valzer con bashir regia di Ari Folman Israele, Germania, Francia 2008
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valzer con bashir (2008)

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locandina del film VALZER CON BASHIR

Titolo Originale: WALTZ WITH BASHIR

RegiaAri Folman

Interpreti: -

Durata: h 1.30
NazionalitàIsraele, Germania, Francia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2009

•  Altri film di Ari Folman

Trama del film Valzer con bashir

Una notte, in un bar, un amico confessa al regista israeliano Ari Folman un suo incubo ricorrente: sogna di essere inseguito da 26 cani inferociti. Ha la certezza del numero perchè, quando l'esercito israeliano occupava una parte del Libano, a lui, evidentemente ritroso nell'uccidere gli esseri umani, era stato assegnato il compito di uccidere i cani che di notte segnalavano abbaiando l'arrivo dei soldati. I cani eliminati erano giustappunto 26. In quel momento Folman si accorge di avere rimosso praticamente tutto quanto accaduto durante quei mesi che condussero al massacro portato a termine dalle Falangi cristiano-maronite nei campi di Sabra e Chatila. Decide allora di intervistare dei compagni d'armi dell'epoca per cercare di ricostruire una memoria che ognuno di essi conserva solo in parte cercando di farla divenire patrimonio condiviso.

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Voto Visitatori:   8,22 / 10 (149 voti)8,22Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
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Voti e commenti su Valzer con bashir, 149 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  08/03/2009 09:56:46
   7½ / 10
Ottimo cartoon documentaristico dell'israeliano Ari Folman che rivive in prima persona il massacro di Sabra e Shatila e lancia un potente atto d'accusa contro la sua stessa Israele per non aver fermato i falangisti dopo l'assassinio di Bashir; il film mostra tutti gli orrori della gueraa con tratti onirici e quasi irreali, scene spettacolari come quella del valzer del soldato con Bashir e soltanto alla fine diventa reale mostrando le scene reali del massacro. La tecnica animata è davvero bella, ottima soundtrack, il progetto può dirsi decisamente riuscito.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  07/03/2009 17:39:58
   7½ / 10
onirico a tratti, buona tecnica animata, sicuramente da vedere

Orfeo  @  04/03/2009 10:58:00
   7 / 10
Film che va visto per la bella tecnica cartoon, molto particolare e per le tematiche molto forti che effettivamente non vanno mai dimenticate.

Ma aldila di questo non me la sento di gridare al capolavoro, nè all'oscar.

E' un buon film, ma comunque il dvd o la pay tv sono forse le sue collocazioni ideali....

ciao

minoidepsp  @  02/03/2009 14:08:28
   8 / 10
Niente da dire: ricostruisce la storia tassello per tassello fino al mix finale con immagini reali del massacro nei campi profughi.
Grande cinema, nomination all'Oscar meritata, ma Gomorra che ha mancato la nomination non demerita nel confronto, siamo sugli stessi livelli.

Phelps  @  01/03/2009 17:07:59
   9 / 10
Dal fortissimo impatto visivo ed emotivo....trai più belli in assoluto dell'anno.

BrundleFly  @  28/02/2009 11:40:13
   6½ / 10
L'animazione non mi piace e la storia non mi interessava un granchè, ma l'ho voluto vedere lo stesso dato che ne parlavano tutti bene. Il film l'ho trovato abbastanza noioso e non mi ha entusiasmato per niente; sarà anche pieno di significati profondi ma non l'ho trovato tutto sto capolavoro! Alcune scene sono carine ma niente di che!
6,5 per l'idea

641660  @  27/02/2009 17:34:04
   7 / 10
La tecnica sembra quella di A SCANNER DARKLY, ma con molte meno ore per i dettagli. Il film non mi ha coinvolto molto e spesso mi sono ritrovato a guardare l'orologio. Non è un documentario, non è film, non è un cartoon, ma un lento ibrido insipido e logorroico. Questo lavoro non aggiunge sicuramente nulla al dramma di tutte le guerre dove l'uomo rivela la sua vera natura. Il finale forse vorrebbe essere un colpo di scena ed un pugno nello stomaco, io sono rimasto perplesso...non è cambiando tecnica che si rompe quella "macchina fotografica" di cui parlava la prof. Solomon!
Il risultanto? Un sbiadito 6 con un punto in più per il tema storico importante che non dobbiamo dimenticare.

winston-smith  @  25/02/2009 21:00:09
   9½ / 10
Bellissimo...qualche pecca qua e la ma rimane un film stupendo...poi è eccezionale una scena in particolare...

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Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  23/02/2009 16:57:08
   9 / 10
Nient'altro da aggiungere....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  22/02/2009 20:54:05
   9 / 10
Molto probabilmente questo è il film più bello che ho visto quest'anno, anche se non penso che gli andrà l'oscar nonostante lo meriti sicuramente. La cruda testimonianza di Ari Folman è un durissimo pugno nello stomaco, che attraverso il pretesto geniale dal punto di vista metaforico della 'perdita della memoria' e l'insieme multiforme di significati più o meno storici che questo concetto richiama, ricostruisce le vicende che portarono a uno dei più cruenti e allo stesso tempo meno noti genocidi della storia. La scelta dell'animazione fumettistica permette con stupefacente efficacia il raggiungimento di uno scopo essenziale: quello di proiettare la vicenda su uno sfondo quasi irrealistico, didascalico e quasi metafisico e per questo più 'digeribile' dallo spettatore. Attraverso l'immagine stilizzata dei fatti, lontana dalla realtà e vicina a forme più semplici lo spettatore può finalmente ragionare. E' una sorta di semplificazione necessaria, spogliata dall'emotività e più improntata al ragionamento filosofico che mette lo spettatore di fronte all'evidenza dei fatti, anzi all'evidenza della violenza dato che mostrare scene reali di cadaveri e bambini mutilati ormai non produce più questo effetto, anzi fa volgere lo sguardo proprio per il fatto di esserci ormai abituati. Esponendoci direttamente allo shock i telegiornali non ci consentono realmente di ragionare su quello che REALMENTE succede. Con l'operazione mentale di Folman invece siamo prima persuasi dal ragionamento e solo dopo siamo finalmente pronti ad affrontare la realtà (le immagini vere), che mostrate prima non avrebbero la stessa efficacia. Al di là dell'evidente necessità di autocritica che il film impone alla coscienza del popolo israeliano il messaggio è rivolto a tutti: siamo sicuri che il grado zero della dignità umana appartenga solo al passato? Siamo proprio certi che con Auschwitz abbiamo toccato il fondo?

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Ultima risposta 27/02/2009 18.34.55
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  22/02/2009 18:20:46
   8 / 10
PER NON DIMENTICARE

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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  22/02/2009 14:19:14
   7½ / 10
Gli orrori della guerra raccontati da semplici disegni, come in "Una tomba per le lucciole"! Qui però si dà meno spazio al sentimentalismo (ed è un mezzo punto in più) per riflettere maggiormente sulle motivazioni e gli incubi di chi la guerra l'ha vissuta sulla propria pelle.

