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Semplicemente incantevole! Ma quando mai mi ricapita di rivedere insieme due miti come Frank Sinatra e Doris Day? Remake di un film diretto da Curtiz anni prima, a prima vista può sembrare la solita commediola dai toni caramellati come andava di moda ai tempi, ed invece il film filtra, tra la tela di un melò di grande raffinatezza, tutta la disillusione del sogno americano che si scontra con la feroce aggressività del reale. La famiglia 'tipo' si disintegra tra aspirazioni e delusioni, ed è emblematico il personaggio di Sinatra, un looser solitario, triste e problematico tra i più malinconicamente negativi nel cinema dell'epoca, con più di un riflesso di persecuzione maccartista. Confezione impeccabile, sceneggiatura esemplare (di Julius Epstein) e splendida la regia di Douglas, soprattutto quando i toni si fanno più pessimisti; interpreti immensi, lasciano estasiati. Frankye canta alcune hit indimenticabili, "Someone to watch over me", "Just one of those things", "One for my baby (and one more for the road)", oltre alla canzone del titolo, Doris canta "Hold me in your arms". Grande cinema del passato per capire la cultura del nostro presente. Sottovalutato.
Romantico drammone americano di successo (per l'epoca) in cui la "fidanzata d'America" (tedesca ehm) osa duettare con Frankie anche come cantante. Se prendiamo questo come termine di paragone, non ce n'è per nessuno, e uno dei veri elementi di interesse del film è proprio la voce inimitabile di Sinatra. La storia rispecchia invece tutti gli stereotipi del cinema Usa, compresa una certa misoginia di fondo