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Un lavoro che merita soprattutto in quanto è una delle poche ( se non unica) rappresentazione visiva del gruppo nella sua prima formazione. La band esegue un interminabile e straniante brano strumentale mentre il figlio di Nico e Delon,gioca e si rotola a terra e la telecamera passa da primi piani fissi a muoversi impazzita. Poi arriva la polizia e non si capisce più niente. Estenuante,come tutte le opere di Warhol, può avere qualche motivo d'interesse da parte dei fan dei Velvet Underground,per il resto mi dispiace ma non riesco a vederci niente di geniale.
i V.U con warhol a delirare assieme a loro: ovvero il sogno dentro le radici carnali della realtà disintegrata, disindividuata davanti a uno specchio, senza più tautologie dell'illuminismo in chiaro-scuro e con nature morte della pop-art : uno specchio che riflette l'alone dell'uomo nuovo non più consumatore ma consumato, consunto. quando i velvet ( quelli veri con Cale in formazione) lasciano fluire il flusso di coscienza vengono fuori dei fantasmi di livello abbastanza decente: sono parole che remano molto oltre le sfere del canonico, è lo spirito, l'anima , che vuole uscire dal corpo per grattare con gli artigli alla bara celeste dell'inorganico. terribili necrofilie con corpi drogati di urbanizzazione e proiettati sul piano dell'angoscia metafisica spulciando nel simbolico della carne più sfiancata dall'astinenza alimentar-sessuale.
In breve, si tratta di un live dei Velvet Underground documentato da Warhol che, col suo inconfondibile stile, ha saputo renderlo immortale. Atmosferico il bianco e nero slavato. Registicamente impeccabile. Straordinario!
Il film rappresenta per i suoi 3/4 un live dei Velvet Underground; poi, ad un certo punto, nel bel mezzo dle live interviene la polizia e anche tutta la crew (Malanga e Warhol compresi) viene mostrata.
Non male come opera (sopratutto dal punto di vista registico, classico ma incisivo), e non ci sarebbe nemmeno bisogno di dire che è originalissima, come praticamente tutta la produzione di Warhol.