Bellissimo film dunque, anche se le immagini finali le ho trovate decisamente fuori luogo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  20/02/2009 21:24:25
   8½ / 10
Davvero sconvolgente.

Valzer con Bashir è una di quelle pellicole che non ti aspetti e che per il tema trattato verranno ricordate a lungo. Un incredibile tour de force di immagini che si susseguono fino al tremendo finale. Se Una Tomba per le lucciole commuove, Valzer con Bashir fa star male, inorridisce nel profondo l'animo umano. In fondo sappiamo tutti dai media che in Medio oriente tutt'oggi muoiono tante persone, ma il modo in cui Ari Folman ci mostra questo inferno è davvero senza eguali. Il regista si serve del mezzo dell'animazione in maniera eccelsa. Spero che agli Academy venga riconosciuto il valore di questo prodotto, affinchè la testimonianza di Folman si diffonda e nulla vada dimenticato.

rasta  @  19/02/2009 11:35:54
   9 / 10
la storia è avvincente e ben raccontata. i dettagli, realizzati con cura sia nel racconto ke nelle animazioni, mi hanno colpito in maniera particolare. splendidi disegni x una drammatica storia, purtroppo realmente accaduta, ke racconta, forse anke meglio di un film con attori veri, la confusione e l'incapacità di portare avanti una guerra ke disorienta tutti a causa dell'estrema superficialità con cui viene gestita. film davvero riuscito!

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  19/02/2009 00:20:42
   10 / 10
Commovente. Poetico. Sconvolgente. Difficile trovare le parole per raccontare l'"esperienza" di vedere questo film, soprattutto per chi, come me, vive nella totale ignoranza di ciò che è accaduto in Libano. Posso dire solamente che era dai tempi di Apocalypse Now che non provavo una inspiegabile sensazione di vuoto nel vedere un film di guerra: sì, forse è "vuoto" l'aggettivo più esatto da attribuire alla guerra. Qualcosa che non risponde a nessuna logica umana, ma un'alone di insensatezza che schiaccia le singole persone, un mare di vittime innocenti fatto di uomini che una volta erano "normali", prima di diventare carnefici o vittime di un caos che sembra non avere fine. Un film straordinario, sia dal punto di vista visivo che registico. Un'opera d'autore dotata di una profondità e di una delicatezza rare, di questo ne sono certo. Andatelo a vedere al cinema, perchè va davvero vissuto.

Neu!  @  16/02/2009 19:25:01
   10 / 10
capolavoro assoluto. il miglior film del 2008

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2009 23.32.31
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Tuonato  @  12/02/2009 11:05:03
   7 / 10
Da sottolineare la colonna sonora, coinvolgente ed indispensabile.
Ben fatti anche i disegni.
Film di denuncia a 360°, il regista scuote le coscienze ed invita il suo popolo, complice di un orrore, a non dimenticare.

margò  @  11/02/2009 21:39:13
   7½ / 10
Inizialmente l'animazione non mi ha convinta più di tanto, poi ho iniziato a farci l'occhio, anche perchè la storia della "ricerca" di Ari ti prende parecchio. La colonna sonora è davvero azzeccata e il finale è veramente significativo

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marcodinamo  @  10/02/2009 16:40:40
   9 / 10
da non amante dei film di animazione ho trovato questo film magnifico. Animazione volutamente imperfetta e finale (che non svelo) sono scelte geniali

mr. goodkat  @  09/02/2009 19:15:07
   10 / 10
Una mazzate sui denti,un opera d'arte,un ritratto freddo,angosciante,a volte anche ironico,una testimonianza di un atroce assurdita'.
Piccola e preziosa perla del cinema.

polbot  @  09/02/2009 14:11:51
   8 / 10
Animazione e colonna sonora eccellenti! Un tema duro, un film "grave". Bello, ma non per tutti: forse troppo lento per alcuni. Un modo cinematografico per arrivare al carattere disumano della guerra e..

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nextam  @  08/02/2009 22:14:06
   7½ / 10
"non potevo sopportare la vista di quei cavalli agonizzanti, loro non c'entravano niente": cosi' parla un soldato sintetizzando un po' lo spirito di questo film che sottolinea come la guerra sia un'assurdita' per le vittime ma anche e soprattutto per i protagonisti. chi vuole una guerra e' colui che si nasconde. chi la combatte invece non sa il perche'.

Febrisio  @  07/02/2009 22:51:24
   7½ / 10
Bello e non. È inesorabilmente lento, ma nell'insieme segue un tragitto ben preciso e ben narrato. Nasce da un sogno, che ne rivela la sua cruda realtà. Pure il film segue questa linea, più onirico inizialmente, nel voler nascondere qualcosa come la mente del protagonista. Pian piano le storie defiscono i fatti accaduti. Guerre che l'uomo ama. Guerre volute da un'uomo che in realtà se ne sta fuori. Soldati che uccidono. Soldati che sognano altro. Loro che, in prima linea, una guerra la eviterebbero volentieri.
Bella la tecnica fumetto film che rende questo film meno pesante. Su tutto ciò che accadde realmente non ci sono parole, solo pensieri.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/02/2009 21:34:54
   8½ / 10
Fa male, veramente male. Vedere questo film provoca un insieme di emozioni difficili da gestire: rabbia, dolore, senso di impotenza. Il recupero del rimosso di un singolo uomo deve necessariamente essere obbligatorio per un'intera nazione il cui popolo ha subito nel corso della sua storia massacri indescrivibili e complice, a livello di establishment politico, di uno dei più feroci massacri della storia moderna.
Mi è piaciuta la tecnica di animazione, la mescolanza fra il reale e il surreale, i forti contrasti fra immagini e colonna sonora ed il ritmo lento (non noioso) ma inesorabile verso la peggiore delle conclusioni tant'è che gli ultimi 20 minuti li ho vissuti praticamente in apnea.

lupin 3  @  05/02/2009 15:11:50
   4½ / 10
Forse mi aspettavo di più...
Documentario sulla questione palestinese che mi ha convinto in parte...

10 risposte al commento
Ultima risposta 28/02/2009 09.07.16
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Parsifal  @  05/02/2009 01:46:12
   7½ / 10
Ottimo film animazione non ne avevo mai visti prima di questo genere.
Devo essere sincero all'inizio ero un po' scettico per la sua lentezza ma poi mi ha appassionato credo che colonna sonora e la grafica siano state scelte in maniera sublime; l'idea del racconto frammentato è intelligente come la ricostruzione onirica infine l'ultima scena ti getta nella orribile realtà. Unica pecca la contestualizzazione iniziale e finale anche solo con dei sottotitoli o una voce fuori campo sarebbe servita ad entrare prima in un 'epoca ormai un po' dimenticata nessuno sa cosa fosse il Libano prima di quella guerra....quella finale avrebbe dato un 'idea di che scempio l'umanità si ancora è resa colpevole.
Comunque da vedere.

