un giorno di terrore regia di Walter E. Grauman USA 1964
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

un giorno di terrore (1964)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film UN GIORNO DI TERRORE

Titolo Originale: LADY IN A CAGE

RegiaWalter E. Grauman

InterpretiOlivia De Havilland, Ann Sothern, Jeff Corey

Durata: h 1.33
NazionalitàUSA 1964
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1964

•  Altri film di Walter E. Grauman

Trama del film Un giorno di terrore

Rimasta bloccata nell'ascensore interno della sua casa, ricca vedova passa lunghe ore d'incubo, terrorizzata da un trio di teppisti.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,64 / 10 (18 voti)7,64Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Un giorno di terrore, 18 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Crimson  @  31/07/2011 10:09:47
   8 / 10
Spoiler onnipresenti.

Un film denso di misantropia.
Un ritratto aberrante della società intesa come comunità, ma anche lo smascheramento di una rituale, meccanica mentalità borghese sempre al servizio della facciata.
Il caso ha un peso molto relativo nel computo di questo dramma.
La serie di coincidenze innescano la brutalità di un'attitudine connaturata, patologica, a lungo repressa, chiusa da un coperchio enorme ma esile.
Il contenuto di questo vaso di Pandora esplode in tutta la sua empietà e non risparmia nessuno.
Tutti sconfitti, dall' "essere umano" alle "bestie". Al termine non riusciamo a individuare sostanziali differenze.
Tale mescolamento è efficacissimo nel suo progressivo instaurarsi. Lo viviamo attraverso un personaggio la cui presa di coscienza, tardiva e irreparabile, emerge accompagnata ad una disperazione travolgente.

Cornelia tiene tutto a portata di mano: la radio, il figlio, l'ascensore. Oggetti della sua volontà. Il suo lussuoso appartamento è talmente all'avanguardia da possedere ben due campanelli d'allarme nel caso in cui l'ascensore privato abbia un guasto.
Le sequenze in cui il campanello suona fanno scattare un efficacissimo meccanismo della suspense che si alimenta dall'indifferenza del mondo circostante.
Auto che sfrecciano veloci, rumori assordanti, caos: la frenesia a cui la stessa Cornelia appartiene l'ha intrappolata.
L'integrazione tra i due piani del film (azione e contenuti) è straordinaria.
L'indugiare della camera sui particolari e la ripetitività dei segnali di allarme lanciati dalla donna scatenano pathos.

Questo dramma urbano mostra una lotta di classe che è il prodotto di una società malata che crea un divario incolmabile, che genera disprezzo.
La volontà malcelata di rivincita non aspetta altro che l'occasione propizia per manifestarsi.
E' un perverso gioco di sopraffazione scaturito da norme insite nella quotidianità.
Il caso come detto caratterizza relativamente lo scatenarsi di una violenza che può sprigionarsi in seguito a qualunque banale avvenimento prima di seguire il suo naturale corso.
Generati dal disprezzo e dall'incapacità di un dialogo di quella "specie" a cui Cornelia appartiene, i tre ragazzi rigettano e subiscono una forte fascinazione per quel mondo lussuoso di cui non faranno mai parte.
L'incoscienza dell'agire fa riferimento ad un sistema che anziché costruire ha solo imposto limiti e represso in una serie di misure restrittive applicate per anni.

"Sono un internato" esclama Randall. La sua indifferenza al dramma privato di Cornelia è il riflesso della mancanza di consapevolezza che la donna possiede circa l'amore morboso per il figlio.
Questo è il punto di maggior interesse del film: la Società (Cornelia) pretende di impartire regole ignorando le sue lacune che la rendono mostruosa di pari passo con il prodotto del suo rifiuto e di tutto ciò che ritiene privo di moralità.
Ottempera ad una codice di valori senza metterlo in discussione, senza verificarne le radici da cui trae linfa.
La donna esercita un controllo patologico nei confronti di un figlio che probabilmente ha già portato a compimento il proprio proposito frutto di un avvilimento ormai privo di speranza.
Ecco perché non trovo che il finale sia ben augurante: in questo dramma urbano non c'è nessun vincitore.

Opera prima di Walter Grauman, che a quanto pare successivamente s'è completamente perso per strada sul grande schermo.
Olivia de Havilland è come sempre divina. Personalmente ho guardato il film solo per lei, e per fortuna ho trovato molto altro.
E' una delle più grandi. La preferisco alla sorella, per quanto ci sia un talento comune.
All'epoca aveva 48 anni ed era ancora molto sensuale.
A parte il successivo ‘Piano...piano, dolce Carlotta' non ha recitato più in ruoli di spicco.
James Caan era un ventiquattrenne al primo vero ruolo. Attore superbo, già mostra tutta la sua grandezza.

Credo che questo film abbia influenzato notevolmente Panic room di Fincher.

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049781 commenti su 50680 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESCHAINED FOR LIFEDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDFABBRICANTE DI LACRIMETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE GLENARMA TAPES

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net