venerdi' 13 parte vi - jason vive (1986)

La sesta apparizione sul grande schermo di Jason conferma una mancanza di idee
a dir poco deprimente.
Il tentativo di rinforzare la scheletrica trama con parentesi "comiche",
fastidiosamente presenti soprattutto nella prima parte, è patetico, quanto l'
inserimento di alcuni ebeti giocatori di soft-air come vittime in aggiunta agli
abituali campeggiatori, la cui cocciutaggine nel voler passare le vacanze a
Crystal Lake (ora variato in Green Forest, sigh!) inizia a suonare demenziale.
Fantasia a zero per quanto riguarda gli omicidi, assolutamente innocui e
confezionati senza passione in stile catena di montaggio, mentre la polizia si
adegua alla deficienza dilagante e mostra doti intuitive indegne.
Jason è ormai un burattino per nulla spaventoso e la sua maschera diventa il
simbolo di un 'icona dell'horror data in pasto al grande pubblico per esclusivi
fini commerciali.
Siamo quindi di fronte ad un capitolo ancora più povero rispetto al quarto e
quinto episodio, già abbondantemente agonizzanti ma meno noiosi rispetto a
questa sterilità creativa trasudante déjà vu dal primo all' ultimo minuto.
La ripetizione della formula ha ormai stancato e pretendere di coprire
attraverso i numerosi spargimenti di sangue l'evidente modestia di contenuti è
pura follia.
E pensare che i titoli di testa con Jason impegnato a fare il verso a James
Bond, uniti all' apertura trash tra cadaveri putrefatti, folgori resuscitanti e
ventri perforati facevano ben sperare.