tutto finisce all'alba (1939)

Nei ritratti di donne tormentate e coraggiose Ophüls è stato tra i massimi esponenti mondiali; qui l'intenzione è quella di innestare una tematica da commedia ( l'equivoco della casa ) all'interno del dramma di una vedova con figlioletto a carico che sbarca il lunario come può, lontana dai fasti borghesi di una vita passata. Ne esce una pellicola sì lineare ma anche perennemente in bilico verso il pericoloso burrone del bozzetto d'appendice; la regia avvolgente di Ophüls esalta comunque la dignità di una Edwige Feuillère alla prova della vita ed è un peccato che il film nel corso degli anni sia stato censurato a diverse latitudini perchè avrebbe potuto trattare diversi elementi del racconto con un taglio ben più incisivo ( ad esempio il mondo equivoco dei locali di ballerine ).