Kesson  @  05/02/2009 01:16:15
   10 / 10
Una pellicola unica nel suo genere, che prepotentemente si colloca nell'olimpo dei migliori film di guerra di sempre. Muovendosi sinuosamente tra le citazioni di mostri sacri come "Full Metal Jacket" ed "Apocalypse Now", proponendo uno stile unico per raccontare la sua storia, "Valzer con Bashir" riesce a donare allo spettatore delle sensazioni tanto vivide quanto reali sugli orrori della guerra. Brillante l'idea di base che da la possibilità al film di raccontare diverse situazioni della Guerra del Libano da diversi punti di vista, affascinante la continua ricerca del protagonista dei suoi ricordi perduti, tra frammenti di memoria incompleti e rivisitazioni oniriche dell'incoscio. Splendida la realizzazione tecnica, in particolare la regia e la fotografia, nonostante difetti un po' nella qualità delle animazioni (per scelta? per obbligo?) ma che rende il tutto forse più coinvolgente e particolare. Magnifica la colonna sonora, sia nelle sue orchestrazioni classiche sontuose sia nella scelta di pezzi di musica contemporanea israeliana, che si alternano alla perfezione scena dopo scena. Geniale nel suo proseguio, brillante nelle scelte, condito da dialoghi perfetti, dona sensazioni che difficilmente si riescono a provare davanti ad un film, con un finale che risveglia lo spettatore e la sua coscienza lasciandolo riflettere a lungo.
Un Capolavoro.

sweetyy  @  04/02/2009 04:01:19
   3 / 10
Un documentario sulla questione palestinese molto lento,fiacco e ripetitivo.
Il finale inoltre non mi ha sorpresa più di tanto.
Mi dispiace ma non m'è proprio piaciuto.

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Ultima risposta 06/02/2009 15.04.23
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Invia una mail all'autore del commento simone80  @  03/02/2009 14:04:43
   8½ / 10
Una bimba da oscar per una storia struggente...Da non perdere !

7 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2009 23.08.54
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sestogrado  @  02/02/2009 15:36:25
   9 / 10
l'orrore della guerra si fa cartoon e diventa un capolavoro. commovente e crudo, ma allo stesso tempo poetico e sublime. un film geniale che accende i riflettori su un episodio forse un po' dimenticato.. colonna sonora eccellente

genki91  @  01/02/2009 13:52:13
   9 / 10
Sincero e profondo.Ari Folman riesce ad esternare perfettamente tutti i sentimenti e le paure in questo suo viaggio semi-onirico nel mondo della guerra.
Il protagonista non è mai completamente a contatto con la realtà

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Il film è ben strutturato, con una tecnica d'animazione davvero bella e coinvolgente.
Valzer con Bashir

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a mio parere è uno dei migliori film fatti ultimamente.


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9 meritatissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  27/01/2009 01:23:50
   8½ / 10
Un film importante e sopratutto delicato e coerente.
Premio Oscar come film straniero, se ci fosse stato Gomorra qualche dubbio ci sarebbe stato, ma se non lo danno allora sono folli li in america.
Folman costruisce stilisticamente una poetica della guerra, fonde la fiction con il documentario con risultati molto incisivi sia dal punto di vista contenutistico che da quello squisitamente cinematografico.

La scelta del racconto di questo massacro non è casuale, le colpe politiche di Israele sono molte, un paese che ha costruito la sua esistenza sulla forza militare inevitabilmente si ritrova in situazioni simili.
Folman non vuole fare un processo a un popolo ,nè lo potrebbe fare viste le comprensibili ma sicuramente sbagliate manie di persecuzioni ebraiche che hanno reso questo popolo guerrafondaio, ma semplicemente invita a una riflessione sui fatti rimossi del passato e su come la situazione dal dopo olocausto sembra essersi ribaltata.

Chi sono i Nazisti?

In Valzer con Bashir non si colpevolizza un popolo ma lo si aiuta ad accettarsi, gli ebrei ci vengono mostrati come una nazione provata nello spirito capace passivamente di trovarsi ad impersonificare ciò che ha combattuto nel passato.

Credo che certe tematiche Israele non sia ancora pronta ad affrontarle, il fine ovvero la sua sussistenza come stato, ha fatto si che qualsiasi mezzo fosse considerato legittimo.
Valzer con Bashir vuole solamente invitare gli ebrei a guardarsi indietro e a pensare che forse è arrivato il momento di cambiare strategia, indipendentemente dalle colpe di chi si ha davanti.

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Ultima risposta 27/01/2009 01.25.20
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  26/01/2009 18:27:44
   8½ / 10
Visto con il cuore è un film veramente bello, che prende. Visto con la testa, a freddo, rivela molti limiti, ma questo va oltre lo scopo che ha avuto la realizzazione di quest'opera per il regista. Secondo me Folman ha voluto soprattutto raccontare l'esperienza di una singola persona che ha avuto problemi dopo avere combattuto in una guerra. Lo ha fatto in maniera molto sincera, molto credibile e commovente. Le considerazioni più generali che si devono fare sull'episodio raccontato, sulle responsabilità e sul fatto che un episodio del genere possa essersi di nuovo verificato anche in tempi recentissimi (ironia del cinema!), spettano al raziocinio del singolo spettatore (le mie considerazioni sono nello spoiler).
Questo film mi ha ricordato più che altro "La Sottile Linea Rossa". Anche qui il film gira intorno alle impressioni interiori di un singolo individuo rispetto all'ambiente di guerra, contrappuntate dalle testimonianze e esperienze dei suoi compagni. Quello che conta sono i moti interiori (gli stress, le paure, i sensi di colpa, le angosce) che si producono nei soldati. Le cause della guerra non sono per niente menzionate; perché lo si sia fatto viene citato di sfuggita (non per patriottismo, non per stanare terroristi, ma solo per affermare la propria identità). La guerra viene quindi vista come evento mentale e non come fatto sociale.
A rendere gli avvenimenti ancora più interiori e spirituali contribuisce anche il mezzo d'espressione usato, cioè il disegno di animazione. Fin dall'inizio si ha l'impressione di trovarsi in un fumetto, in un mondo reale e fantastico allo stesso tempo. Ci sono poi le improvvise carrellate velocissime, gli stacchi temporali e soprattutto i colori spesso sovraccarichi che rendono più fantastica e emotivamente intensa la storia. Le scene con la musica per pianoforte di Bach poi sono il culmine del contrasto interiore. A Bach fanno pendant le canzoni heavy metal con testo appropriato (è questo il mondo giusto per questa tipo di musica?). Tutto viene quindi filtrato attraverso l'arte ed è quindi con l'arte in testa che giudichiamo ciò che viene rappresentato, risultando il contesto generale non di meno pazzesco e inutile.
A un certo punto però il film ha una specie di sterzata, abbandona il modello universalista tipo La Sottile Linea Rossa e si focalizza su di un determinato fatto storico e cercando di raccontarlo in maniera documentaria.
Le scene finali pongono il singolo individuo di fronte alla sua impotenza e alla sua nullità. Una persona presa da sola non serve a niente, non conta niente. La guerra insozza fin nel profondo l'animo umano e lascia una macchia indelebile. Su questo il regista non ha dubbi. Per questo si cerca di dimenticare.
Si arriva quindi al messaggio finale del film che è il problema della labilità della memoria. La rimozione messa in atto dal protagonista è la stessa che ha messo in atto tutta la comunità internazionale (compresa Israele). La ricerca ossessiva del ricordo, la volontà di denunciare è qualcosa che va al di là del singolo episodio ed è una specie di appello a tutti quanti (e in prima persona ai concittadini del regista) a non rimuovere o nascondere i fatti orribili che hanno coinvolto in qualche maniera una nazione in guerra. Facendo così questi fatti orribili si potrebbero ripetere o aggravarsi.

