tutti defunti... tranne i morti (1977)

Passano gli anni inesorabili e passano purtroppo anche diversi degli interpreti (i grandi Gianni Cavina e Carlo Delle Piane fino al bravissimo Lino Capolicchio, pur non essendo qui presente nel film), di questa divertente e surreale commedia horror a dir poco grottesca...
I fratelli Avati si dimostrano a loro agio anche con un soggetto apparentemente insignificante come questo,complice una splendida ambientazione e alcune trovate cartoonesche e ghignose.
Per chi non lo sapesse la soluzione del mistero e' proprio nel titolo del film...
Da non dimenticare il mitico Bob Tonelli e Michele Mirabella .

Commedia nera di pupi Avati
Nn siamo ai livelli di la casa dalle finestre che ridono ,ma è un film che merita la sufficienza anche se stiracchiata
Storia divertente anche se un po' esagerata e finale che nn mi è piaciuto molto
Bravi gli attori .....
Voto 6-

Avati gira questo film subito dopo " La Casa Dalle Finestre Che Ridono",una sorta di parodia di Dieci Piccoli Indiani, sempre in bilico tra il tipico giallo/ thriller che ha reso celebre questo regista e la black comedy.
Piuttosto spassoso,Avati porta all'eccesso e ridicolizza tutti i cliché tipici del genere,regalandoci numerose gag riuscite riuscite ( non tutte) supportato in questo anche da un cast di tutto rispetto.
Buona l'atmosfera e la fotografia,trama gialla convincente,mentre il finale è un po'troppo affrettato.
Soddisfacente.

Media generosa per un divertissement in salsa macabra che sembrerebbe riprendere, con toni ben più faceti, le atmosfere horror del precedente e fortunato lavoro del regista ( ovvero "La casa dalle finestre che ridono" ) per mescolarle con il giallo "ad eliminazione" per antonomasia, cioè "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie. Avati vorrebbe insomma ridere di sé e di una società senza speranza, con la Morte che non spaventa più di tanto anche se è sempre in agguato. Purtroppo il giochino funziona per poco, anche perchè le gag non sono sempre credibili; l'arrivo dell'imbranato ispettore di Cavina lo ravviva un pò ma, alla lunga, il gioco mostra la corda ed il divertimento arranca definitivamente.
Per chi ama questo genere di pellicole molto meglio "Signori, il delitto è servito" oppure "Invito a cena con delitto", meno grottesche e più scatenate.

Tutti defunti tranne i morti è un film di Pupi Avati , una miscela esplosiva fra commedia , giallo e orrore che può essere considerata una parodia riuscitissima del giallo alla Christie e di quelli all'italiana che Avati ha contribuito a rendere celebri con il suo La casa dalle finestre che ridono.
Se sotto il profilo della storia la pellicola è abbastanza prevedibile ,e l'intreccio giallo non esalta particolarmente , la componente comica,mescolata con gli elementi thrilling, crea un effetto divertentissimo ed esilarante che mi ha fatto piegare più volte dalle risate.
Il film inoltre gode di un'ambientazione gotica perfetta e puntellata al dettaglio , aspetto spesso vincente nei mistery del regista emiliano.
Buono anche il nugolo di personaggi proposti , fra cui spiccano il fratello scemo , il venditore del libro e l'investigatore privato, quest'ultimo forse troppo calcato nella sua stupidità ma non per questo meno divertente.
A mio parere Tutti i defunti... è un titolo da recuperare e rappresenta una delle massime espressioni del cinema avatiano.

dopo un anno da la casa dalle finestre che ridono (uno dei film horror che preferisco) pupi avati crea questa commedia nera che scanzona un po il suo lavoro precedente i classici del giallo e horror... film molto divertente con dei personaggi abbastanza assurdi ma azzeccatissimi nel film tipo il detective che quando rimane con qualche donzella si abbassa i pantaloni e parte all attacco.... film molto carino magari un pò dimenticato ma vale sicuramente la pena guardarlo.... "e questa cos'era?" "una coltellata!" "aaaaaaaah"

Assurda parodia popolata da una carrellata di personaggi totalmente improbabili. Una sorta di "Scary movie" all'italiana.

