un'ottima annata - a good year regia di Ridley Scott USA 2006
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un'ottima annata - a good year (2006)

 Trailer Trailer UN'OTTIMA ANNATA - A GOOD YEAR

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locandina del film UN'OTTIMA ANNATA - A GOOD YEAR

Titolo Originale: A GOOD YEAR

RegiaRidley Scott

InterpretiRussell Crowe, Mitchell Mullen, Marion Cotillard, Albert Finney, Tom Hollander, Didier Bourdon, Valeria Bruni Tedeschi, Giannina Facio

Durata: -
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2006

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Trama del film Un'ottima annata - a good year

Un uomo inglese, si reca in Provenza dopo essere venuto a conoscenza dell'aver ereditato una vigna. Mentre si dirige ai suoi nuovi possedimenti, incontra una donna, che, con suo stupore ne rivendica la proprietà.

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Voto Visitatori:   6,63 / 10 (145 voti)6,63Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Un'ottima annata - a good year, 145 opinioni inserite

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werther  @  25/08/2013 19:59:52
   6½ / 10
Parte un pò lento, ma se si resta davanti alla tv invece di spegnere tutto ci si accorge che man mano diventa sempre più interessante. Pregevoli alcuni dialoghi, alcune inquadrature e una colonna sonora molto bella. Bellissima la Cotillard.

6 risposte al commento
Ultima risposta 02/09/2013 13.34.06
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  22/01/2008 10:19:58
   6½ / 10
Ero preparata ad aspettarmi la banalità, le immagini stereotipate, la classica storiella dammore con lieto fine e la morale spicciola. E infatti così è stato, tuttavia devo dire che questo romantico filmetto, perfetto per uno spot pubblicitario stile "Mulino bianco", mi è piaciuto nella sua rappresentazione volutamente iperbolica, cui R. Crowe aderisce con sottile ironia in un ruolo insolito e ben riuscito.
Insomma un film pienamente sufficiente che ci ha deliziato con la visione dei meravigliosi scenari provenzali, un po' forzati si, ma ugualmente deliziosi.

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Ultima risposta 22/01/2008 16.39.38
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  03/01/2008 10:51:53
   7 / 10
Ingredienti:
- 80 kg abbondanti di Max Skinner, cinico e pescecanissimo operatore finanziario, privo di ogni sensibilità ma inaspettatamente capace di fare foto che manco Robert Capa, e per di più con un cellulare... ovviamente stante nell'ormai troppo cinematografico (vedansi Match Point e La promessa dell'assassino e tutti i film girati a Londra da qualche anno a questa parte) suppostone di Norman Foster, che poi a me nemmeno piace... è troppo tozzo. Molto meglio la Torre Agbar, sua cuginetta barcellonese di Jean Nouvel... ma sto divagando;
- una spruzzata di segretaria succube ma adorante il capo bastardo;
- 1 quintalata di nemici giurati ma invidiosi del giro della finanza;
- 10 ettari di Francia di quella più stereotipata possibile, ma proprio di prima qualità, con tutte le cose al posto giusto, compresa la luce polverosa e pollinosa che entra morbidamente dalle finestre e illumina sinuosa una bellissima casa provenzale un po' delabree, con tanto di piscina tavolino seggioline metalliche muri scrostati ad arte e vigneti tenutissimi;
- 2 custodi di cui lui burbero e lei allegra e sensuale col suo sederone che si muove a tempo di musica e il cagnetto Tati, oh il cagnetto proprio cattivello come si addice a un cane piccolo e dotato di sesto senso infallibile;
- 1 pizzico di vecchietto simpatico ma un po' andato che fa proprio ridere nei momenti giusti;
- 1 animella di zietto che, nonostante la pervicace e saggia insistenza educativa, dev'essere stato proprio un pessimo pedagogo se il suo "prodotto" è così str.onzo da non avergli telefonato negli ultimi dieci anni;
- alcune donne, belle e affascinanti e fresche e intelligenti e opportune e mai fuori luogo (tranne Valeria Bruni Tedeschi, simpatica come una martellata su un piede e morbida come un tronco d'ebano... un po' come sua sorella, ma meno gnocca);

Procedimento:
mettere assieme tutti gli ingredienti nell'ordine assegnato, ma anche casualmente, condire con inquadrature furbette e musichetta appropriata, farcire con parecchi stereotipi e amalgamare bene per ottenere una crema liscia e spumosa. Infornare a fuoco dolce per 112 minuti.
Otterrete un piatto convenzionale e privo di scossoni, che però fila via come l'olio e alla fine lascia perfino soddisfatti. Ah, servitelo con un buon Borgogna.
E' vero, il buon Ridley non è più quello di cene succulente come Thelma e Louise o indimenticabili come Blade Runner... però è sempre bravo e a me, questa Ottima annata, è pure piaciuto. Tiè.

