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Chuck Norris picchia duro in quel di Hong Kong in un action vedibile anche se sa tutto del già visto. Immondo il doppiaggio italiano, talmente ridicolo che scambia anche i nomi dei personaggi senza motivo.
Più che sufficiente film con Norris, spesso ispirato soprattutto visivamente (il combattimento in controluce, con dietro le insegne al neon per esempio).
Violentuccio, con script un pò mediocre e Norris bravo soprattutto a menare, risulta comunque godibile e di buon intrattenimento.
Non mancan tempi morti e scene tirate per le lunghe, ma si lascia vedere e lo consiglio.
Nel genere però Fargo (che nome Coeniano!) ha fatto però di meglio.
Action apprezzabile (e nulla più) firmato dal dimenticato James Fargo (allora famoso per aver diretto Clint Eastwood nel terzo episodio dell'Ispettore Callaghan e in "Filo da Torcere"). La trama è scontata, il ritmo sale e scende, e per il genere ci sono più dialoghi della norma; ma il comparto tecnico è buono, la recitazione è decente, e le coreografie, sebbene non particolarmente spettacolari, sono ben eseguite. Memorabile il combattimento semi-finale a colpi di karatè e bastone tra Chuck e il boss sullo yacht (più che altro perchè non credo si sia mai visto prima un villain ammazzarsi praticamente da solo in maniera tanto cruda quanto stupida). Belle anche le sequenze nei titoli di testa. Totalmente inutile invece la voce interiore (fuori campo) del protagonista che, dal primo all'ultimo minuto, non fa altro che sparare vere e proprie minchìate.
Insomma, un filmetto decente che per quell'oretta e mezza che dura potrebbe anche essere apprezzato dai non amanti di Chuck Norris (qui ancora prima maniera, ovvero bruttissimo, ultrapeloso, poco cazzùto e con un baffo imbarazzante).
Ad ogni modo, siamo ancora ben lontani sia dai livelli cult de "Il Codice del Silenzio" o "Una Magnum per Mcquade", sia dal periodo (d'oro) rozzo e tamarro con la Cannon.