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gaino  @  26/01/2009 11:43:47
   8 / 10
Da vedere assolutamente

Alessandro810  @  25/01/2009 22:18:00
   4½ / 10
Non mi è proprio piaciuto la scenografia fumetto nn mi dice nulla tranne in cin city

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Ultima risposta 31/01/2009 23.59.36
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teobevi  @  25/01/2009 13:34:48
   5 / 10
No. A me non è proprio piaciuto.

9 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2009 04.29.55
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Giorgione  @  24/01/2009 23:06:55
   10 / 10
Il particolare che più mi ha colpito si trova all'ultimo secondo dei titoli di coda.
Vi si trova scritto che questo film è stato finanziato o appoggiato dal ministero della cultura israeliano. Strano no? Un film che critica Sharon, colui che allora era ministro della difesa e poi è stato fondatore dello stesso partito che oggi è al governo in Israele, riceve finanziamenti da quello stesso governo.
Mi sono allora detto che un popolo che riesce a mettere in mostra senza ipocrisia (con sofferenza e umiltà) una delle pagine più controverse e vergognose della sua storia, criticando la sua dirigenza, ebbene questo è un grande popolo democratico. Perchè secondo me un popolo democratico non è quello che ha una storia da libro Cuore ma uno che riesce a riflettere ed imparare dai propri errori.
Qualcuno dirà che non ha imparato un bel niente, visti i fatti che sono successi di questi tempi. Ma secondo me queste critiche non sono proprio giuste, perchè non tengono conto del fatto che la situazione lì non è paragonabile alla nostra. Lì c'è guerra da sessanta anni, non c'è la nostra tranquilla pace europea e sicuramente non si possono valutare i fatti di laggiù con il metro che usiamo per noi.
O almeno potrebbero essere valutati con credibilità secondo il nostro metro di giudizio se noi Europei avessimo fatto qualcosa di veramente concreto per trovare una soluzione a questa guerra. Non sono certo una soluzione i cortei pacifisti che da anni si rivolgono solo contro Israele, non lo sono gli sterili proclami delle nostre diplomazie, non lo sono i vuoti slogan di qualche brillante intellettuale. A parte le parole, cosa possiamo dire di avere fatto noi e i nostri governi in tutti questi anni in una guerra che non è certo all'altro capo della Terra?
E da ultimo una domanda che rivolgo a me e a noi. Siete così sicuri che una autocritica così severa sia possibile da noi, se succedesse qualcosa del genere qui in Italia? Anzi, pensiamo a pagine ancora dolorose come la seconda guerra mondiale o il terrorismo negli anni '70. Siamo riusciti a guardarci dentro e a fare autocritica? Non sto parlando della solita critica della destra alla sinistra e viceversa, o al governo ladro, o ai fascisti, o ai comunisti (così tanto una alla fine è sempre convinto di avere ragione, perchè il torto siede sempre dall'altra parte), ma una vera autocritica profonda di tutto un popolo. Pensiamoci. Io credo che il nostro spirito di partigianeria sia così profondo che non abbiamo trovato e non troveremo questa forza.

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Ultima risposta 29/01/2009 20.20.08
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gano  @  24/01/2009 19:09:11
   9 / 10
La Storia, di solito, è chiara, incommentabile, dura e veramente orribile in alcune sue forme. Sui fatti di Sabre e Chatila non c'è nulla da aggiungere, merito del film raccontarli in maniera diversa dal solito, ricordare pezzi di vite di uomini che si scontrano con la realtà della guerra. Senza retorica, senza confusione il risultato è ottimo e la narrazione è fluida (anche se un po' lenta). L'animazione e la grafica sono di ottima qualità, particolare invece è la "stilizzazione" molto fumettosa simile anni 80.

E' VERGOGNOSO, PERO', CHE IN QUESTO PAESE I BEI FILM BISOGNA ANDARSELI A CERCARE IN QUALCHE CINEMA NASCOSTO IN ORARI ASSURDI, MENTRE FILM DEL CAVOLO (natali vari, aldo giovanni ecc) VENGONO PROIETTATI NELLE MULTISALE 10 VOLTE AL GIORNO. SVEGLIAMOCI, IL LAVAGGIO DI CERVELLO, L'ABBASSAMENTO CULTURALE CHE CI STA UCCIDENDO IL CERVELLO E OMOLOGANDO ALL'IGNORANZA PARTE ANCHE DAI NOSTRI CINEMA.

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Ultima risposta 25/01/2009 15.50.10
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PaulTemplar  @  24/01/2009 16:04:12
   9 / 10
Qualcosa più di un film.
Un incubo onirico, raccontato come un fumetto dai colori che virano drammaticamente dal seppia al bianco e nero, al colore quasi naturale, anche se di naturale nulla c'è in una raffigurazione esaltata, esaltante, dissacrante e feroce, triste e malinconica della vita mnemonica del soldato israeliano che ricorda, suo malgrado, l'orrore del vissuto in un passato che ha cercato di rimuovere dall'io cosciente.26 cani feroci inseguono un'ombra di uomo,26 cani che il soldato ha ucciso perchè la guerra è anche uccidere chi nulla centra, come i cani che avvisavano il nemico dell'arrivo dei soldati.
Sono un incubo ricorrente, da quando è andato in Libano, e ha visto gli orrori di Sabra e Chatila; un orrore che si è fossilizzato,sedimentato, e che ha scavato, nel cosciente, una trincea.
Intervistando i suoi vecchi amici, il soldato cercherà il recupero di quella memoria persa chissà dove, perchè la guerra, se la conosci, la eviti.
Una memoria collettiva è fondamentale per evitare che quello che c'è di scomodo possa essere espulso come un corpo estraneo; attraverso la memoria il futuro ci apparterrà appieno, evitando gli errori, in qualche modo, che siamo stati costretti a fare.
Folman dirige un film duro, difficile e angosciante, attraverso citazioni (Apocalipse now), l'impressionante addestramento sulla motovedetta al suono di enola gay degli OMD,attraverso flashback o semplicemente attraverso immagini potenti, come quella straordinaria del soldato che imbraccia il mitra e a suon di raffiche inizia a danzare come se non appartenesse più all'inferno quotidiano.
Film che vincerà l'Oscar, con assoluta certezza, e che resterà una pietra miliare del cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  24/01/2009 09:18:16
   9 / 10
E' un capolavoro assoluto. Nel suo genere fa il paio con Persepolis, che però era sicuramente più ironico. Qui invece non c'è assolutamente spazio per lo humour, si racconta una tragedia rimossa, la guerra del Libano e soprattutto l'eccidio di Sabra e Chatila, un evento che ha lasciato cicatrici enormi nell'immaginario collettivo e che è terribilmente attuale con i nuovi massacri di Gaza, dove ancora una volta le vittime sono soprattutto gli indifesi . I disegni sono meravigliosi, le scene dell'inconscio sublimi accompagnati da un sottofondo musicale struggente. E' un film tecnicamente perfetto, ma forse oltre a rimuovere dalla coscienza la strage, il regista ha rimosso anche il ruolo molto più attivo degli israeliani nella preparazione. La strage venne orchestrata dai maroniti per vendicarsi dell'uccisione del loro leader, ma a differenza di ciò che viene raccontato, le forze armate israeliane sapevano perfettamente cosa stava succedendo, anche se facevano finta di niente.

