
Grandissimo Malick! Questo film è assolutamente da rivalutare...

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Ultima risposta 06/05/2012 19.26.38
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gemellino86  @  22/04/2012 13:46:19
   9½ / 10
Credo che questo film non tanto sia stato capito. Malick ci vuole proporre una cornice elegante e raffinata sul senso della vita. A mio parere è molto struggente e colpisce profondamente anche per chi non ne comprende il vero significato. Poi c'è il grande Sean Penn seguito da un dignitoso Pitt. Molto sottovalutato. Per ora è il miglior film del regista che ho visto.

ginuwizzle  @  17/04/2012 22:55:57
   10 / 10
C'è tutto quanto. La vita.

max67  @  10/04/2012 10:35:30
   6½ / 10
LA DOMANDA CHE MI PONGO E' SI PUO' FARE DELLA POESIA CON LE IMMAGINI DI UN FILM E NON ANNOIARE? ,SECONDO ME' SI ' MA MALICK NON RIESCE , O PER MEGLIO DIRE RIESCE SOLO IN ALCUNI PEZZI , E' SICURAMENTE UN FILM CHE PUO' AFFASCINARE MA I CAPOLAVORI SONO ALTRI. AD ESEMPIO LA PARTE DI SEAN PEN HA TROPPE LACUNE SE FAI UN FILM SU L'EDUCAZIONE DI UNA PERSONA E POI NON SPIEGHI BENE CHE RISULTATI HA PRODOTTO , CIOE' NON APPROFONDISCI LA PARTE DEL FIGLIO DA GRANDE HAI FATTO UN OPERA IRRISOLTA .

druss86  @  04/04/2012 10:57:11
   6 / 10
voto 8 per la foto ,per il tentativo di creare qualcosa di diverso,per la riflessione,per gli attori

voto 4 per la storia troppo complessa,criptico, per esser decisamente troppo lungo con troppe pause e silenzioso...recitazione praticamente assente,mancanza di collegamenti difficilissimo da comprendere.

Si capisce che è un film divcerso che tratta un tema profondo ma credetemi si fa troppa davvero troppa fatica a seguirlo e soprattutto a comprenderlo nella sua interezza...necessita di uno studio davvero approfondito ma che uno spettatore medio non fara mai...poteva esser migliore se un poco semplificato o chiarito...

Dodo  @  03/03/2012 13:31:23
   5½ / 10
Fra i commenti precedenti avevo letto che può essere definito come uno dei film più soggettivi che esista.
Sono pienamente daccordo con questa affermazione, o lo ami o lo odi. Stop.
Tree of life è un'immersione mistica e introspettiva piena di riflessioni filosofiche su temi quali fede/natura/amore/educazione.

Personalmente ho avuto difficoltà a finirlo, non tanto per la lentezza (che giustamente caratterizza il film stesso) ma più che altro perchè mi aspettavo qualcosa di diverso e non sono riuscito completamente a sprofondare nelle spettacolari immagini e nelle splendide musiche.

Considerandolo come film non mi sento proprio di dargli una sufficenza, non ha trama, non prende, ti aspetti che da un momento all'altro accada qualcosa, venga spiegato qualcosa o quantomeno ci sia un dialogo acceso e invece niente.
L'apice della tensione la sia ha durante il litigio nel pranzo di famiglia che può riassumere facilmente i rapporti che ci sono all'interno di una classica famiglia (di sobborgo) americana di quel tempo.
Voto 4 insomma.

Per quanto riguarda le domande che il regista (ci) pone, la maniera nella quale fa scorrere tutta la vicenda e l'originalità di come riesce a raccontare quel poco di storia mi hanno colpito. Come giustamente alcuni dicevano mi sembrava di essere di fronte ad un documentario di Piero Angela in alcuni momenti ;)
Voto 7.

