ultra' regia di Ricky Tognazzi Italia 1991
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ultra' (1991)

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locandina del film ULTRA'

Titolo Originale: ULTRA'

RegiaRicky Tognazzi

InterpretiClaudio Amendola, Ricky Memphis, Giuppy Izzo, Alessandro Tiberi

Durata: h 1.32
NazionalitàItalia 1991
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1991

•  Altri film di Ricky Tognazzi

Trama del film Ultra'

Luca, 25 anni, nome di battaglia Principe, è il capo degli ultrà romanisti. Ha passato due anni in galera, ma oggi esce e domani c'è Juve-Roma. La notte, sul treno per Torino scopre che la sua ex-ragazza e il suo migliore amico si sono messi assieme. All'arrivo in stazione, ci sono i primi scontri e poi lo stadio. La partita è già iniziata, ma che importa: nei gabinetti finalmente scoppia la battaglia.

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Voto Visitatori:   6,35 / 10 (41 voti)6,35Grafico
Migliore regiaMiglior sonoro
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore regia, Miglior sonoro
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Voti e commenti su Ultra', 41 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  28/08/2008 12:23:25
   4½ / 10
neorealismo all'amatriciana, una carrellata di macchiette sterili e stereotipate con cui è impossibile empatizzare. la parte centrale nel treno è snervante per quanto piatta e senza spunti. amendola e memphis, aiutati dal ruolo dei loro personaggi ma pur sempre abili, non bastano.

4 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2008 10.38.44
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JOKER1926  @  06/07/2008 16:25:40
   7½ / 10
Ricky Tognazzi confeziona un film profondo, realista...
Luca, chiamato il Principe è un capo ultrà, uscito dal carcere organizza la difficile, temibile trasferta in terra piemontese...
Ma comunque il regista introduce rapidamente sulla scena tutti i vari personaggi...
Magistrale Claudio Amendola nelle vesti di Principe...
Applausi anche a Ricky Memphis..!
Film discreto, come accennato prima realista e quindi anche i dialoghi saranno coloriti e ci saranno alcune belle scene.
Il film riporta le vicende dei romani in viaggio verso Torino (giorno drammatico, morì un tifoso giallorosso...)
Le due tifoserie (storicamente) sono state sempre rivali, e una volta a Torino i romani daranno vita insieme ai torinesi ad un piccola grande guerriglia..!
Un tifoso della Roma morirà...
Film drammatico, magnifica la scena della guerriglia, bella la parte in cui il ragazzo ferito (futura vittima) stringe i denti e nascondendo la ferita mortale penetra nello stadio...
Guerriglia a parte, possiamo notare la testardaggine, la volontà di un ragazzo di vedere la partita della propria squadra...
Pellicola che potrebbe essere interpretata in modo diverso dal mio, lode al regista per la scena del treno...
Scena (anzi parte) lunghissima e psicologicamente disturbante (non per JOKER1926 …per ovvi motivi...), i vari ragazzi "creano" un "mosaico" di parolacce e sono protagonisti di episodi poco decenti.
Il film è delicato, non bisogna generalizzare e condannare (a mio avviso) una massa di persone che vanno a fare tifo per la loro squadra…
Molti ragazzi hanno dei problemi in famiglia, e cercano di sfogarsi all'esterno, lontano da parenti e occhi indiscreti…
Ciò da alcune persone è visto come qualcosa di estremamente negativo, i ragazzi (di una certa età, 20/30 anni) a volte sono "sbandati" e devono "emanciparsi" dai pensieri e una s*****ttata e la cosa migliore…
A contornare il tutto si "intersecano" nelle menti degli ultrà concetti territoriali, essi hanno delle particolari concezioni che vanno difese e diffuse…
Oggi giorno è difficile capire questo movimento, la massa è sempre pronta (e impulsiva ) a dare dei giudizi diffamatori e poco logici…
Potrei aprire dei fascicoli riguardo ciò…
Ma tratto il tutto in modo superficiale, non tutti sono informati su determinati fatti…
Ritorno alla pellicola (effetto visivo)…
Buona la colonna sonora (molto drammatica), il film gode di un ritmo vivace (eccezione fatta per alcuni tratti della pellicola), il tutto gira solo ed unicamente intorno ad una partita di campionato: Juventus – Roma…
è palese che intorno alla pellicola il regista "cuce" delle storie…
Bravo il regista a "raccogliere" e "intrappolare" (in modo limitato si capisce) la mentalità, le azioni, degli ultrà…
Epica la locandina del film, "Ultrà" è un mini Cult, pellicola che riporta (almeno grosso modo) la criticata vita dei tifosi che seguono la propria squadra…
Ripeto il fenomeno, il movimento Ultrà, (attualmente Ultras ) è complesso, è inutile (s)parlare, o meglio condannare questi ragazzi (io non prendo le loro difese) ma cercare di capire la mentalità (a volte forse troppo estremista) che li contraddistingue dalla massa…
è grande l'elenco delle scene indimenticabili del film, ottima la parte in cui il ragazzo (il fratello della fidanzata di Principe) "sfida" gli altri e in primis Luca sulla Roma…
Il giovane è preparato e risponde a tutte le statistiche, risultati e curiosità della sua squadra del cuore…
Questa mentalità, questa fede calcistica è una delle cose più belle di questa società degradata e a prescindere dai colori la cosa importante, "universale" è la mentalità (logicamente leale, quindi niente lame ed armi) di seguire i calciatori, lodare la maglia e a volte magari di venire a contatto con altri gruppi di tifosi…
"Ultrà" è quindi un buon prodotto cinematografico che non "abusa", non diffama (almeno secondo me) questo grande movimento…

