un autre monde regia di Stéphane Brizé Francia 2021
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Titolo Originale: UN AUTRE MONDE

RegiaStéphane Brizé

InterpretiVincent Lindon, Sandrine Kiberlain, Anthony Bajon

Durata: h 1.36
NazionalitàFrancia 2021
Generedrammatico
Al cinema prossimamente

•  Altri film di Stéphane Brizé

Trama del film Un autre monde

Philippe Lesmele, un manager, vede il matrimonio con la moglie disgregarsi. Si è fatto inghiottire a poco a poco dalle pressioni del suo lavoro e la donna non sopporta più la situazione. Dirigente di un'industria statunitense, Philippe non sa più come reagire alle richieste contraddittorie dei suoi superiori. Con le spalle al muro, raggiungerà presto un inevitabile punto di rottura.

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Voto Visitatori:   6,67 / 10 (3 voti)6,67Grafico
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Voti e commenti su Un autre monde, 3 opinioni inserite

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Thorondir  @  25/07/2023 14:27:07
   7½ / 10
Nel terzo film della "trilogia del lavoro" Brizé passa dall'altra parte della barricata: questa volta il protagonista è un dirigente d'azienda alle prese con un piano di licenziamenti. Ciò che Brizé aveva fatto negli altri film qui viene ulteriormente "asciugato": il film vive di una rigorosità quasi bressoniana e il personaggio interpretato da Lindon è quasi dreyeriano nel suo essere tormentato ma allo stesso tempo austero, minimale nelle sue espressioni, fermo. Il meccanismo è quello già sperimentato: narrare con sguardo naturalistico-documentaristico l'ipercompetitività giocata non sull'innovazione di prodotto ma su quella della compressione dei diritti dei lavoratori e sul loro essere giocati come marionette (metafora telefonata ma calzante). Ne emerge un quadro foschissimo e pessimista, solo apparentemente inzuccherato dalle ferme scelte morali del protagonista (che tenta di opporsi nei limiti della sua funzione e decide di non portare la guerra - titolo del secondo film del trittico - dentro la stessa azienda, come vorrebbero i suoi superiori, in un gioco al massacro di social-darwinismo aziendale). Forse un po' rimasticato il tema e le dinamiche (compresa quella del figlio con problemi) ma forse anche il film più compiuto e rigoroso dei tre, complice anche una scelta delle musiche di Rocailleux che rendono questo "Un altro mondo" una sorta di marcia funebre del neocapitalismo.

Mauro@Lanari  @  07/07/2022 01:08:07
   6 / 10
Il 3° e conclusivo film sul mondo del lavoro del Loach francese è minato d'alcuni errori logici non indifferenti:
1) perché i problemi lavorativi del protagonista dovrebbero causargli pure dei problemi familiari, dal (mancato?) divorzio alla psicopatologia del figlio?
2) quale effetto positivo otterrà il suo licenziamento per i suoi lavoratori, dopo che verrà sostituito da un tagliatore di teste più cinico?
3) come può ricomporsi la sua famiglia nel quadretto finale se lui non ha più una fonte di reddito?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  06/10/2021 18:44:02
   6½ / 10
Non è certo con il film di Brizé che si scoprono certi tipi di dinamiche sul capitalismo imperante. I consigli di amministrazione delle multinazionali rispondono prima agli azioni, poi semmai alla collettività. Banale ma tragico nella sua logica. La figura di Philippe in tal senso è esemplificativa nel cercare di trovare un equilibrio fra queste due esigenze che sono inconciliabili. Dirigente che deve provvedere ad effettuare una ristrutturazione del suo stabilimento (ristrutturazione=tagli al personale), cercando una soluzione alternativa che salvi capra e cavoli. Una figura che si trova compressa non solo a livello lavorativo, ma anche a livello personale. La sfera lavorativa ha pesantemente inglobato quella privata (alle prese con il divorzio dalla moglie e con figlio malato mentale). Un uomo da non invidiare, verrebbe da dire. Un uomo a cui non manca la volontà, ma che da solo non riesce ad imporla alle esigenze della sua azienda. Il film di Brizè è secco e diretto, magari eccede in qualche aspetto didascalico, però va dato atto della sua efficacia. Un dramma che non viene visto dal basso, ma dai quadri alti di un'azienda con un Lindon perfettamente in parte.

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