La battaglia per la liberazione di suo figlio Murat da Guantanamo catapulta la casalinga turca Rabiye Kurnaz dalla sua casa a schiera di Brema direttamente al centro della politica mondiale: la Corte Suprema di Washington. Al suo fianco c'è l'avvocato per i diritti umani Bernhard Docke, un uomo riservato e equilibrato che dovrà combattere fianco a fianco con la donna turca.
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L'eccentrico folklorismo di Borat e un quarto d'ora finale sulle atrocità di Guantanamo. La mamma coraggio tedesca d'origine turca ammette che sospettava le torture inflitte ai presunti terroristi detenuti al Camp X-Ray, eppure la drammaticità giunge immotivatamente a scoppio ritardato.