"Sei un ultrà… Non mollare Mai!!!"

7 risposte al commento
Ultima risposta 21/08/2008 16.57.38
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Shulz  @  22/07/2007 22:47:43
   7½ / 10
Il voto lo dò perchè lo vidi che avevo 14 anni e mi rimase impresso nella mia mente..non chiedetemi il perchè..sin da piccolo,quando mio padre mi portava allo stadio..il mio sguardo fisso era lì..o alla curva o al settore ospiti..della partita poco mi importava..però ritornando al film di ultras c'è giusto qualcosina poi alla fine è pur sempre un film..quindi se vi fate una trasferta col treno a Torino capirete le cose come stanno realmente!
ULTRAS LIBERI(ma quelli veri..)

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2007 11.50.30
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Tempesta  @  16/03/2007 21:01:15
   8½ / 10
"Me ricordo de quegli anni come se fosse ieri, e come se fossero
n'artra vita. L'appuntamento sotto la Chiesa della Magliana, co tutta
la banda: l'immancabile "ciccio", carico de pagnottelle; er secco,
sempre in paranoia pell'orari de 'i treni; e tanti artri, chi più chi
meno 'mpicciato pe 'n motivo o pe n'artro. E c'ero pure io! Me
chiamavano "cucciolo" perchè ero l'urtimo arivato. Tutti fomentati pe
la trasferta de la "Maggica". Gli inni partivano dal tragitto pe 'a
stazione Tiburtina, e finivano dentro 'o stadio de Milano o de Torino,
o fino al ritorno a casa se c'aveva detto bene. La partita la vedevamo
poco, perchè l'impegno era tutto a mantenè alle stelle er morale dei
giocatori, e a fa passà la voglia de giocà agli avversari! Me ricordo
le incazzature, li strilli, e quarche vorta le botte. Ma me ricordo
pure tante risate!"