12 risposte al commento
Ultima risposta 23/01/2008 15.36.20
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vivi79  @  09/09/2007 13:46:46
   9 / 10
bellissimo, è vero un po' moraleggiante, ma ci lasciano a bocca aperta i meravigliosi paesaggi della campagna francese! Peccato per Crowe un po' ingrassato ha perso il fascino che aveva nel Gladiatore!

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Ultima risposta 29/12/2007 11.07.56
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shanny  @  21/01/2007 12:42:17
   7 / 10
rilassante

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Ultima risposta 21/01/2007 16.28.55
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Invia una mail all'autore del commento balzac20  @  17/01/2007 11:31:12
   3½ / 10
Eistono regole precise nei film.
La più importante sarebbe quella di non dare da mangiare a Gizmo dopo mezzanotte.
Poi ci sarebbe quella che auspica di non scrivere una critica se non si è visto il film per intero.

Solo che Gizmo non c'è e questa ottima annata non è un film.
NON E' UN FILM.

E' un esercizio registico di un ragazzo di 17 anni che non ha mai visto uno spettacolo al cinema.
Solo così si potrebbe spiegare l'approssimazione dei personaggi, la vacuità della trama (degna della migliore opera di Sveva Casati Sbadigliamo) e i diaologhi risibili.
L'uomo spietato che si converte all'amore della donna focosa e genuina.

Aggiungiamo innesti geneticamente modificati alla trama ed otteniamo un buon tavernello.
Ma un pessimo vino.

Non ci sono spoiler nella critica del film perchè sono durato meno di 40 minuti prima di lasciare la sala.
Mi era successo per Domino Harvey.
E adesso nuovamente.
(affancu*o----adesso che me lo fate ricordare era ancora colpa di uno dei due Scott)

Insomma.
Se avete un buon libro Harmony o Bluemoon sotto mano, anche vecchio di 10 anni, anche giallino e consunto...
se avete un ragazzo/a accanto che elemosina le vostre attenzioni...
se avete un cane scondinzolante che accena a voler uscire..
se anche avete la televisione accessa e per giunta sintonizzata su buona domenica..


scegliete di vivere.
E non andate a vedere questo film.

E se poi ci andata comunque.

Non pretendete di avere i soldi del biglietto indietro.

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Ultima risposta 16/05/2007 20.44.26
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Strech75  @  07/01/2007 20:49:49
   4½ / 10
Il quattro e mezzo è un voto di stima, nei confronti di Ridley Scott, ovvero, la stima in colui che ha saputo inscenare film, come il Gladiatore, Blade Runner, Aliens, alcuni delle grandi opere di questo grande Regista. Il mio commento è presto detto:
Credo che Il Sig. Ridley Scott abbia perso una scommessa con un Amico, e la penitenza era la realizzazione di questo...filmuccolo, i cui punti di forza (a volerli proprio cercare) sono i paesaggi della provenza e la Sig.ra francese della bicicletta.

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Ultima risposta 14/01/2007 17.08.34
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LuSa  @  07/01/2007 15:05:33
   9 / 10
Essendo un grande estimatore di Crowe non posso non essere di parte, ma secondo il mio modesto parere, questo film rappresenta la grandezza di questo attore molto sottovalutato. Dopo un' interpretazione, oggettivamente ottima, come quella "del gladiatore" Crowe è comunque riuscito a stupirmi in un genere completamente diverso.
Inoltre si ripete la coppia Scott-Crowe, a mio parere eccelente, pur non essendo un amante del genere, il film mi ha stupito positivamente e non vedo come possa essere così criticato. Per concludere, lo consiglio vivamente e lascio a voi le eventuali critiche, anche se sono sicuro che per la maggior parte non ce ne saranno; la trama non sarà un granchè ma è molto ben interpretata sia dagli attori (splendidamente solare la francesina affiancata ad un Crowe in gran forma), che dal regista (stupende la maggior parte delle scene riguardanti la parte ambientata in Francia). Non perdetelo!

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Ultima risposta 24/06/2007 20.58.20
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Lizarazu  @  06/01/2007 14:57:04
   4 / 10
Non serve arrivare alla fine del film, bastano una ventina di minuti, per sentire progressivamente materializzarsi quella sottile ma concreta paura di vedere la mitica coppia Scott-Crowe toppare clamorosamente, proprio quello che temevi prima di farti convincere a fare il biglietto ed entrare in sala...

