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Io dico, se non vi piace o non comprendete Gaspar Noè non guardatelo. Uno dei registi più controversi e criticati del nostro tempo. Ma anche uno dei più capaci, profondi e disturbanti. Ha la capacità di raccontare il peggio delle persone, ma facendotelo entrare dentro e facendoti provare tanto ma tanto disagio. Forse per questo sono così difficili le visioni dei suoi film, sono insostenibili e ho riscontrato questa cosa in tutte le persone a cui ho mostrato i suoi film. Prova che, nel bene o nel male, questo autore ha qualcosa da dire e lo fa in un modo unico oltre ad essere un grande cineasta. Perle come "Seul contre tous", "irreversible" e "Enter the void" rimarranno per sempre ineguagliabili. Puro cinema.
Il bianco e nero unito ad un contesto squallido quanto straniante ricorda in qualche modo l'Eraserhead di Lynch. Una cornice che serve al regista franco argentino a descrivere una passarella di personaggi altrettanto squallidi, pienamente conformi con l'ambiente che ha letteramente creato per loro. Un lavoro d'esordio che esprime già alcuni concetti dei suoi lungometraggi futuri.
Tra le primissime opere del genio di Gaspar Noè; si tratta di un buon corto postatomico di stampo neorealista, girato in bianco e nero.
Non si capisce moltissimo (giusto il disclaimer iniziale e quello finale, che parlano di una città invasa da una peste), ma tutto è molto cupo e privo di speranza; e, si, il titolo rimanda proprio alla canzone di Mina, pure ascoltabile nel finale.
E' visibile, diviso in parti, anche su Youtube.
Karim Hussain forse prenderà un pò spunto da qui per il suo corto La derniere voix.
Come dire, a volte il buon giorno si vede dal mattino riguardo certi artisti...