Media 5,5.
Sconsigliato a chi vuole andare al cinema per puro intrattenimento ludico.
Consigliato a chi cerca qualcosa di diverso ;)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  28/02/2012 11:54:41
   7 / 10
Quasi impossibile dare un voto a un film come questo.
Più che guardare lo schermo si è immersi in un'esperienza visiva e sonora totalmente avvolgente.
Malick racconta una storia famigliare, un rapporto fraterno e paterno difficile e normale contemporaneamente.
Anche la ricerca dell'onnipotente si sviluppa in maniera ossessiva e discreta.
Un film che non può lasciare indifferenti.

drobny85  @  26/02/2012 22:31:02
   4½ / 10
Non mi va di dilungarmi per qualcosa che non mi ha lasciato nulla, forse è colpa mia, forse no.
Sicuramente ricorderò questa pellicola per una maestosa fotografia, senza senso, e per una recitazione non di primo livello.

kako  @  24/02/2012 20:33:44
   7½ / 10
penso sia uno dei film in cui il voto è in assoluto più soggettivo. E' sicuramente un'opera maestosa e complessa, pregna di riferimenti filosofici e religiosi, tra le due vie proposte il regista propende per via della Grazia, pur lasciando un'apertura quasi agnostica allo spettatore. Visivamente è uno spettacolo per gli occhi, le immagini e la fotografia sono eccelse e anche la regia è suggestiva. Le prove attoriali sono di ottimo livello. Tuttavia non mi sento di dargli un voto superiore, sarà perchè non possiedo forse tutte le adeguate conoscenze in materia, sarà forse perchè non condivido la via che sembra scegliere il regista. In ogni caso un film affascinante e ambizioso, che merita sicuramente di essere visto almeno una volta.

ScemoChiLegge  @  22/02/2012 10:47:02
   9 / 10
The Tree of Life è poesia di immagini.
Il regista non ha scelto i dialoghi come motore del film: la cinepresa segue i personaggi e li offre allo spettatore in tutta la loro realtà, grazie a una fotografia eccezionale ed emozionante.
Un film profondamente umano, un inno alla vita da riguardare e risubire.
Un film che procede con lentezza poetica, che stimola lo spettatore attraverso un attacco ai sensi della vista e dell'udito.

L'aggettivo più usato nei vostri commenti su The Tree of Life è "PRESUNTUOSO".
Mi chiedo dove sia la presunzione in un regista che ha provato a rendere cinematograficamente Le Domande che l'uomo formula più o meno da una eternità. Domande rognose, personali, intime.
Malick ne propone tante, tenta di farci riflettere, ci conduce per mano attraverso le sue immagini a quella che è la Sua Risposta.

Qual è la nostra?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR faith81  @  20/02/2012 18:33:34
   10 / 10
Leggendo i commenti nel forum è evidente che questo film non sia stato compreso a livello semantico. Sul piano visivo, Malick utilizza diverse figure retoriche (metafora,metonomia,allegoria) che veicolano significati estremamente impegnativi sul piano del contenuto.
Ma questo signore è un semiologo, non solo un regista.
Siamo su un altro livello!
Credo che una regia innovativa,introspettiva e ricercata come la sua debba essere premiata, e le persone che non hanno compreso il montaggio dei filmati, invece di dare 1 ad un capolavoro come questo, dovrebbe rispolverare un po' di cultura ed ascoltare musica classica.
Spero con tutto il cuore che possa vincere l'oscar come miglior film,regia e fotografia ma aveva diritto di accedere ad altre nomination.
Finalmente qualcuno ha provato a creare qualcosa culturalmente STIMOLANTE e qualitativamente SUPERIORE.........

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Ultima risposta 20/02/2012 20.34.46
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albyhfintegrale  @  12/02/2012 11:49:17
   1 / 10
Premetto che il voto UNO è quello che sento. Dovrei dare di più solo perchè ora forse verrò sommerso dalle critiche degli amanti del film: quindi per mettermi sulla difensiva.
Ma perchè devo farlo se è il voto che credo il film meriti?

Qualcuno risponde a questo genere di voto: "Potevi fare a meno di vedere il film!"

Certo, se avessi saputo che il film era così: certamente!

Devo premettere infatti che io evito accuratamente di vedere trailer, leggere recensioni sui giornali o commenti su questo sito PRIMA di vedere un qualsiasi film, di un qualsiasi genere: questo semplicemente perchè spesso i trailer o le recensioni dicono troppo e finiscono per rovinarmi la visione (sempre che alla fine si stia parlando di una pellicola che finirà per piacermi)

Per questo motivo evito generalmente i film horror (salvo qualche eccezione dovuta al caso)o cinepanettoni: probabilmente darei 1 a tutti (visto che zero non si può dare).