bluemoon  @  24/01/2009 01:12:43
   9 / 10
E' il senso di desolazione e angoscia che lascia alla fine questo film che ne fa la sua grandezza. Da vedere assolutamente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  23/01/2009 19:10:44
   5 / 10
Angosciante. Non mi ha fatto impazzire forse anche per via della grafica. Una storia atroce raccontata a frammenti dai vari protagonisti che furono presenti al massacro di Sabra e Chatila sotto il partito delle falangi libanesi fondato da Bashir. Mi ha dato più fastidio che altro, e non mi è piaciuto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2009 01.36.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  23/01/2009 14:56:48
   8½ / 10
“Valzer con Bashir” suona come un duro monito che invita a non dimenticare,a non cancellare dalla memoria l’orrore di cui è capace l’uomo.Mai come in questi giorni il tema trattato appare di grandissima attualità e la sua uscita in sala sottolinea con vigore quanto gli errori tendano a ripetersi nel tempo,senza che nessuno riesca ad imparare dagli sbagli del passato.
Gli splendidi disegni di David Polonsky rendono benissimo le atmosfere e le situazioni che Ari Folman intende rappresentare,compagne di un passato troppo duro da ricordare,cancellato tra le pieghe di una memoria codarda e capricciosa.Il tratto è suggestivo,si avventa sullo spettatore il quale non riesce a sottrarsi all'imperfetta potenza delle immagini che ci trascinano nel tortuoso percorso dei ricordi sopiti del protagonista,determinato ad esorcizzare i propri demoni e ad invitare la gente a non dimenticare o far finta di nulla.
La domanda su come sia stato possibile non accorgersi di cosa stesse succedendo è reiterata e difficilmente non può essere associata all’olocausto, durante il quale il mondo fece spallucce,limitandosi a qualche timido intervento,accostabile a quelli dei soldati israeliani dinnanzi all’orrore perpetrato dai falangisti cristiani.
Folman non si accanisce con nessuno,lascia qualche indizio,ma non accusa apertamente,vuole solo che il suo messaggio sia chiaro affinché certe cose non abbiano a ripetersi.Per sottolineare tutto ciò con maggior forza, prima della dissolvenza in nero finale, mostra per pochi secondi immagini atroci,ennesima esortazione a deporre definitivamente le armi.

benzo24  @  23/01/2009 12:16:07
   6 / 10
mi piace lo stile fumettistico scelto per raccontare questa storia, infatti le scene migliori sono quelle della mente, dell'inconscio...la storia la trovo un po forzata (è vero che la gente dimentica e rimuove molto in fretta i ricordi, ma come si fa se questo si vive in prima persona?)...molto belli invece i racconti del giornalista inviato sul campo. comunque un film sicuramente molto affascinate, ma anche molto pompato.

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Ultima risposta 23/01/2009 21.59.01
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bridge  @  23/01/2009 09:36:59
   9½ / 10
da andare a vedere assolutamente.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

DocSerg1  @  23/01/2009 02:07:06
   9½ / 10
Più che un valzer un bolero come quello di ravel.
Un crescendo che parte da l'oblio della rimozione alla scoperta dell'orrore di cui si è stati testimoni e complici.
Perchè non c'è guerra in cui combatti in cui non sei vittima e carnefice insieme.
In cui l'angoscia delle tue colpe non stride forte con la gioia di esservi sopravvisuto.
Non importa da che parte stai, sei un fuscello in una tempesta alla quale contribuisci soffiando con tutto il fiato che hai in corpo.

Un racconto intimo, lirico, poetico e di una tristezza infinita in cui il regista non ci regala la sua esperienza ma ci usa per trovare sollievo dalla opprimente coscienza.

Il tutto raccontato con una animazione originale, con una fotografia eccellente, in cui colori e ombre accompagnano il viaggio del narratore verso la riscoperta del proprio senso di colpa.

E alla fine l'orrore.
Non più raccontanto ma mostrato nella sua inevitabile banalità di morte.

Che ci ha lasciato tutti senza fiato lì, a provare disgusto per l'essere uomini.

inferiore  @  22/01/2009 14:29:26
   9½ / 10
Un film delicato che tratta un argomento crudo come quello della guerra. Un'animazione indescrivibile, un qualcosa cosa di mai visto. ''Valzer con Bashir'' è un film indimenticabile, un gioiello sotto l'aspetto stilistico e del contenuto, ci mostra tali atrocità tramite flashback del regista, in modo schietto e diretto.
Grande Folman, non c'è altro da dire che non abbiate già scritto. Da oscar.

