trappola mortale (1986)

La formula del thriller/giallo classico, ovvero la formula di DEATHTRAP, è e rimarrà immortale, ma solo Sidney Lumet poteva dirigere questo film, che sembra essere stato scritto trent'anni prima, girandolo come se lo stesse girando trent'anni prima.
La genialità di questo racconto a base di molteplici colpi di scena e scatole cinesi è quello di proiettare la storia su più piani diversi. Allo stesso modo il contesto teatrale nel quale agiscono gli attori è suggerito dalla stessa sceneggiatura. Con queste trovate quasi sempre lo spettatore si domanda se quello che sta vedendo sia reale o una semplice interpretazione, apoteosi del cinema di derivazione teatrale al quale appartiene per forma mentis lo stesso autore.

Buon thriller di stampo teatrale, con una storia piena di colpi di scena, forse pure troppi. Ottimo Caine, mentre Dyan Cannon è semplicemente insopportabile.

Gran bel film a mio parere, continui retroscena ben fatti... Da guardare!

Pellicola alquanto Hitchcockiana diretta da Sidney Lumet con un sempre grandioso Michael Caine ed un'insolito Christopher Reeve, che oltre a dimostrarsi un'ottima spalla riesce anche a mostrare un talento inaspettato.
La location è sempre la stessa dall'inizio alla fine(e qui ricorda i lavori di Alfred Hitchcock come "La finestra sul cortile" o ancor meglio "Nodo alla gola") e i personaggi sono tanti quanti quelli di una commedia teatrale; ed è qui che la pellicola mostra veramente il suo lato geniale; il tutto è visto esattamente come un giallo da teatro, creando una specularità con la trama del film, piena di intrecci e capovolgimenti della situazione, tra scontri di sceneggiatori teatrali e curiose donne anziane con poteri da medium a metterci lo zampino; una ragnatela di eventi che sballottano lo spettatore a destra e sinistra ma senza essere troppo invasivi.
Tra le tante cose ho percepito anche un tocco vicino al genere commedia, anche se nascosto dietro al più presente dramma; poi si spiega anche quello sempre per via della metafora sempre presente nel film.
Confesso che il tocco di classe pensato per il finale lo avevo intuito, ma anche se così mi è risultata comunque una buona scelta stilistica.
Non un filmone, ma sicuramente un giallo che in un modo o nell'altro riesce a catturare....

Sulla falsariga degli Insospettabili di Mankiewitz, Trappola mortale ha un tono più giocoso, thriller ma anche commedia nera, dove la passione per il teatro e le invidie che lo attraversano, tramite gli sviluppi della trama, lo rendono un prodotto godibilissimo. La regia di Lumet è perfettamente a suo agio negli spazi ristretti e alleggerisce l'impostazione teatrale del film. Bravi sia Caine che Reeve mentre la Cannon nel suo essere quasi sempre costantemente sopra le righe è veramente irritante ed in fondo rappresenta l'anello debole del film.

Ricorda molto da vicino 'Gli insospettabili' di Mankievicz, guarda caso con lo stesso Michael Caine. E' un film molto altalenante, sequenze che tengono incollati si alternano ad altre piuttosto vuote e inutilmente intricate, indubbiamente le prime sono quelle in cui vanno in scena Caine e Reeve, mentre i personaggi della moglie e della medium li ho trovati molto deboli e di poco fascino.

I tanti colpi di scena sono ben architettati e la sceneggiatura abbastanza ben costruita anche se forse con troppi fronzoli che complicano inutilmente la fruibilità del film. Non può essere annoverato tra i punti più alti della filmografia di Lumet ma è comunque un film da vedere.

Veramente bassa come media, personalmente l'ho trovato l'ennesimo buon film del grande Sidney Lumet una buona prova recitativa.
Non ricordo moltissimo nello specifico tranne un bel piano sequenza tra i due protagonisti durante il quale Reeves descrive il suo piano.
Non sarà Sleuth ma a me non è affatto dispiaciuto.

Una commedia thriller dai connotati teatrali interessante nelle premesse ma via via sempre più scarsa negli sviluppi; la carne al fuoco è troppa, e i colpi di scena, alcuni prevedibili altri no, sono decisamente troppi.
Lumet dimostra ancora una volta di saper sfruttare come si deve un'unica ambientazione chiusa e di riuscire a tirar fuori il meglio dai suoi ottimi attori; peccato appunto che lo script, nella seconda parte, perda di quasi tutta la forza e l'intensità sfoggiate nella prima tesissima ora (dico quasi perchè il confronto finale tra buio e tuoni fa il suo bell'effetto).

Comunque occasione sprecata.