Scanzonata commedia nera ben diretta da Avati che avendo girato solamente l'anno prima "La casa dalle finestre che ridono" porta con se il fascino macabro e le atmosfere thriller-horror oltre che ad un paio di attori del precedente film.
Stupenda la location del castello, non è un segreto che io adori questi luoghi gotici, molto buona pure la fotografia lugubre e l'utilizzo del make-up.
Cast simpatico di cui il più sinceramente divertente è sicuramente Carlo Delle Piane mentre Gianni Cavina ostenta troppo su dialoghi e gag che raramente risultano simpatiche ma sono in realtà banali...personaggi grotteschi e caricaturali farciscono il gruppetto alla "Dieci piccoli indiani" con pure una filastrocca ad accomunare questa storia con il racconto della Christie.
Molto divertente il ritardato pippaiolo, la scena della roulette russa, e le continue provocazioni/allusioni sessuali che cospargono il film di un leggero erotismo.
Una sceneggiatura discreta ma comunque imperfetta e poco incisiva sul versante giallo con colpo di scena finale intuibile sin dall'inizio e dinamiche di indagine sopra le righe e tutt'altro che convincenti; ma non era di fare un ottimo giallo l'intenzione degli sceneggiatori (tra cui Maurizio Costanzo) ma bensì quella di divertire ed intrattenere senza far mancare l'atmosfera e proprio l'atmosfera, complice anche una azzeccata colonna sonora, è uno dei punti di forza del film.
Più che discreto come passatempo alternativo.

Ottima commedia macabra, brillante, demente, intrigante e intraprendente.
Un ritmo quasi sempre andante e una recitazione, anche quando eccessiva, coinvolgente. Invito a cena con delitto, senza invito e senza cena.

COme giallo è 1 schifo ma a livello comico è fantastico!
Si eccede un po' troppo spesso nel demenziale ma i personaggi fanno davvero ghignare, su tutti il ritardato masturbatore e un delle piane in un insolito ruolo da deficente :D
POi come è classico nella commedia all'italiana la sorca nun manca mai ! Ergo mezzo voto in + :D

Il film che non ti aspetti da Pupi Avati soprattutto dopo aver recentemente assistito al "la casa dalle finestre che ridono"!
Una commedia nera resa grottesca dai protagonisti e dalle loro manie...la sfida dell'imbecillita' la vince senza dubbio il poliziotto che altera tutti i cliche del caso parodiando gli investigatori di questo genere di film,come ad esempio Poirot!
Colpo di scena abbastanza annnciato dal titolo ma si passa comunque un'oretta di tempo in allegria...

Giallo-comico non riuscito, poche le gags riuscite (Francesca Marciano che trova irresistibile Delle Piane è una di queste ^_^) tensione a zero e il finale è Meucciano fin dal titolo. Peccato perchè le premesse erano buone. A mio parere uno dei film meno riusciti di Avati.

Colossale boiata di Pupi Avati, che ricicla atmosfere e personaggi tipici del proprio cinema per proporre una storiella troppo bizzarra e sopra le righe per funzionare a dovere come parodia giallistica e intrattenere lo spettatore. Non è un film comico, poichè i film comici sono anche intelligenti, questo per niente. è solo un insieme di situazioni penose davvero una più squallida dell'altra, molto stupide e man mano anche stucchevoli, ed è un vero peccato perchè il contesto in cui vengono inserite si dimostra più che dignitoso. Le solite caratterizzazioni fantastiche di Avati, il grottesco e il giallo insieme potevano essere una miscela geniale ed esplosiva, ma purtroppo le eccessive trovate demenziali non fanno altro che deprimere continuamente lo spettatore. Delusione totale da un ottimo regista, film per ritardati.