Vedere Ultrà è un po' come rivivere quella magia che ti dà la
tifoseria, quando la tua squadra diventa davvero una Fede. A volte
questa fede ci fa abbracciare, altre volte ci fa diventare cattivi. I
protagonisti di Ultrà sono dei ragazzacci di borgata, di quelli che
quando li incroci cambi strada. Il calcio c'entra ben poco; anzi,
nemmeno si guarda la partita. C'è solamente una scena nel film in cui
si vede un pallone. E' quella in cui il treno per la trasferta di Juve-
Roma si ferma per un guasto, e alcuni Ultras, in aperta campagna,
acchittano una partita. Luca, detto Er principe (appena uscito di
galera), rimane seduto sul treno, e con la bandana si copre gli occhi
per dormire. In sottofondo sentiamo l'inno della Roma. La rabbia, come
la fede, è cieca. Luca rappresenta chi perde ogni punto di
riferimento, ogni obiettivo nella vita, e dà libero sfogo al suo
rancore, contro tutto e tutti. Quando si diventa così, il calcio è
solo una grande arena: un posto dove ci si sente protagonisti di una
guerra violenta e crudele, comunque più appassionante della propria
vita, dove invece ci si sente sempre battuti in casa. I ragazzacci di
Ultrà sono accomunati dalla voglia di menare, di distruggere, di
lasciare un segno in una guerra tra poveracci; ma molti di loro sono
anche dei pischelli che seguono un gruppo di amici. In alcuni momenti
di rara delicatezza, il film ci mostra un piccolo riflesso di ciò che
c'è di buono in loro: la poesia del ragazzetto sul treno, la
grandissima abilità nel disegno di Teschio, l'ingenuità dello smilzo.
in questi momenti vediamo quello che questi ragazzi avrebbero potuto
essere, se solo non si fossero in qualche modo "smarriti". Ma il film
di Tognazzi non è semplicemente un lucido ritratto del mondo degli
Ultras. Attraverso la storia di Luca, il film ci parla anche della
difficoltà di sopravvivere, di ricominciare, quando la propria vita è
sempre stata lì, in mezzo alla strada, a inseguire una fede cieca. Ci
parla di un calcio che cambia, e di un'Italia corrotta fino al
midollo. Lo sfogo di Luca alla trasmissione televisiva, appena uscito
di galera, ci dà perfettamente l'idea dello smarrimento e della rabbia
che si prova quando ci si sente fregati dalla vita, dimenticati da una
società che è talmente marcia da aver inquinato anche quell'unico
sogno per cui è valsa la pena restare in vita: la propria fede cieca
verso la squadra. La figura di Luca è quella di uno dei tanti ragazzi
deboli che perdono di fronte al vuoto e all'indifferenza che li
circonda. Uno di quelli che non ha più possibilità di riemergere,
perchè ormai è andato troppo a fondo. Ma Tognazzi non giustifica, nè
compatisce i suoi personaggi: semplicemente, da grandissimo
osservatore del mondo quale è, ci aiuta a penetrare dentro di loro,
costringendoci a porci delle domande, a capire cosa c'è dietro la
violenza. Ed è così che, quando si consuma il dramma, e vediamo un
innocente morire in una pozza del proprio sangue in un lurido bagno di
uno stadio, capiamo come si sente Red; responsabile, in parte, di non
aver aiutato un uomo a ritrovare la propria coscienza. E' triste come
a distanza di tanti anni, il mondo di cui ci parla Ultrà non sia
cambiato di molto: il sangue continua ancora a scorrere negli stadi di
questo gioco meraviglioso e maledetto che è il calcio, e se prima la
corruzione si insidiava in casi isolati, adesso si è fatta anch'essa
globale, assorbendo tutto il mondo del calcio in una grande calciopoli.

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Ultima risposta 25/07/2007 21.09.53
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TART  @  26/01/2007 20:07:50
   7½ / 10
Film azzeccatissimo che inquadra perfettamente il mondo degli ultras.
Storia azzeccata, attori azzeccatissimi (Amendola su tutti..), tifoseria azzeccata dato che gli ultras della Roma sono tra quelli longevi e che più fotografano la figura dell'ultras.
Gli ultras sono amicizia, amore per la propria squadra, l'amore per la propria città, la fedeltà, l'orgoglio, l'appartenenza al proprio gruppo (che alla fine nient'altro non è che un gruppo di amici), l'astio verso la tifoseria avversaria comunque rispettata (vedi i Drughi al momento del riconoscimento..), un modo di vivere, in un certo qual senso l'ultras cerca di darsi una ragione di vita in ciò che ama di più e cioè la propria squadra, la propria città.
Purtoppo questo modo di vivere sfocia molte volte in un esasperazione fino a conseguenze tragiche, proprio quando l'ultras crede di andar dietro ai propri ideali arriva l'imprevisto che rovina la figura di questo mondo, che presenterà per sempre al suo interno una dose massiccia di criminalità nonostante l'essere ultras rifiuta questo appellativo.
Il film descrive esattamente e fedelmente gli aspetti di questo mondo, con una storia che scorre e si fà guardare con un finale che ti lascia senza fiato.
Introvabili secondo me dei ruoli che più si adattano a Claudio Amendola e Ricky Memphis.
Consigliato per chi vuole conscere un pò di più il mondo degli ultras.

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Ultima risposta 05/08/2007 11.48.17
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