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Ultima risposta 22/01/2009 20.01.45
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/01/2009 23:05:47
   9 / 10
A dispetto delle citazioni dei classici del genere bellico cui il film in questione fa riferimento in più di un’occasione, in “Valzer con Bashir” la guerra si presenta come non è mai stata raccontata prima. Ari Folman, attraverso la mirabile tessitura di una trama fatta di ricordi che tratto tratto affiorano, ricostruisce quella che è stata una terribile e vergognosa pagina della recente storia mediorientale. E in questo gioco di reminiscenze, dapprima lontane e confuse poi sempre più dolorosamente vivide, prende forma la drammatica metafora sulla rimozione della memoria che, dal particolarismo dei singoli soggetti che sono stati impegnati sul fronte, si allarga fino a stabilire una sorta di ideale congiunzione tra la vicenda narrata e quella degli ebrei, che da vittime della dittatura nazista si sono mutati in carnefici, ricacciando nei recessi della loro coscienza l’orribile genocidio che li ha funestati. In ciò si obiettiva la riflessione sulla ciclicità di un agire umano che non ha memoria storica e che, nel suo reiterarsi insensato, si ripete tragicamente e incomprensibilmente allorquando se ne presentano le condizioni, le quali possono anche costituire le premesse di un disumano stato delle cose che si incancrenisce fino a cristallizzarsi in una anormale normalità (la città, che agli albori del conflitto, viveva con paura e apprensione la minaccia incombente delle guerriglie si assuefà, col passare degli anni, alle nefandezze della guerra fino a conviverci passivamente).
Folman conduce la narrazione attraverso espliciti rimandi a celebri antecedenti cinematografici, spaziando da “Apocalypse Now” a “Full Metal Jacket” fino alla “Sottile Linea Rossa”, ma sempre arricchendoli con una vena di mestizia mista a lirismo, come è esemplata dall’immagine del soldato che danza schivando i proiettili dei mitra, oggettivandosi in essa la follia della guerra (e la gigantografia di Bashir Gemayel che campeggia sulla facciata di un palazzo sembra richiamare quella follia che origina dal fondamentalismo).
I ricordi del protagonista da labili e sfocati si fanno via via sempre più netti, in virtù degli episodi evocati dai suoi commilitoni all’interno di una rete di atroci esperienze personali, tutte accomunate dall’orrore di chi ha subito una guerra di cui non voleva essere partecipe; ma soprattutto accomunate dall’orrore di chi ha assistito impotente ad un ineffabile eccidio, la cui mostruosità si incarna emblematicamente nell’immagine della bambina sepolta dalle macerie.
A questo punto le rievocazioni non sono più soltanto immagini vissute internamente come fossero momenti di un passato lontano e indistinto, ma sfociano nella più cruda e agghiacciante verità testimoniata dall’epilogo “documentaristico”, nel quale si concreta non solo il passaggio, in seno alla storia narrata, dall’immaginario alla verità storica, ma altresì, e in senso lato, dalla finzione filmica alla realtà.
Il finale è un vero e proprio pugno nello stomaco, e ha l’effetto di rendere coscienti di una drammatica situazione che, fino a quel momento, era tenuta distante dalla “mediazione” del racconto.
Nel novero delle grandi e indimenticabili pellicole legate al tema della guerra si aggiunge, oggi, un altro capolavoro.

stica  @  19/01/2009 12:56:48
   8½ / 10
Film lirico, bellissimo e purtroppo dannatamente attuale

suzuki71  @  19/01/2009 09:25:47
   9 / 10
Poesia forte e fosca per celebrare un inno alla memoria, collettiva e personale e una denuncia drammatica di ciò che avviene oggi, e sempre. Al confronto, Persepolis è un gioco da ragazzi. Immagini eleganti e sceneggiatura non banale fanno di questa pellicola animata un film bellissimo. E' un mondo crudele ma magramente consoliamoci: l'umanità è sempre stata afflitta dalle guerre, pagate dagli ultimi della terra,e forse lo sarà sempre. Finale perfetto, giusto quanto basta.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  19/01/2009 01:43:03
   8½ / 10
Ho iniziato il commento a questo film diverse volte, e puntualmente cancellavo e tentavo di ricominciare, trovando sempre inadeguato o riduttivo quanto stavo per scrivere. Lascio allora alle parole di "Sidun" di Fabrizio De Andrè una dedica dal cuore all'operazione di questo coraggioso, lucido ed onesto regista israeliano, capace di analizzare un episodio oscuro del passato della propria terra partendo dal proprio vissuto, senza alcun intento assolutorio.

"Il mio bambino il mio
il mio
labbra grasse al sole
di miele di miele
tumore dolce benigno
di tua madre
spremuto nell'afa umida
dell'estate dell'estate
e ora grumo di sangue orecchie
e denti di latte
e gli occhi dei soldati cani arrabbiati
con la schiuma alla bocca
cacciatori di agnelli
a inseguire la gente come selvaggina
finché il sangue selvatico
non gli ha spento la voglia
e dopo il ferro in gola i ferri della prigione
e nelle ferite il seme velenoso della deportazione
perché di nostro dalla pianura al molo
non possa più crescere albero né spiga né figlio
ciao bambino mio l'eredità
è nascosta
in questa città
che brucia che brucia
nella sera che scende
e in questa grande luce di fuoco
per la tua piccola morte."

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Ultima risposta 18/02/2013 13.31.29
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Invia una mail all'autore del commento Alien91  @  18/01/2009 21:53:26
   10 / 10
chi non la fattto andatevi a vedere questo film MERAVIGLIOSO!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  17/01/2009 21:59:09
   9 / 10
I ricordi sono schegge pericolose che lasciano frammenti nelle persone che travolgono... per poi tornar d'improvviso a galla, come scheletri da luoghi angusti e misteriosi, conati di vomito dopo un lauto pasto.
"Valzer con Bashir" è come un puzzle che non si ha molta voglia di ricomporre, ma che resta lì in attesa, terribile e silente, in quel chiuso e ben protetto luogo ove risiedono le emozioni.
Un film imploso, che si dipana nei ricordi e nelle sensazioni dei protagonisti, alla ricerca di sé stesso: il viaggio di Ari, con le sue conseguenze irreversibili, trova giustificazione nell'urgenza espressiva che lo porterà a ricongiungersi al reale, annullando le coordinate spazio-temporali che si era autoimposto. L'animazione, dunque, come tramite fra realtà e immaginazione, come desiderio di non-accettazione, intima dimora nella quale rifugiarsi; è tuttavia un vano tentativo di sottrarsi ad un imperativo categorico: "ricordati di non dimenticare". Ma se in "Memento" il protagonista, nella sua spasmodica ricerca d'una raison d'être, era in un certo senso artefice di sé stesso, Ari è schiavo della propria volontà di conoscenza dettata dalla sua coscienza tormentata.
Numerose, infine, le sequenze da mozzare il fiato, in un turbinio di freddezza e trattenuta emozione: si va dalla splendida sequenza del risveglio in un mare di desolazione al trascendentale Valzer d'un soldato rapito.
Un film immenso, che scovolge per realismo e potenza evocativa e costringe lo spettatore ad un ruolo attivo d'immedesimazione comunicando senza troppi fronzoli né buonismi la medesima urgenza espressiva di cui la pellicola si nutre.

8 risposte al commento
Ultima risposta 19/01/2009 20.59.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  17/01/2009 20:10:47
   8½ / 10
Bello, bellissimo Valzer con Bashir.
L'animazione, anzi, più precisamente il disegno in qesto caso, si conferma come "mediazione tra realtà e inconscio" (dall'ottimo commento di Lot) e funziona in due direzioni, sia nei confronti dell'autore che trova solo così il modo di ricordare e raccontare l'orrore vissuto, sia nei confronti di noi spettatori, imponendosi con una forza espressiva sorprendente.
I voli quasi onirici che ci portano da un luogo all'altro e da un tempo all'altro sono il contrappunto poetico di un racconto per scelta scarno e secco.
Un grande merito l'aver imposto un tale rigore ed essere riuscito a tenersi quasi sempre lontano da quella retorica di cui siamo infarciti quotidianamente, quel pessimo veleno che annebbia il pensiero.
Proprio per questo è un film che colpisce duramente, che fa conoscere, nel senso vero del termine, dei fatti terribili e che credo resterà impresso nella memoria.