Questo è classificato come film drammatico: cosa ne sapevo di trovarmi davanti un film assolutamente privo di trama? Un puro esercizio di stile di un regista pieno di sè?

A questo punto posso dire: uno dei più brutti film che abbia mai visto! Lentissimo (è usare un eufemismo), assurdo, presuntuoso, sconclusionato, soporifero, fine a sè stesso.
Senza una coesione e un filo logico.

Un film che vorrebbe analizzare domande improponibili come la reale esistenza di Dio e del perchè della vita e della morte: poteva essere un film sicuramente lento ma con una trama e un'analisi sull'esistenza, ma coinvolgente ed emozionante.

Invece ero ogni istante a guardare il contaminuti del lettore dvd e a chiedermi chi me lo avesse fatto fare a noleggiare quel film.

Alla fine cosa mi è rimasto? Nulla se non la consapevolezza di due ore e diciannove buttate.

Mi ricorda un quadro "d'arte" astratta senza senso di qualche "grande artista" esaltato dai soliti critici che ci vogliono vedere una senso.

Da leggere quest'articolo: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1006&ID_sezione=56&sezione=

In pratica, in un cineclub di Bologna frequentato dai soliti intellettuali, nella proiezione si sono sbagliati invertendo primo e secondo tempo.
Alla fine: applausi a profusione!

Cripticità, dire e non dire. Voci fuori campo che parlano senza un senso vero e proprio. Cercare di colpire con la fotografia senza una narrazione che abbia un filo logico. E questo senza giungere mai a qualcosa.

Io trovo il tutto assurdo: che volete, sarò troppo razionale...


Un film fermo (dire lento come ho fatto prima è usare un eufemismo), senza trama, senza neppure una vera analisi in profondità dei personaggi (e stiamo parlando di un film impegnato e d'introspezione).

Certo, fotografia molto bella e rappresentazione della natura fantastica, dal verde sulla terra al cosmo sconfinato: ma ci sono documentari che l'eguagliano.

Qui stiamo parlando di un film. Ed è il film che giudico. Film che in quanto tale dovrebbe intrattenere e coinvolgere: per me la vera sfida (costata una fatica mai provata prima) è stata giungere a guardarlo fino alla fine.

Altri lo adoreranno, anzi, come si evince da moltissimi commenti: lo adorano.

Ebbene ragazzi, il mondo è bello perchè è vario e de gustibus non est disputandum.

Sapeste a quanti film che io amo ho dovuto veder dare un 1 da altri utenti...

13 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2012 10.00.42
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stranous  @  05/02/2012 20:25:30
   2 / 10
Pura presunzione cinematografica.
Evitatelo.

Lory_noir  @  29/01/2012 23:30:17
   7½ / 10
Film esteticamente meraviglioso, con una colonna sonora fantastica. Un po' lento e lungo ma sicuramente ispirato, innovativo ed originale. Pitt mi è piaciuto molto più qui che in Moneyball.

marimito  @  26/01/2012 22:57:02
   5 / 10
una fotografia mozzafiato.. poi però non ne ho più colto intensita, poesia e bellezza.. forse x eccessiva introspezione..

david briar  @  21/01/2012 19:20:45
   4½ / 10
Era forse il film che più attendevo quest'anno.Avevo adorato "La rabbia giovane" e "La sottile linea rossa" di Malick,mediamente apprezzato "I giorni del cielo" e "The new world".Quest'ultimo film,pur con una potenza visiva impressionante,soffriva di un certo squilibrio,di un montaggio sbagliato e di alcune cose che apparivano ridondanti e fastidiose,concentrate soprattutto nella parte iniziale.

Con "The tree of life" il regista conferma la sua recente tendenza a girare in questo modo.E' in grado di tirare fuori tante cose geniali,immagini splendide e travolgenti,ma il tutto rimane rinchiuso nel misticismo del suo autore,senza trovare quasi mai il modo di toccare lo spettatore,di arrivare vicino a lui,cosa che invece riuscivano a fare tutti gli altri film di Malick,escluso forse "I giorni del cielo", privo di difetti evidenti ma meno coinvolgente.Anche "The new world",nonostante le sue imperfezioni,ad un certo punto arrivava con una potenza straordinaria in tutta la sua bellezza.