Il film è di una retorica impressionante, quasi insopportabile. Nessuno dei caratteri e degli aspetti trattati è approfondito in maniera originale o significativo. Addirittura irriverente un paio di riferimenti al Gladiatore (il moccico al naso quando è dentro la piscina vuota, chinarsi a raccogliere la terra della vigna..), quasi fosse una presa per il xxxx... allo spettatore

Certo c'è a chi piace questo genere di film ma addirittura arrivare a delirare voti come 8 e 9, addirittura "uno dei migliori film dell'anno".... Mapperfavore.

Ridley Scott e Russel Crowe rimangono dei grandi ma bisogna dar veramente fondo a tutta la gratitudine e l'affetto per ciò che hanno prodotto in passato per perdonargli questa sbandata.

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Ultima risposta 21/01/2007 16.26.12
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piernelweb  @  04/01/2007 12:48:16
   6½ / 10
La pluripremiata coppia Scott-Crowe nuovamente insieme per dare anima e corpo ad una inedita commedia rurale che fa leva sull'antitesi fra provincia e realtà urbana globalizzata ironizzando sull'eterna rivalità franco-anglofona. Il risultato è altalenante, ad alcuni riusciti spunti comici fanno contrappeso una sceneggiatura poco corposa che approfondisce il solo personaggio portante (Scott riversa su Crowe tutto il peso del film) e soprattutto un finale piuttosto banalotto ed eccessivamente ottimistico. Crowe, forse per la prima volta, non è a proprio agio nella parte e la metamorfosi del suo personaggio sconfina i limiti del plausibile. Una pellicola senza infamia e senza lode della quale molto velocemente si perderanno le tracce.

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Ultima risposta 14/01/2007 17.16.30
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andreapau  @  02/01/2007 11:48:19
   4½ / 10
le sbronze del capodanno si riflettono sulle scelte dei film del primo gennaio.mea culpa,meno male che non ho pagato,anche se è una magrissima consolazione.una sorta di "alla ricerca del tempo perduto" mal riuscito e irritantemente sdolcinato.sconsigliato ai diabetici.peccato,perchè l'idea non era malvagia e le ambientazioni non americane si prestavano ad un approccio un pochino meno barbaro e qualunquista al romanzo.ma tant'è,la sensibilità non si puo' comprare,o ce l'hai,oppure no!bravo crowe,anche se un po' troppo gigioneggiante,ha tracciato bene il personaggio,se lo è cucito addosso fisicamente in maniera impeccabile:sempre piu' come lo zio,sempre meglio dentro i vestiti.è la morale finale ad essere ridicola.siamo a livelli di leonardo pieraccioni

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Ultima risposta 15/01/2007 09.31.33
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stella.la  @  31/12/2006 13:46:43
   9½ / 10
film a tratti divertente e a tratti romantico...
i paesaggi stupendi fanno venir voglia di partire per cercare una villa simile... russell crowe resta sempre un uomo affascinante e la storia è molto piacevole...
davvero un bel film...

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Ultima risposta 14/01/2007 17.22.20
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  19/12/2006 16:51:01
   9 / 10
Che delicatezza ! Film BELLISSIMO !! senza nessun eccesso, ironico, diretto e semplice come un capolavoro; Russel Crowe sempre più bravo (anche se con un pò di pancetta..), fotografia eccellente, ed ogni singola scena è una perfezione sia quelle ambientate in Inghilterra che quelle in Francia ...ti arrichisce l'anima come una carezza lieve...

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Ultima risposta 02/01/2007 11.40.52
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  19/12/2006 09:09:57
   5½ / 10
Un concentrato di banalità dal frastuono assordante per una commedia (?) sentimentale di bassa lega. Scott non lesina cliché e ci regala tutto il campionario del già visto, con personaggi che chiamare macchiettistici è dire troppo, privi del seppur minimo approfondimento psicologico. Taciamo poi della sceneggiatura, infantile e superficiale: le scene iniziali di trading sembrano una parodia di quelle tra Zio Paperone e Rockerduck, e tutte le trovate che dovrebbero - invano - rivitalizzare il film sono di una prevedibilità sconcertante, talvolta fastidiosa.
Crowe si diverte, la francesina è un amore, ma l'insieme sa di trito e ritrito.
Certo però che quest'insana passione per il vino del buon Ridley spiega molte cose.