Pupi Avati dirige una commedia nera dove mette in parodia tutta una serie di generi, dal gotico, al giallo di Agatha Christie con personaggi e situazioni comiche e surreali molto divertenti e originali. Un film da recuperare anche per apprezzare la poliedricità del regista emiliano.

Gran bel film, giallo commedia nera insieme... un magnifico carlo delle piane e gianni cavina;)

Un film particolare, difficile da collocare, sicuramente spassoso. Dicevo “particolare” perché alterna momenti degni de “La casa delle finestre che ridono”, altri del miglior Ferreri, altri ancora del vecchio Marx…un misto sapientissimo di commedia, giallo, grottesco in uno dei piccoli cult del grandissimo regista padano.
Cast ripreso dai precedenti film come quello succitato, assolutamente impareggiabili Delle Piane (ormai non c’è neanche più bisogno di dirlo!), Cavina e la Marciano (forse l’attrice più bella del cinema italiano).
Da ricordare la scena della roulette russa e dell’affettuoso scambio di “pacche sulla spalla” fra Cavina e Delle Piane.
(co- sceneggiatura di Costanzo)

erano circa le 3 di notte quando mi appresto a vedere questo film.
nn avrei mai pensato a ke i film decenti alla televisone si vedono solo a tarda notte.
Un film che mi ha fatto ridere soprattutto per l'eccezionale carica espressiva dei personaggi tutti davvero molto bravi.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso XD

Dopo quel gioiellino che è 'la casa delle finestre che ridono' Avati si cimenta con un film in bilico tra il giallo, il grottesco e il demenziale.
Cult.

Giallo surreale e sgangherato in cui la devastante prova del grandissimo Carlo Delle Piane vale da sola almeno una visione....personalmente direi da annali del cinema trash!

carino... l'ho visto proprio ieri notte... è un'idea molto bella, pekkato x il finale un po' banalotto ma x il resto si lascia vedere in tranquillita' strappando anke qualke bella risata!! non è un kapolavoro ma è senz'altro da rivedere!

Davvero bello dai commenti qui sotto pensavo facesse schifo invece è un film riuscitissimo per quello che voleva essere, cioè una commedia nera demenziale... Certe gag fanno davvero ridere...
Ci sono alcuni attori che compaiono anche ne La casa dalle finestre che ridono, tipo il nano e il maggiordomo...
I personaggi sono caratterizzati benissimo, perciò il film funziona...
Peccato per il finale... che mi sembra buttato li senza pensarci troppo...

questo film penso sia stato un tentativo... grottesco? commedia nera? demenziale? non si capisce bene...

per me NON è stato un buon film!

Premetto di adorare capolavori quali l'irraggiungibile La casa dalle finestre che ridono, L'arcano incantatore ed il sottovalutatissimo Zeder. Ed è per questo motivo che, in tal caso, di fronte ad un regista del calibro di Avati ci si aspetterebbe molto ma molto di più. Esile la trama, scialbi gli attori, sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, dialoghi assurdi e scontati.
Non fosse per qualche gag che strappa un mezzo sorrisino, si potrebbe parlare di un flop assurdo, in tutti i sensi. Un thriller demenziale evitabile, da parte di un regista che ne ha sfornati di bei film. Eccome.

Dopo lo splendido la casa dalle finestre che ridono Avati propone un giallo fortemente grottesco e surreale… L’idea è buona e l’inizio è ottimo, purtroppo il film man mano che avanza presenta situazioni sempre più improponibili che rasentano la stupidità (la scena della roulette russa su tutte)… Peccato perché secondo me Avati perde un ottima occasione, da ricordare la prova di Carlo Delle Piane…

meravigliosa commedia nera italiana del nostro grande maestro (sia lodato nei secoli e nei secoli) pupi Avati. Il cast è quello dell'intramontabile capolavoro "la casa dalle finestre...", ma qui siamo su registri che dal grottesco toccano quelli demenziali. Delle Piane sembra una sorta di peter sellers (certo, senza quel caratteristico istrionismo), e l'indagatore deficiente è uno dei personaggi meglio riusciti del cinema di questo grandissimo artista.