Peraltro,non mi sembra il caso di gridare al capolavoro nemmeno per quanto riguarda i contenuti.Diversi temi vengono messi in gioco per poi essere lasciati li,senza il minimo approfondimento,quasi si volesse fare a forza un film universale e completo,senza però riuscirci .
In particolare,il film sembra ripetere lo stesso messaggio per tutta la sua durata,senza andare a fondo neanche in quello.Non funzionano le voci fuori campo ,prive di un vero e proprio senso,così come tutta la parte concentrata sulla natura risulta totalmente inutile.
E' il caso di dire che in un film così ambizioso ci si poteva e doveva aspettare di più per quanto riguarda i contenuti e i personaggi,le loro coscienze,che risultano non chiarissime e troppo lasciate al caso.
Il film manca di una vera e propria coesione emotiva nella sua dispersiva struttura,ha degli squilibri giganteschi fra forma e contenuto,dove la prima sommerge il secondo,facendolo passare inosservato(e in ogni caso non mi sembra particolarmente profondo come si vuole far credere).

E' un film fatto da Malick esclusivamente per lui,non gliene importa niente del pubblico.A questo giro,c'è chi si ostina a stargli ancora dietro perdonandogli il suo narcisismo,la sua auto-indulgenza e i suoi eccessi,e chi,come me,pur partendo con buoni propositi,si sente irrimediabilmente deluso da una pellicola che si sperava potesse dare tanto e invece non da niente.

E nonostante l'altissimo livello tecnico e le scene di grande potenza,nemmeno nei momenti in cui la pellicola fa di queste caratteristiche il suo punto di forza il film risulta efficace.Non riesce nemmeno a controllare troppo il cast,fra un Brad Pitt che ci prova ma proprio non sembra essere ispirato,e uno Sean Penn che si aggira per la scena per pochi minuti senza sapere come comportarsi(ciò è probabilmente dovuto al fatto che Malick sembra non essere stato chiaro con i suoi attori).E se un'interpretazione ottima come quella della Chastain risulta sacrificata e limitata dal ruolo,l'unico in grado di sorprendere è Hunter McCracken,l'interprete di Jack da bambino,un talento straordinario.
La regia di Malick è troppo insistita,troppo evidenziata,tale da diventare ermetica,ostica,lontanissima.
Sembra essersi dimenticato della sua capacità di emozionare con immagini semplici e di portare riflessioni che sembrano banali ad un livello più complesso:qua pensa solo a girare quello che più gli compiace.

E non ci si azzardi a fare paragoni con un capolavoro come "2001:Odissea nella spazio":"The tree of life" non raggiunge mai simili livelli di forma e contenuto, e di narrazione per immagini,e mai sarà ricordato come il "2001" dei giorni nostri.

Il sottoscritto lo ricorderà come un passo indietro nella filmografia di Malick,e come il suo film peggiore.E se continua su questa strada,dubito sarò più soddisfatto da un suo film.Peccato,visto che in passato ha dimostrato un talento smisurato,in quei casi però non troppo ostentato come in questo ultimo lavoro,fino ad arrivare all'autocelebrazione.Forse non gli farebbe male un produttore che gli impedisce di esagerare così,mentre a quanto si dice può fare quello che vuole sul set..

6 risposte al commento
Ultima risposta 04/04/2012 14.17.12
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BuDuS  @  15/01/2012 16:56:24
   5 / 10
La scenografia è molto buona, le musiche ottime e, complessivamente, le interpretazioni sono buone o ottime (soprattutto quelle dei bambini).

Però dopo una mezzora buona di "viaggio onirico" (o quello che vuole essere), uno si stufa pure, non può durare così - quasi - tutto il film ... e parliamo di un film che dura oltre 2 ore !

No, per come la vedo io, un film deve dare anche qualcosa in più per meritare la sufficienza.