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Ultima risposta 20/01/2007 14.46.36
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/12/2006 01:21:06
   5 / 10
Una piccola delusione questo filmetto.
Non che mi aspettassi granchè ma tutto quanto è scontato, compresa la fotografia da cartolina di una provenza vista con gli occhi di un ex bravo regista inglese, oramai troppo 'americano'.
Dopo la prima parte (inglese) ben ritmata, la seconda parte (francese) alla lunga appare stucchevole.
Si salva l'interpretazione di Crowe, rilassato come chi si è fatto una bella vacanza in Francia.

7 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2007 00.21.30
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/12/2006 22:24:00
   5½ / 10
A ciascuno il suo, direbbe Sciascia: agli Usa il "patrimonio" incontrovertiile di far soldi a palate, all''Europa gli spazi aperti delle proprietà e il gusto (etilico in tal caso) per le cose semplici e raffinate, nate dalle viscere della terra.
Di due universi, Scott sa di dover analizzare un clichè corrente, e infatti le realtà possono rovesciarsi a seconda dei parametri: non a caso l''europeo non crede nemmeno - è il caso del vigneron Francis - che la California sia territorio di vini e non solo di macchine scintillanti, stelle del cinema e coca-cola...

E'' facile, facilissimo accogliere tiepidamente questo film di Scott: per ragioni ideologiche in un primo tempo avevo espresso la mia diffidenza verso questo mondo di dipingere l''Europa, terra di suggestioni e fatalismo esistenziale, pero'' alla lunga il sodalizio tra vecchio e nuovo continente si dimostra fondato esclusivamente sulla natura controversa del protagonista ("- "Questo posto non si adatta alla mia vita" - "No, Max, è la tua vita che non si adatta a questo posto").

Fidarsi di Scott non è sempre facile, alla luce delle prove qualitativamente incongruenti degli ultimi anni, eppure forse questo film è il suo migliore dell''ultimo periodo.

Le perplessità riguardano l''apparente stupidità dello script e la realizzazione farsesca, dove Scott sfoggia un''insolito ed ecclettico temperamento da "commediante" ripercorrendo tempi e clichè molto abusati ma in fondo anche molto (troppo?) diversi tra di loro, insomma quel che sfugge a questo film è proprio la sua direzione stilistica.

Per paradosso, citando Minnelli o Stanley Donen con la stessa spontaneità in cui imita Blake Edwards (la rocambolesca e demenziale corsa nella mini-vettura) o Mackendrick, mostrando apparentemente un rifiuto stilistico perfettamente al passo con i tempi Ridley Scott comunica in realtà piu'' stile di tanti altri.

E di stile ne ha da vendere il personaggio di Freddie Highmore alias Max Skinner, professo Squalo della finanza, "*******" per dovere di cronaca, e successivamente dubbioso se "cogliere l''attimo" e ritrovare un minimo di appiglio alla vita che gli manca, che ancora vuol dire "rinuncia", sì, ma a qualcosa che gli consente di arricchirsi senza potersi permettere neanche una vacanza.

E'' una realtà incontrovertibile: negli Usa o in Giappone ne esistono di "bestie" del genere, gente che pagherebbe miliardi per un "vero" Van Gogh ma a patto di non muovere il **** dalla propria poltrona d''ufficio-

Guardacaso, lo zio Henry di Finney (istrionico come sempre, ma non fa altro che recuperare in parte il personaggio "sognatore" già applaudito nel BIG FISH di Burton) vive anch''esso per il suo mondo, ma fino alla morte si trova in una condizione piu'' serena di lui.

Tra una citazione di Furyo e le pagine di Thomas Mann (la metafora dell''ultima pagina mai letta e la storia che viene rievocata è deliziosa) "a good year" è un''amabile pastiche che riesce a rendere credibili le esperienze piu'' impossibili, i legami piu'' improponibili, i mondi piu'' lontani.

Ha dialoghi spesso superlativi, esplosioni di indubbio divertimento, e rappresenta un''antidoto alla stupidità vera, addottando l''idiozia piu'' nobile di una verità tutt''altro che peregrina: "non è mai troppo tardi per riprendersi la felicità".

Una morale forse facile per un film prevedibile e forse un po'' fesso, ma leggero e ineguagliabile nella sua sorprendente vitalità.

Russell Crowe, che nell''esilio Provenzale veste i peggiori maglioni che io abbia mai visto, è a suo agio in ogni posto: perfettamente tangibile nel suo personaggio di "sdoppiato" perenne, e legittimamente convinto dei suoi errori anche quando non li fa

Insomma, praticamente è uno Scott ritrovato, un''autore eclettico che forse proprio nella commedia ha ritrovato la sua "strada di casa"

13 risposte al commento
Ultima risposta 15/02/2007 11.15.19
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