Terminate le immagini nessuno, ma proprio nessuno, si è mosso, l'intera sala è rimasta immobile in silenzio, non si udiva nemmeno respirare: credo ognuno fosse immerso nelle proprie riflessioni.
A me è venuto in mente il durissimo, terribile monito di Primo Levi al termine di Se questo è un uomo: "Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case..."

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Ultima risposta 18/01/2009 15.07.31
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forzalube  @  16/01/2009 23:52:59
   7 / 10
Considerate le ottime critiche che avevo letto ed i tanti riconscimenti ricevuti dal film mi aspettavo qualcosa in più.
L'animazione, soprattutto nel movimento dei personaggi, non è un granché e per tutti quelli che non sono particolarmente ferrati sulla storia dei conflitti in medio-oriente sarebbe stato utile contestualizzare meglio gli avvenimenti.
Trattandosi poi essenzialmente di un collage di interviste con inserti onirici anche la scelta dell'animazione non mi è parsa del tutto giustificata.

pinnazza  @  16/01/2009 11:40:36
   7½ / 10
Immneso dramma reso attraverso una realizzazione grafica strepitosa.
Da amante della grafica non posso non focalizzare l'attenzione sulle bellissime soluzione di animazione.
Non c'è bisogno di ostentare per creare piccoli capolavori.

eraserhead  @  16/01/2009 01:09:15
   9 / 10
Se non sbaglio questo è il film che ha precluso a gomorra la possibilità di partecipare agli oscar come film straniero. Diciamo che se non lo vince, l'oscar, probabilmente è perchè ciò che viene raccontato certo non fa onore allo stato di israele che pur se sta in piedi agli amici a stelle e strisce deve molto. E' il 1982 e il libano è una babele di religioni e culture ognuna delle quali ha ferma volontà di prevalere sull'altra, l'olp fa proseliti, seminando improbabili speranze, che finiranno con l'essere infrante per portare ad ulteriore odio, tra i fratelli arabi. Il libano del sud è la base organizzativa dell'olp, stando all'intelligence israeliana
Non c'è bisogno di sottolineare chi abbia massacrato chi
Sputo in faccia a una nazione che ha imparato ad odiare come nessun' altra
Con un lirismo strepitoso
Film straniero dell'anno senza dubbio, gomorra se la sogna questa grazia, pur avendo voluto evitarla di proprio spontanea volontà
Questo film è come un sonetto di leopardi: colpisce a morte con una dolcezza infinita

Poll  @  16/01/2009 00:31:12
   7 / 10
Stupenda la prima parte, ma ho l'impressione (parere personalissimo) che il film, pur trattando una tematica "universale nel particolare" abbia colpito soprattutto per la bellissima ed indiscutibile animazione. Di per sè rimane un ottimo film di guerra, che nel finale cede un pò nello scontato e durante alcune scene di battaglia ricalca molto il già visto di molti war-movies hollywoodiani. Mezzo voto in meno per alcuni vuoti di sceneggiatura.

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Ultima risposta 16/01/2009 10.24.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/01/2009 14:23:31
   8½ / 10
"In tutti noi c'è un meccanismo che ci impedisce di andare dove non vogliamo, di avventurarci in quelle cose dure che in fondo ci spaventano. Ecco, la memoria non ci spinge mai oltre questo confine" (cit.)


Meraviglioso, ma più che un incrocio tra Waking Life e Full Metal Jacket direi un'excursus tra Waking Life e l'incoscienza empatica di certi momenti di Apocalypse now.
Certamente non un film per tutti e di facile lettura, magari discutibile sulla sua teorizzazione ideologica e sul suo modo di dare forma (censoria?) alle responsabilità personali e ai sensi di colpa (lo ribadisco, mi sembra che il popolo israeliano fatichi poco a neutralizzare le proprie colpe).
Una sorta di graphic novel autobiografica adattata per il grande schermo che ancora una volta sottolinea quanto proprio nell'arte meno velleitaria e più sottovalutata si eserciti un ascendente morale che il cinema "normale" sembra in grado di non possedere.
Al di là della sua magnificenza tecnica (fra l'altro notevole) s'imprime nella memoria come una spietata metafora sulla grottesca deriva della guerra, sulla sua illogica brutalità.
Mette addosso una forte rabbia, lascia sgomenti. Una denuncia rigorosa che non provoca labili o patetiche emozioni, ma un lucido (questo sì) senso di vuoto, di smarrimento, di impotenza.
Come il mare (quello che in sogno rappresenta la paura) attraversato da un soldato superstite in una sequenza che unisce Freud a Magritte (nientemeno).
Ma c'è di più: vincolato da uno spirito anarchico senza tempo (si ascolti la favolosa "Love song" dei P.i.l per comprendere il cambio culturale e musicale rispetto ai fasti flower power dei tempi del Vietnam) ma proprio per questo necessario, finisce, davanti a un'epilogo spaventoso e perfetto, con la rappresentazione nuda e cruda della realtà.
Non c'è solo Sabra e Chatila: è l'Indelebile che suggerisce che se "la memoria è qualcosa di dinamico, di vivo" è attraverso le vittime civili che la uccide per sempre.
Segno di (in)coscienza, come sempre.

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Ultima risposta 15/01/2009 14.39.13
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  15/01/2009 13:32:58
   8 / 10
io dopo i commenti dei due scienziati qui sotto mi sento un pò a disagio, però Valzer con Bashir è un film che colpisce andando dritto al cuore, con grandissima lucidità e fermezza il regista israeliano, e in questo caso è doveroso sottolineare la sua nazionalità, affronta la questione della rimozione della coscienza e delle responasibilità di un paese intero e analizza a distanza di oltre vent'anni quello che successe in Libano nell'82 attraverso le memorie di varie tipologie di reduci, poco più che adolescenti allora, che a modo loro hanno affrontanto il ritorno a casa. Il protagonista, incarnazione del regista stesso, procede tassello per tassello nella costruzione del puzzle della sua memoria e dei suoi sentimenti, l'immobilità di sentimenti e l'impotenza provati durante la guerra, come se il tempo in quell'anno si fosse fermato, riaffiorano tempo dopo come sensi di colpa. Il regista ci dice chiaramente cos'è l'esperienza della guerra, con un occhio ai film americani sul Vietnam, e senza mezzi termini condanna l'eccidio commesso dai cristiani e indirettamente dagli israeliani. Alla fine la domanda che si pone combacia con il dubbio che il popolo israeliano (alla luce dei recenti fatti nella striscia di Gaza) abbia ripetuto le atrocità subite quasi 70 anni fa. Un film (non un cartoon come detto su molti giornali) che adopera la tecnica del disegno, più fumettistica che da cartoon oserei dire, che mi ha ricordato alcune opere di Richard Linklater o Daniel Clowes nello stile e nella creazione di sequenze oniriche altrimenti difficilmente credibili in un film con attori in carne e ossa, e che nelle tematiche è assolutamente maturo, privo di qualsivoglia retorica e non di rado straziante.