Se fosse stato condito da uno svolgimento meno soporifero e con una trama più comprensibile e "terrena", poteva meritare un voto pure molto alto.

Decisamente sconsigliato a chi non apprezza le cose "molto filosofiche" e viceversa.

Onestamente mi aspettavo tutt'altra cosa, mi ha deluso.

karaberto  @  15/01/2012 01:24:09
   3 / 10
Lungo, noioso, presuntuoso, inutile; un'opera d'arte rovinata da colori sfumati e da personaggi lontani. Il finale farebbe scompisciare dalle risate se non fosse girato con una tale serietà da chiedersi 'forse mi sono addormentato e sto sognando!'
Il soldato dal cuore di pietra mal si adatta a rivelarsi un grandioso organista, i dinosauri sono veramente di troppo (o di troppo poco: forse un film solo con dinosauri sarebbe riuscito meglio) e gli anni 50 rimangono avvolti in un etere impermeabile. Panteismo? spiritualità? religione?... Ma chi è il suo guru? Il Mago Zurlì? Il buon Fantozzi avrebbe rimpianto la Corazzata Petemkin...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  05/01/2012 23:03:06
   6½ / 10
Il cinema di Malick è pervaso di panteismo. Lo si nota nella Sottile linea rossa (l'altro film che ho visto di questo regista), lo si nota qui all'ennesima potenza. Però è un cinema allo stesso tempo troppo ambizioso e narcisista. Il regista mette a confronto la Natura, dal Bing Bang fino alla nascita della vita sulla Terra e l'Uomo soggetto alla stesse leggi della prima (vedi brutalità e istinto rappresentati dal padre del soggetto narrante, e l'armonia e la grazia proiettati nella figura materna). La fotografia e le immagini del cosiddetto macrocosmo sono meravigliose, ma il tentativo filosofico di mettere a confronto i due mondi secondo me fallisce parzialmente, lasciandoci qualche sbadiglio di troppo e un pò di confusione. Belle le scelte musicali, ma mi hanno dato l'impressione di essere puramente ornamentali, non si coglie cioè il commento allo sviluppo della trama (ammesso che ve ne sia una).

mark0  @  02/01/2012 18:32:33
   6½ / 10
Film che colpisce, sia dalla fotografia che dalle suggestive immagini. Basta!
Dopo questo a me a solo annoiato. Credevo meglio.

goodwolf  @  23/12/2011 15:32:05
   4 / 10
Il film dura 133 minuti ma sembra che duri 700.
Sono per l'arte della sintesi, quindi questo film non può fare mio: sequenze lunghe, anzi lunghissime, molte delle quali senza un perchè e solo a puro scopo visivo.
La storia francamente non mi ha dato nulla: nessuna domanda e nessuna risposta. Molti ci hanno visto un'opera d'arte, l'unica cosa che ho visto io è una storia familiare, per giunta fatta male. Presuntuoso.

catdog  @  18/12/2011 10:45:03
   9 / 10
Per me è un film per cultori del cinema, non per tutti. Molti lo trovano lento e noioso. Io invece lo reputo "pura poesia", la poesia inrtrisa di mistica filosofia. Un bel film impegnato.

floyd80  @  11/12/2011 09:39:50
   8 / 10
Una pellicola che esporta la stessa essenza di cinema entrando nella nostra mente e nel nostro cuore. Esiste Dio? L'amore e l'odio cosa sono?
Sono domande che su celluloide non sempre si porgono.
E' lento? Sembra Superquark?
Lasciate perdere e guardate altro, un film di Malick non è per tutti.
Il film, s'intenda, non è perfetto, presenta alcune lacune strutturali, prima tra tutte la poca coesione tra le tre storie (la nascita dell'universo, il figlio da grande e la vita di famiglia) e le musiche non originali appesantiscono la visione in alcuni passaggi, però tan'è che The tree of life vi regalerà forti emozioni a patto di essere predisposti.
Quasi un capolavoro.

