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Nonostante il titolo che presenta questo capitolo come un panorama sulle origini del personaggio, qui di beginning non c'è proprio niente. Quindi evitate di farvi fuorviare come è successo con il sottoscritto.
Torna al timone Ataru Oikawa già regista del capostipite "Tomie" e del prossimo "Revenge", il risultato è uno degli episodi più scialbi dell'intera serie. Per una volta la trama non presenta grossi spunti originali (aspetto che fino ha permesso a questa saga di diventare così longeva), tutto più o meno già visto nei capitoli precedenti a cominciare dall'ambiente scolastico (ma non solo), facendo perdere l'interesse in poco tempo. La tensione è praticamente assente tanto che più che un horror questo "Beginning" sembra quasi un film grottesco. L'interprete di Tomie è molto brava e un paio di trovate splatterose sono decisamente carine ma non sufficienti a risollevare le sorti di un film che mi ha molto deluso per la sua inutilità e che considero tra i meno riusciti della serie.
A dispetto del titolo, non un vero e proprio Beginning, ma piuttosto un capitolo che si pone cronologicamente prima del primo film della saga. E a proposito di beginning vari, possibile che a nessuno sia venuta la splendida idea di spiegare veramente le origini di Tomie, la sua famiglia, la sua nascita, la sua identità e cosa diamine combinava all'Epoca Meiji?
Comunque, episodio dalla storia semplice e piuttosto risaputa (le malefatte di Tomie in ambiente scolastico, l'amicizia tra Tomie e una ragazza normale), ma non per questo poco affascinante, anzi.
Ennesimo capitolo dell'infinita saga dei Tomie giapponesi.
La storia è più o meno la stessa: una ragazza di nome Tomie Kawakami si fa certo notare dai ragazzi della sua scuola, che subito cominciano a ronzarle intorno. Ma l'orrore prende pian piano il sopravvento.
Torna a dirigere Ataru Oikawa, fautore del primo Tomie, questa sorta di prequel (???) della serie. Girato in digitale e con un'ottima fotografia accesa, "Beginning" offre, come sempre, geniali schizzi di gore improvviso (l'orecchio mutilato), riuscendo a coinvolgere con una certa originalità.
Insieme a "Rebirth", però, questo episodio è quello della serie ad avermi coinvolto e convinto in modo minore.