tokyo.sora (2002)

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Titolo Originale: TOKYO.SORA

Regia: Hiroshi Ishikawa

Interpreti: Manami Honjou, Haruka Igawa, Yuka Itaya

Durata: h 2.07
Nazionalità: Giappone 2002
Genere: drammatico
Al cinema nel Novembre 2002

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Trama del film Tokyo.sora

Una ragazza si guadagna da vivere distribuendo fazzoletti per la strada, mentre cerca di sfondare tentando qualche provino. La sua vicina di appartamento, una ragazza taiwanese, posa come modella per lezioni di arte, ma fatica a imparare il giapponese, rimanendo così isolata. Un'allieva del medesimo corso d'arte sente di avere il seno troppo piccolo, e teme che ciò possa compromettere la relazione con un ragazzo che le si dichiara. Una hostess in un night club si diletta a scrivere, e quando un suo racconto suscita l'interesse di un editore, vince il blocco creativo scrivendo su una collega, Yuki, che lavora da un parrucchiere ma si sente inutile e sola. Un suo cliente al night club è padrone di un bar, e non si accorge che la cameriera con la quale scherza sempre è innamorata di lui.

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Voto Visitatori:

7,17 / 10 (3 voti)

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Voti e commenti su Tokyo.sora, 3 opinioni inserite

Commenti: Tutti |

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sweetyy @ 14/09/2012 03:01:16

5½ / 10

Film che mostra la vita di alcune ragazze di Tokyo, i loro desideri e frustrazioni.
Eccessivamente lento e monotono, per i miei gusti.

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Ciaby @ 04/01/2010 13:51:55

8 / 10

Cineverité Delle emozioni, raccontato in poche inquadrature fisse, raccontato dalla solitudine di protagoniste che non sono nè eroine, nè protagoniste, ma esseri comuni.

Dialoghi semplici, recitazione eccellente (quasi sempre basata sull'improvvisazione), regia intrigante, colonna sonora appena accennata e quasi sempre di matrice naturale (il rumore del treno che passa, la lavatrice, gli orgasmi della coppia dell'appartamento di fronte) rendono questo film un'opera obbligatoria per gli amanti del cinema asiatico.
Tedioso a tratti, ma sempre affascinante e con un finale che toglie il fiato.

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Tom24 @ 08/09/2009 00:31:44

8 / 10

Ishikawa Hiroshi fa cinema giapponese al 101%, ovvero lento, etereo, realista, minimale, poetico. Già il titolo "Il Cielo di Tokyo" preannuncia alle splendide atmosfere che il regista ci fa vivere, che catturano ipnoticamente e coinvolgono emotivamente lo spettatore. è un cinema adatto a pochi, a solo chi ha la pazienza di stare seduto e guardare se stesso allo specchio, a lungo. Solo analizzando i piccoli gesti quotidiani delle protagoniste riusciamo infatti a coglierne il carattere e l'essenza. E in mezzo al pesante pessimismo di cui è impregnato il film, alla fine il regista ci riserva sempre un bagliore di speranza finale, che scalda il cuore. Questo signori è arte, il cuore del grande cinema asiatico di cui mi sono innamorato.

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