BrundleFly  @  22/11/2011 16:39:48
   4 / 10
Fino a che punto un'opera si può definire film e quando "puro esercizio di stile"?
La prima mezz'ora sembra una puntata di Superquark, fatta però meglio, sull'origine dela vita sulla Terra. Tante belle immagini suggestive non c'è che dire, ma poi? Il resto del film invece è di una banalità e lentezza disarmante, tanto che poteva durare tranquillamente un'ora in meno.
Il voto così basso è dovuto anche al fatto che è stato tanto decantato come "capolavoro", forse se ne fosse parlato un po' meno la mia reazione alla fine della visione sarebbe stata diversa.
Se volete farvi due risate vi consiglio di leggere l'articolo che scrisse Massimo Gramellini su La Stampa riguardo ad un episodio verificatosi in un cinema di Bologna all'uscita del film.

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Fratuck89  @  21/11/2011 20:14:46
   6½ / 10
Terrence Malick non mi piace molto come regista, quest'ultimo film si salva solo per una fotografia eccezionale, immagini che attingono direttamente dalla linfa vitale che scorre nel mondo in cui viviamo, uno specchio su noi stessi, ma apparte la bellezza visiva è un film lento e noioso.

PATRICK KENZIE  @  18/11/2011 17:48:59
   6½ / 10
Alquanto intenso! Malick al suo meglio con immagini grandiose... Ma tutto questo lo rende un film stupendo???

francesco81  @  15/11/2011 11:45:41
   2 / 10
Nessun spunto di riflessione degno di nota. E' un puro esercizio (malriuscito) di dare peso ad una opera che di fatto non ha nulla da dire...e quel poco che dice lo dice male.
Il film sarebbe stato più credibile senza le immagini galattiche e senza le inspiegabili scene con dinosauri.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  15/11/2011 10:06:59
   9 / 10
Un affresco poetico che racconta una storia semplice, ricorrente, ma estremamente emozionale.... la racconta con passione e compassione.... ricorrendo a pura filosofia esistenziale, tra fede e scienza. Un odissea Kubrikiana oserei dire, visionaria e tenue, esaltante e metafisica.....
Può non piacere ma è un opera di altra categoria.....

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/12/2011 10.51.24
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dobel  @  14/11/2011 14:28:56
   8 / 10
E' ormai una vecchia riflessione quella che vuole vedere in un'opera d'arte qualcosa che si ritiene ci sia anche se non è in superficie. Lontano dall'essere una provocazione fine a se stessa, lontano dall'essere risolto, lontano dall'essere banale, questo film pone innanzitutto delle domande. Solo per questo fatto merita di essere visto. E' un'opera di cultura che non può essere liquidata con un 1, né può essere esaltata incondizionatamente dopo una sola visione con un 10. La cultura sottintende uno sforzo della ragione per essere coltivata, fatta crescere e trasmessa. The tree of life richiede questo sforzo: non è opera di intrattenimento quanto piuttosto la confessione di un intelletto e di un'anima. I piani di lettura sono molti, e nelle recensioni che precedono la mia, sono stati elencati in gran quantità. Con essi si può essere più o meno d'accordo, ma si tratta pur sempre di sforzarsi di capire. Questo sforzo e questa fatica vengono visti di mal occhio da chi cerca nel cinema solo un oggetto di svago. Più in generale credo che la fatica del ragionamento sia un qualcosa da cui oggi si rifugge molto volentieri (siamo troppo abituati a che altri pensino per noi e ci diano già le soluzioni precotte; troppo spesso deleghiamo ad altri l'incombenza di problematizzare, con i risultati che vediamo quotidianamente).
Con questo non voglio dire che 'The tree of life' sia un capolavoro, come non l'ho detto per 'Island Empire' di Lynch, per esempio. Ma è un film importante, che interpella, che pone domande e dà poche risposte. Non si tratta di essere credenti o meno, quanto di essere o meno pensanti. Ritengo che sia un'opera che vada vista più di una volta, con la quale confrontarsi e con la quale reimparare a porsi delle domande molto scomode e imbarazzanti. Domande alle quali prima o poi dobbiamo dare una nostra personale risposta.
La realizzazione del film è, oltretutto, straordinaria. L'interazione di musica e immagine è spesso esaltante a livello del Kubrick di '2001...' .
Con questo: non lasciatevi spaventare dalle recensioni negative, andatelo a vedere, lasciatevi interrogare dal film. Poi ognuno darà la propria risposta, ma non lasciamoci banalizzare dal rifiuto passivo di certe proposte. Cerchiamo di crescere un pochino anche grazie a chi usa il cinema per inserirsi in dibattiti più ampli di quelli meramente estetici o di intrattenimento.
Oltretutto: se il film parla del rapporto sempre in definitiva irrisolto dell'uomo con Dio, non significa che sia una rottura, o un film da bacchettoni, o riservato ai credenti, o tanto meno un film ecclesiale. Personalmente, pur essendo credente, non vi ho trovato nulla di conciliante o di rassicurante, anzi! La posizione del regista assomiglia molto a quella di quel Giobbe che viene citato all'inizio, ossia di un uomo in perpetua lotta con il proprio Dio, che arriva a sfidarlo e a bestemmiarlo. E' un dialogo al quale è difficile sottrarsi, Malick lo porta avanti a suo modo. Riconosciamogli l'onore di aver provato a parlare del Silenzio.