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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  15/01/2009 12:58:38
   9 / 10
“Valzer con Bashir” è un viaggio nella natura dell'essere umano, vengono analizzati alcuni meccanismi e ci rendiamo tristemente conto come l'orrore ed il senso di colpa possano colpire la memoria e l’anima di un essere umano.
E' un film che va oltre il suo genere: emoziona, informa in modo neutrale, non chiarisce e non risolve i tanti dubbi sul massacro; mostra i fatti così come sono accaduti attraverso gli occhi di Ari alternando immagini oniriche a sequenze dure e intense.
“E’ la danza dei soldati che sparano sotto i manifesti di Bashir”

Bashir come è la scusa, è il leader carismatico adorato dai suoi seguaci.
Il valzer come pazzia del popolo, come violenza senza senso, come incoerenza e inutilità.
E il resto è storia… del cinema e dell'umanità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/01/2009 12:33:32
   8½ / 10
Prima di commentare il probabile vincitore dell'Oscar 2008 per il miglior film straniero ho preferito rifletterci e documentarmi sui fatti storici su cui è basato.
Perchè il lavoro di Folman ha una duplice funzione: una terapeutica, per rimuovere i fantasmi del passato dalla sua mente, e una commemorativa, per certi versi opposta, ovvero per farli rivere alla gente attraverso il ricordo dell'eccidio di Sabra e Chatila.
Il protagonista della pellicola è infatti lo stesso regista, testimone della ritorsione della falange cristiana sui profughi palestinesi, accusati (ingiustamente) dell'omicidio del presidente libanese Bashir durante la guerra civile libanese.

E sul mescolarsi tra realtà e ricordi scomparsi gioca tutto il film, realizzato con una tecnica d'animazione in grado di dare un estremo realismo in alcune sequenze (irrealizzabili con attori in carne ed ossa) mentre in altre la freddezza di alcune espressioni dovute al tratto del disegno inquieta lo spettatore, trasportato invece in un mondo irreale, quasi onirico.

La complessità di questa struttura tematica e emozionale porta ad avere un gran film, spiazzante e crudo.

Forse l'osare maggiormente nella dimensione del ricordo/sogno avrebbe portato il tutto ad un livello di capolavoro, staccandosi maggiormente dal filone dei film di guerra. Ciononostante, questo è uno dei lavori più riusciti della stagione.

cappellaio  @  14/01/2009 22:51:55
   8 / 10
capolavoro... da vedere per non dimenticare! un film forte che sia da monito, anche in virtù di quanto sta accandendo ultimamente in medio oriente

giumig  @  14/01/2009 17:57:12
   7½ / 10
bellissmi, dramma e poesia, ottime animazioni, regia sublime e grande doppiaggio

cepere  @  12/01/2009 23:33:44
   8 / 10
Oltre alla bellezza del film gia' ampiamente declamata negli altri commenti,vorrei sottolineare il doppiaggio in italiano.Veramente eccellente,meglio di cosi' proprio non si poteva fare..il resto è noto:il film è un pugno allo stomaco dello spettatore intermezzato da poesia pura

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2009 16.49.05
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Ingeborg  @  11/01/2009 20:03:34
   10 / 10
Non semplice rendere questo pagina della storia contemporanea un pezzo d'arte...

Betelgeuse  @  11/01/2009 01:17:06
   8 / 10
Un pugno nello stomaco.

Il regista/protagonista indaga per cercare di capire cosa gli sta tenendo nascosto il suo subconscio: il massacro dei campi profughi di Sabra e Shatila.
(non ne avevo sentito parlare - me ne vergogno)

Film quanto mai attuale; splendida animazione; storia che non sfigura di fronte ai capolavori del cinema di guerra.
Molte scene sono spettacolari: su tutte, il valzer sotto i proiettili


Per il resto, vi rimando all'ottimo commento di Lot.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  10/01/2009 15:00:29
   8½ / 10
Forse voleva girare un semplice documentario Ari Folman, di quelli che passano in terza serata e su cui non ti soffermi. Forse voleva solo rimettere insieme i cocci di una coscienza, i frammenti di una memoria persa in quelle settimane del 1982 quando, neanche ventenne, assistette a fatti più grandi di lui, più grandi di chiunque, che il suo subconscio rimosse per evitare di essere dilaniato dalla pazzia e dal senso di colpa.
Ad oltre vent'anni di distanza però, probabilmente sopraffatto dalla durezza del ricordo che veniva a galla da questa ricostruzione, a metà tra inchiesta e psicoanalisi, decide di prendere il girato e filtrarlo attraverso il disegno, per recuperare e potenziare se possibile una capacità di rappresentazione altrimenti a rischio. L'animazione quindi come mediazione tra realtà e inconscio. Tecnicamente molto particolare tra l'altro, un tipo di animazione scarna e pop che colpisce, molto efficace per le sequenze oniriche, forse un po' meno in quelle realistiche.
Ne esce un'opera potente e universale, che ben evidenzia il dramma dello stress post-traumatico dove il ricordo a fatica riemerge (come in uno dei passaggi maggiormente simbolici ricorrenti nel film, in cui il protagonista nudo e intontito lentamente affiora dalle acque che costeggiano una Beirut in fiamme). Opera lisergica per certi versi -la guerra come droga- che alterna sequenze oniriche di folle esaltazione (eccezionale per intensità quella che dà il titolo al film) ad altre dominate da una atroce quanto lucida presa di coscienza.
Il riferimento evidente è Apocalypse Now ma il pensiero va subito oltre.
Sabra e Shatila come My Lai, come Srebrenica, come Haditha, come mille altri insensati e criminali massacri, che continuano ancor oggi a ripetersi, a dimostrazione del fatto che la storia purtroppo non insegna.
Tragicamente attuale in questi giorni quindi il (non)ricordo di un fazzoletto di terra insanguinata in cui musulmani, cristiani ed ebrei, in infernali cerchi concentrici, giocano il loro sincretismo di morte.

14 risposte al commento
Ultima risposta 27/12/2009 15.26.05
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Crimson  @  19/10/2008 12:55:45
   8 / 10
La ricostruzione della guerra in Libano e in particolare del massacro di Sambra e Shatila di migliaia di palestinesi, operato da falangisti libanesi appoggiati dall'esercito israeliano. Quest'ultimo sarebbe potuto intervenire ma per varie ragioni ha assistito e anzi contribuito al genocidio (facilitando il 'lavoro' accendendo bengala nel cuore della notte). Un film che getta giustamente ancora ombre (ormai ai fini giudiziari archiviate) sull'allora ministro della difesa israeliano Ariel Sharon, che comunque fu ritenuto colpevole di negligenza (ma molti pensano ci fosse qualcos'altro di ancor più grave dietro). Mi è piaciuta innanzitutto la narrazione per frammenti, un puzzle che si ricompone: il protagonista (il regista) che ha combattuto in quella guerra ha perso la memoria degli eventi. Grazie ai racconti di suoi ex compagni in armi riesce a capire realmente le motivazioni che lo hanno portato a questo black-out. Bellissima la scelta e la saturazione dei colori, splendida l'animazione, ottimi i contenuti.
Da vedere assolutamente, questo è un gioiello.

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