Una commedia-giallo piuttosto particolare con una fortissima componente metafilmica e "metateatrale"...
Michael Caine superbo (una espressività molto teatrale e convincente( si conferma uno degli attori più adatti a questo tipo di ruoli, anche Christopher Reeve fa la sua figura così come Dyan Cannon!
Ho gradito moltissimo la regia di Sidney Lumet che è riuscito a girare un intero film, di quasi due ore, tutto all'interno di una casa avvalendosi di un bel pò di trucchetti del mestiere...è stato anche molto aiutato dalle eccellenti scenografie e dalla fotografia perfetta per questo genere di film.
L'abitazione è spettacolare (questo mulino di campagna restaurato ad abitazione) ed intrigante, specie quando è sera e con il temporale...
Film permeato da ironia all'inglese anche se non si riesce a classificare bene il genere della pellicola il che lo rende un prodotto abbastanza grottesco...la prima parte mi è piaciuta moltissimo, nella parte centrale calano i ritmi e ci si comincia ad annoiare un pò ma se resistete a questa mezzora vi aspetta un ottimo finale in stile thriller con tensione e moltissime sorprese e cliffhanger fino all'epilogo vero e proprio!

Neanche a me ha esaltato piu di tanto visto le premesse, anzi non fa rimanere nulla alla fine.
Mediocre. 5

Dai voti e dall'idea di partenza mi aspettavo di meglio, invece sono rimasto deluso.

Sydney Lumet costruisce un thriller scatologico, ambientato quasi tutto nella casa-mulino dove Michael Caine vive con la moglie. La storia ha l'approccio di una piece teatrale, incastonando i personaggi in un contesto dove niente è come sembra e i colpi di scena regnano sovrani. Il duetto tra Michael Caine e Crhistopher Reeve da solo vale il film, perfettamente bilanciato in tutti i sensi. Indubbiamente un opera "minore" di Lumet da recuperare, che mostra il mondo dello spettacolo sotto una luce per niente benevola, e in cui tutti i personaggi sono volenti o nolenti negativi.

Intricato thriller ricco d'ironia firmato Lumet con un immenso Michael Caine nei panni di uno scrittore disposto a tutto pur di...il vero motivo delle sue gesta viene capovolto continuamente grazie ad ottimi colpi di scena ad effetto.
Il finale forse eccede un po' ma rimane una commedia-thriller di piacevolissima visione.

L'abusata idea del furto di un romanzo - che si può trovare, con sfumature diverse, anche in film più recenti quali Analisi di un delitto e Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni - è solo un protesto per mettere in scena un tourbillon di situazioni incredibili e ( troppi ) colpi di scena ad effetto che non mancheranno di divertire lo spettatore. Lumet è perfettamente a suo agio nel muoversi tra le pieghe della storia e trae il massimo da un cast ispirato, dove la sorpresa è caratterizzata da un attore solitamente monoespressivo come Reeve. Comunque c'è troppa carne al fuoco e la scelta di un'unica unità di luogo ( ma non di tempo ) richiama automaticamente i fasti de "la Parola ai giurati" dello stesso regista, anche se forse sarebbe più pertinente un parallelismo col Delitto perfetto di Hitchcock, visti i giochi "di gatto col topo" dei vari protagonisti.

bellissimo film, attori che sanno quello che fanno. Superman compreso. Inutile fare il parallelismo con Sleuth...o connil primo incomparabile - insospettabili. ovvio che il filone è quello, commedia gialla da camera che va benissimo quando fatta bene, altro che!

Un giallo da camera che ricorda molto “Gli insospettabili” di Mankiewicz, intricato al punto giusto e pieno di colpi di scena nonostante l’unicità di luogo. Lumet, esperto regista d’interni, forse avrebbe potuto apportare qualcosa in più in termini di suspense. Michael Caine vero e proprio mattatore, ottima la Cannon e anche Reeve sembra meno bamboccio del solito.

Notevole thriller da camera pieno di colpi di scena e denso di suspense. Una gradevolissima sorpresa, diretta con stile ed interpretata da tre attori di classe. Da non perdere.

Debiti con 'gli insospettabili' a parte, il meccanismo su cui ruota questo giallo è abile e piuttosto avvincente, lo script sagace, gli interpreti calzanti: Caine, istrionico come sempre, ricorda proprio il suo personaggio del capolavoro di Mankiewicz; Reeve in un ruolo atipico funziona.
La parodia che aleggia sul film è indovinata. I personaggi sono tutti sullo stesso piano: tratteggiati di sfumature grottesche e assurde quelli femminili; illuminati da uno stravagante fascino del male che sottintende una curiosa omosessualità i maschili.
Pecca di una ridondanza forzata di colpi ad effetto, ma tant'è, questo 'piccolo' film (Lumet è sempre a proprio agio nei film 'da camera') resta uno dei migliori del regista nel corso degli anni '80.

Proprio niente male... è chiaro che la presenza di Caine e parecchi contesti dello script fanno venire in mente "Gli insospettabili" (quello di Mankiewicz o l'odioso clone di Bragath... entrambi) ma Lumet è sempre molto bravo a realizzare questi film "cameristici".
Caine superfluo dire quanto sia bravo, ma la sorpresa è Reeve: una volta tanto più intrigante e meno anemico del solito

Tratto da un copione teatrale, "Death Trap" è un thriller da camera complesso (forse troppo) ma perfetta macchina di divertimento e Suspance, capace di mantenere altissima la tensione dall'inizio alla fine.

Lumet, non nuovo a operazioni del genere, ("la parola ai giurati" è il suo esordio) dirige un Michael Caine superbo, la cui presenza fa ovviamente venire in mente anche il sublime giallo di Joseph L. Mankievicz, "Gli insospettabili", del 1974!