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Buon film diretto da Valerii che possiede buone scene d'azione, un cast di assoluto valore, una storia dal ritmo fluido, dai dialoghi ben orchestrati, dalla narrazione lineare e da una colonna sonora azzeccata. Si segue bene e senza affanni e ci scappa anche qualche sorriso, grazie al sempre simpatico e granitico Spencer.
Una sorta di Sporca Dozzina in salsa western diretta con un certo ritmo dall'esperto Valerii. Bene anche la sceneggiatura che offre il giusto equilibrio tra una prima parte introduttiva nella quale vengono presentati i personaggi ed una seconda in cui a farla da padrone è l'azione. Ben costruito ed appassionante, può inoltre contare su un cast ben assortito,nel quale brilla un ottimo Coburn, bravo anche Spencer in un ruolo più serioso del solito,Savalas efficace nel ruolo del cattivo. Bella la colonna sonora di Ortolani. Insomma,uno spaghetti western di qualità,da vedere.
L'inizio politico e sociale individua l'appartenenza di UNA RAGIONE PER VIVERE E UNA PER MORIRE allo spaghetti western ancora meglio di quell'ironia che diverge rispetto alla serietà del film ma che lo fa senza imbarazzo e che per qualche ragione appare estremamente appetibile al pubblico internazionale. La trama, per quanto classica, regala un'avventura divertentissima composta da una molteplicità di episodi, quasi tutti interessanti, e culminata da un'ultima parte estremamente spettacolare, messa in scena da un Tonino Valerii totalmente maturo.
Western supportato da una buona sceneggiatura, che svela molte venature col passare dei minuti, dopo una buona introduzione a tema quasi sociale (la fame estrema che porta a rubare, le conseguenze della guerra) il film diventa una sorta di road movie con diversi intrighi, e alla fine si trasforma in un revenge movie vero e proprio. Buone scenografie polverose e buone location, attori in forma che spesso spezzano la serietà del film con qualche uscita comica, un discreto western.
Un bel film di quell'ottimo artigiano del western spaghetti che è stato Tonino Valerii.Anche se la storia non è proprio originale ,il film intriga ed avvince anche per la simpatia del cast,con un Coburn sempre bravo ed un Savalas sempre a suo agio nei ruoli da cattivo.Il colonnello nordista Coburn viene radiato dall'esercito per aver ceduto al nemico un munitissimo forte senza combattere e con l'aiuto di qualche galeotto liberato cerca di riprenderlo al cattivissimo maggiore sudista Savalas.Tutti bravi e simpatici e belle musiche di Ortolani.Io,come amante del genere ,lo consiglio.
Anno di grazia per Valerii che nello stesso anno girera' il cult "Il mio nome è nessuno" con Terence Hill orfano della sua spalla comica...ma per far "contento" anche Bud Spencer dirige questo film puntando molto sulla sua verve comica per smorzare un po' la tensione. Avvincente western con James Coburn al comando di un manipolo di condannati a morte in cerca di riscatto e di denaro...ma i veri motivi dell'attacco al forte verranno svelati in seguito! Da recuperare.
Discreto western con un cast stellare non pienamente sfruttato (Telly Savalas compare nel secondo tempo e sembra meno battagliero del solito). Forse la durata è un po' eccessiva infatti c'è qualche lungaggine di troppo ma cmq ci si diverte.
Un bellissimo western diretto da Tonino Valerii, crudo, suggestivo ed avvincente, interpretato da un cast efficace e di buon livello, comprendente, per protagonisti, James Coburn (il grande John H. Mallory di "Giù la Testa" di Sergio Leone), Bud Spencer e Telly Savalas. In ruoli di co-protagonisti, spiccano, per forza recitativa, un carismatico Reinhard Kolldehoff nelle vesti del Sergente Brent, un grande Adolfo Lastretti nei panni di Will Fernandez e un divertente ed ironico Ugo Fangareggi, nell'insolita veste di un ladruncolo di nome Ted Wendel; notevole, infine, è stato il cameo del grande Angel Alvarez, poco conosciuto artista spagnolo (credo), che recitò in molti film del genere "Spaghetti Western", qui nella breve apparizione di un droghiere (ben doppiato, tra l'altro, da Carlo Romano). La sceneggiatura del film è semplicemente perfetta: con un inizio piuttosto convenzionale, pian piano la storia si ampia e prende ritmo, risultando agile ed incalzante, con un epilogo finale da brividi. Sebbene il soggetto ricalchi leggermente la trama di "Quella Sporca Dozzina" di Robert Aldrich, lo sviluppo di "A Reason to Live, a Reason to Die" è abbastanza diverso dal film bellico statunitense e le ambientazioni e i dialoghi asciutti tengono costantemente lo spettatore sotto una tensione crescente, che va via via a diradarsi con l'avvicinarsi dell'epilogo. Inoltre il tono della narrazione è molto serioso e convincente, il che va fortemente ad opporsi a quello più picaresco ed ironico del film di Aldrich. Bellissima è, inoltre, la colonna sonora di un grande Riz Ortolani e suggestive e ben ricercate risultano le ambientazioni, col forte sudista situato in una posizione strategica tra le montagne del New Mexico, semplicemente inespugnabile. Da cultore ed appassionato di questo genere, non posso che non suggerirvi la visione di questo film, purtroppo poco conosciuto, che porta la firma di Tonino Valerii, e che probabilmente, assieme a "I Giorni dell'Ira" (forse un po' eccessivo nella violenza) e a "Il Mio Nome è Nessuno", è sicuramente il miglior film di questo rinomato regista italiano di film western.