Chagallo74  @  07/11/2011 23:30:18
   1 / 10
Raramente mi sono trovato basito davanti ad un film, tanto più se questo ha vinto a Cannes.
Credo che insieme a Donnie Darko e Good night e Good luck abbiamo raggiunto il gradino più basso dei red carpets cinematografici.

Cronaca della serata al cinema:

Ore 18 entriamo al cinema cambiando all'ultimo la scelta del film (dovevamo andare a vedere Habemus Papam), perchè ho dato retta a mia moglie, bah!
Ore 18.10 per adesso il film sembra bello ma....ore 18.11 iniziano le prime allucinazioni, secondo me hanno rovinato la pellicola.
Ore 18.15 sembra che tutto sia tornato come prima, Brad è Brad, Sean è Sean ma, alle ore 18.18 ecco che torna a sorpresa l'allucinazione e Taaac le 2 vecchiette davanti a me mollano il colpo ed escono dalla sala. Mi giro verso mia moglie dicendole che siamo ancora in tempo per cambiare sala ma lei, imperterrita vuole continuare e....continuiamo.
Ore 18.20 si iniziano a vedere vulcani che eruttano, fiumi che straripano, ghiacciai che si sciolgono e........APOTEOSI arrivano i DI NO SA U RI, ma che cazzzzo c'entrano i dinosauri in questo film????
A questo punto 4 ragazzi in prima fila fanno a gara per vedere chi è il più veloce ad uscire dalla sala, io ci provo ma mia moglie mi blocca.


Morale, come il povero Fantozzi, rimango sulla mia poltrona per 1 ora e mezza di minkiate allucinanti, di retoriche impossibili (il lago salato in Bolivia e tutti mano nella mano a fare giro giro tondo), una miriade di immagini già viste su Discovery Channel (Maluk non si è neanche sprecato a trovare nuove immagini) e un finale.....MANCO ME LO RICORDO e questo dice tutto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/02/2012 11.13.45
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LaurettaKoizumi  @  15/10/2011 19:28:45
   8½ / 10
Immaginavo, prima di recensire, di vedere tanti commenti contrastanti su questo film: la verità è che The tree of life o piace o... non piace.
E se piace, ci si innamora, se non piace lo si odia e lo si rifugge come la peste, ma questo dipende esclusivamente dallo spettatore.
La trama sembra semplice e banale, se non fosse che oltre a narrare la storia della famiglia americana anni '50, il regista decida di raccontare anche la storia di un'altra famiglia: la terra.
Può sembrare ridicolo, a volte è ridicolo, (vedi il famoso dinosauro digitale) ma lasciate che vi dica una cosa: per me staccare gli occhi da ciò che vedevo sullo schermo risultava impossibile, due ore di film pesanti, è vero, ma mai così attraenti.
Non c'è nulla da fare: il film rientra nella categoria, a volte odiatissima, dei "film DA VEDERE".

gruxxu  @  14/10/2011 13:03:15
   8 / 10
a mio parere due aggettivi si addicono a questo film: originale e significativo. il regista riesce a trasmettere la sua filosofia attraverso immagini stupende, accompagnate da musiche splendide, ma al contempo ricche di significato. la trama ed i dialoghi fanno il resto.

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